Lancia Flaminia
La Flaminia fu la grande ammiraglia della Lancia; nasceva per sostituire i fasti della precedente Aurelia e per porsi sul mercato come la nuova grande auto di rappresentanza di produzione italiana degli anni sessanta.
Lancia Flaminia | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Tipo principale | Berlina |
Altre versioni | Coupé (Pininfarina) GT Coupé (Touring) GT Convertibile (Touring) Sport (Zagato) Supersport (Zagato) |
Produzione | dal 1957 al 1969 |
Sostituisce la | Lancia Aurelia |
Sostituita da | Fiat 130 |
Esemplari prodotti | 12,630 (3,932 berlina, 8,698 altre versioni) |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4.855 mm |
Larghezza | 1.750 mm |
Altezza | 1.480 mm |
Passo | 2.870 mm |
Massa | (in ordine di marcia) 1.480 kg |
Altro | |
Note | ingombri e peso della berlina prima serie |
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Il contesto
Dalla Aurelia alla Flaminia
Quando, nel 1955, la famiglia Lancia cede la maggioranza azionaria al gruppo Pesenti (Italcementi), alla direzione tecnica avviene una piccola rivoluzione : al posto del famoso ingegner Vittorio Jano, che passa alla Ferrari, viene nominato il professor Antonio Fessia, un tecnico illustre e di vasta esperienza.
Fessia, un fautore della trazione anteriore (che infatti di li a qualche anno progetterà la Flavia, prima vettura di serie italiana con ruote motrici anteriori), inizia con la revisione del modello di punta, l’Appia, varando la seconda serie, ma contemporaneamente deve occuparsi di progettare la macchina destinata a sostituire il modello Aurelia, una vettura gloriosa che però comincia a denunciare i suoi anni.
E’ così che nasce la Flaminia, un'automobile di alta classe, dall’indole assai meno vivace rispetto a quella della progenitrice, ma senza dubbio più moderna nella linea e più lussuosa nell’allestimento.
La prima Flaminia vede la luce nell’aprile del 1956 ed è naturalmente la versione berlina.
Si tratta di una voluminosa ma affascinante limousine dovuta a Pininfarina, dotata di motore a 6 cilindri a V di 60° da due litri e mezzo di cilindrata erogante circa 100 HP e capace di spingere la vettura fino a 160 km. orari.
Rispetto all’Aurelia, presenta con una livrea totalmente diversa (tra cui l’abbandono della classica mascherina anteriore Lancia) ma con una meccanica non certo rivoluzionaria, in cui la variazione di maggior rilievo è data dal mutato sistema di sospensione anteriore, non più a foderi verticali ma a trapezi trasversali e molloni elicoidali.
La messa a punto del nuovo modello richiede tuttavia più di un anno : la versione definitiva, che si caratterizza per il nuovo sistema di apertura delle porte (ora tutte incernierate anteriormente) e per un notevole allargamento della carrozzeria, viene esposta al Salone di Ginevra (marzo 1957) ma per le prime consegne ai clienti occorre attendere ancora qualche mese.
La scelta del nome
Nel 1956, quando esce la vettura di fascia superiore destinata a sostituire l’Aurelia, la direzione Lancia sceglie un nome che abbandona la serie di quelli aventi inizio con la lettera “a” (Aprilia, Ardea, Aurelia) ma che ripercorre la via intrapresa con la Aurelia e proseguita con l’Appia, designando cioè il modello con il nome di un’altra notissima strada consolare romana cioè “Flaminia”.
La Via Flaminia è una via consolare romana che collega Roma a Rimini; oggi, nel tratto tra Roma e Fano, è classificata come strada statale SS 3.
È stata la prima, e per molti secoli l'unica, strada terrestre di collegamento tra Roma e il nord Italia. Da Rimini continuava verso Milano come Via Emilia; da Milano le strade si diramavano verso le altre località europee.
La dinastia Flaminia in breve
La berlina Flaminia inizia la sua carriera nel 1957 : quattro anni dopo ha la sua seconda serie, caratterizzata da alcune piccole varianti meccaniche (che peraltro influiscono marginalmente sulle prestazioni) poi, nel settembre 1963, riceve un motore di maggior cilindrata (2,8 litri contro 2,5) che accresce soprattutto le doti di elasticità e ripresa.
Il successo riscosso dalla Flaminia berlina al suo apparire aul mercato è indiscutibilmente buono: subito dopo però, dopo aver degnamente sostituito la berlina Aurelia, la Lancia deve pensare a lanciare le versioni dall’impronta più sportiva, quelle che debbono prendere il posto delle famose Aurelia B20 coupé e B24 spyder; per far questo, la casa torinese imbocca la strada già percorsa con l’Appia, creando un telaio che possa essere degnamente rivestito dai migliori carrozzieri italiani
Le Flaminia sportive vengono esposte al pubblico per la prima volta in occasione del XV Salone dell'automobile di Torino che si apre il 5 novembre 1958 : sono tre versioni, tutte aventi forma di coupé, logicamente molto diverse tra loro e realizzate da tre dei carrozzieri italiani più quotati, Pininfarina, Touring e Zagato.
Rispetto a quella della berlina, la meccanica delle tre nuove coupé non presenta grandi rivoluzioni se non l’accorciamento del passo (275 cm. la coupé Pininfarina e 252 cm. la Touring e la Zagato, contro i 287 cm. della berlina), ed un incremento della potenza (da 102 a 119 HP).
Pininfarina presenta una stupenda lussuosa coupé, creata adattando il design del prototipo precedentemente realizzato su base Aurelia, chiamato Florida II (per anni auto personale dello stesso Battista Pininfarina); questa coupé rimane comunque nel contesto delle auto da rappresentanza dalle dimensioni generose, più che delle sportive, anche se non mancheranno partecipazioni, anche di successo, di questa vettura ad alcune competizioni velocistiche.
Touring espone invece, con la classica struttura definita “Superleggera” (ossatura in tubi di acciaio con copertura in alluminio) un filante couperino a soli 2 posti, caratterizzato dalla doppia fanaleria anteriore e da vistosi gruppi ottici posteriori.
Zagato, che come noto è l’atelier specializzato nelle costruzioni di tipo più sportivo (per non dire “corsaiolo”), lancia la sua berlinetta più spartana, di peso contenuto e dalla linea che ricalca quella della sorellina minore Appia. Le Flaminia Sport di Zagato parteciperanno a numerose competizioni, cogliendo, nella propria categoria, un buon numero di significativi successi
Grazie alla maggiore potenza ed alla diminuzione di peso, le tre coupé vantano prestazioni più elevate : le velocità massime dichiarate sono di 170 Km. orari per la coupé di Pininfarina., di 180 per la Touring e di 190 per la Zagato.
Per il parto della versione aperta della Flaminia, che sostiuisce la B24 Aurelia, occorre pazientare ancora più di un anno : la “convertibile” (questa la denominazione ufficiale) - che porta a cinque il numero di versioni della Flaminia - esce infatti nel marzo del 1960 quando viene esposta al Salone di Ginevra. E’ dovuta a Touring ed ha una linea che è sostanzialmente identica a quella della coupé, dalla quale naturalmente eredita anche la meccanica. Una bella macchina, non c’è che dire, priva però dell’impareggiabile fascino proprio della sua antenata, la leggendaria B24.
Le evoluzioni successive possono così sintetizzarsi :
1962 (gennaio) : le coupé Touring e Zagato e la convertibile Touring montano un motore che, grazie alla alimentazione mediante 3 carburatori, eroga una potenza di 140 HP (contro 128); queste vetture vengono identificate mediante l’aggiunta della sigla “3C”;
1962 (settembre) : anche la coupé Pininfarina viene modificata nell’alimentazione, ed adotta un carburatore triplo corpo; il motore eroga così 128 HP (contro 119); questa vettura viene identificata mediante l’aggiunta della sigla “3B”;
1963 (settembre) : nasce una nuova versione della GT Touring, maggiorata nel passo, che ora può ospitare 2 persone sul sediolo posteriore (cosiddetta versione 2+2); la nuova versione viene identificata come “3C-GTL”;
1963 (settembre) : come la berlina, anche tutte le versioni derivate possono montare, in luogo del 2,5 litri, il motore maggiorato a 2,8 litri.
Flaminia berlina
Il prototipo di pre-serie
Al XXXVIII Salone dell'automobile di Torino che si apre il 21 aprile 1956 viene esposta la capostipite di tutte le Lancia Flaminia, la berlina. La Lancia Flaminia è caratterizzata da una carrozzeria che trae la sua impronta stilistica dalle fuoriserie Florida realizzate nel 1955 dalla carrozzeria Pininfarina su meccanica Aurelia e che si distacca completamente da quella della progenitrice, facendosi immediatamente notare per la forma del frontale, dove il classico scudo che da anni distingueva la produzione Lancia sparisce per lasciare posto ad una calandra più moderna ma se vogliamo più anonima , a sviluppo orizzontale.[1][2]
Meccanicamente, la nuova vettura non presenta innovazioni di particolare rilevanza in quanto il suo progettista, il famoso professor Antonio Fessia (che aveva assunto la direzione tecnica della Lancia nel 1955) ritiene che il motore, un 6 cilindri a V di 60° , seppur ridisegnato, possa ricalcare lo schema costruttivo di quello montato sulla Aurelia che ha sempre fornito ottimi risultati. Vengono modificate però le dimensioni di alesaggio e corsa, che qui hanno valori quasi uguali (alesaggio mm 80 e corsa mm 81,5) e che conducono ad una cilindrata di quasi 2 litri e mezzo (contro i 2,3 litri dell’ultima berlina Aurelia) e ad una potenza di 98 HP (contro 87).
