The Tyger

poesia di William Blake
Versione del 20 nov 2014 alle 12:57 di Midnight bird (discussione | contributi) (rb, se ognuno che passa ritocca la traduzione non finiamo più, la traduzione è quella di Ungaretti e lasciamola così)

The Tyger (La tigre) è una poesia del poeta e incisore inglese William Blake, raccolta nell'opera Songs of Experience, pubblicata nel 1794. Il Cambridge Companion to William Blake, del 2003, la definisce "la poesia in lingua inglese più antologizzata".[1]

The Tyger
Incisione originale di William Blake di The Tyger, stampata nel 1795
AutoreWilliam Blake
1ª ed. originale1794
Generepoesia
Lingua originaleinglese

Testo

Originale (inglese)
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry?
In what distant deeps or skies
Burnt the fire of thine eyes?
On what wings dare he aspire?
What the hand dare seize the fire?
And what shoulder, and what art,
Could twist the sinews of thy heart?
And when thy heart began to beat,
What dread hand? And what dread feet?
What the hammer? What the chain?
In what furnace was thy brain?
What the anvil? What dread grasp
Dare its deadly terrors clasp?
When the stars threw down their spears,
And water'd heaven with their tears:
Did He smile His work to see?
Did He who made the Lamb make thee?
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Dare frame thy fearful symmetry?
Traduzione (di Giuseppe Ungaretti)
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l'immortale mano o l’occhio
Ch'ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?
In quali abissi o in quali cieli
Accese il fuoco dei tuoi occhi?
Sopra quali ali osa slanciarsi?
E quale mano afferra il fuoco?
Quali spalle, quale arte
Poté torcerti i tendini del cuore?
E quando il tuo cuore ebbe il primo palpito,
Quale tremenda mano? Quale tremendo piede?
Quale mazza e quale catena?
Il tuo cervello fu in quale fornace?
E quale incudine?
Quale morsa robusta osò serrarne i terrori funesti?
Mentre gli astri perdevano le lance tirandole alla terra
e il paradiso empivano di pianti?
Fu nel sorriso che ebbe osservando compiuto il suo lavoro,
Chi l’Agnello creò, creò anche te?
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale mano, quale immortale spia
Osa formare la tua agghiacciante simmetria?

Contenuto

La lirica è composta da ventiquattro settenari raccolti in sei strofe da quattro versi ciascuna; le rime sono baciate e seguono lo schema AABB CCDD EEFF GGHH IILL AABB, con la ripresa nell’ultima strofa della prima, alla quale viene cambiato 'could' (poté) in 'dare' (osò). Per ragioni metriche, nella prima e nell'ultima strofa la parola symmetry deve essere pronunciata in modo da rimare con eye (quindi: sim-me-TRY, come in to try). Sono presenti alcuni arcaismi come 'thy' (your), 'thee' (you, pronome complemento), nonché lo stesso titolo, 'Tyger' (Tiger).

La lirica fa un ricorso estensivo all'"allitterazione" ottenuta attraverso la ripetizione immediata di una parola ('Tyger' nella strofa iniziale e finale) o attraverso la ripetizione a distanza di una parola nello stesso verso ('what', 'dread') o in due versi consecutivi ('dare' nella seconda strofa), nonché nell'accostamento di parole affini per sonorità: 'burning'/'bright', 'distant'/'deeps', 'twist'/'sinews', 'dare'/'deadly', 'made'/'make'.

In quanto al ritmo della poesia, ogni verso possiede quattro accenti ma le sillabe variano tra sette e otto, in questa sequenza: 7778 7777 7887 7777 7878 7778. Tutti i versi composti da sette sillabe sono divisibili in due parti ritmiche, a volte evidenziate graficamente dalla punteggiatura (punto interrogativo, punto esclamativo, virgola), che consentono una brevissima pausa o sospensione nella lettura; quelli composti da otto sillabe invece hanno un ritmo giambico martellante, a ulteriore rafforzamento dell'immagine delle fucina o fornace ('furnace') in cui viene forgiata la terribile tigre.

La poesia "The Lamb" (Songs of Innocence) è molto simile a "The Tyger". In "The Lamb" tutte le domande (es.: chi ha creato l'agnello?) ricevono una risposta, mentre in "The Tyger" le domande rimangono aperte.

