Star Wars - Episodio I - La minaccia fantasma

film del 1999 scritto e diretto da George Lucas

Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma (Star Wars: Episode I - The Phantom Menace) è un film del 1999 diretto da George Lucas. È il quarto film della saga di Guerre stellari ad essere stato distribuito, la prima delle tre parti di un prequel alla trilogia originale, e il primo film della saga nella cronologia della storia. Il film fu la prima regia di Lucas dopo una pausa di 22 anni dopo il film Guerre stellari, e solo il suo quarto film in generale.

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Paese di produzioneUSA
Durata136 min
Rapporto2,35:1
Genereazione
RegiaGeorge Lucas
SceneggiaturaGeorge Lucas
ProduttoreRick McCallum
FotografiaDavid Tattersall
MontaggioPaul Martin Smith, Ben Burtt
MusicheJohn Williams
ScenografiaGavin Bocquet
CostumiTrisha Biggar
TruccoPaul Engelen
StoryboardBenton Jew
AnimatoriRob Coleman
Interpreti e personaggi
Logo ufficiale del film

La narrativa del film segue il Cavaliere Jedi Qui-Gon Jinn e il suo apprendista Obi-Wan Kenobi. Essi scortano e proteggono la regina Amidala, che viaggia dal pianeta Naboo al pianeta Coruscant sperando di trovare una soluzione pacifica a una grande controversia sul commercio interplanetario. La storia presenta anche un giovane Anakin Skywalker prima di diventare un Jedi; egli è presentato come un giovane schiavo che sembra avere insolitamente forti poteri nascenti della Forza e deve vedersela con il misterioso ritorno dei Sith.

Lucas iniziò la produzione di questo film dopo aver concluso che gli effetti speciali cinematografici erano avanzati al livello che voleva per il quarto film della saga. Le riprese iniziarono il 26 giugno 1997 in località che includevano gli studi Leavesden e il deserto tunisino. I suoi effetti visivi inclusero l'ampio uso di CGI; alcuni dei suoi personaggi e ambientazioni erano completamente informatizzati e non esistevano nel mondo reale.

Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma debuttò nei cinema il 19 maggio 1999, sedici anni dopo la premiere del precedente film di Guerre stellari, Il ritorno dello Jedi. La premiere del film venne ampiamente coperta dai media ed era molto attesa a causa del grande seguito culturale che la saga di Guerre stellari aveva coltivato. Nonostante le recensioni contrastanti da parte della critica, che tendevano a lodare le immagini e le sequenze d'azione ma a criticare la scrittura, la caratterizzazione e la recitazione, il film incassò più di 924.300.000 dollari in tutto il mondo durante la sua prima uscita cinematografica, che rende il film il secondo maggior incasso mondiale dell'epoca dopo Titanic. Divenne il film di maggior incasso del 1999, il maggior incasso cinematografico di Guerre stellari, ed è attualmente il quinto maggior incasso cinematografico in Nord America non aggiustato per l'inflazione. Una riedizione in 3D, che incassò altri 102.700.000 dollari al box office e portò gli incassi mondiali complessivi del film a oltre un miliardo di dollari, uscì nel febbraio 2012.

Trama

In risposta alla tassazione sulle rotte commerciali nella Repubblica Galattica, la Federazione dei Mercanti organizza un blocco di navi da guerra su tutto il pianeta Naboo. Il Cancelliere Supremo Finis Valorum invia il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn e il suo apprendista Obi-Wan Kenobi a negoziare con la leadership della Federazione dei Mercanti per porre fine al blocco. Darth Sidious, il Signore dei Sith e consigliere segreto della Federazione dei Mercanti, ordinà al Viceré della Federazione Nute Gunray di uccidere i Jedi e invadere Naboo con un esercito di droidi da battaglia. I Jedi fuggono a Naboo, dove Qui-Gon impedisce che il Gungan emarginato Jar Jar Binks venga ucciso durante l'invasione. In debito con i Jedi, Jar Jar li conduce a una città sottomarina di Gungan. Lì i Jedi cercano, ma non riescono, a convincere i Gungan di aiutare il popolo di Naboo, anche se sono in grado di ottenere il trasporto a Theed, la capitale sulla superficie. Salvano la Regina Amidala, sovrana del popolo di Naboo, e fuggono dal pianeta sulla sua astronave reale, che viene danneggiata mentre passano il blocco della Federazione.

La nave di Amidala non è in grado di sostenere la sua iperguida e atterra per le riparazioni sul pianeta desertico Tatooine. Qui-Gon, Jar Jar, il droide astromeccanico R2-D2 e l'ancella di Amidala Padmé visitano l'insediamento di Mos Espa per comprare nuovi pezzi in un negozio di cianfrusaglie. Lì incontrano il proprietario del negozio Watto e il suo schiavo di nove anni Anakin Skywalker, che è un talentuoso pilota di sguscio e ingegnere tanto da aver creato un droide protocollare chiamato C-3PO. Qui-Gon intuisce una forte presenza della Forza all'interno di Anakin ed è convinto che egli sia il "prescelto" della profezia Jedi che porterà equilibrio nella Forza. Qui-Gon scommette la libertà di Anakin con Watto in una corsa di sgusci, che Anakin vince. Il bambino si unisce al gruppo per essere addestrato come Jedi, lasciando indietro sua madre Shmi. Al ritorno verso la loro nave stellare riparata, Qui-Gon entra in un breve duello di spada laser con Darth Maul, l'apprendista Sith di Darth Sidious che è stato inviato a catturare Amidala.