La sola vera novità telaistica risiede nell’architettura della sospensione anteriore, dove è stato abbandonato il classico avantreno ad elementi telescopici , un sistema che, seppur impeccabile sotto l’aspetto della tenuta di strada, presentava però alcuni punti deboli, quali la variazione di carreggiata in fase di scuotimento di ciascuna ruota, la necessità di un asse di collegamento tra i due elementi di sospensione ed una certa pesantezza di guida (quest'ultimo difetto era imputabile ai perni dei fusi a snodo che erano collegati da una barra di accoppiamento). Per la Flaminia, di conseguenza, viene disegnata una nuova sospensione anteriore di tipo più convenzionale ma meno problematica, con bracci trapezoidali e molle elicoidali, ammortizzatori idraulici telescopici e barra stabilizzatrice.
Sostanzialmente immutato, invece, il retrotreno (assale rigido tipo De Dion, balestre longitudinali semiellittiche, gruppo frizione-cambio in blocco col differenziale e tamburi dei freni posti all’interno anziché alle ruote).
L’esemplare apparso al XXXVIII Salone dell'automobile di Torino è però da considerare come un prototipo di pre-serie : la versione definitiva, che viene esposta in anteprima mondiale al XXVII Salone dell’automobile di Ginevra del marzo1957 e le cui consegne ai clienti iniziano nel giugno successivo, si differenzia dal prototipo in diversi particolari ma soprattutto per l’allargamento della carrozzeria e per le portiere, che non sono più con l’apertura cosiddetta “ad armadio” (o “a libro”) ma sono tutte incernierate anteriormente. Meccanicamente invece le differenze più rilevanti sono costituite da un incremento della potenza (da 98 a 102 HP) e della coppia (da 19 a 19,5 kgm) e dalla sincronizzazione di tutti i rapporti del cambio
La Flaminia berlina prima serie
Esposta al salone dell'automobile di Ginevra nel marzo del 1957, la berlina Flaminia "definitiva" presenta,rispetto al prototipo dell’anno prima, queste variazioni :
1. incremento della potenza del motore, da 98 a 102 HP;
2. incremento del valore di coppia massima, da 19 a 19,5 kgm;
3. sincronizzazione di tutti i rapporti del cambio;
4. adozione di una nuova barra stabilizzatrice all’avantreno ed al retrotreno;
5. chiave di accensione motore con bloccaggio automatico del motorino d’avviamento se il motore è in moto;
6. diverso incernieramento delle portiere (ora tutte e quattro a cerniera anteriore);
7. incremento di 8 cm. della larghezza della carrozzeria;
8. diversi dischi ruote;
9. diversa strumentazione;
10. schienale sedile anteriore ora ribaltabile;
11. adozione di volets (deflettori) laterali posteriori, comandati a pulsante dal posto di guida;
12. sincronizzazione dell’azione dei tergicristalli con il lavavetri;
13. aumento della cubatura del bagagliaio.
14. rapporto di riduzione al ponte 12/47 (3,92:1) anziché 10/39 (3,90:1)
La Flaminia berlina inizia effettivamente la sua vita sul finire del primo semestre del 1957, epoca in cui grosso modo viene avviata la produzione regolare. I dati di immatricolazione in Italia nel 1957 sono eloquenti : 2 unità a marzo, poi, dopo un vuoto di quattro mesi, 1 a luglio, 36 ad agosto, 68 a settembre, 105 a ottobre. Un successo crescente. A fine anno le Flaminia vendute in Italia saranno 371. L'anno successivo saranno quasi il doppio.
La Flaminia si presenta dunque con una linea che molti giudicano assai positivamente e che si distacca decisamente dai contemporanei modelli italiani ma anche da quelli di ispirazione americana.
Particolarmente azzeccata la parte posteriore della carrozzeria, in cui spiccano pinne di non grandi dimensioni che terminano con una fanaleria di forma triangolare.
Degna di menzione l’adozione di doppi tergicristalli applicati al lunotto posteriore (che però, un po' inspiegabilmente, verranno aboliti nel 1960).
Nella vista laterale, malgrado le notevoli dimensioni del corpo vettura, la Flaminia mostra una linea filante, grazie anche ad uno spigolo che percorre l’intera fiancata.
Ottime le finiture, in perfetto stile Lancia, al pari dell’abitacolo, comodo e spazioso, dove l’ampio sedile anteriore a panchina (largo quasi un metro e mezzo) consente di ospitare 2 persone oltre al guidatore.
Degne di nota anche le prestazioni : velocità massima di 160 Km. orari, una accelerazione vivace (0-100 in 17" secondo il test della rivista Quattroruote), consumo (norme CUNA) litri 12,5 ogni 100 chilometri.
Successivamente, la Flaminia sarà disponibile anche con la frizione automatica tipo “Saxomat” e con i freni a disco.
Anche se il successo sembra assicurato, non possono mancare gli aggiornamenti e le modifiche volte a rendere il prodotto sempre più appetibile e concorrenziale.
Già alla fine del 1957 (più esattamente dal telaio n° 1352) si registra la prima modifica importante, il potenziamento dell'impianto frenante (dove effettivamente le prime Flaminia non eccellevano) che si traduce in un incremento della superficie frenante da 1525 a 1765 cm²; da notare che questa modifica può essere apportata alle vetture già circolanti (la casa costruttrice la effettua a fronte di un esborso di Lire 20.000).[3]
A partire dall’autunno 1958 (in concomitanza con il Salone dell’automobile di Parigi) per la Flaminia è disponibile, con un supplemento di prezzo di 100.000 Lire, la frizione automatica tipo “Saxomat”.
Al Salone dell’automobile di Amsterdam (18-28 febbraio 1960) la novità Lancia è costituita dall’annuncio che anche la berlina, così come già le versioni derivate più potenti, può essere munita, a richiesta (con sovraprezzo di 60.000 Lire), di freni a disco (tipo Dunlop)sulle 4 ruote (assistiti dal servocomando a depressione). In quello stesso periodo, la Flaminia subisce anche modifiche di lieve entità dovute all’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada italiano : vengono variate le luci posteriori (arancioni e rosse anziché tutte rosse) mentre nell’impianto dei lampeggianti per il cambio di direzione viene aggiunto un ripetitore laterale sul parafango anteriore. Contemporaneamente viene eliminato il piccolo fanalino che si trovava alla base del deflettore posteriore.
A partire dal marzo del 1960 (Salone di Ginevra) si ha, inspiegabilmente, la soppressione dei tergilunotto, un singolare accessorio che aveva destato curiosità e che aveva piacevolmente caratterizzato la prima berlina della Flaminia.
Nell'estate del 1960 viene migliorato lo sterzo, dove viene inserito un ammortizzatore idraulico telescopico alla timoneria e viene aggiunto il termometro dell'olio alla strumentazione.
Poi, dopo circa quattro anni e mezzo di vita, nell'ottobre 1961, la prima serie lascia il posto alla serie successiva.
La Flaminia berlina seconda serie
A quattro anni e mezzo dalla nascita, esattamente in occasione del XVIII Salone dell'automobile di Torino che si apre il 28 ottobre 1961, viene esposta la seconda serie Flaminia, che presenta alcune modifiche, soprattutto meccaniche : un nuovo albero di trasmissione più corto (grazie al prolungamento “a campana” dell’uscita motore e dell’entrata frizione) che non necessita più di alcun supporto intermedio, ed un aumento del rapporto di compressione del motore (da 7,85 a 8,40 : 1) che lascia quasi invariato il valore di coppia (che anzi, si riduce da 19,5 a 19,2 kgm) ma incrementa la potenza (da 102 a 110 cv DIN) e la velocità (da 160 a 166 Km. orari).
Nella carrozzeria, a parte alcune modifiche alla plancia (aggiunta di aperture per l'afflusso dell'aria nell'abitacolo (con regolazione a farfalla), variazioni ai convogliatori dell'impianto di aerazione e riscaldamento, nuovo ripetitore degli indicatori direzionali nel quadro strumenti), si nota l’adozione delle luci di retromarcia, con relativa modifica dei gruppi ottici posteriori.
Da segnalare ancora che la seconda serie Flaminia, a differenza di quanto accaduto nel caso della prima serie, può essere fornita anche con guida a destra.
A partire dall’estate del 1962 anche la Flaminia berlina abbandona definitivamente i freni a tamburo : da allora in poi, viene equipaggiata esclusivamente con i freni a disco, che non sono più forniti a richiesta con sovrapprezzo : il prezzo di listino passa però da 2.940.000 a 3.000.000 di Lire, con un incremento di 60.000 Lire, esattamente la cifra che fino ad allora si pagava per avere il sistema frenante più avanzato.
Al XVI Salone dell’automobile di Francoforte dell'autunno 1963 nasce invece la versione con cilindrata del motore portata a 2,8 litri, che di fatto segna la fine della seconda serie da 2 litri e mezzo, la quale tuttavia rimane a listino, accanto alla sorella "maggiorata", fino al 1968, evidentemente per lo smaltimento delle scorte dei motori.
La Flaminia berlina seconda serie Speciale
Nel 1962, senza che la Casa dia pubblicità all'evento, vengono costruite 12 berlina "Speciali" (la denominazione di fabbrica è: tipo 813.12) munite di motore, alimentato da doppio carburatore, più compresso (il rapporto di compressione sale a 9:1) e di conseguenza molto più potente (140 cv a 5600 giri/minuto) e capace di far raggiungere alla vettura i 180 km. orari. Di queste 12 Flaminia Speciale, presumibilmente destinate ad una ristretta cerchia di persone "vicine" alla casa costruttrice, non è mai stato reso noto il prezzo di vendita.
La Flaminia berlina 2800
Al XVI Salone dell’automobile di Francoforte dell'autunno 1963 nasce la versione con cilindrata del motore portata a 2,8 litri e quindi più potente (129 HP, misurati però col sistema CUNA) e più elastico (la coppia massima sale a 23,3 mkg a 2500 giri) che conferisce alla Flaminia un sensibile miglioramento nella ripresa più che non nelle prestazioni velocistiche (la velocità massima sale di poco, da 166 a 170 Km. orari). Piccole variazioni riguardano il cambio (i rapporti sono diversi) ed i freni (che naturalmente sono a disco di serie) dove viene lievemente aumentato il diametro dei dischi). In Italia non viene più proposta la versione con frizione automatica, che probabilmente rimane disponibile per alcuni mercati esteri.
La carrozzeria non subisce variazioni, tanto è vero che la nuova 2800 si differenzia dalla sorella minore solo per la scritta (Lancia Flaminia 2.8) che appare sulla coda.
Da osservare che, per ancora cinque anni (fino al 1968), la Flaminia berlina è disponibile nelle due cilindrate (2500 oppure 2800 cm³) poi, nel 1969 e fino ai primi mesi del 1970 (quando la Flaminia lascia definitivamente la scena), il listino prevede soltanto la berlina di maggior cilindrata..
Nessuna erede per la Flaminia
La Flaminia muore nel 1970, dopo una carriera tutto sommato gloriosa.
E la sostituta ? l'erede ? Non ci sarà una nuova ammiraglia Lancia, almeno fino al 1976, quando uscirà il modello Gamma, una macchina di moderna concezione, a trazione anteriore, con carrozzeria due volumi e motore "boxer" da 2 litri e mezzo da 140 cv per la quale si prevedono traguardi ambiziosi (che poi nella realtà verranno in parte a mancare).
Tornando alla mancata erede diretta, bisogna tener conto che nel 1969 la Fiat aveva acquistato la Lancia e proprio in quel periodo stava per immettere sul mercato la sua ammiraglia, la 130, una voluminosa limousine con motore a 6 cilindri a V di 65° di 2866 cmc. : naturalmente, intendendo eliminare qualsiasi tipo di concorrenza interna, la casa torinese non dava corso alla progettazione dell'eventuale erede della Flaminia.
I prezzi della Flaminia berlina
La berlina Flaminia viene posta in vendita a prezzi molto elevati (2.940.000 Lire al momento della immissione sul mercato, nel 1957, che diventano 3.000.000 nel'62 quando vengono montati di serie i freni a disco, 3.200.000 nel’63 nella versione da 2,8 litri, che salirà ancora e raggiungerà, nell’estate del 1969, la vetta massima di 3.590.000 Lire) per cui i numeri di produzione (meno di 4.000 unità in 12 anni) risultano relativamente ridotti : ciononostante la Flaminia berlina si afferma anche come vettura italiana di rappresentanza (parecchie unità vengono utilizzate dalle alte cariche dello Stato italiano) rimanendo comunque un simbolo della massima produzione Lancia del dopoguerra, una valida esponente di quel segmento che qualche decennio dopo viene definito delle berline di lusso, dalle grandi qualità costruttive e grandi dimensioni, e che, per fare un esempio, sarà occupato negli anni dieci del terzo millennio dallaMaserati Quattroporte per la produzione italiana e dalle BMW Serie7 e Mercedes-Benz Classe S.
Le prove su strada della Flaminia berlina
Nel corso degli anni, almeno tre testate hanno effettuato test di guida, le cosiddette "prove su strada", di vetture Flaminia berlina.
In tutti e tre i casi, però, ad essere sottoposta ai test é stata una Flaminia berlina della prima serie.
In ordine di tempo : The Autocar (che pubblica i risultati nel dicembre 1958), il già famoso periodico italiano Quattroruote, che riporta i molteplici dati rilevati nel suo fascicolo del gennaio 1959, e, a distanza di trent'anni, la rivista Ruoteclassiche, che sottopone al test una Flaminia con parecchie primavere sulle spalle.
La prova di The Autocar
Il giudizio complessivo che, dopo circa 2000 km di prova, la rivista inglese esprime a proposito della Flaminia é lusinghiero, e recita testualmente : La Flaminia é una vettura di classe, di rilevanza internazionale e di fascino, il cui prezzo, nel suo paese di nascita, corrisponde a 1650 sterline. La vettura riesce a racchiudere in sé molti dei requisiti e dei desideri degli automobilisti più esigenti : ospitalità per tutta la famiglia, un adeguato spazio per i bagagli, una dimensione esterna non esagerata, una prestazione vivace, la impeccabile maneggevolezza tipica delle Lancia, una linea di estremo buon gusto dovuta a Pininfarina, e infine un consumo di combustibile modesto.
Certo, il giudizio estremamente positivo é riferito al prezzo in Italia, perché in Gran Bretagna, tra dazi e tasse, la Flaminia viene a costare più del doppio (esattemente 3716 sterline) e supera di gran lunga, per fare un esempio, quello delle pur prestigiose e potenti berline Jaguar da 3 litri emezzo.
Questi i dati rilevati dalla rivista inglese :
- velocità massima: Km/h 164,6 (miglior passaggio Km/h 165,8)
- accelerazione, da fermo a 48 km/h: 5,0”
- accelerazione, da fermo a 81 km/h: 11,3”
- accelerazione, da fermo a 97 km/h: 15,6”
- accelerazione, da fermo a 113 km/h: 22,1”
- accelerazione, da fermo a 129 km/h: 31,0”
- accelerazione, da fermo, 1/4 di miglio: 20,2"
- ripresa, in IV marcia, da 32 a 64 km/h: 11,3”
- ripresa, in IV marcia, da 32 a 97 km/h: 22,6”
- consumo medio: litri 13,6 ogni 100 km (7,35 km/litro)
- consumo a velocità costante, a 100 km/h in IV marcia : 10 litri ogni 100 Km
La prova di Quattroruote
La rivista italiana effettua il solito test completo ed esauriente, percorrendo con una delle primissime Flaminia berlina (costruita nel 1957), la bellezza di 6052 chilometri.
Nel complesso, la Flaminia supera a pieni voti la prova, anche se non manca qualche pecca : un abitacolo spazioso ma carente in senso longitudinale (scarso spazio per le gambe dei passeggeri del sedile posteriore), insufficiente dotazione di accessori, tenuta di strada impegnativa, frenatura migliorabile. Di converso, le doti migliori paiono essere il grado di finitura, la tenuta alle infiltrazioni d'acqua, la velocità, la manovrabilità del cambio ed il confort di marcia. Questa, comunque, la frase conclusiva : La Flaminia non é una «vettura da turismo per vincere le corse» (uno slogan proprio della contamporanea Alfa Romeo 1900) ma una macchina di gran classe che armonizza il confort della grossa vettura americana col brio della vettura europea.
I principali dati rilevati sono :
- velocità massima (media di due passaggi) : Km/h 161,073
- accelerazione, da fermo a 50 Km/h : 5,0"
- accelerazione, da fermo a 80 km/h : 11,0"
- accelerazione, da fermo a 100 km/h : 17,0"
- chilometro da fermo : 38"42/100
- ripresa, in IV marcia, da 40 a 60 km/h : 7,2"
- ripresa, in IV marcia, da 40 a 90 Km/h : 18,0"
- consumo rilevato nel traffico urbano: da un minimo di 11,8 litri ogni 100 Km (8,5 Km con un litro) fino ad un massimo di 28,8 litri ogni 100 Km (3,5 Km con un litro)
- consumo rilevato nel traffico extraurbano: da un minimo di 10 litri ogni 100 Km (10 Km con un litro) fino ad un massimo di 15,3 litri ogni 100 Km (6,5 Km con un litro).
- spazio di frenata : a 100 all'ora, in 66 metri.
La prova di Ruoteclassiche
Nel fascicolo numero 22 dell'ottobre 1989, la rivista "Ruoteclassiche", che si occupa di automobili d'epoca, pubblica il resoconto di una breve prova su strada effettuata con una Flaminia berlina del 1959.
Malgrado i 30 anni di attività, questa Flaminia si comporta ancora egregiamente, come risulta dall'elenco dei dati rilvati, che sono:
- velocità massima : Km/h 155,275
- accelerazione, da fermo a 50 Km/h : 6,2"
- accelerazione, da fermo a 80 Km/h : 12,9 "
- accelerazione, da fermo a 100 Km/h : 19,4 "
- chilomnetro da fermo : 39"47/100
- ripresa, in IV marcia, da 40 a 60 Km/h : 7,3"
- ripresa, in IV marcia, da 50 a 90 Km/h : 18,4"
Caratteristiche tecniche della Flaminia berlina
La prima serie
- Periodo di produzione: approssimativamente, dal giugno 1957 al settembre 1961
- Modelli:
- tipo 813.00, berlina 4 porte, 5-6 posti, con guida a destra
- tipo 335 su telaio 813, telaio per versioni Presidenziali carrozzate da Pininfarina
- tipo 813.03, berlina 4 porte, 5-6 posti, con frizione automatica Saxomat
- tipo 813.36, berlina 4 porte, 5-6 posti, con frizione automatica Saxomat, versione destinata all'esportazione negli USA.
