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Cogne (pronuncia francese /kɔɲ/[6]) è un comune sparso italiano di 1.439 abitanti della Valle d'Aosta situato nella parte meridionale della regione, al cospetto del massiccio del Gran Paradiso che dà il nome all'omonimo Parco nazionale.

Cogne
comune
Cogne – Veduta
Cogne – Veduta
Vista del capoluogo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
CapoluogoVeulla
SindacoFranco Allera (lista civica Ensemble pour Cogne) dal 24-5-2010
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°36′28.62″N 7°21′20.16″E
Altitudine1,544[1] m s.l.m.
Superficie213,04 km²
Abitanti1 439[3] (30-11-2012)
Densità6,75 ab./km²
FrazioniBoutillères, Champlong, Crétaz, Épinel, Gimillan, Lillaz, Valnontey, Moline, Montroz, Veulla (capoluogo / chef-lieu)
Comuni confinantiAymavilles, Brissogne, Champorcher, Charvensod, Fénis, Gressan, Locana (TO), Noasca (TO), Ronco Canavese (TO), Saint-Marcel, Valprato Soana (TO), Valsavarenche
Altre informazioni
Cod. postale11012
Prefisso0165
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007021
Cod. catastaleC821
TargaAO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[4]
Cl. climaticazona F, 4 533 GG[5]
Nome abitanticogneins (fr.)
cougnèn (patois)[2]
Patronosant'Orso
Giorno festivo1º febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Veulla
Veulla
Cogne – Mappa
Cogne – Mappa
Posizione del comune di Cogne all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Toponimo

Il toponimo Cogne in patois valdostano significa "angolo", per via della forma dell'abitato del capoluogo. In latino Cunia'[7] (o Conia).

Geografia fisica

Il comune di Cogne occupa l'alta valle omonima, è il comune più esteso della Valle d'Aosta e al 19º posto più in quota d'Italia.

All'altezza capoluogo (Veulla), si diramano cinque valli:

Cogne dista 140 km da Torino, 160 da Ginevra e 26,5 km da Aosta.

Al centro del territorio comunale e ai margini dell'abitato di Veulla si trova l'ampia distesa detta Prati di Sant'Orso (webcam) su cui vige il divieto di edificare secondo lo statuto comunale. I Prati di Sant'Orso sono stati insigniti del riconoscimento "Meraviglia d'Italia"[8][9]

Clima

Storia

La popolazione di Cogne ha origini dalle valli arpitane piemontesi. In epoche passate le relazioni economiche, commerciali e le vie di comunicazione non erano dirette verso la Valle d'Aosta, ma verso le suddette valli, raggiunte passando per mulattiere e colli di alta montagna come il colle del Rancio o il colle dell'Arietta.

Seconda guerra mondiale

Nel corso della guerra gli abitanti vennero esentati dal prestare servizio militare per permettere la continuità' dell'attività' della miniera di ferro. Dal 7 luglio 1944 al 22 novembre 1944, complice l'isolamento della vallata e il ritiro del presidio tedesco ad Aosta ottenuto da Franz Elter direttore della miniera, il paese divenne una repubblica partigiana, con un sindaco eletto: Francesco David, una sua radio libera e un giornale, formato da un unico fogli (intitolato prima Il Garibaldino e quindi il Il Patriota diretto da Giulio Einaudi arrivato a Cogne dalla Svizzera; negli ultimi giorni della repubblica dalla Francia vi arrivo' anche Sandro Pertini. La repubblica termino' il 2 novembre dopo un attacco tedesco, con l'appoggio di carri armati a cui le brigate partigiane non poterono opporsi. [11]

Dopoguerra e chiusura della miniera

Fino agli anni '70, Cogne è stata un importante centro minerario per l'estrazione del minerale di ferro, i cui filoni minerari principali erano sfruttati nelle miniere di Colonna, Liconi e Larsinaz, il minerale estratto (principalmente magnetite) veniva poi inviato all'acciaieria Cogne di Aosta per la lavorazione utilizzando una ferrovia a scartamento ridotto. La miniera venne definitivamente chiusa nel 1979.

