Giuseppe Di Benedetto

Giuseppe Di Benedetto
Professione
cardiochirurgo pediatrico
Nato a
Eboli1948
Madre
Carmela Botta
Padre
Pasquale Di Benedetto
Moglie
Liliana Verdoni
Figlie
Chiara e Lara

Giuseppe Di Benedetto (Eboli, 1948) è un cardiochirurgo italiano che ha sviluppato tecniche pioneristiche che hanno influenzato la storia della cardiochirurgia, ha all’attivo circa 150 pubblicazioni scientifiche.

Biografia

Il periodo di formazione

Nato nel 1948 a Eboli da Pasquale Di Benedetto e Carmela Botta, ultimo di sette figli, Giuseppe Di Benedetto consegue la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia all’ università di Perugia con tesi sulla “cancerogenesi chimica” con 110 e lode nel 1972.

Dopo il primo trapianto di cuore effettuato dal dottor Christiaan Barnard, Giuseppe Di Benedetto rimane affascinato dalla cardiochirurgia e chiede consiglio al professor Tangheroni conosciuto all’università di Perugia che gli scrive una lettera di presentazione e lo indirizza presso il centro di cardiochirurgia pediatrica di Bergamo diretto dal prof Lucio Parenzan che in quel periodo era il più grande centro di cardiochirurgia pediatrica al mondo dove rimarrà dal 1978 al 1981 come assistente di cardiochirurgia del professor Parenzan.

Dal 1968 al 1984 la scuola del professor Parenzan formò alcuni dei cardiochirurghi migliori d’Italia, i cosiddetti “Parenzan Boy” tra cui, ovviamente, Giuseppe Di Benedetto, Ottavio Alfieri, Paolo Ferrazzi, Giorgio Invernizzi e molti altri.

Nel 1974 partì per un master negli Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] che durò tre anni durante il quale fino al 1975 fu responsabile del laboratorio di ricerca presso l’University Hospital di Washington e dal 1976 al 1977 ricoprì il ruolo di direttore di fisiologia cardiovascolare al Providence Hospital a Seattle.

Il matrimonio e l’inizio della carriera professionale

Tornato dall’America si unì in matrimonio con Liliana Verdoni giornalista di origine bergamasca con cui avrà due figlie. Nel 1978 si trasferì a Londra per sei mesi presso il “Great Ormond Street Hospital for sick children” che a quel tempo era il santuario della cardiochirurgia pediatrica.

Nel1984 tornò in Italia come assistente del professor Ugo Tesler all’ospedale San Carlo di Potenza dove diede vita al reparto di cardiochirurgia pediatrica per evitare che i bambini del sud Italia fossero costretti a viaggiare fino a Bergamo per essere curati dove rimase per dieci anni. Nel 1984 Partì per Bonn in Germania dove assunse la direzione del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale “Kinderklinik”, dopo un anno decise di tornare in Italia all’ospedale San Carlo di Potenza con lo stesso incarico.

Nel 1990 vinse il concorso di Primario tenutosi a Padova e nel 1991 cominciò a prestare servizio a Salerno dove diede vita al reparto di cardiochirurgia. il 19 Dicembre del 1991 il professor Di Benedetto si trovò a dover operare in emergenza una sostituzione dell’aorta toracica in un paziente di 60 anni con aneurisma fissurato senza l’ausilio della macchina per la circolazione extracorporea che era necessaria per l’intervento, il professor Di Benedetto allora, con l’aiuto del Dottor Pasquale Valitutti, eseguì uno shunt succlavio-femorale che rese possibile la perfusione midollare, l’operazione riuscì con successo a tal punto che il paziente fu dimesso dopo dieci giorni.

Dal 1993 cominciò a pieno ritmo l’attività di cardiochirurgia presso l’ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno e, tutt’oggi, ha all’attivo più di diciottomila interventi alcuni molto delicati come quello della piccola paziente con appena un giorno di vita o come quello di nonna Giuseppina di 92 anni. Nel 2000 venne invitato invitato dal professor Alan Carpentier di Parigi all’inaugurazione dell’ospedale europeo “Georges Pompidou” dove erano riuniti i maggiori esponenti della cardiochirurgia mondiale, alla quale furono invitati soltanto tre cardiochirurghi italiani.

La creazione di un polo di eccellenza

Con l’intensificazione dell’attività e con l’aumentare della fama della cardiochirurgia salernitana cominciarono ad allungarsi i periodi di attesa per gli interventi, ci voleva una nuova struttura più grande e aggiornata tecnologicamente. Iniziarono i lavori per costruire la “Torre del Cuore" ma dopo che le ripetute promesse riguardanti l’apertura della Torre furono puntualmente disilluse il professor Di Benedetto entrò in contrasto con gli organi amministrativi al punto che minacciò di abbandonare Salerno.