- Numerazione progressiva:
- da 1001 a 3695
- Unità prodotte:
- 2695 (2612 berline 813.00, 48 berline 813.03, 31 berline 813.36 e 4 telai carrozzati dalla Pininfarina come vetture "presidenziali"
- Caratteristiche principali:
motore : anteriore a 6 cilindri a V di 2457,98 cm³, potenza 102 cv (DIN) a 4600-4800 giri, valvole in testa; carrozzeria : berlina 4 porte, 5-6 posti, scocca semi-portante, sospensione anteriore a ruote indipendenti, sospensione posteriore a ruote semi-indipendenti (schema De Dion);trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 287, lunghezza cm 485,5 , larghezza cm 175, peso a vuoto (con accessori e ruota di scorta), kg 1430 circa;velocità max: km/h 160
Caratteristiche tecniche Lancia Flaminia berlina prima serie | |
Motore |
tipo "813.00”; anteriore, longitudinale, monoblocco; corpo cilindri in alluminio con canne ghisa piantate; pistoni in lega d’alluminio, con tre anelli (due di tenuta e uno raschiaolio); testa cilindri in alluminio con sedi valvole riportate; bielle in acciaio con boccole perno stantuffo in bronzo; albero motore ruotante su 4 supporti; peso del motore a secco (senza acqua e senza olio) kg 175; sospensione motore tramite quattro supporti su doppi tamponi di gomma. |
Numero e posizione cilindri | 6 cilindri a V (60°). |
Cilindrata | cmc 2457,98 (alesaggio mm 80,00 - corsa mm 81,50). |
Distribuzione | albero a camme, nel basamento, in posizione centrale (posto cioè nell’angolo formato dalle due file di cilindri) comandato a catena con tenditore idraulico automatico; valvole in testa (due per cilindro) inclinate tra di loro, azionate da puntalini e bilancieri; ogni valvola è richiamata da una molla singola; camere di scoppio emisferiche; messa in fase della distribuzione: a) aspirazione: apertura 11° prima del P.M.S. (Punto Morto Superiore), chiusura 49° dopo il P.M.I. (Punto Morto Inferiore): b) scarico: apertura 49° prima del P.M.I., chiusura: 11° dopo il P.M.S.; gioco normale valvole a motore freddo: aspirazione 0,15 mm, scarico 0,25 mm; cilindri 1-6 al P.M.S. (Punto Morto Superiore): con segno “0” sul volano motore che coincide con l’indicazione ¼ sulla scatola volano; controllo della messa in fase : inizio apertura della valvola di aspirazione del cilindro n° 1 al P.M.S. (Punto Morto Superiore) con gioco al controllo di 0,8 mm. |
Rapporto di compressione | 7,85:1 |
Potenza max | 102 cv a 4.600-4.800 giri/minuto se misurata col sistema DIN; 112 HP se misurata col sistema SAE (motore non installato in vettura, sul banco, privo di marmitta, di ventilatore e di filtro aria); il regime massimo di rotazione è superiore a quello della potenza massima, ed è fissato in 5.200 giri/minuto; la potenza media al regime di coppia massima (3000 giri/minuto) è di circa 80 cv. |
Coppia | 19,5 mkg a 3000 giri /minuto; |
Lubrificazione | forzata, con pompa ad ingranaggi e valvola limitatrice della pressione; filtro del tipo “a cartuccia” tipo FRAM posto sul lato sinistro del motore, filtro a rete nella succheruola; capacità circuito circa litri 6,60 (pari a kg 6,0), compresi filtri e tubazioni; manometro pressione olio sul quadro strumentazione. |
Raffreddamento | ad acqua, a circolazione forzata, con pompa centrifuga coassiale col ventilatore ausiliario a 4 pale, comandato con cinghia trapezoidale; l’impianto è regolato da due termostati, uno sulle tubazioni e l’altro che comanda la persiana al radiatore; capacità circuito (radiatore e motore) litri 10 (incluso 1 litro dei riscaldatori); introduzione acqua tramite apertura tappo sul radiatore; scarico acqua tramite rubinetto posto sul lato destro del motore. |
Accensione | a spinterogeno; bobina Marelli B200A; distributore d’accensione Marelli S 74 A; anticipo fisso 11°, anticipo automatico 22° in più dell’anticipo fisso; correttore a depressione 17°; ordine d'accensione: 1-4-3-6-5-2; numerazione cilindri : a sinistra 1-3-5, a destra 2-4-6, a partire dal ventilatore; candele Champion N3 oppure AC FL7 da mm 14 × 1,25; apertura punta candele mm 0,5-0,6; apertura contatti distributore mm 0,42-0,48. |
Alimentazione | =carburatore invertito Solex 35 PAAI, doppio corpo, munito di dispositivo d’avviamento (starter) comandato con leva sotto il cruscotto; pompa meccanica situata sul lato destro del motore, munita di filtri a rete. Dati di regolazione del carburatore: diffusori mm 26, getti principali mm 1,40, getti del minimo 0,45, freno aria mm 2,50; filtro aria sul carburatore, ad elemento filtrante. |
Impianto elettrico | a 12 V - batteria da 42 Ah (sistemata nel cofano anteriore); dinamo da 300 W; motorino di avviamento elettrico Marelli MT 32 A-0,8/12 D9 con rapporto denti pignone/denti corona 9/121; proiettori: a) proiettori 12V-45/40W; b) luci di posizione anteriori, indicatori di direzione anteriori, luci posteriori e indicatori di direzione posteriori 12V-3/20W; c) luci fendinebbia 12V/45W; d) illuminazione targa, ripetitori laterali di direzione, illuminazione interno vettura, illuminazione interno cofano e illuminazione interno baule 12V/5W; e) segnalatori di arresto 12V/20W; f) illuminazione quadro apparecchi, spia dinamo, spia indicatori di direzione, spia starter, spia pressione olio e spia accendisigaro 12V/2,5W; g) spia luci di posizione 24V/3W. Da notare che gli indicatori di direzione posteriori, posti in prossimità dei deflettori posteriori, vengono soppressi nel 1960, in ossequio alle regole previste dal nuovo Codice della Strada, e sostituiti con indicatori sistemati sulla fiancata, poco sopra il passaruota delle ruote anteriori. |
Trasmissione | trazione sulle ruote posteriori; frizione,cambio e differenziale in gruppo unico, fissato al telaio e disposto al retrotreno L’albero di trasmissione è in due tronchi, con supporto intermedio e giunti in gomma muniti di centratore; il cuscinetto del supporto intermedio è a tenuta stagna, mentre la lubrificazione dei centratori dei giunti viene fatta solo al montaggio; semiassi con manicotto di sfilamento, con giunti interni del tipo “a dado” scorrevoli e giunti esterni a cardano; lubrificazione giunti interni tramite doppio tappo sfioratore sulle scatole rotanti (capacità 0,2 litri per scatola); lubrificazione giunti esterni con ingrassatore a pressione sul mozzo ruote. |
Frizione | frizione in blocco unico con cambio e differenziale (blocco unico disposto al retrotreno, come indicato alla voce “trasmissione”) monodisco a secco tipo F. & S.; corsa del pedale mm 20-25; per regolare la corsa del pedale occorre far ruotare la forcella posteriore del tirante di comando. Dalla fine del 1958 è possibile montare, a richiesta e con sovrapprezzo, la frizione automatica sistema Saxomat. |
Cambio | cambio in blocco con frizione e differenziale (blocco unico disposto al retrotreno, come indicato alla voce “trasmissione”) a 4 rapporti+retromarcia; tutte le marce avanti sono silenziose e sincronizzate; rapporti: I=3,31:1;II=2,20:1;III=1,51:1;IV=1:1; RM=3,61:1; leva di comando al volante; capacità olio gruppo propulsore (cambio-differenziale) litri 4,10 (pari a kg 3,70); controllo livello tramite asta nel tappo di introduzione, che si trova sul propulsore ed è accessibile togliendo l’apposito coperchio sul piano del bagagliaio; lo scarico dell’olio si effettua tramite tappo inferiore nel cambio. |
Rapporto al ponte | rapporto finale di riduzione, con coppia conica Hypoid 12/47 (3,917:1). |
Scocca | portante in lamiera d'acciaio, con telaio ausiliario raggruppante motore, montanti sospensioni anteriori e guida; pianale in lamiera stampata con traverse a fondo integrale che si raccorda, nella parte anteriore, ad un robusto portale. |
Sospensioni ant. | a ruote indipendenti a quadrilatero trasversale, molle ad elica e barra stabilizzatrice; ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto, tipo SABIF, non regolabili; capacità olio 280 cm³ cadauno. |
Sospensioni post. | a ruote semi-indipendenti (schema De Dion), mediante assale con barra di reazione trasversale e barra stabilizzatrice, balestre longitudinali ed ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto tipo SABIF, non regolabili; capacità olio 420 cm³ cadauno. |
Impianto frenante | freni d’esercizio (SABIF) , a pedale, idraulici ed agenti sulle 4 ruote, con ceppi avvolgenti ad espansione; freno di stazionamento, a mano, meccanico ed agente sul propulsore posteriore (la impugnatura del comando del freno a mano è posizionata sotto il cruscotto) ; i freni anteriori sono montati normalmente sulle ruote, quelli posteriori sono montati all'uscita dal gruppo frizione-cambio-differenziale; tamburi alettati in lega di alluminio; diametro dei tamburi anteriori cm 30, di quelli posteriori cm 28; larghezza dei tamburi cm 7; superficie totale frenante 1.525 cm² ; dal telaio n° 1357 (autunno-inverno 1957) viene potenziato l’impianto frenante (probabilmente la superficie frenante passa a 1765 cm²); serbatoio freni idraulici posto nel cofano motore, munito di pompa di pressione costante e tappo di introduzione astina livello; capacità circuito (liquido SABIF P2 oppure liquido Lockheed per freni) litri 0,30 (kg 0,25). Dalla primavera 1960 si possono montare, a richiesta e con sovrapprezzo (60.000 Lire) i freni del tipo “a disco” (marca Dunlop) anteriori e posteriori, con servofreno. |
Sterzo | sterzo a vite globoidale e rullo (rapporto 1:18,2); capacità olio scatola guida litri 0,31 (kg 0,28); introduzione olio tramite tappo sul coperchio scatola (il livello è normale quando l’olio copre la vite globoidale); snodi a sfera (lubrificati solo al montaggio); ingrassatore a pressione sul perno di rinvio; a partire dall’estate del 1960 nella timoneria viene inserito un ammortizzatore idraulico telescopico; la posizione di guida è a sinistra (non è prevista la possibilità di ottenere la guida a destra); diametro del volante cm 42,6; diametro di sterzata mt 12,00; giri volante per sterzata completa (da tutto a destra a tutto a sinistra) 4 (secondo “Quattroruote”), 4 e ¼ (secondo “The Autocar”). |
Ruote | a disco, in lamiera stampata. |
Pneumatici | misure 165x400 (175x400 secondo alcune fonti); pressioni gonfiaggio (a freddo) : 1,80 kg/cm² anteriormente e 2,0-2,2 kg/cm² posteriormente. |
Passo | cm 287,0. |
Altezza minima da terra | cm 14,0 (con vettura carica); secondo alcune fonti l'altezza minima da terra sarebbe di cm 11,0. |
Carreggiate anter-poster | cm 136,8 -cm 137,0. |
Lunghezza x larghezza x altezza | vettura (berlina) cm 485,5 x cm 175,0 x cm 146,0; l’altezza è intesa a vettura scarica. |
Carrozzeria, arredamenti ed accessori | carrozzeria: berlina 4 porte con montante centrale e porte incernierate anteriormente (apertura controvento), 5-6 posti (l’ampio sedile anteriore unico può ospitare 3 persone, mentre la portata della vettura è di 450 Kg, corrispondenti a 5 persone + 100 kg di bagaglio oppure di 6 persone + 30 Kg di bagaglio); volante (non regolabile) a due razze con semi-anello per azionamento avvisatore elettroacustico. sedili: sedile anteriore unico (con inclinazione schienale regolabile) con bracciolo centrale retrattile; braccioli all’interno di tutte e quattro le portiere; dal dicembre 1958 sono disponibili come optional a richiesta (con sovrapprezzo di Lire 40.000) sedili anteriori divisi; sedile posteriore con bracciolo centrale retrattile.
|
Peso a vuoto | con accessori e una ruota di scorta, kg 1430; peso massimo ammesso a pieno carico, Kg 1880. Da notare che la rivista “Quattroruote”, nel fascicolo del mese di gennaio 1959 dove pubblica i risultati ed il resoconto della sua “prova su strada”, segnala di aver rilevato un peso effettivo in ordine di marcia, con guidatore a bordo e mezzo serbatoio carburante, di Kg 1596. |
Serbatoio carburante | capacità litri 58, di cui 7 di riserva; indicatore livello sul quadro porta-apparecchi del cruscotto. |
Velocità massima | 160 km/h; velocità massime (km/h) nelle varie marce: : I=50 II=75, III=110; Retromarcia=46 |
Pendenze massime superabili | a pieno carico: in prima marcia=34%; in II=21%; in III= 14%; in IV=9%. ; in retromarcia 35% |
Consumo | calcolato secondo norme CUNA (in IV marcia, ad una velocità costante pari ai 2/3 della velocità massima, cioè, nella fattispecie, a circa 110 km/h) 12,5 litri di supercarburante (con NO minimo di 92) ogni 100 km. |
Tassa di circolazione |
Potenza fiscale in Italia CV 26; bollo di circolazione annuo: |
Prezzo in Italia |
Dal debutto (giugno 1957) a fine commercializzazione (settembre 1961) : Lire 2.940.000 (prezzo di listino) |
Prezzo in Svizzera |
nel marzo 1959: 26.950 Franchi Svizzeri |
La seconda serie
- Periodo di produzione: approssimativamente, dal settembre 1961 al settembre 1963 vedi nota (1)
- Modelli:
- tipo 813.10, berlina 4 porte, 5-6 posti, con guida a sinistra
- tipo 813.11, berlina 4 porte, 5-6 posti, con guida a destra
- Numerazione progressiva:
- tipi 813.10 e 813.11 : da 5001 a 5638
- Unità prodotte:
- 638 (prevalentemente con guida a sinistra)
- 638 (prevalentemente con guida a sinistra)
- Caratteristiche principali:
motore : anteriore a 6 cilindri a V di 2457,98 cm³, potenza 110 cv (DIN) a 5200 giri, valvole in testa; carrozzeria : berlina 4 porte, 5-6 posti, scocca semi-portante, sospensione anteriore a ruote indipendenti, sospensione posteriore a ruote semi-indipendenti (schema De Dion); trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 287, lunghezza cm 485,5 , larghezza cm 175, peso in ordine di marcia Kg 1560 circa;velocità max: km/h 166 circa.
Nota (1) = la berlina seconda serie (813.10 e 813.11) appare nei listini fino al mese di ottobre 1968, dopodiché scompare definitivamente.
Caratteristiche tecniche Lancia Flaminia berlina seconda serie | |
Motore |
tipo "813.10”; anteriore, longitudinale, monoblocco; corpo cilindri in alluminio con canne ghisa piantate; pistoni in lega d’alluminio, con tre anelli (due di tenuta e uno raschiaolio); testa cilindri in alluminio con sedi valvole riportate; bielle in acciaio con boccole perno stantuffo in bronzo; albero motore ruotante su 4 supporti; peso del motore a secco (senza acqua e senza olio) kg 175 circa; sospensione motore tramite quattro supporti su doppi tamponi di gomma. |
Numero e posizione cilindri | 6 cilindri a V (60°). |
Cilindrata | cmc 2457,98 (alesaggio mm 80,00 - corsa mm 81,50). |
Distribuzione | albero a camme, nel basamento, in posizione centrale (posto cioè nell’angolo formato dalle due file di cilindri) comandato a catena con tenditore idraulico automatico; valvole in testa (due per cilindro) inclinate tra di loro, azionate da puntalini e bilancieri; ogni valvola è richiamata da una molla singola; camere di scoppio emisferiche; messa in fase della distribuzione: a) aspirazione: apertura 17° prima del P.M.S. (Punto Morto Superiore), chiusura 55° dopo il P.M.I. (Punto Morto Inferiore): b) scarico: apertura 55° prima del P.M.I., chiusura: 17° dopo il P.M.S. con gioco valvole, speciale per il controllo, di mm 0,4; gioco normale valvole a motore freddo: aspirazione 0,15 mm, scarico 0,25 mm. |
Rapporto di compressione | 8,40 : 1 |
Potenza max | 110 cv a 5.200 giri/minuto misurata col sistema DIN (122 cv se misurata col sistema CUNA, che prevede che il motore venga testato al banco, privo di ventilatore, di impianto di scarico e della dinamo). |
Coppia | 19,2 mkg a 3000 giri /minuto; |
Lubrificazione | forzata, con pompa ad ingranaggi e valvola limitatrice della pressione; filtro del tipo “a cartuccia” posto sul lato sinistro del motore, filtro a rete nella succheruola; raffreddamento olio con radiatore sul lato sinistro del radiatore acqua; capacità circuito circa litri 6,60 (pari a kg 6,0), compresi filtri e tubazioni; manometri pressione e temperatura olio sul quadro strumentazione. |
Raffreddamento | ad acqua, a circolazione forzata, con pompa centrifuga coassiale col ventilatore ausiliario a 4 pale, comandato con cinghia trapezoidale; l’impianto è regolato da due termostati, uno sulle tubazioni e l’altro che comanda la persiana al radiatore; capacità circuito (radiatore e motore) litri 10 (incluso 1 litro dei riscaldatori); introduzione acqua tramite apertura tappo sul radiatore; scarico acqua tramite rubinetto posto sul lato destro del motore. |
Accensione | a spinterogeno; bobina Marelli BZR 200 A; distributore d’accensione Marelli S 80 B; ordine d'accensione: 1-4-3-6-5-2; numerazione cilindri : a sinistra 1-3-5, a destra 2-4-6, a partire dal ventilatore; anticipo fisso 3°, anticipo automatico 32°; candele Champion N5 (sedondo alcune fonti Champion N4) da mm 14 × 1,25; distanza tra gli elettrodi delle candele mm 0,5-0,6; apertura contatti distributore mm 0,37-0,43. |
Alimentazione | =carburatore invertito Solex C40 PAAI doppio corpo, invertito, munito di pojmpa di accelerazione e di dispositivo d’avviamento (starter) comandato con leva sotto il cruscotto; pompa elettrica tipo Bendix situata sul lato sinistro del vano bagagli. Dati di regolazione del carburatore: diffusori mm 26, getti principali mm 1,25, getti del minimo 0,45, freno aria mm 1,90 (con filtro a bagno d'olio 1,70); filtro aria sul carburatore, ad elemento filtrante (a richiesta : filtro a bagno d'olio). |
Impianto elettrico | a 12 V - batteria da 45 Ah (sistemata nel cofano anteriore); dinamo Marelli DN 62 D da 300 W; regolatore a 3 nuclei Marelli IR 50 E; motorino di avviamento Marelli MT 32 LA-0,8/12 D9; |
Trasmissione | trazione sulle ruote posteriori; frizione,cambio e differenziale in gruppo unico, fissato al telaio e disposto al retrotreno L’albero di trasmissione, di tipo tubolare, è unico, senza supporto intermedio. |
Frizione | frizione in blocco unico con cambio e differenziale (blocco unico disposto al retrotreno, come indicato alla voce “trasmissione”) monodisco a secco; è possibile montare, a richiesta e con sovrapprezzo, la frizione automatica sistema Saxomat. |
Cambio | cambio in blocco con frizione e differenziale (blocco unico disposto al retrotreno, come indicato alla voce “trasmissione”) a 4 rapporti+retromarcia; tutte le marce avanti sono silenziose e sincronizzate; rapporti: I=3,31:1;II=2,20:1;III=1,51:1;IV=1:1; RM=3,61:1; leva di comando al volante; capacità olio gruppo propulsore (cambio-differenziale) litri 4,10 (pari a kg 3,70); controllo livello tramite asta nel tappo di introduzione, che si trova sul propulsore ed è accessibile togliendo l’apposito coperchio sul piano del bagagliaio; lo scarico dell’olio si effettua tramite tappo inferiore nel cambio. |
Rapporto al ponte | rapporto finale di riduzione, con coppia conica Hypoid 12/47 (3,917:1). |
Scocca | portante in lamiera d'acciaio, con telaio ausiliario raggruppante motore, montanti sospensioni anteriori e guida; pianale in lamiera stampata con traverse a fondo integrale che si raccorda, nella parte anteriore, ad un robusto portale. |