I Jedi scortano Amidala al pianeta capitale della Repubblica Coruscant così lei può perorare il caso del suo popolo al Cancelliere Valorum nel Senato Galattico. Qui-Gon chiede al Consiglio Jedi di addestrare Anakin come un Jedi, ma il Consiglio è preoccupato che Anakin sia vulnerabile al Lato Oscuro della Forza e rifiuta. Imperterrito, Qui-Gon giura di addestrare Anakin lui stesso. Nel frattempo, il senatore di Naboo Palpatine convince Amidala a fare un voto di sfiducia a Valorum per eleggere un cancelliere più in grado di risolvere la crisi su Naboo. Pur proponendo il voto, Amidala diviene frustrata per la corruzione nel Senato e decide di tornare a Naboo con i Jedi.

Su Naboo, Padmé si rivela ai Gungan come Regina Amidala e li convince in un'alleanza contro la Federazione dei Mercanti. Jar Jar guida il suo popolo in una battaglia contro l'esercito di droidi mentre Padmé conduce la caccia a Gunray a Theed. In un hangar di navi stellari, Anakin entra in un caccia stellare vuoto e innesca involontariamente il suo pilota automatico, che si unisce alla battaglia contro la nave di controllo dei droidi della Federazione nello spazio. Anakin si avventura nella nave e la distrugge dall'interno, disattivando l'esercito di droidi. Nel frattempo, Qui-Gon e Obi-Wan combattono contro Darth Maul, che ferisce mortalmente Qui-Gon prima di essere tagliato in due da Obi-Wan. Mentre muore, Qui-Gon chiede a Obi-Wan di addestrare Anakin. Successivamente, Palpatine viene eletto nuovo Cancelliere Supremo mentre Gunray viene arrestato. Il Consiglio Jedi rende Obi-Wan un vero e proprio Cavaliere Jedi e di malavoglia accetta Anakin come apprendista di Obi-Wan. Ad una cerimonia festosa, Padmé presenta un regalo di apprezzamento e di amicizia ai Gungan.

Produzione

Sceneggiatura

Mentre stava scrivendo l'originale Guerre stellari, George Lucas realizzò che la storia che aveva scritto era troppo lunga per poter essere coperta in un solo film. Il film originale era destinato a introdurre un arco narrativo più ampio che sarebbe potuto essere raccontato in sequel se il primo film avesse avuto successo. Guerre stellari si evolse dal primo episodio a un film appartenente alla seconda trilogia della saga.[1][2] All'epoca del terzo progetto, Lucas aveva negoziato un contratto che gli aveva dato i diritti per fare due sequel. Aveva anche sviluppato un elaborato retroscena per aiutare il suo processo di scrittura.[3] Mentre scriveva il primo sequel, L'Impero colpisce ancora, Lucas considerò le direzioni in cui prendere la storia. Trasformò il cattivo Dart Fener nel padre dell'eroe Luke Skywalker e sviluppò un retroscena in cui Fener un tempo era il Cavaliere Jedi Anakin Skywalker, un potente guerriero che era passato al lato oscuro della Forza.[4] Con questo retroscena in luogo, Lucas decise che la serie sarebbe stata una trilogia, rinominando il film da "Episodio II" a "Episodio V".[5] All'epoca dell'ultimo film della trilogia, Il ritorno dello Jedi, Fener divenne un personaggio tragico e fu infine riscattato. Lucas disse di essere "bruciato" e che avrebbe preso una pausa dalla serie.[6]

Dopo aver perso gran parte della sua fortuna in un divorzio nel 1987, George Lucas non aveva alcun desiderio di tornare a Guerre stellari e aveva ufficiosamente cancellato la sua trilogia sequel all'epoca de Il ritorno dello Jedi. Poiché Lucas aveva sviluppato la maggior parte del retroscena, l'idea dei prequel continuò ad affascinarlo.[7] Nei primi anni novanta, Guerre stellari vide un ritorno di popolarità a seguito della linea di fumetti della Dark Horse Comics e dei romanzi della trilogia di Thrawn di Timothy Zahn. Lucas vide che c'era ancora un grande pubblico per la sua idea di una trilogia prequel, e con lo sviluppo degli effetti speciali generati con la CGI, Lucas considerò il ritorno alla sua saga e alla regia.[8] Nel 1993 venne annunciato da Variety e altre fonti che avrebbe prodotto i prequel. Lucas cominciò a delineare la storia; Anakin Skywalker, piuttosto che Obi-Wan Kenobi, sarebbe stato il protagonista principale, e la serie sarebbe stata una tragedia che esaminava le origini di Dart Fener. Lucas iniziò anche a cambiare la linea temporale dei prequel relativa alla serie originale, "riempiendo" storia, retroscena, parallele esistenti o tangenti agli originali, e iniziando una lunga storia che partiva con l'infanzia di Anakin e si concludeva con la sua morte. Questo fu l'ultimo passo per trasformare il franchise in una saga.[9]

George Lucas iniziò a scrivere la nuova trilogia di Guerre stellari il 1° novembre 1994.[10] La sceneggiatura di Guerre stellari venne adattata dal trattamento originale di 15 pagine che Lucas aveva scritto nel 1976 per aiutarsi a tenere traccia dei retroscena dei personaggi ed eventi verificatisi prima della trilogia originale.[10] Anakin fu scritto inizialmente come un dodicenne, ma Lucas ridusse la sua età a nove anni perché sentiva che un'età più bassa si sarebbe adattata meglio al punto della trama in cui Anakin viene colpito dalla separazione da sua madre. Alla fine, la giovane età di Anakin portò Lucas a riscrivere la sua partecipazione alla battaglia finale, inserendo piccole scene in cui scopre come funziona la nave e viene aiutato da R2-D2 per rendere la storia più credibile.[11] Il titolo provvisorio del film fu The Beginning;[10] Lucas rivelò poi che il suo vero titolo era La minaccia fantasma, un riferimento a Palpatine che nasconde la sua vera identità di malvagio Signore dei Sith dietro la facciata di un dipendente pubblico di buone intenzioni.[12]

Il budget più grande e le possibilità aperte dall'uso di effetti digitali fecero in modo che Lucas pensasse "a una scala molto più grande ed epica - che è quello che volevo che fosse Guerre stellari".[13] La storia si concluse con cinque trame in corso simultaneamente, che portavano l'una all'altra. La trama centrale è l'intenzione di Palpatine a diventare Cancelliere, che porta all'attacco della Federazione de Mercanti a Naboo, l'invio sul posto dei Jedi, l'incontro con Anakin lungo la strada, e l'ascesa dei Signori dei Sith. Come con la trilogia originale, Lucas costruì La minaccia fantasma illustrando diversi temi attraverso la narrazione. La dualità è un tema frequente; Amidala è una regina che si fa passare per una serva, Palpatine gioca su entrambi i lati della guerra, e Obi-Wan è in conflitto con il suo maestro ribelle ma alla fine diventa Qui-Gon affrontando la sua personalità ribelle e accettando le sue responsabilità. Anche l'equilibrio è usato frequentemente; Anakin è presumibilmente il prescelto per portare equilibrio nella Forza, e i personaggi hanno qualcuno che li influenza - Lucas disse che "Anakin aveva bisogno di una madre, Obi-Wan aveva bisogno di un Maestro, Darth Sidious aveva bisogno di un apprendista", poiché senza l'interazione e il dialogo "non avresti il dramma".[14]

Pre-produzione e progettazione

Prima che Lucas avesse iniziato a scrivere, il suo partner di produzione Rick McCallum si stava preparando per il film. McCallum dichiarò che la sua esperienza con Le avventure del giovane Indiana Jones portò a molte delle sue decisioni su La minaccia fantasma, come accordi a lungo termine con attori e set sonori, l'impiego di neolaureati senza esperienza cinematografica, e la creazione di scenografie e paesaggi con tecnologia digitale. Nell'aprile del 1994 McCallum iniziò la ricerca di artisti in scuole di arte, architettura e design, e a metà anno cominciò a cercare le ___location con lo scenografo Gavin Bocquet. A colpire di più McCallum fu il direttore artistico della Industrial Light & Magic Doug Chiang, che venne assunto come direttore della progettazione.[15][16]

Entro tre o quattro mesi dopo che Lucas aveva iniziato il processo di scrittura, Chiang e il suo team di progettazione avevano iniziato un processo di due anni nell'esaminare migliaia di progetti per il film.[17] Chiang dichiarò che Lucas voleva che l'Episodio I fosse stilisticamente diverso dagli altri film di Guerre stellari; sarebbe stato "più ricco e più simile un pezzo d'epoca, dato che era la storia che portava a Guerre stellari". La storia si svolge su tre pianeti, alcuni con vari ambienti, come le città umane e Gungan di Naboo e i tre edifici a Coruscant. Con l'eccezione della città Gungan, visivamente ispirata all'Art Nouveau, a queste ___location sarebbe stato dato un aspetto distintivo con qualche fondamento nel mondo reale. I disegni concettuali di Ralph McQuarrie per la trilogia originale servirono come base per Mos Espa - che fu anche ispirata da vecchi alberghi ed edifici tunisini e aveva dei tocchi (come un grande mercato) per differenziarla da Mos Eisley di Guerre stellari - e Coruscant, in particolare un progetto di una metropoli che divenne la base per il Senato.[18] Bocquet avrebbe poi sviluppato il lavoro della squadra di Chiang e progettato gli interni, traducendo i concept in progetti di costruzione con ambienti e stili architettonici che avevano qualche fondamento nella realtà "per dare al pubblico qualcosa a cui adattarsi".[19] Alcuni elementi furono direttamente ispirati alla trilogia originale; Lucas descrisse i droidi da battaglia come predecessori degli Stormtrooper. Chiang utilizzò tale orientamento per basare i droidi sui soldati imperiali, solo nello stesso stile di caratteristiche stilizzate e allungate visto nell'arte tribale africana.[13]

Terryl Whitlatch, che aveva un background di zoologia e anatomia, fu responsabile della progettazione delle creature. Molti stranieri sono ibridi, unendo le caratteristiche di animali reali. A volte intere catene alimentari vennero sviluppate, anche se solo una piccola percentuale di esse appare nel film. Whitlatch progettò anche scheletri dettagliate per i personaggi principali e muscoli facciali su Jar Jar Binks come riferimento per gli animatori della ILM. Ogni creatura avrebbe riflesso il suo ambiente; quelli su Naboo erano più belli perché il pianeta è "lussureggiante e più rispettoso degli animali", Tatooine ha creature dall'aspetto grezzo "con pelle coriacea segnata dalle intemperie per proteggerle dai duri elementi del deserto", e Coruscant ha alieni bipedi di aspetto umano.[20]

Il coordinatore degli stunt Nick Gillard venne reclutato per creare un nuovo stile di combattimento Jedi per la trilogia prequel. Gillard paragonò le battaglie di spade laser a una partita a scacchi "dove ogni mossa è uno scacco al re". A causa delle loro armi a corto raggio, Gillard pensò che i Jedi avrebbero dovuto sviluppare uno stile di combattimento che fondesse ogni stile di scherma, come il kendo e altri stili di kenjutsu, con altre tecniche oscillanti, come mosse da tennista e da taglialegna. Mentre allenava Liam Neeson e Ewan McGregor, Gillard scrisse una sequenza che durava circa 60 secondi ed era destinata ad essere di circa cinque o sei sequenze per combattimento.[21] Lucas in seguito si riferì ai Jedi come "negoziatori" piuttosto che soldati ad alto tasso di vittime. La preferenza del combattimento corpo a corpo aveva lo scopo di dare un ruolo spirituale e intellettuale ai Jedi.[21] Poiché Gillard pensava che i salti acrobatici con attori e stuntmen che penzolano dai fili non sembrassero realistici, per spingerli in aria furono invece usati degli arieti ad aria.[22]