Tra gli eventi recenti più catastrofici che hanno colpito il paese in tempi recenti si ricordano l'alluvione del 1993 e quella del 15 ottobre 2000; in quell'occasione caddero oltre 400 mm di pioggia in 2 giorni provocando esondazioni e frane.

Il "delitto di Cogne"

  Lo stesso argomento in dettaglio: Delitto di Cogne.

Nel villaggio di Montroz, verso il vallone di Gimillan, ebbe luogo il 30 gennaio 2002 l'omicidio di un bambino di 3 anni, Samuele Lorenzi. Il misfatto è passato alla storia giudiziaria come il "delitto di Cogne". Fin dall'inizio, principale indagata fu la madre, Anna Maria Franzoni, poi condannata, con sentenza definitiva il 21 maggio 2008 in Cassazione, a sedici anni di carcere.

Il caso attirò, per mesi, l'interesse di gran parte dell'opinione pubblica italiana, sollecitata in ciò dall'attenzione morbosa dei mezzi di comunicazione di massa e, in particolare, della televisione.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

La chiesa parrocchiale di Sant'Orso

 
La chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Orso

Una leggenda attribuisce alla volontà divina la scelta del luogo sul quale venne edificata la Chiesa di Cogne. Prima che fosse costruita la chiesa, gli abitanti, per assistere alla messa domenicale, dovevano percorrere un lungo cammino per arrivare alla cappella del Crêt.
In inverno il sentiero era ancora più disagevole a causa del ghiaccio, così gli abitanti, stanchi della situazione, decisero di costruire una Chiesa a Cogne. Il luogo scelto per tale costruzione era Lisardey, frazione che si trovava sulla riva destra del torrente. Successe un fatto strano quando sul posto vennero portate delle reliquie: queste scomparvero e furono ritrovate sulla riva opposta del torrente. Nonostante molti tentativi di riportarle al luogo prefissato esse tornavano sempre al di là del fiume. Gli abitanti di Cogne, comprendendo di aver assistito ad una manifestazione della volontà divina, ubicarono la Chiesa nel luogo scelto dal Signore.

Architetture civili

  • Casa Savin, a Dessous-Villa
  • Casa dell'orologio o Casa Grappein

Miniere di Cogne

 
Il villaggio minatori di Colonna
  • Miniere di Cogne: la ferrovia del Drinc e il polo minerario di Cogne, con il villaggio minatori di Colonna e le gallerie, complesso minerario e gioiello dell'ingegneria civile che impressionò favorevolmente il direttore generale dell'Unesco tanto da ipotizzare che il Bacino minerario di Cogne potesse venir inserito tra i Patrimoni mondiali dell'umanità[12]

Ponte di Chevril

Il ponte di Chevril era un ponte sul torrente Grand Eyvia situato nel comune di Aymavilles lungo la S.R. 47. Crollato il 23 dicembre 2011, era una delle meraviglie architettoniche della val di Cogne e simbolo del collegamento con il fondovalle; era stato progettato dal Corps Royal du Génie Civil di Torino nel 1865 per unire Cogne con Aosta. L'opera, di cui fino a poco tempo fa era possibile vedere la struttura in legno, dal punto di vista ingegneristico rappresentava un'opera di grande tecnica e importante reperto storico del Regno d'Italia[13].

Architetture militari

 
Immagine di Cogne nel 1915. A sinistra è visibile la parrocchiale, mentre l'edificio a destra era la residenza reale di Vittorio Emanuele II durante le sue permanenze in paese nei periodi di caccia.

Aree naturali

Società

Evoluzione Demografica

Abitanti censiti[15]

Cultura

Biblioteche

In Rue Bourgeois ha sede la biblioteca comunale.

