Template:Comune Paternò (Patennò in siciliano) è un comune di 50.000 abitanti della provincia di Catania.

Storia

Il sito di Paternò è stato occupato oltre 3500 anni prima della nascita di Cristo, quando nel vulcanetto preistorico che sovrasta la città si insediarono i primi abitanti. La cittadina che sorse era di origine Sicana, nonostante fosse in territorio dei Siculi, e fin dall'inizio prese il nome di Inessa. Relativamente poco tempo dopo, alcuni abitanti provenienti da Catania, che in quel tempo si chiamava Aitna, chiamarono l'antica Paternò Inessa-Aitna. Da qui il nome Paternò che forse deriva da Paeter Aitanon, cioè la "Rocca degli Etnei". Nel territorio paternese, però, con molta probabilità esistevano due città, infatti non c'era solo Inessa-Aitna, ma molti autori indicano anche la presenza di Hybla Mayor o Galeatis, che sorgeva nella parte a Nord-Ovest dell'attuale città. Città di media importanza durante il periodo greco e romano si spopolò quasi del tutto nei tre secoli precedenti l'anno mille. Nel periodo della dominazione saracena il borgo era chiamato Batarnù. In seguito alla conquista normanna iniziata negli anni 40 del XI secolo, il sito venne denominato Paternionis, e iniziò un periodo di grande splendore civico ed economico, giacché la città fu sede di re e regine. Il periodo di magnificenza durò fino al XV secolo, quando la città venne infeudata e ne iniziò un lento ma inarrestabile declino.
Del periodo medievale sono presenti tuttora interessanti testimonianze tra cui il magnifico Castello, dalla carattestica forma a Parallelepipedo, simile ai donjon francesi ed ai castelli scozzesi fortificati nello stesso periodo. Caratteristico anche il convento di S. Francesco, la chiesa della Gancia e tutto il borgo.
Della dominazione normanna si possono, addirittura intravedere ancora gli influssi in chiave antropologica, come la presenza di alcuni tratti fisici caratteristici delle popolazioni nordiche in una parte della popolazione. Uno dei problemi principali del paese tra fine 800 e inizi 900 era quello di essere una zona malarica, problema da tempo risolto, giacché ormai sono state del tutto bonificate le zone paludose nella Piana di Catania. Lo sviluppo urbanistico della città ha avuto una grande accelerazione negli anni '60 e '70 del secolo scorso, periodo in cui la "geografia" urbana e stradale della città si è meglio definita secondo gli standard moderni e meglio adattata alle esigenze delle nuove classi emergenti della borghesia medio-alta. Accanto al "salotto" classico della antica e suggestiva Via Vittorio Emanuele ricca di dimore patrizie (detta "strada dritta" per via della sua struttura lineare) si affianca, a partire dagli anni '70, la Via Emanuele Bellia (più larga della "strada dritta") nella quale si affacciano condomini di lusso di oltre 10 piani e appartamenti esclusivi. Negli anni '80 la città subisce nuove spinte centrifughe che la portano ad una successiva espansione verso il fronte orientale a partire dal Corso Italia e dal Corso Del Popolo che vedono il fiorire di nuove palazzine e ampliamenti delle strade con l'aggiunta di viali alberati e giardini. Il complesso di Piazza Della Repubblica ospita poi l'edificio del municipio (costruito in stile moderno ricorda vagamente i grattacieli americani) e i relativi uffici nelle vicinanze della scuola media statale Don Milani e del suo ampio auditorium. Gli ultimi anni '90 hanno visto lo sviluppo delle più lontane periferie e la riqualificazione di alcuni spazi della ricca Via Emanuele Bellia (come lo spazio verde con parcheggio creato nella Piazza dei Caduti di Nassiriya dietro Piazza Della Regione).