Lucas decise di fare dei costumi elaborati perché la società del film era più sofisticata di quella raffigurata nella trilogia originale. La progettista Trisha Biggar e il suo team crearono oltre 1.000 costumi ispirati da varie culture.[23] La Biggar lavorò a stretto contatto con il concept designer Iain McCaig per creare una tavolozza di colori per gli abitanti di ogni mondo: Tatooine seguì Guerre stellari con colori sabbiosi schiariti dal sole, Coruscant aveva grigi, marroni e neri, e Naboo aveva verde e oro per gli esseri umani, mentre i Gungan indossarono "un look coriaceo, come la loro pelle". I costumi Jedi seguirono la tradizione del film originale;[24] il costume di Obi-Wan fu ispirato da quello indossato da Guinness. Lucas disse che lui e Biggar avrebbero guardato l'arte concettuale per "tradurre tutti quei progetti in tela e tessuto e materiali che avrebbero effettivamente funzionato e non sarebbero sembrati ridicoli". La Biggar consultò anche Gillard per assicurarsi se i costumi avrebbero accompagnato scene d'azione, e consultò il reparto creature per trovare quali tessuti "non sarebbero stati troppo pesanti" sulle pelli degli alieni. Un enorme guardaroba venne istituito agli studi Leavesden per creare oltre 250 costumi per gli attori principali e 5.000 per quelli di contorno.[25]

Riprese

 
I resti di Mos Espa nel deserto tunisino.
 
La Reggia di Caserta fu la ___location per il palazzo reale di Naboo.

Le riprese iniziarono il 26 giugno 1997 e si conclusero il 30 settembre dello stesso anno, prendendo luogo soprattutto luogo agli studi Leavesden in Inghilterra. I Leavesden furono affittati per due anni e mezzo, per cui la casa di produzione poté lasciare i set intatti e tornare dopo che la lavorazione era stata completata.[26] Le scene forestali su Naboo furono girate al Cassiobury Park di Watford.[27][28] Delle aggiunte vennero girate tra l'agosto 1998 e il febbraio 1999, dopo che Lucas aveva proiettato un premontaggio del film per amici e colleghi nel maggio 1998.[29] La maggior parte dell'azione e delle acrobazie furono girate dalla seconda unità di Roger Christian, che lavorò a fianco dell'unità principale anziché successivamente a causa del numero elevato di riprese da completare quotidianamente.[22]

Il deserto tunisino venne nuovamente utilizzato per le scene su Tatooine;[30] Mos Espa fu costruita al di fuori della città di Tozeur. La notte seguente il terzo giorno di riprese a Tozeur, un'inaspettata tempesta di sabbia distrusse molti dei set e oggetti di scena. La produzione fu rapidamente rinviata per consentire le riparazioni, e fu in grado di lasciare la Tunisia alla data originariamente prevista.[31] La Reggia di Caserta italiana venne usata come interno del palazzo reale di Naboo;[30] fu usata come ___location per quattro giorni dopo che era stata chiusa ai visitatori. Le scene con esplosioni vennero girate su una replica dei set a Leavesden.[32]

Un raccoglitore con gli storyboard del film servì come riferimento per le riprese live-action, quelle che sarebbero state girate davanti a uno schermo blu chroma key e quelle che sarebbero state composte utilizzando la CGI. I set furono spesso costruiti con le parti che sarebbero state necessarie sullo schermo; spesso vennero costruiti solo fino alle altezze degli attori. Il chroma key venne ampiamente utilizzato per estensioni di set, sfondi o scene digitali che richiedevano che il direttore della fotografia David Tattersall cercasse potenti lampade per illuminare il set e che il supervisore agli effetti visivi John Knoll sviluppasse software che eliminassero il riflesso blu dai pavimenti lucidi. Knoll, che rimase sul set per la maggior parte della produzione, lavorò a stretto contatto con Tatterstall per garantire che le riprese fossero adatte per l'aggiunta di effetti in seguito. Le telecamere vennero dotate di modelli di sistema di riconoscimento biometrico per fornire dati tecnici agli artisti della CGI.[33]

La minaccia fantasma fu l'ultimo film di Guerre stellari a venire girato su pellicola da 35 millimetri fino a Star Wars: Il risveglio della Forza. Alcune scene, per lo più di elementi ripresi dal team degli effetti speciali, vennero girate su nastri video digitali in alta definizione per testare le prestazioni di registrazione digitale, che Lucas e McCallum consideravano il passo logico successivo a causa della quantità di digitalizzazione - un processo costoso rispetto al registrare direttamente su supporto digitale - per la composizione di effetti generati dal computer. Tutti i film futuri sarebbero stati filmati usando videocamere ad alta definizione Sony CineAlta.[34][35]

Il montaggio richiese due anni; Paul Martin Smith iniziò il processo in Inghilterra e si focalizzò sulle scene fittamente dialogate. Ben Burtt - che era anche il montatore sonoro del film - fu responsabile per le sequenze d'azione sotto la supervisione di Lucas. Il montaggio video digitale svolse un ruolo importante nel tradurre la visione di Lucas; egli ottimizzava, revisionava e rielaborava costantemente inquadrature e scene. Il mix del suono finale venne aggiunto nel marzo 1999 e il mese successivo il film venne completato dopo la consegna delle rimanenti inquadrature con effetti visivi.[36]

Effetti speciali

«Scrivere la sceneggiatura è stato molto più divertente stavolta perché non ero limitato da nulla. Non è possibile scrivere uno di questi film senza sapere come si sta andando a realizzarlo. Con la CG a mia disposizione, sapevo di poter fare quello che volevo.»

Circa 1.950 delle inquadrature in La minaccia fantasma hanno effetti visivi. La scena nella quale il gas tossico viene rilasciato sui Jedi è l'unica sequenza senza alterazione digitale.[38] Il lavoro fu così esteso che tre supervisori degli effetti visivi si divisero il carico di lavoro - John Knoll supervisionò la produzione sul set e le sequenze di battaglia degli sgusci e nello spazio, Dennis Muren supervisionò la sequenza subacquea e la battaglia a terra, e Scott Squires, accanto a squadre assegnate agli effetti in miniatura e l'animazione dei personaggi, lavorò sugli effetti delle spade laser.[39]

Fino alla produzione del film, molti effetti speciali nel cinema venivano ottenuti utilizzando modelli in miniatura, mascherini dipinti ed effetti visivi on-set, anche se altri film avevano fatto ampio uso di CGI. Knoll mostrò in anteprima 3.500 storyboard per il film; Lucas lo accompagnò per spiegare i fattori delle scene che sarebbero stati reali e quelli che sarebbero stati creati attraverso effetti visivi. Knoll in seguito disse che udendo le spiegazioni degli storyboard, non sapeva come realizzare ciò che aveva visto. Il risultato fu un mix di tecniche originali e le più recenti tecniche digitali per rendere difficile allo spettatore indovinare quale tecnica era stata utilizzata. Knoll e il suo team degli effetti visivi scrissero un nuovo software, includendo simulatori di stoffa per consentire una rappresentazione realistica dell'abbigliamento dei personaggi digitali, per creare alcune scene. Un altro obiettivo era quello di creare personaggi generati al computer che potessero agire senza soluzione di continuità con gli attori live-action. Durante le riprese di scene con personaggi CGI, Lucas avrebbe fatto interpretare i personaggi dai corrispondenti doppiatori sul set. I doppiatori venivano poi rimossi e gli attori live-action avrebbero eseguito la stessa scena da soli. Un personaggio in CGI sarebbe poi stato aggiunto nella scena per completare la conversazione.[40] Lucas usò la CGI anche per correggere la presenza fisica degli attori in alcune scene.[38] Modelli reali venivano utilizzati quando le loro visuali aiutavano con scenari in miniatura per gli sfondi, le estensioni dei set e i modelli dei veicoli che sarebbero stati sottoposti a scansione per creare modelli digitali o filmati per rappresentare astronavi e sgusci.[41]

Lucas, che in precedenza aveva affrontato dei problemi con gli oggetti di scena utilizzati per rappresentare R2-D2, permise alla ILM e al reparto effetti speciali britannico della produzione di creare le proprie versioni del robot. Nove modelli di R2-D2 vennero creati; in uno avrebbe dovuto stare l'attore Kenny Baker, sette vennero costruiti dalla ILM e includevano due motori di sedie a rotelle in grado di spostare 200 kg che consentivano loro di correre e di essere per lo più utilizzati in scenografie, e lo studio britannico produsse un R2-D2 pneumatico che avrebbe potuto passare da due a tre gambe e fu usato soprattutto in Tunisia perché il suo sistema di azionamento del motore gli permetteva di correre sulla sabbia.[42]

Lucas aveva originariamente previsto di creare molti degli alieni con la computer grafica, ma quelli che sarebbe stato più conveniente realizzare con maschere e animatronica vennero creati dal team degli effetti delle creature di Nick Dudman. Tra questi, i Neimodiani, i personaggi di sfondo a Mos Espa, il Consiglio Jedi e il Senato Galattico. Alla squadra di Dudman venne detto dove le creature sarebbero state necessarie sei mesi prima che iniziasse la lavorazione, e affrettò la produzione. Le tute dei Neimodiani, originariamente destinati ad essere personaggi digitali, vennero consegnate un giorno prima che fossero state necessarie sul set. Dudman andò allo Skywalker Ranch a vedere le creature originali che avrebbero potuto essere riutilizzate, e lesse la sceneggiatura per una ripartizione delle scene con le creature reali, lasciando solo i progetti più stravaganti per la creazione in CGI.[43]

Per fare ricerce per gli sgusci, l'equipe degli effetti visivi visitò una discarica di jet fuori da Phoenix (Arizona) e tirò fuori quattro motori di Boeing 747.[38] Repliche a grandezza naturale dei motori vennero costruite e inviate in Tunisia per fornire un riferimento nel film. Fatta eccezione per Jake Lloyd all'interno di una cabina di guida a comando idraulico e alcuni modelli reali degli sgusci, l'intera scena della corsa - che l'equipe degli effetti progettò per essere più "fuori dal mondo" possibile - è generata dal computer.[30][44]

Colonna sonora

 
Il compositore John Williams

Come con i precedenti film di Guerre stellari, la colonna sonora de La minaccia fantasma venne composta e diretta da John Williams. Iniziò a comporla nell'ottobre 1998 e cominciò a registrare la musica con le London Voices e la London Symphony Orchestra agli Abbey Road Studios il 10 febbraio 1999. Williams decise di utilizzare strumenti elettronici come sintetizzatori per migliorare il suono e pezzi corali per "catturare la magica forza mistica che una normale orchestra non sarebbe stata in grado di fornire", e creare un'atmosfera che fosse "più misteriosa e mistica e meno militare" di quella della trilogia originale.[45] Uno dei brani più importanti è "Duel of the Fates", che utilizza il coro per dare un'atmosfera più religiosa e che ricordasse un tempio all'epico duello di spade laser. Il brano venne trasformato in un video musicale.[46] Durante la composizione del tema di Anakin, Williams cercò di riflettere l'innocenza della sua infanzia e di prefigurare la trasformazione in Dart Fener utilizzando lievi suggerimenti di "The Imperial March" nella melodia.[45]

Album

La colonna sonora del film venne pubblicata dalla Sony Classical il 4 maggio 1999. Questo album includeva la partitura, che Williams ristrutturò come un'esperienza di ascolto; non è presentata nell'ordine del film e omette molti spunti importanti del film a causa della restrizione di spazio del CD.[47] Una "Ultimate Edition" a due dischi venne pubblicata il 14 novembre 2000. Il cofanetto include quasi l'intera colonna sonora come si sente nel film, tra cui tutte le modifiche e cicli che vennero fatti per il mix del suono.[48]

Distribuzione

Edizione italiana

La versione italiana del film è stata curata da Filippo Ottoni. Lucas ha imposto per la Nuova Trilogia che il nome dei due droidi restasse uguale alla versione originale, quindi R2-D2 e C-3PO, al posto di C1-P8 e D-3BO (i nomi nella versione italiana della Trilogia Classica). Il doppiaggio italiano ha suscitato molte polemiche a causa di parecchi errori, sia di traduzione sia di doppiaggio. Nel gennaio 2002 è stata persino organizzata una petizione per richiedere una cura maggiore per l'episodio successivo L'attacco dei cloni. Nella versione originale, Nute Gunray e Rune Haako hanno un leggero accento orientale al contrario della versione italiana, dove presentano un ben più caratteristico accento russo. C'è inoltre un errore di pronuncia per il nome del Senatore Palpatine: nella versione italiana viene pronunciato "Palpatàin", al posto della corretta pronuncia originale "Pàlpatin".

Accoglienza

Incassi

Il primo film della nuova trilogia è quello che ha riscosso più successo rilanciando così la saga di Star Wars, fuori dalle scene da più di 15 anni. Il film ha incassato a livello internazionale ben 1 027 044 677 dollari di cui 474 544 677 dollari solo negli Stati Uniti, diventando primo nell'incasso americano del 1999; nelle sale italiane il film ha incassato circa 19 484 954 000 lire[49] pari a circa 10 000 000 di euro. Il film attualmente ricopre il quattordicesimo posto nella classifica dei film con il migliore incasso di sempre.[50]

Critica

 
Logo originale del film

All'epoca della prima uscita nei cinema, La minaccia fantasma ricevette recensioni miste da parte di critica e fans. Quando il film venne ridistribuito in versione 3D nel marzo 2012, la pellicola ottenne una percentuale di gradimento del 57% sul sito Rotten Tomatoes, con un punteggio di 5.8 su 10, basato su 186 recensioni.[51] Inoltre, il film ha ricevuto un punteggio di 51 su 100 sul sito Metacritic, basato su 36 recensioni dell'opera.[52] In entrambi i siti, si tratta del punteggio più basso assegnato a un film della serie Star Wars (non includendo il cartone animato Star Wars: The Clone Wars). Molti aspetti della sceneggiatura furono criticati aspramente, in special modo il personaggio di Jar Jar Binks, visto da molti dei vecchi fan della saga come un personaggio per bambini - creato puramente a scopo commerciale per essere sfruttato attraverso il merchandising - piuttosto che un serio personaggio integrato nella storia.[53][54] Kenneth Turan del Los Angeles Times descrisse Binks come "un personaggio espressamente comico che non è francamente divertente".[55] George Lucas rispose criticando i mass media statunitensi accusandoli di utilizzare le opinioni dei fans su internet, in larga parte negative, come fonti per i loro articoli e recensioni.[56] Nel 2002, in occasione dell'uscita di Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni, Ewan McGregor ammise che forse in retrospettiva La minaccia fantasma mancava leggermente dello "humor" e del "colore" presenti nella vecchia trilogia. Egli motivò questo fatto con il peso che il film aveva dovuto sopportare di dover "gettare le basi dell'intera saga".[57]

Non tutte le critiche furono negative, Roger Ebert del Chicago Sun Times diede al film tre stellette e mezzo su un massimo di quattro, definendolo "un risultato sorprendente nel cinema fantastico", affermando inoltre che "Lucas è riuscito a raccontare una buona storia". Ebert aggiunse anche che era perfettamente coerente che i personaggi fossero un po' meno complessi rispetto ai precedenti, dato che dovevano servire da introduzione alla saga.[58] Owen Gleiberman di Entertainment Weekly diede al film una B complimentandosi con Liam Neeson per la sua interpretazione e per le scene d'azione, ritenendolo assolutamente plausibile come saggio cavaliere Jedi.[59] Tuttavia, in un'altra recensione del film apparsa sull'Entertainment Weekly, Marc Bernardin assegnò alla pellicola una C-, definendola "mal concepita, orribilmente scritta, e terribilmente adolescenziale".[60]

Susan Wloszczyna di USA Today scrisse di aver gradito il film e lodò i personaggi di Darth Maul e Watto.[61] David Cornelius di efilmcritic.com affermò che i momenti migliori del film "non solo bilanciano ampiamente i peggiori – ma li doppiano addirittura".[62] Colin Kennedy della rivista Empire dichiarò come, nonostante tutti i problemi di scrittura e svolgimento, vedere il film fosse ancora un gran piacere "anche solo per vedere di nuovo in azione i cavalieri Jedi", lodando gli effetti speciali e l'interpretazione di Liam Neeson, e terminando definendo il duello finale tra Darth Maul e i due Jedi come "il miglior duello alle spade laser dell'intera saga".[63]

Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma è stato inserito dalla rivista Empire nella lista dei "migliori 500 film di sempre",[64] mentre invece l'Entertainment Weekly considera la pellicola uno dei "25 peggior sequel mai prodotti"[65] e Comcast la definì tra i "peggiori sequel di tutti i tempi".[66] James Berardinelli aggiunse che La minaccia fantasma era probabilmente il film più sopravvalutato degli ultimi dieci anni, e che la cattiva reputazione del film era dovuta alla sua incapacità di soddisfare delle "aspettative eccessive".[67]

Particolarmente presa di mira dalle critiche dei fans fu l'introduzione nella saga dei "midi-chlorians" (microscopici organismi presenti nel sangue dei Jedi che mediano l'utilizzo della Forza), definiti spesso come un concetto che nega la forza spirituale stessa della Forza e la riduce a una sorta di mera infezione virale.[68]

Dopo l'uscita del film nelle sale, sorsero alcune controversie sulla rappresentazione di alcuni personaggi alieni che, secondo alcuni, riflettevano degli stereotipi razziali. Venne chiamato in causa ancora Jar Jar Binks, le cui lunghe orecchie furono definite simili ai dreadlocks dei rasta, e il cui modo di esprimersi sarebbe una parodia dell'inglese sgrammaticato parlato dai giamaicani.[69] Altri personaggi criticati furono i corrotti Neimoidiani a capo della Federazione dei mercanti che parlano con un accento asiatico (russo nel doppiaggio italiano del film); e l'avido Watto interpretato come una parodia degli ebrei. Lucas negò categoricamente tutte le accuse;[53] tuttavia, l'animatore Rob Coleman ammise di aver preso spunto dall'interpretazione di Alec Guinness nel ruolo di Fagin in Le avventure di Oliver Twist per la creazione di Watto.[70] Jar Jar Binks venne descritto da un critico come "servile e codardo... uno stereotipo alla minstrel show con il quale venivano rappresentate le persone di colore nell'Ottocento e inizio novecento". Michael Eric Dyson, professore di cultura afroamericana alla Georgetown University, osservò come l'intero popolo dei Gungan sembrasse una parodia di una tribù africana primitiva: "Il capo della tribù di Jar Jar è un grasso, presuntuoso buffone che parla sempre a voce alta, e sembra proprio essere la caricatura dello stereotipo del capo tribù africano".[71]

Edizione home video

In Italia il film è uscito il 5 aprile 2000 in VHS, successivamente nel 2001 è stato riprodotto in DVD con un'unica edizione a due dischi. Quest'ultima contiene il film nella sua versione estesa, cioè con la reintegrazione di alcune scene tagliate nella versione proiettata nelle sale. Il 13 settembre 2011 il film è uscito in Blu-Ray nel cofanetto completo dell'esalogia o in quello della "Prequel trilogy".

Citazioni e riferimenti

Citazioni della saga

Lucas ha inserito nel film vari eventi, frasi o fatti che i personaggi ripetano in modo che ci siano delle analogie fra le due trilogie. Un famoso esempio è quello costituito dalla ripetizione della frase Ho un brutto presentimento ("I have a bad feeling about this").

  • Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi rivelano i propri volti per la prima volta levandosi i cappucci, proprio come fa Kenobi in Una nuova speranza.
  • Gli spari dei Droideka hanno un suono molto simile a quello degli AT-AT de L'Impero colpisce ancora.
  • Nella foresta di Naboo, Qui-Gon distrugge un Droide su un mezzo volante facendo rimbalzare il laser nemico con la propria spada laser, nello stesso modo in cui fa Luke Skywalker ad un Esploratore alla guida di uno Speeder ne Il ritorno dello Jedi.
  • La fuga da Naboo richiama quella dalla Città delle Nuvole ne L'Impero colpisce ancora: prima la nave è sotto attacco (La Nave Reale della Regina su questo episodio e il Millennium Falcon nell'Episodio V), l'iperguida della nave è danneggiata e R2-D2 la ripara, la nave è attaccata in volo (in questo episodio dalla Nave Madre della Federazione dei Mercanti e nell'Episodio V da dei Caccia TIE e dal Super Star Destroyer).
  • L'infiltratore Sith di Darth Maul ricorda per alcune parti un Caccia Stellare TIE, inoltre le sonde che il Sith manda a Mos Espa sono molto simili alla Sonda Imperiale mandata su Hoth ne L'Impero colpisce ancora.
  • C-3PO, quando si alza in piedi afferma di non essere sicuro che il pavimento "sia del tutto stabile", le stesse parole che dice ne L'Impero colpisce ancora, quando sono nel ventre del gigantesco verme spaziale dell'asteroide.
  • Quando se ne vanno da Tatooine, Padmé Amidala conforta Anakin Skywalker coprendolo con una coperta mentre questo è seduto vicino a un tavolo, nello stesso modo che fa Leila Organa con Luke ne Una nuova speranza poco dopo la morte di Obi-Wan.
  • La battaglia finale del film è strutturata nello stesso modo di quella de Il ritorno dello Jedi: c'è uno scontro spaziale, uno a terra e un duello a spade laser in contemporanea.
  • Anche la sequenza finale del film riprende quella de Il ritorno dello Jedi: il corpo del guerriero deceduto (Qui-Gon in questo episodio, Anakin/Fener nell'Episodio VI) viene cremato e nella sequenza successiva c'è una grande festa per la vittoria sui nemici (la Federazione dei Mercanti in questo episodio, l'Impero nell'Episodio VI).