Musei

  • Mèison di pitz: Mostra permanente del pizzo al tombolo - I merletti di Cogne (Les dentelles), in via César Grappein, di fronte alla chiesa parrocchiale[16];
  • Atelier d'arts et métiers;
  • Museo minerario regionale, al Villaggio minatori;
  • Museo etnografico Maison Gérard-Dayné, a Sonveulla;
  • Centro visitatori del Parco nazionale del Gran Paradiso.

Eventi

 
Gregge sceso dall'alpeggio arriva alla Devétéya
  • Devétéya de Cogne - in patois cognein, la Désarpa (festa della transumanza), ovvero quando le greggi e le mandrie scendono dagli alpeggi. Di solito ha luogo il giorno di San Michele (29 settembre), quando i pastori si ritrovano per festeggiare sui prati di Sant'Orso e per le strade di Cogne. Si accompagna alla Féra (= fiera).
  • La Marciagranparadiso, competizione di sci nordico.
  • La Granparadisobike, competizione di mountain-bike, l'ultima domenica di maggio.

Persone legate a Cogne

Geografia antropica

Il capoluogo, chiamato Veulla, ma comunemente chiamato Cogne si divide in più parti:

  • Desot Veulla, la zona bassa, che comprende anche la Chiesa parrocchiale
  • Métanéire, la parte centrale che comprende il municipio
  • Sonveulla, il centro storico, la parte alta del paese
  • Laydetré[20], la zona dove si trovano attualmente la cabinovia e le piste da discesa (letteralmente "oltre i tre" quartieri centrali)
  • Son-lou-Prò (=sopra i prati, in patois cognein), l'ultima parte verso la Valnontey

Economia

Turismo

Cogne è un'importante località turistica, sia estiva che invernale, e uno dei centri mondiali dello sci di fondo. Determinante attrattiva turistica è il Parco Nazionale del Gran Paradiso, primo parco nazionale italiano che tutela una notevole biodiversità sia floristica che faunistica.

Dal 1º gennaio 2011 Cogne è entrata a far parte dell'Associazione Perle delle Alpi per l'offerta turistica sostenibile e la mobilità dolce[21]. È la seconda località alpina valdostana a rientrare nei criteri dopo Chamois.[22]

Artigianato

 
La Mèison di pitz in via César-Emmanuel Grappein

.

Cogne è nota anche per i suoi pizzi artigianali lavorati dalle donne al tombolo e detti le dentelles de Cogne; questa attività è praticata a Cogne fin dal XVI secolo e fa parte della tradizione che ancora oggi viene portata avanti dalla cooperativa "Les Dentellieres de Cogne"[23]. Ai pizzi di Cogne è dedicata l'esposizione permanente della Mèison di pitz.

Energia

Come in molti comuni valdostani anche nel comune di Cogne si produce energia idroelettrica. La centrale idroelettrica di Lillaz, in gestione alla CVA, sfrutta le acque dell'Urtier.[24]

Infrastrutture e trasporti

Strade

Cogne è collegata alla valle centrale e alla plaine tramite la SR 47 il cui imbocco è situato all'altezza dell'abitato di Aymavilles.

Ferrovia

Linea Cogne - Eaux-Froides (Gressan), l'antico trenino che trasportava la magnetite verso gli altiforni di Aosta. Linea attualmente utilizzabile solo in caso di emergenza.

Amministrazione

Fa parte della Comunità Montana Grand Paradis.

Sport

 
Scorcio estivo sui prati di Sant'Orso, ancora oggi sfruttati per raccogliere il fieno per il bestiame

La valle di Cogne offre un'ampia gamma di possibilità a chi ama praticare sport, soprattutto se all'aria aperta; l'offerta si diversifica in base alla stagione.

