Letteratura siriaca

letteratura in lingua siriaca

La letteratura siriaca è la letteratura scritta in lingua siriaca, ovvero la principale tra le varietà orientali e cristiane della lingua aramaica. La lingua classica venne basata sulla parlata della città di Edessa, oggi Sanliurfa, nell'attuale Turchia. La grande maggioranza delle opere ha un contenuto religioso cristiano.

Storia

La prima letteratura cristiana in siriaco classico fu costituita dalle versioni siriache della Bibbia:

Il IV secolo viene considerato l'età d'oro della letteratura siriaca. I due giganti di questo periodo furono Afraate, che scrisse omelie per la Chiesa in Persia; ed Efrem il Siro, che scrisse inni, poesie e prose per la Chiesa nell'ambito dell'Impero romano. I due secoli seguenti, che furono sotto molti aspetti una continuazione dell'età d'oro, videro importanti poeti e teologi di lingua siriaca: Jacob di Serugh, Narsai, Philoxenus di Mabbog, Babai il Grande, Isacco di Ninive e Giacobbe di Edessa.

Con l'avvento e l'espansione dell'Islam attraverso il Medio Oriente il processo di ellenizzazione del siriaco, che fu notevole nel VI e nel VII secolo, rallentò fino a terminare. Il siriaco entrò nell'età d'argento all'incirca dal IX secolo. Le opere di questo periodo furono più enciclopediche e scolastiche, e inclusero i commentatori biblici Ishodad di Merv e Dioniso bar Salibi. Coronamento dell'età d'argento fu nel XIII secolo il versatile Bar Ebreo, che scrisse anche opere non religiose.

La conversione dei Mongoli all'Islam iniziò un periodo di recesso e disagio per la cultura siriaca. Ciononostante è sempre esistito un flusso continuo di letteratura siriaca dal IV secolo ai giorni nostri. Questo include la fioritura letteraria delle varie lingue colloquiali neo-aramaiche parlate dai gruppi di religione cristiana. Questa letteratura neo-siriaca è costituita da una duplice tradizione: da un lato continua la tradizione della letteratura siriaca classica del passato; e dall'altro lato incorpora un flusso convergente della meno omogenea lingua parlata moderna. La prima di queste fioriture del neo-siriaco fu la letteratura del XVII secolo della scuola di Alqosh, nell'Iraq settentrionale. Questa letteratura portò alla fissazione del neo-aramaico caldeo come lingua letteraria. Nel XIX secolo si costituì un Centro editoriale ad Urmia, nell'Iran settentrionale; il quale portò alla fissazione di un dialetto urmiano generale del neo-aramaico assiro come standard di molta letteratura neo-siriaca. La relativa semplicità dei metodi editoriali moderni ha incoraggiato altre lingue colloquiali neo-aramaiche, come il Turoyo ed il Senaya, ad incominciare a produrre letteratura. La creazione letteraria nella lingua siriaca classica continua tuttora, specialmente tra i membri della Chiesa ortodossa siriaca, dove agli studenti dei monasteri della Chiesa viene insegnato un siriaco vivo e parlato, detto Kthobhonoyo.

Bibliografia

  • W. Wright, A Short History of Syriac Literature, 1894 e 1974 (reprint)
  • A. Baumstark, Geschichte des Syrischen Literatur, 1922
  • Fabrizio Angelo Pennacchietti (A cura di), Il ladrone e il cherubino. Dramma liturgico cristiano orientale in siriaco e neoaramaico, Zamorani, Torino

Voci correlate

Autori

Opere

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