La poesia è tra i più noti componimenti inglesi,[1] per il ritmo incalzante che descrive abilmente l'immagine della tigre, concepita dal poeta come l'antitesi dell’Agnello (The Lamb) delle Songs of Innocence. Infatti la potenza, la magnificenza e la perfezione di questa terribile creatura non può che essere frutto della creazione da parte di Dio, eppure si tratta dello stesso Dio che ha creato anche il docile agnellino, ed è questa contrapposizione che spiega le numerose domande che il poeta si pone nel corso della lirica. Ancora una volta quindi è presente il contrasto tra l'innocenza degli esseri infanti e miti e la malvagità degli esseri adulti e aggressivi, tema spesso ricorrente nella poesia di Blake (London).[2] Dio creò l'agnello ma anche la tigre. Non c'è luce senza oscurità, vita senza morte.

Influenza culturale

La poesia ha avuto un forte impatto sulla cultura occidentale ed è stata ripresa e citata in innumerevoli opere successive.

Televisione

  • Il diciottesimo episodio della seconda serie di X-Files si intitola Fearful Symmetry, in omaggio a questa poesia.
  • Nella serie animata Batman: The Animated Series un episodio è intitolato Tyger Tyger. Alla fine dell'episodio si sente la voce di Batman recitare i primi quattro versi della poesia.
  • Nella serie televisiva The Mentalist si fa riferimento alla poesia Tyger Tyger di William Blake in diversi episodi in cui si parla di John il rosso e della sua "associazione" la cui frase di riconoscimento è, appunto, Tyger Tyger.
  • Nella celebre serie televisiva britannica Doctor Who, il decimo episodio dell'ottava stagione è intitolato "In the forest of the night"; durante l'episodio, ambientato in una Londra invasa dalla vegetazione, troviamo anche la celebre tigre.

Fumetti

  • Nella serie a fumetti Dylan Dog, viene citata la poesia di Blake nel numero 37, Il sogno della tigre.
  • Il quinto capitolo della graphic novel Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons si intitola Agghiacciante simmetria (nell'edizione inglese Fearful Symmetry). Il capitolo approfondisce il carattere e le vicende del personaggio di Rorschach e si chiude con una citazione dei primi quattro versi de La Tigre.
  • In una storia a fumetti di The Punisher, intitolata appunto The Tyger, Garth Ennis, lo sceneggiatore e reinventore del Punitore fa porre allo stesso protagonista, appena undicenne, una interpretazione ingenua ovvero che la tigre non sia stata creata da Dio per quanto è magnificente e terribile, ipotesi contestata dal parroco che aveva letto ad alta voce la lirica. Alla fine del volume si può vedere un Frank Castle adulto che, in riferimento a quel pensiero e sentenziando la nascita del suo alter ego - il Punitore appunto - dice: «Mostrerò al mondo un volto non creato da Dio».
  • Vi è una citazione dei primi quattro versi ne L'ultima caccia di Kraven.

Musica

  • Nel 1987 il gruppo musicale tedesco Tangerine Dream realizza una versione cantata della poesia di Blake, inserendola nell'omonimo album Tyger: la parte vocale è affidata a Jocelyn Bernadette Smith. Da notare che in questa versione il dodicesimo verso della poesia viene reso nel seguente modo: "What dread hand forged thy dread feet?", accentuando ulteriormente, rispetto al testo originale, il rapporto tra il sovrumano creatore ("quale tremenda mano") e la sua creatura ("forgiò i tuoi tremendi piedi")..
  • Alla poesia si fa riferimento anche nella canzone di Katie Melua Tiger in the Night.
  • Nel 1998 il gruppo musicale statunitense Mephisto Walz include nell'album Immersion la canzone Tyger, versione cantata della poesia di Blake.

Romanzi

  • La terza sessione di Fahrenheit 451, scritto da Ray Bradbury, si intitola Burning Bright richiamando il primo verso della sesta strofa di The Tyger di William Blake.
  • È stato pubblicato un libro da Audrey Niffenegger intitolato in lingua originale Her fearful symmetry

Note

  1. ^ a b Morris Eaves. The Cambridge Companion to William Blake, 2003. ISBN 9780521786775 - pg. 207
  2. ^ Poems by William Blake - study guide

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