Monumenti

Di notevole interesse architettonico sono alcuni edifici della Collina Storica tra cui la Chiesa Madre eretta nel 1342 e intitolata a S. Maria dell'Alto, ma profondamente modificata agli inizi del XVIII secolo, periodo in cui fu variato l'orientamento dell'ingresso e gli interni vennero adeguati allo stile dell'epoca, il barocco. Molto interessante anche il complesso di San Francesco alla Collina, del 1346, con una pregevole chiesa con delle caratteristiche architettoniche marcatamente gotiche, brevi lacerti di pregevoli affreschi e alcuni residui dell'apparato decorativo barocco. Poco lontana, la chiesa di Cristo al Monte modificata nel XVIII secolo secondo lo stile rococò. Sulle pendici del colle si trova la chiesa di S. Maria della Valle di Iosaphat (o della Gancia) fatta edificare nel 1072 dalla contessa Adelasia con uno splendido portale gotico. Il monumento più rilevante dell'intero territorio è sicuramente il Castello Normanno fatto erigere nel 1042 dal conte Ruggero e in seguito più volte rimaneggiato. Realizzata nel XVIII sec., risulta di grande impatto scenografico la Scalinata della Matrice, che collega il sagrato della Chiesa Madre con la Porta del Borgo, che è ubicata nella parte mediana della collina storica ed era l'antico ingresso principale alla cinta muraria medievale. Appena fuori dalla Porta del Borgo si trova il Palazzo Moncada appartenuto alla potente famiglia di origine spagnola che per molto tempo fu la feudataria della Città. Nella città bassa, che si sviluppò a partire dal XIV sec. alla base del colle, sorgono altri importanti monumenti tra i quali spiccano il complesso dell'ex monastero della Santissima Annunziata, la chiesa di Santa Barbara e la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria.

Ambiente

Maestoso ed impareggiabile il panorama che si gode dall'antico vulcanetto, ormai estinto, dove sorgono i più importanti monumenti cittadini. Da qui è possibile ammirare l'Etna e la valle del Simeto, con i rigogliosi agrumeti e le aree protette di Ponte Barca e di Pietralunga. Particolarmente importanti sono anche le fonti di acqua gassata disseminate per il territorio e la perenne eruzione delle "Salinelle", vulcanetti di fango legati all'attività sismica del vulcano siciliano.

Cultura

Uno dei paternesi che la storia ci tramanda come illustre protagonista delle vicende a lui contemporanee fu il geografo Giovan Battista Nicolosi (1610-1670), che prestò la sua opera di studioso presso la corte vaticana. Fra i nomi di illustri paternesi citiamo quello di Emanuele Rapisarda (1900-1989) insigne latinista e docente all'Università di Catania che fondò il "Movimento Europeo per la difesa del latino". Altro insigne studioso paternese è Salvo Randazzo (1960), professore di Diritto romano, Antropologia giuridica e Fondamenti del diritto europeo nell'Università di Bari. Giurista e storico del diritto, autore di autorevoli trattati scientifici, ha insegnato anche presso università americane ed australiane. Tra le figure più rilevanti anche lo storico Vincenzo Fallica (1940), noto per i suoi studi sulla Sicilia, in particolar modo di Catania. Molto apprezzate, infatti, le sue ricerche sulla Catania Risorgimentale. Un aspetto che i libri di storia non trattano. Notevole è poi l'attività letteraria di altre figure: Barbaro Conti (1930) è poeta e ricercatore, autore di vari libri relativi a personaggi e vicende della città («Canto per il mio paese», «I castelli di Paternò, Adrano, Motta S. Anastasia»; «Umili e illustri, penne e pennelli, onorevoli e poverelli»; «Il culto ecumenico di S. Barbara»), nonché di una «Enciclopedia dal paleolitico ai nostri *giorni» in parecchi volumi; Carmelo Ciccia (1934), italianista e latinista, è autore di una serie di pubblicazioni, in cui ha affrontato sia problematiche relative alla città («I cognomi di Paternò»; «Il mito d'Ibla nella letteratura e nell'arte»; «Il suono delle campane a Paternò intorno alla metà del sec. XX», «Ioannes Baptista Nicolosius geographus insignis»), sia scrittori e momenti della letteratura italiana, con particolare riguardo a Dante, impegnandosi pure nella narrativa con alcuni volumi di «Storie paesane», che prendono l’avvio dai bombardamenti di Paternò del 1943 e che sono state tradotte all’estero.


