Teatro ex chiesa di San Nicolò
Chiostro
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàSpoleto
Dati tecnici
Tipoex chiesa
Capienza450 posti
Realizzazione
Costruzione1304

Il teatro ex chiesa di San Nicolò si trova a valle della cattedrale, in una zona di espansione urbanistica tardomedievale. Un tempo era uno dei più importanti edifici sacri della città e un attivo centro culturale. Dopo il recupero dell'intero complesso architettonico, comprensivo di chiesa, convento e due chiostri, avvenuto nel 1960, l'edificio svolge contemporaneamente funzioni di teatro, centro espositivo e centro congressi.

Storia

La chiesa

Probabilmente una chiesa denominata chiesa di san Nicola di Bari, viene edificata subito dopo la morte del santo nel IV secolo, ma se ne ha certezza solo nel 1089, quando una chiesa di modeste dimensioni così titolata, risulta consacrata. Non distante si trova un'altra piccola chiesa dedicata a san Massimo. Nel 1264 i frati eremiti di sant'Agostino, di stanza nella chiesa di san Salvatore, acquistano le due chiese e alcune abitazioni contigue che adattano a convento[1]. Nel 1304 pongono solennemente la prima pietra di un nuovo grande tempio dedicato al vescovo di Bari, a san Massimo e a sant'Agostino, che copre l'intera area precedentemente occupata dalle due chiese.

Per tutto il quattrocento e cinquecento diventa il luogo dove un discreto numero di eruditi cittadini, amanti della cultura e delle arti, si riunisce abitualmente, probabilmente sotto l'impulso dei dotti frati Agostiniani. Tra loro: Gregorio Elladio, maestro d'Ariosto, Pierleone Leoni, Pier Filippo Martorelli, Pierfrancesco Giustolo, Clarelio Lupo, Mascellari, Garofani; nel '500 Giovanni Martani, Giacomo Filippo Leoncilli, Dolce Lotti, Ermodoro Minervio, Severo Minervio, Benedetto Egio, Fabio Vigili, Sillani, Amaranti, Mario Favonio, Evenzio Pico; quasi certamente si trattava delle riunioni dell'Accademia degli Ottusi, futura Accademia spoletina[2]. Il convento dispone anche di una nutrita biblioteca, ordinata dall'umanista e astrologo Pierleone Leoni, medico personale di Lorenzo de Medici. Nel 1512 vi dimora un illustre ospite: Martin Lutero[1].

I frati vi rimangono fino ai primi anni dell'800, ma già nel XVII secolo era iniziato un progressivo declino dell'intera struttura, maggiormente della chiesa; responsabili erano stati in parte i soldati spagnoli, che vi avevano abitato causando seri danni agli edifici intorno al 1745, e in parte il terremoto del 1767.
Nel 1823 ormai l'imponente architettura viene utilizzata come fienile. Dopo il crollo del tetto causato da un incendio nel 1849, si succedono le più strane destinazioni: fucina di fabbro ferraio, cabina elettrica, mercato coperto di tartufi, officina meccanica con fonderia in bronzo per riparazioni di macchine a vapore, fino a fabbrica di pesi e misure, intorno al 1905. Già nel 1873 era stato demolito il campanile aggiunto nel quattrocento.

Sono nel 1960 il comune e la soprintendenza procedono con il restauro del secondo chiostro, mentre per il ripristino sia delle chiesa sia del convento si dovrà attendere il 1967. Contribuiscono all'opera estremamente impegnativa lo stato, il comune, la Cassa di risparmio e l'associazione Amici di Spoleto. La prima mostra ospitata nel 1966 allestita da Italia nostra, è proprio una mostra documentaria dell'intero complesso.

Descrizione

 
San Nicolò portale

La chiesa ha pianta rettangolare, con quattro angoli rinforzati da robusti contrafforti; in fondo si conclude con un'altissima abside poligonale su cui si aprono eleganti bifore. La facciata è a due spioventi di calcare locale in conci, oggi è priva del rosone; il portale, ad arco acuto con pilastrini coronati da capitelli, è sormontato da una ghiera fogliata che racchiude una lunetta affrescata. E' costituita da una sola navata con resti di affreschi, copertura a capriate

 
San Nicolò tribuna

Il convento

I chiostri

 
San Nicolò il Chiostro
 
San Nicolò Scuilture
 
San Nicolò - Chiostro
 
San Nicolò interno

Note

  1. ^ a b Lamberto Gentili, Luciano Giacché, Bernardino Ragni e Bruno Toscano, L'Umbria, Manuali per il Territorio. Spoleto, Roma, Edindustria, 1978, p. 58.
  2. ^ Luigi Fausti, Accademia spoletina (notizie storiche), Ristampa accresciuta e aggiornata a cura di: Fabrizio Antolini, Giuseppe Chiaretti, Lionello Leonardi, Silvestro Nessi, Spoleto, Accademia spoletina, 1977, pp. 9 e 12.