Citazioni di altre opere e parodie

  • Nell'episodio Fatti e Assuefatti della serie televisiva I Simpson è presente un'elaborata parodia de La minaccia fantasma. La citazione ha lasciato perplessi molti in quanto Guerre stellari e George Lucas vengono parodiati spesso nella serie, mentre in quell'occasione il titolo del film era Cosmic Wars e tutti i nomi dei personaggi erano storpiati. Nell'episodio "Cercasi Xena disperatamente" dallo special di Halloween "La paura fa novanta I-X", l'Uomo dei fumetti (divenuto nell'episodio un supercattivo chiamato "Il Collezionista") prova ad usare la spada laser di Darth Maul contro Bart e Lisa (divenuti nell'espisodio i supereroi "Bislungone & Picchiaduro"), cosa che gli si revela fatale per aver aperto la confezione, azzardando mortalmente la sua natura da nerd collezionista.
  • Grande fan di film epici e storici, Lucas afferma che per realizzare la corsa degli sgusci, in cui Anakin si riscatta dalla schiavitù, si è ispirato all'indimenticabile corsa delle bighe del film Ben-Hur, così come si è ispirato a Spartacus per la dislocazione in falangi delle truppe robotiche della Federazione dei Mercanti.
  • Come omaggio al suo amico Steven Spielberg, all'interno de La minaccia fantasma, Lucas ha creato dei personaggi molto simili a E.T. (chiamati bambini del pianeta verde), per i quali ha creato una breve storia di sfondo. Uno di essi è il senatore Grebleips (Spielberg invertito), che manda in spedizione extragalattica alcuni dei suoi accoliti. Uno di questi pare sia l'alieno poi dimenticato sulla Terra.
  • L'alieno volante Watto assomiglia molto all'extraterrestre Gonzo, uno dei pupazzi del Muppet Show.
  • Tra i rottami presenti nel negozio di Watto si può vedere la nave con le braccia meccaniche di 2001: Odissea nello spazio, e alcuni esemplari di droidi medici 21-B, che si rivedranno in Episodio V su Hoth.
  • Nel 1999 il cantante ironico "Weird Al" Yankovic ha composto una parodia del brano American Pie di Don McLean, intitolata The Saga Begins, che ripropone, nel testo, la trama del film.

Note

  1. ^ Introduzione di George Lucas alla riedizione del 1994 de La gemma di Kaiburr
  2. ^ Rinzler, p. 107
  3. ^ Kaminski, p. 134
  4. ^ Kaminski, pp. 164-165
  5. ^ Bouzereau, p. 123
  6. ^ (EN) Gerald Clarke, Show Business: I've Got to Get My life Back Again, in Time, 23 maggio 1983.
  7. ^ Kaminski, p. 227
  8. ^ Kaminski, pp. 294-295
  9. ^ Kaminski, pp. 299-300
  10. ^ a b c   (EN) Lynne Hale, All I Need Is an Idea, starwars.com. URL consultato il 25 novembre 2014.
  11. ^ Bouzereau e Duncan, p. 7
  12. ^ Bowen, p. 93
  13. ^ a b (EN) Don Shay, Return of the Jedi, in Cinefex, n. 78, luglio 1999, pp. 15-32.
  14. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 8-9
  15. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 10-12
  16. ^ James Christopher, Greetings, Earthlings; Arts, in The Times, April 12, 2000.
  17. ^   (EN) Thousand of Things, starwars.com. URL consultato il 26 novembre 2014.
  18. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 12-17
  19. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 54-55
  20. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 16-22
  21. ^ a b   (EN) Prime of the Jedi, starwars.com. URL consultato il 26 novembre 2014.
  22. ^ a b Bouzereau e Duncan, pp. 102-103
  23. ^   (EN) Costume Drama, starwars.com. URL consultato il 26 novembre 2014.
  24. ^ Bouzereau e Duncan, p. 23
  25. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 60-64
  26. ^ Bouzereau e Duncan, p. 53
  27. ^ The Park on TV, in Cassiobury Park website. URL consultato il 15 March 2012.
  28. ^ Star Wars trek: Whippendell Woods – November 2001, in Star Wars Locations. URL consultato il 15 March 2012.
  29. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 137-138
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  31. ^   (EN) It's Like War Now, starwars.com. URL consultato il 26 novembre 2014.
  32. ^ Bouzereau e Duncan, p. 57
  33. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 77-79 e 84-85
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  39. ^ Bouzereau e Duncan, p. 106
  40. ^ Effetti speciali, featurette nel disco 2 dell'edizione DVD
  41. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 115-124
  42. ^   (EN) Bad Droid Karma, starwars.com. URL consultato il 26 novembre 2014.
  43. ^ Bouzereau e Duncan, pp. 65-66
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Bibliografia

  • (EN) Laurent Bouzereau, Star Wars: The Annotated Screenplays, New York, Ballantine Books, 1997, ISBN 0345409817.
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  • (EN) Jonathan L. Bowen, Anticipation: The Real Life Story of Star Wars: Episode I - The Phantom Menace, Lincoln, iUniverse, 2005, ISBN 0595347320.
  • (EN) Michael Kaminski, The Secret History of Star Wars, Kingston, Legacy Books Press, 2008, ISBN 978-0978465230.
  • (EN) J.W. Rinzler, The Making of Star Wars: The Definitive Story Behind the Original Film, New York, Ballantine Books, 2007, ISBN 978-0345494764.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

(EN) Star Wars Episode I: The Phantom Menace, in Wookieepedia, Fandom. Star Wars Episodio I: La minaccia fantasma, in DataBank di SWX, SWX.it.

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