Sospensioni ant. | a ruote indipendenti a quadrilatero trasversale, molle ad elica e barra stabilizzatrice; ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto. |
Sospensioni post. | a ruote semi-indipendenti (schema De Dion), mediante assale con barra di reazione trasversale e barra stabilizzatrice, balestre longitudinali ed ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto. |
Impianto frenante | freni d’esercizio a pedale, a disco (marca Dunlop) sulle quattro ruote, con servofreno a depressione; circuiti ruote anteriori e posteriori indipendenti; diametro dei dischi : cm 29,2 anteriormente e cm 30,5 posteriormente; freno di stazionamento, a mano, meccanico ed agente ssul propulsore (la impugnatura del comando del freno a mano è posizionata sotto il cruscotto). |
Sterzo | sterzo a vite globoidale e rullo (rapporto 1:18,2); capacità olio scatola guida litri 0,31 (kg 0,28); introduzione olio tramite tappo sul coperchio scatola (il livello è normale quando l’olio copre la vite globoidale); snodi a sfera (lubrificati solo al montaggio); timoneria con ammortizzatore idraulico telescopico; la posizione di guida è a sinistra (a guida a destra, a richiesta); diametro del volante cm 42,6; diametro di sterzata mt 12,00. |
Ruote | a disco, in lamiera stampata. |
Pneumatici | misure 175x400; pressioni gonfiaggio (a freddo) : 1,90 kg/cm² anteriormente e 2,2-2,4 kg/cm² posteriormente. |
Passo | cm 287,0. |
Altezza minima da terra | cm 14,0 (con vettura carica); secondo alcune fonti l'altezza minima da terra sarebbe di cm 11,0. |
Carreggiate anter-poster | cm 136,8 -cm 137,0. |
Lunghezza x larghezza x altezza | vettura (berlina) cm 485,5 x cm 175,0 x cm 148,0; l’altezza è intesa a vettura scarica. |
Carrozzeria, arredamenti ed accessori | carrozzeria: berlina 4 porte con montante centrale e porte incernierate anteriormente (apertura controvento), 5-6 posti (l’ampio sedile anteriore unico può ospitare 3 persone; la portata complessiva della vettura è di 550 Kg.;volante (non regolabile) a due razze con semi-anello per azionamento avvisatore elettroacustico. sedili: sedile anteriore unico (con inclinazione schienale regolabile) con bracciolo centrale retrattile; braccioli all’interno di tutte e quattro le portiere; sono disponibili come optional a richiesta (con sovrapprezzo di Lire 40.000) i sedili anteriori divisi; sedile posteriore con bracciolo centrale retrattile. |
Peso | in ordine di marcia kg 1560; peso massimo ammesso a pieno carico, Kg 2040. |
Serbatoio carburante | capacità litri 58, di cui 7 di riserva; indicatore livello sul quadro porta-apparecchi del cruscotto. |
Velocità massima | 166 km/h; velocità massime (km/h) nelle varie marce: : I=50, II=77, III=113; Retromarcia=46 |
Pendenze massime superabili | a pieno carico(in prima marcia)=30%. |
Consumo | calcolato secondo norme CUNA (in IV marcia, ad una velocità costante pari ai 2/3 della velocità massima, cioè, nella fattispecie, a circa 110 km/h) 12,6 litri di supercarburante ogni 100 km. |
Tassa di circolazione |
Potenza fiscale in Italia CV 26; bollo di circolazione annuo: |
Prezzo in Italia |
Dal debutto (settembre 1961) a fine commercializzazione (ottobre 1968) : Lire 3.000..000 (prezzo di listino) |
Prezzo in Svizzera |
nel marzo 1963: 25.500 Franchi Svizzeri |
La seconda serie Speciale
- Periodo di produzione: nel corso del 1962
- Modello:
- tipo 813.12, berlina 4 porte, 5-6 posti, con guida a sinistra
- Numerazione progressiva:
- da 1001 a 1012
- Unità prodotte:
- 12
- Caratteristiche principali:
motore : anteriore a 6 cilindri a V di 2457,98 cm³, potenza 140 cv DIN a 5.600 giri, valvole in testa; carrozzeria : berlina 4 porte, 5-6 posti, scocca semi-portante, sospensione anteriore a ruote indipendenti, sospensione posteriore a ruote semi-indipendenti (schema De Dion); trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 287, lunghezza cm 485,5 , larghezza cm 175, peso in ordine di marcia kg 1560 circa;velocità max: km/h 180
Caratteristiche tecniche Lancia Flaminia berlina seconda serie Speciale | |
Motore |
tipo "813.12”; anteriore, longitudinale, monoblocco; corpo cilindri in alluminio con canne ghisa piantate; pistoni in lega d’alluminio; testa cilindri in alluminio con sedi valvole riportate; bielle in acciaio con boccole perno stantuffo in bronzo; albero motore ruotante su 4 supporti; peso del motore a secco (senza acqua e senza olio) kg 175 circa; sospensione motore tramite quattro supporti su doppi tamponi di gomma. |
Numero e posizione cilindri | 6 cilindri a V (60°). |
Cilindrata | cmc 2457,98 (alesaggio mm 80,00 - corsa mm 81,50). |
Distribuzione | albero a camme, nel basamento, in posizione centrale (posto cioè nell’angolo formato dalle due file di cilindri) comandato a catena con tenditore idraulico automatico; valvole in testa (due per cilindro) inclinate tra di loro, azionate da puntalini e bilancieri; camere di scoppio emisferiche; messa in fase della distribuzione: a) aspirazione: apertura 22° prima del P.M.S. (Punto Morto Superiore), chiusura 60° dopo il P.M.I. (Punto Morto Inferiore): b) scarico: apertura 60° prima del P.M.I., chiusura: 22° dopo il P.M.S. |
Rapporto di compressione | 9,00 : 1 |
Potenza max | 140 cv a 5.600 giri/minuto misurati col sistema DIN. |
Coppia | 20,7 mkg a 3600 giri /minuto; |
Lubrificazione | forzata, con pompa ad ingranaggi e valvola limitatrice della pressione; manometri pressione e temperatura olio sul quadro strumentazione. |
Raffreddamento | ad acqua, a circolazione forzata, con pompa centrifuga coassiale col ventilatore ausiliario a 4 pale, comandato con cinghia trapezoidale; l’impianto è regolato da due termostati, uno sulle tubazioni e l’altro che comanda la persiana al radiatore; capacità circuito (radiatore e motore) litri 10 (incluso 1 litro dei riscaldatori); introduzione acqua tramite apertura tappo sul radiatore; scarico acqua tramite rubinetto posto sul lato destro del motore. |
Accensione | a spinterogeno; bobina Marelli B200A; distributore d’accensione Marelli S 82 B; ordine d'accensione: 1-4-3-6-5-2; numerazione cilindri : a sinistra 1-3-5, a destra 2-4-6, a partire dal ventilatore; candele Marelli CW6 SL |
Alimentazione | =carburatore a mezzo di 3 carburatori doppio corpo (1 Weber 35 DCLN1 con starter e 2 Weber 35 DCLN2 senza starter); pompa meccanica situata sul lato destro del motore, munita di filtri a rete. Dati di regolazione carburatori: diffusori mm 30, getti principali mm 1,30, getti del minimo 0,55, freno aria mm 2,40. |
Impianto elettrico | a 12 V - batteria da 45 Ah (sistemata nel cofano anteriore); dinamo da 300 W. |
Trasmissione | trazione sulle ruote posteriori; frizione,cambio e differenziale in gruppo unico, fissato al telaio e disposto al retrotreno L’albero di trasmissione, di tipo tubolare, è unico, senza supporto intermedio. |
Frizione | frizione in blocco unico con cambio e differenziale (blocco unico disposto al retrotreno, come indicato alla voce “trasmissione”) monodisco a secco. |
Cambio | cambio in blocco con frizione e differenziale (blocco unico disposto al retrotreno, come indicato alla voce “trasmissione”) a 4 rapporti+retromarcia; tutte le marce avanti sono silenziose e sincronizzate; rapporti: I=3,09:1;II=2,05:1;III=1,41:1;IV=1:1; RM=3,35:1; leva di comando al volante. |
Rapporto al ponte | rapporto finale di riduzione, con coppia conica Hypoid 12/47 (3,917:1). |
Scocca | portante in lamiera d'acciaio, con telaio ausiliario raggruppante motore, montanti sospensioni anteriori e guida; pianale in lamiera stampata con traverse a fondo integrale che si raccorda, nella parte anteriore, ad un robusto portale. |
Sospensioni ant. | a ruote indipendenti a quadrilatero trasversale, molle ad elica e barra stabilizzatrice; ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto. |
Sospensioni post. | a ruote semi-indipendenti (schema De Dion), mediante assale con barra di reazione trasversale e barra stabilizzatrice, balestre longitudinali ed ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto. |
Impianto frenante | freni d'esercizio, a pedale, a disco (marca Dunlop) sulle quattro ruote, con servofreno a depressione; circuiti ruote anteriori e posteriori indipendenti; diametro dei dischi : cm 29,2 anteriormente e cm 30,5 posteriormente; freno di stazionamento, a mano, meccanico ed agente ssul propulsore (la impugnatura del comando del freno a mano è posizionata sotto il cruscotto); freno di stazionamento, a mano, meccanico ed agente sui dischi delle ruote posteriori (la impugnatura del comando del freno a mano è posizionata sotto il cruscotto). |
Sterzo | sterzo a vite globoidale e rullo (rapporto 1:18,2); capacità olio scatola guida litri 0,31 (kg 0,28); introduzione olio tramite tappo sul coperchio scatola (il livello è normale quando l’olio copre la vite globoidale); snodi a sfera (lubrificati solo al montaggio); timoneria con ammortizzatore idraulico telescopico; la posizione di guida è a sinistra; diametro del volante cm 42,6; diametro di sterzata mt 12,00. |
Ruote | a disco, in lamiera stampata. |
Pneumatici | misure 175x400. |
Passo | cm 287,0. |
Carreggiate anter-poster | cm 136,8 -cm 137,0. |
Lunghezza x larghezza x altezza | vettura (berlina) cm 485,5 x cm 175,0 x cm 148,0; l’altezza è intesa a vettura scarica. |
Carrozzeria, arredamenti ed accessori | carrozzeria: berlina 4 porte con montante centrale e porte incernierate anteriormente (apertura controvento), 5-6 posti; volante (non regolabile) a due razze con semi-anello per azionamento avvisatore elettroacustico. vano motore: illuminato. |
Peso | in ordine di marcia kg 1560 circa. |
Serbatoio carburante | capacità litri 58, di cui 7 di riserva; indicatore livello sul quadro porta-apparecchi del cruscotto. |
Velocità massima | 180 km/h; velocità massime (km/h) nelle varie marce: : I=60, II=90, III=130; Retromarcia=53 |
Pendenza massima superabile | a pieno carico(in prima marcia)=38%. |
Consumo | calcolato secondo norme CUNA (in IV marcia, ad una velocità costante pari ai 2/3 della velocità massima, cioè, nella fattispecie, a circa 120 km/h) 13 litri di supercarburante ogni 100 km. |
Tassa di circolazione |
Potenza fiscale in Italia CV 26; bollo di circolazione annuo (nel 1962)=Lire 101.085 |
Prezzo in Italia |
Dato non disponibile in quanto non reso noto all’epoca della produzione. |
La 2.800
- Periodo di produzione: approssimativamente, dal settembre 1963 al 1969 vedi nota (1)
- Modelli:
- tipo 826.000, berlina 4 porte, 5-6 posti, con guida a sinistra
- tipo 826.001, berlina 4 porte, 5-6 posti, con guida a destra
- Numerazione progressiva:
- tipi 826.000 e 826.001 : da 1001 a 1599
- Unità prodotte:
- 599 (di cui 556 con guida a sinistra e 43 con guida a destra)
- Caratteristiche principali:
motore : anteriore a 6 cilindri a V di 2774,83 cm³, potenza 129 cv (CUNA) a 5000 giri, valvole in testa; carrozzeria : berlina 4 porte, 5-6 posti, scocca semi-portante, sospensione anteriore a ruote indipendenti, sospensione posteriore a ruote semi-indipendenti (schema De Dion);trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia;dimensioni e peso: passo cm 287, lunghezza cm 485,5 , larghezza cm 175, peso a vuoto , kg 1560;velocità max: km/h 170.
Nota (1) = la commercializzazione prosegue fino al febbraio 1970.
L'ultima Flaminia berlina nasce nell'autunno del 1963 e si distingue dalla seconda serie, della quale mantiene inalterata la carrozzeria, per l'aumento della cilindrata da 2 litri e mezzo a 2,8 litri, ottenuto mediante il rialesaggio dei cilindri (da 80 a 85 mm) e per alcuni piccolissimi aggiornamenti al cambio e all'impianto frenante.
Resterà in produzione, seppur in quantità limitata, per circa 6 anni.
Caratteristiche tecniche Lancia Flaminia berlina 2.8 | |
Motore |
tipo "826.000”; anteriore, longitudinale, monoblocco; corpo cilindri in alluminio con canne ghisa piantate (rettificate e levigate in posto); pistoni in lega d’alluminio, con tre anelli (due di tenuta e uno raschiaolio); testa cilindri in alluminio con sedi valvole riportate; bielle in acciaio con boccole perno stantuffo in bronzo; albero motore ruotante su 4 supporti; peso del motore a secco (senza acqua e senza olio) kg 175 circa; sospensione motore tramite quattro supporti su doppi tamponi di gomma. |
Numero e posizione cilindri | 6 cilindri a V (60°). |
Cilindrata | cmc 2774,83 (alesaggio mm 85,00 - corsa mm 81,50). |
Distribuzione | albero a camme, nel basamento, in posizione centrale (posto cioè nell’angolo formato dalle due file di cilindri) comandato a catena con tenditore idraulico automatico; valvole in testa (due per cilindro) inclinate tra di loro, azionate da puntalini e bilancieri; camere di scoppio emisferiche; messa in fase della distribuzione: a) aspirazione: apertura 13° prima del P.M.S. (Punto Morto Superiore), chiusura 57° dopo il P.M.I. (Punto Morto Inferiore): b) scarico: apertura 57° prima del P.M.I., chiusura: 13° dopo il P.M.S. con gioco valvole, speciale per il controllo, di mm 0,4; gioco normale valvole a motore freddo: aspirazione 0,15 mm, scarico 0,25 mm. |
Rapporto di compressione | 9,00 : 1 |
Potenza max | 129 cv a 5.000 giri/minuto misurata col sistema CUNA (125 cv se misurata col sistema italiano IGM – Istituto Generale della Motorizzazione – che conduce a risultati simili a quelli rilevati con il più diffuso sistema DIN); il regime di rotazione massimo del motore è di 5.300 giri al minuto. |
Coppia | 23,3 mkg a 2.500 giri /minuto; |
Lubrificazione | forzata, con pompa ad ingranaggi e valvola limitatrice della pressione; filtro del tipo “a cartuccia” posto sul lato sinistro del motore, filtro a rete nella succheruola; capacità circuito circa litri 7,30 (pari a kg 6,63), compresi filtri e tubazioni; raffreddamento olio con radiatore posto sul lato sinistro del radiatore acqua; manometri pressione e temperatura olio sul quadro strumentazione. |
Raffreddamento | ad acqua, a circolazione forzata, con pompa centrifuga coassiale col ventilatore ausiliario a 4 pale, comandato con cinghia trapezoidale; l’impianto è regolato da due termostati, uno sulle tubazioni e l’altro che comanda la persiana al radiatore; capacità circuito (radiatore e motore) litri 10 (incluso 1 litro dei riscaldatori); introduzione acqua tramite apertura tappo sul radiatore; scarico acqua tramite rubinetto posto sul lato destro del motore. |
Accensione | a spinterogeno; bobina Marelli BZR 201A; distributore d’accensione Marelli S 82 B; ordine d'accensione: 1-4-3-6-5-2; numerazione cilindri : a sinistra 1-3-5, a destra 2-4-6, a partire dal ventilatore; candele Lodge 2 HL; apertura contatti distributore mm 0,37-0,43. |
Alimentazione | =carburatore invertito Solex C40 PAAI, doppio corpo, invertito, munito di dispositivo d’avviamento (starter) comandato con leva sotto il cruscotto e pompa di accelerazione; pompa elettrica tipo Bendix situata sul lato sinistro del vano bagagli.
Dati di regolazione del carburatore: diffusori mm 28, getto principale mm 1,35, getto del minimo 0,45, freno aria mm 1,80; filtro aria, ad elemento filtrante, montato sul carburatore (a richiesta : a bagno d’olio). |
Impianto elettrico | a 12 V - batteria da 45 Ah (sistemata nel cofano anteriore); dinamo Marelli DN 62 D da 300 W; regolatore a tre nuclei Marelli IR 50 E; motorino d’avviamento Marelli MT 32 LA-0,8/12 D9. |
Trasmissione | trazione sulle ruote posteriori; frizione,cambio e differenziale in gruppo unico, fissato al telaio e disposto al retrotreno L’albero di trasmissione, del tipo tubolare, è unico, senza supporto intermedio. |
Frizione | frizione in blocco unico con cambio e differenziale (blocco unico disposto al retrotreno, come indicato alla voce “trasmissione”) monodisco a secco, a mozzo elastico; corsa a vuoto del pedale mm 20÷25. |
Cambio | cambio in blocco con frizione e differenziale (blocco unico disposto al retrotreno, come indicato alla voce “trasmissione”) a 4 rapporti+retromarcia; tutte le marce avanti sono silenziose e sincronizzate; rapporti: I=3,09:1;II=2,05:1;III=1,42:1;IV=1:1; RM=3,35:1; leva di comando al volante; capacità olio gruppo propulsore (cambio-differenziale) litri 4,10 (pari a kg 3,70); controllo livello tramite asta nel tappo di introduzione, che si trova sul propulsore ed è accessibile togliendo l’apposito coperchio sul piano del bagagliaio; lo scarico dell’olio si effettua tramite tappo inferiore nel cambio. |
Rapporto al ponte | rapporto finale di riduzione, con coppia conica Hypoid 13/51 (3,923:1). |
Scocca | portante in lamiera d'acciaio, con telaio ausiliario raggruppante motore, montanti sospensioni anteriori e guida; pianale in lamiera stampata con traverse a fondo integrale che si raccorda, nella parte anteriore, ad un robusto portale. |
Sospensioni ant. | a ruote indipendenti a quadrilatero trasversale, molle ad elica e barra stabilizzatrice; ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto. |
Sospensioni post. | a ruote semi-indipendenti (schema De Dion), mediante assale con barra di reazione trasversale e barra stabilizzatrice, balestre longitudinali ed ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto. |
Impianto frenante | freni d’esercizio a pedale, a disco (marca Dunlop) sulle quattro ruote, con servofreno a depressione; circuiti ruote anteriori e posteriori indipendenti; diametro dei dischi : cm 29,5 anteriormente e cm 30,7 posteriormente; freno di stazionamento, a mano, meccanico ed agente ssul propulsore (la impugnatura del comando del freno a mano è posizionata sotto il cruscotto). |
Sterzo | sterzo a vite globoidale e rullo (rapporto 1:18,2); capacità olio scatola guida litri 0,31 (kg 0,28); introduzione olio tramite tappo sul coperchio scatola (il livello è normale quando l’olio copre la vite globoidale); snodi a sfera (lubrificati solo al montaggio); timoneria con ammortizzatore idraulico telescopico; la posizione di guida è a sinistra (a guida a destra, a richiesta); diametro del volante cm 42,6; diametro di sterzata mt 12,00. Da notare che secondo una fonte (la pubblicazione svizzera Revue Automobile) la vettura avrebbe potuto essere munita, dietro richiesta, con il servosterzo. |
Ruote | a disco, in lamiera stampata, 185x400. |
Pneumatici | misure 175x400; pressioni gonfiaggio (a freddo) : 1,90 kg/cm² anteriormente e 2,4 kg/cm² posteriormente. |
Passo | cm 287,0. |
Altezza minima da terra | cm 14,0 (con vettura carica); secondo alcune fonti l'altezza minima da terra sarebbe di cm 11,0. |
Carreggiate anter-poster | cm 136,8 -cm 137,0. |
Lunghezza x larghezza x altezza | vettura (berlina) cm 485,5 x cm 175,0 x cm 148,0; l’altezza è intesa a vettura scarica. |
Carrozzeria, arredamenti ed accessori | carrozzeria: berlina 4 porte con montante centrale e porte incernierate anteriormente (apertura controvento), 5-6 posti (l’ampio sedile anteriore unico può ospitare 3 persone;volante (non regolabile) a due razze con semi-anello per azionamento avvisatore elettroacustico. sedili: sedile anteriore unico (con inclinazione schienale regolabile) con bracciolo centrale retrattile; braccioli all’interno di tutte e quattro le portiere; sono disponibili come optional a richiesta (con sovrapprezzo di Lire 40.000) i sedili anteriori divisi; sedile posteriore con bracciolo centrale retrattile. |
Peso a vuoto | kg 1560 in ordine di marcia; peso massimo ammesso a pieno carico, Kg 2040. |
Serbatoio carburante | capacità litri 58, di cui 7 di riserva; indicatore livello sul quadro porta-apparecchi del cruscotto. |
Velocità massima | 170 km/h; velocità massime (km/h) nelle varie marce: : I=55, II=82, III=120; Retromarcia=50 |
Pendenze massime superabili | a pieno carico : in I=35%, in II=22%, in III=14,5%, in IV= 10%, in retromarcia=35%. |
Consumo | calcolato secondo norme CUNA (in IV marcia, ad una velocità costante pari ai 2/3 della velocità massima, cioè, nella fattispecie, a circa 110÷115 km/h) 13,9 litri di supercarburante ogni 100 km. |
Tassa di circolazione |
Potenza fiscale in Italia CV 29; bollo di circolazione annuo: |
Prezzo in Italia |
Dal debutto (settembre 1963) fino al dicembre 1968 : Lire 3.200..000 (prezzo di listino) |
Prezzo in Svizzera |
nel marzo 1964: 26.500 Franchi Svizzeri |
Flaminia Coupé (Pininfarina)
Se la berlina aveva un design classico dalle dimensioni imponenti e dall'immagine "importante", dallo stesso pianale nacquero una grande quantità di versioni derivate di nicchia, di grande fascino. La prima fu la Flaminia coupé di Pininfarina, che fu creata adattando il design del prototipo precedentemente realizzato su base Aurelia, chiamato Lancia Florida II (per anni auto personale dello stesso Battista Pininfarina ed oggi conservata alla collezione del designer); questa coupé rimaneva comunque nel contesto delle auto da rappresentanza dalle dimensioni generose, più che delle sportive, anche se non sono mancate partecipazioni, anche di successo, di questa vettura ad alcune competizioni velocistiche.
Flaminia Gran Turismo coupé e convertibile (Touring)
Altra versione sportiva derivata dalla Flaminia, ben riuscita e rimasta nell'ambito delle sportive di pregio (ma molto raramente scesa in competizione), fu la Touring in versione Gt e Gtl, rarissima la prima serie coupe'.
Flaminia Sport e Supersport (Zagato)
Il ruolo di vettura prettamente sportiva fu interpretato in modo eccellente dalle versioni di Zagato, nelle sue Flaminia Sport e SuperSport, che sono considerate ancora oggi fra le più belle opere del carrozziere e tra le più belle Lancia di sempre.
Flaminia presidenziali (335)
Dalla famiglia delle Flaminia, grazie alla sua immagine "altolocata" (fu infatti l'auto di molti "VIP" dell'epoca), sono comunque derivate anche altre versioni, tra le quali sicuramente spiccano le cosiddette "335", realizzate per il Presidente della Repubblica Italiana ed ancora oggi utilizzate nelle grandi parate di Stato. Questa vettura fu progettata da Pinin Farina nel 1960 su richiesta del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e realizzata dai suoi migliori carrozzieri in quattro esemplari, chiamati rispettivamente Belsito, Belmonte, Belvedere e Belfiore; almeno due di essi sono tuttora usati come auto ufficiali dal Presidente della Repubblica, un terzo esemplare è stato donato al museo dell'automobile di Torino. La prima uscita ufficiale risale al 1961, in occasione della visita della Regina Elisabetta d'Inghilterra.
Galleria di immagini
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La Flaminia Sport versione 1959
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La Flaminia Sport ad un Concorso d'eleganza a Cortina d'Ampezzo nell'estate del 1959
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L'attrice Rossana Podestà appoggiata al cofano di una Flaminia coupé Pininfarina, alla fine del 1960, in una pausa delle riprese del film "La schiava di Roma"
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La Flaminia Convertibile Touring al Pincio, nel corso di una "Rassegna di eleganza" tenutasi nel maggio 1960: accanto alla vettura il celebre attore Marcello Mastroianni
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L'originalissima Flaminia - meccanicamente elaborata dallo specialista Nardi - disegnata dall'architetto e stilista americano Raimond Loewy e realizzata in alluminio dal carrozziere Motto (1960)
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La Lancia Flaminia speciale Nardi-Loewy vista di 3/4 posteriore
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La Flaminia "335" Presidenziale recante a bordo la Regina Elisabetta ed il Presidente Gronchi (Roma, 1961)
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La Flaminia coupé di Pininfarina dotata di impianto di condizionamento dell'aria; fornito a richiesta dai primi mesi del 1961, consente a questa vettura di fregiarsi di un primato, quello di prima vettura italiana sulla quale può essere montato questo accessorio
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Una vista dell'abitacolo della Flaminia "335" Presidenziale
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La parte posteriore dell'abitacolo della Flaminia "335" Presidenziale
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La Flaminia Convertibile Touring ripresa al Parco del Valentino nel maggio 1961 alla Esposizione internazionale dei fiori
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Una Flaminia coupé Pininfarina all'ippodromo di Merano (1961)
Bibliografia
Collezione della rivista «Quattroruote»
Collezione della rivista «Motor Italia»
Collezione della rivista «Lancia»
Collezione della rivista «Auto Italiana»
Elio Zagato. «Elio Zagato: storie di corse e non solo», Vimodrone (Milano) [I], Giorgio Nada Editore,2002.
Sergio Puttini. «Lancia Fulvia, Flavia e Flaminia», Milano [I], Giorgio Nada Editore, 1989.
Colin Pitt. «Lancia 1938 to 1968», (città N.D.)[GB], Unique Motoring Portfolio, 1997 (anno stimato).
Halwart Schrader. «Lancia 1946-72», Uelzen [D], Schrader Verlag Gmbh, 1992.
Michael Frostick. «Lancia», London [CH], Dalton Watson Publisher Ltd, 1976.
Peter Garnier. «Lancia (serie Autocar)», Middlesex [GB], The Hamlyn Publishing Group Limited, 1981.
Ferruccio Bernabò. «Lancia: Catalogue Raisonné 1907-1983», Milano [I], Automobilia, (2 volumi), 1983.
Autori diversi. «Lancia : le ammiraglie dall'Aurelia alla Thesis», Rozzano (Milano) [I], Editoriale Domus, 2002.
Marco Matteucci. «Lancia : le grandi berline», Milano [I], Gruppo Rusconi-Gente Motori, 1994.
Riccardo P. Felicioli. «Lancia : L'armonia e l'invenzione», Torino [I], libro realizzato a cura della Lancia, 1996.
Nigel Trow. «Lancia : the sield and flag», Vermont [USA], David & Charles, 1980.
Ferruccio Bernabò. «Lancia. Una storia, una leggenda, una realtà - 1906-1981», Torino [I], Lancia Pubblicità e immagine, 1981.
Ferruccio Bernabò. «Lancia. Una storia, una leggenda, una realtà - 1906-1986», Torino [I], Lancia Pubblicità e immagine, 1986.
Wim H.J. Oude Weernink e Adriano Cimarosti. «Lancia {La} - 70 years of excellence», London [GB], Motor Racing Publications Ltd, 1979.
Wim H.J. Oude Weernink e Adriano Cimarosti. «Lancia {La}», Vimodrone (Milano) [I], Giorgio Nada Editore, 1994.
Wim H.J. Oude Weernink e Adriano Cimarosti. «Lancia {La}», Croydon [GB], Motor racing Publications LtD, 1991.
Angelo Tito Anselmi. «Lancia {Le} di Pininfarina», Torino [I], Edizione del periodico "Motori", 1990.
Voci correlate
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