Tutto si risolse per il meglio quando finalmente il 24 Settembre del 2007 fu inaugurata la torre cardiologica degli Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona a Salerno, il professor Giuseppe Di Benedetto rifiutò le offerte miliardarie propostegli da una clinica svizzera e da un ospedale romano, per assumere la direzione della “Torre Del Cuore” così intensamente desiderata. Il Prof. Giuseppe Di Benedetto eletto Chairperson dell’Area Cardiochirurgica dell’A.N.M.C.O.

sotto la direzione del profesor Di Benedetto il reparto di cardiochirurgia ha vinto la medaglia di Bronzo nello S.T.I.C.H. “surgical treatment of ischemic failure” a cui hanno partecipato 96 centri in tutto il mondo.

I traguardi importanti

Nel corso degli anni vennero sviluppate tecniche chirurgiche pionieristiche che sono poi risultate fondamentali per la storia della cardiochirugia. Basti pensare alla rivascolarizzazione miocardica utilizzando solo condotti arteriosi, la tecnica chirurgica del cuore battente cioè senza l’utilizzo di macchine per la circolazione extracorporea, che permette una percentuale di rivascolarizzazione oltre il 90%, lo sviluppo di chirurgia mini-invasiva sia alle coronarie che alle valvole sulle quali tenne due convegni internazionali nel 1997 e nel 1998, lo sviluppo di tecniche conservative delle valvole in collaborazione con il professor Tyron David.

Il professor Di Benedetto è uno dei pochi che esegue con successo interventi chirurgici dell’arco aortico, che sono davvero molto difficili da realizzare con successo. Nel 1996 per l’utilizzo del laser al CO2 per eseguire interventi di rivascolarizzazione trans-miocardica altrimenti inoperabili che mise il Professor Di Benedetto al centro dell’attenzione da parte di tutte le reti televisive nazionali.

Nel 1995 eseguì un intervento rarissimo di correzione congenita conosciuto come inversione atriale isolata in situs inversus su una bambina di cinque giorni, ed essendo uno dei pochi al mondo ad eseguire con successo questo intervento, collaborò ad un articolo sull’annuario di chirurgia toracica del 1995. Il 31 Luglio 2009 ha operato insieme al Dottor Luciano Brigante una paziente affetta da aneurisma gigante alla carotide interna sinistra, un intervento molto raro e delicatissimo che fino a quel momento era stato effettuato solo in pochi altri centri al mondo tra cui Phoenix, Helsinki e Milano.

Nel Marzo del 2011 rientra nei pochi in Europa ad aver eseguito con successo due interventi di sostituzione di valvole aortiche con protesi di ultima generazione che non necessitano punti di sutura.

Le cooperazioni Internazionali

Il professor Di Benedetto coopera assiduamente con i più brillanti cardiochirurghi al mondo, nel 1995 c’è stato il gemellaggio Salerno-Tokio per la ricerca e il professor Hisayoshi Suma, il mago del bisturi, è stato ospite a Salerno presso la Torre Cardiologica di Salerno a insegnare la nuova tecnica cardiochirurgica che aveva sviluppato.

Pochi anni dopo con il Professor Alan Carpentier della scuola parigina vi fu un accordo per lo scambio costante di esperienze professionali; il professor Kim A. Eagle, famoso ricercatore amaricano, ha chiesto al professor Di Benedetto di scrivere un capitolo sul suo libro “Aortic dissection and related syndromes” dedicato alla dissezione aortica.

Gli impegni umanitari

Durante la guerra dei Balcani Ivan, un ragazzo di 16 anni, e la sua famiglia che vivevano in Bosnia Erzegovina avevano perso tutto, Ivan soffriva però di una grave cardiopatia congenita e bisognava operarlo. Dopo il rifiuto di centri americani e inglesi fu il profesor Di Benedetto ad offrirsi di eseguire l’intervento gratuitamente.

Questo non fu un caso isolato infatti nel 2003 Musà, un ragazzo palestinese, fu operato per correggere la cardiopatia che lo affliggeva fin dalla nascita, la tetralogia di Fallot.

Premi

Il 19 dicembre 2012, nell'Auditorium "Oscar Niemeyer" di il prof. Giuseppe Di Benedetto ha ricevuto il premio "Città d'Ippocrate 2012".

Il 24 Ottobre 2014 il professor Di Benedetto in occasione della riunione annuale dei cardiologi salernitani tenutasi alla sede di Soccorso Amico a Salerno ha ricevuto un premio alla carriera

Voci correlate


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