Attività invernali

  • Altri sport: la valle con più di 150 cascate di ghiaccio, alcune delle quali attrezzate con chiodi fissi su roccia, rappresenta un luogo di richiamo internazionale per cascatisti di ogni livello. Alcune di queste pareti ghiacciate sono inoltre adatte alla pratica del dry tooling, una moderna tecnica di arrampicata su ghiaccio e roccia. Particolarmente suggestivi sono inoltre le passeggiate con le racchette da neve, i percorsi in slitta trainata da cavalli e la pratica della corsa con i cani da slitta.

Attività estive

  • Trekking: Durante la stagione estiva il trekking è sicuramente l'attività che raccoglie il maggior numero di appassionati. La valle è coperta da una fitta rete di sentieri e di mulattiere di ogni difficoltà, si può passare da corte passeggiate a lunghe ascese alpinistiche; parte di questi sentieri sono immersi nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Numerosi sono i bivacchi e i rifugi che permettono di pernottare in quota.

A Cogne si trova la sede della società delle guide alpine di Cogne.

  • Mountain bike: tra le altre attività un posto è occupato dalla mountain bike praticabile sui sentieri e le piste in terra battuta d'inverno occupate dai percorsi dello sci di fondo.
  • Altri sport estivi: altre attività praticabili sono il kayak o la pesca sportiva nelle diverse zone in cui è permessa, sia lungo i torrenti del fondovalle che lungo i laghi alpini.

Sport tradizionali

In questo comune si gioca a palet e a rebatta, caratteristici sport tradizionali valdostani.[25]

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Rettifica Quota Convenzinale - Novmebre 2013.
  2. ^ Scheda del comune.
  3. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2012.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ È d'uso comune, in italiano, anche la pronuncia adattata Cògne, /'kɔɲɲe/ (con l’o aperta, e con l’e finale non muta ma pronunciata): cfr. la voce Cogne del Dizionario d'ortografia e di pronunzia: [1].
  7. ^ DIZIONARIO GEOGRAFICO - Di GOFFREDO CASALIS, Vol V, Torino 1839
  8. ^ Cogne, i prati di Sant'Orso sono una "Meraviglia Italiana". - AostaSera.it
  9. ^ Prateria di S. Orso - Cogne - sito paesaggistico sul sito ufficiale "Meraviglia Italiana"
  10. ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
  11. ^ vedi p. 48-49 Barbara Tutino Elter, Il caso di Cogne: sindaco eletto un giornale e una radio libera, in Patria Indipendente - Numero speciale - 70 Liberazione a cura di Gianfranco Pagliarulo, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Settembre 2014
  12. ^ "Il Bacino minerario di Cogne poteva diventare Patrimonio Mondiale dell’Unesco" - AostaSera.it
  13. ^ Cogne, è crollato il ponte di Chevril, La Vallée, 14 gennaio 2012.
  14. ^ Mauro Minola, Beppe Ronco, Valle d'Aosta. Castelli e fortificazioni, Varese, Macchione ed., 2002, p. 47, ISBN 88-8340-116-6.
  15. ^ Dati tratti da:
  16. ^ Mostra permanente del pizzo al tombolo - I merletti di Cogne sul sito del Turismo della Regione Valle d'Aosta
  17. ^ Link su 12vda.it
  18. ^ Link su inalto.org
  19. ^ Link da storiavda.it
  20. ^ Letteralmente "al di là dei tre" in patois cognein, cioè al di là delle tre parti storiche di Veulla (Sonveulla, Desot-Veulla e Métanéire) i quanto Laydatré nacque in seguito.
  21. ^ Cogne - Alpine Pearls sul sito del Comune di Cogne.
  22. ^ Tutte le Perle italiane sul sito ufficiale delle Perle d'Italia.
  23. ^ Pizzo - Dentelles de Cogne, su lovevda.it, Regione Valle d'Aosta. URL consultato il 12 dicembre 2012.
  24. ^ CVA, Gli impianti, su cva-ao.it. URL consultato il 1º novembre 2013.
  25. ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.

Bibliografia


Voci correlate

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Collegamenti esterni

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