Personalità della Vita Pubblica e della Cultura

SCRITTORI, SAGGISTI E STORIOGRAFI

GIURISTI

SCIENZIATI

PITTORI, SCULTORI E CERAMISTI

COMPOSITORI MUSICALI

CANTANTI

ANIMATORI CULTURALI

CANTASTORIE

Economia

Il principale settore produttivo è quello primario, con la produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Il territorio circostante, infatti, produce i migliori agrumi a polpa rossa della zona, nonché olive, uva e frutta, ed presente è anche l'allevamento di bovini e ovini per via di alcune aree adibite a pascolo. In ambito artigianale sono particolarmente pregevoli i lavori di pietra lavica ceramicata e la variegata produzione di terre cotte.

Enogastronomia

Molto ricercata la prelibatissima pasticceria locale, nonché i prodotti di culinari, tra cui le famose "Larunghie", cioè le rane, il cui utilizzo in cucina sembra derivi dagli influssi francesi sulla cucina locale in seguito alla loro dominazione.

Sport

Paternò ha una grande tradizione sportiva:

  • In ambito calcistico c'è A.C. Paternò Calcio 2004, nato dalle ceneri del A.S. Paternò Calcio che raggiunse la serie C1, dopo il fallimento, la squadra etnea partì dalla Promozione e grazie a due promozioni consecutive, quest'anno disputa il campionato di serie D.
  • Ha due squadre di baseball, tra cui i Warriors Paternò, i quali militano in A2, ma hanno giocato per diversi anni nella massima serie, mentre i Sagittarius sono in C.
  • Nell'atletica il velocista Alessandro Cavallaro ha spesso fatto parlare di sè per le sue prestazioni, ma in questo sport si sono messi in luce anche Alfio Corsaro nella marcia e Carmelo La Cava negli 800 metri.
  • Negli ultimi tempi anche il Motociclismo del motomondiale annovera un paternese nelle proprie fila. Si Tratta di Alessio Palumbo che corre nelle 250.
  • Paternò ha una grande tradizione anche nel ciclismo, dove tanti sono stati coloro i quali si sono messi in mostra, tra cui Salvatore Cavallaro e Salvatore Caruso.

Frazioni

Sferro

Fondato in epoca fascista, oggi è uno dei più importanti centri agricoli della piana di Catania, in particolare per la coltivazione di agrumi (arance).

Durante la seconda guerra mondiale, a seguito dello sbarco in Sicilia delle truppe inglesi nel 1943, fu teatro di scontri tra le truppe tedesche e quelle anglo-americane, raccontati nel libro "Sicilia 1943" (Ezio Costanzo). Nel corso dell'avanzata su Catania, dopo aver conquistato il ponte di Primosole sul fiume Simeto, con scontri durati cinque giorni che costarono cinquecento morti, venne combattuta una cruenta battaglia presso la stazione ferroviaria di Sferro, tra gli scozzesi della 51 Divisione e i tedeschi della Hermann Goering, che fece altri trecento morti. I soldati inglesi e tedeschi furono seppelliti l'uno accanto all'altro sotto tumuli di terra, con gli elmetti sulle croci di legno. A qualche chilometro dalla stazione esiste un monumento in onore dei caduti.

Nella piccola stazione ferroviaria del villaggio visse per qualche tempo il poeta Salvatore Quasimodo.

Curiosità

  • Una curiosità di costume che riguarda i paternesi è il loro particolare accento nella pronuncia della lingua siciliana.
  • A Paternò è dedicata la canzone comica La palla di pelle di rana, uno dei tanti successi dei Brigantini.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Amministrazione comunale

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Collegamenti esterni

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  1. ^ Dati tratti da: