Imam
Imàm Termine arabo che fa riferimento a una radice lessicale che indica lo "stare davanti" e, quindi, significa "guida".
Può quindi indicare una semplice guida morale o spirituale (ed è questo l'uso che per lo più se ne fa in ambiente politico) o anche identificare un musulmano particolarmente esperto nei movimenti rituali obbligatori della preghiera canonica salàt. Costui si pone davanti agli oranti dando modo a chi prega di correggere un eventuale erroneo movimento che comporterebbe l'invalidità della salàt.
Da un punto di vista religioso il termine Imàm indica infine il capo della Comunità islamica (Umma) ed è per questo sinonimo di califfo ma, ancor più, il capo della Comunità islamica sciita. Per la maggioranza dello sciismo - detta imamita, duodecimana o, in arabo, Ithna‘ashariyya - il numero degli Imàm che legittimamente hanno guidato i fedeli musulmani (o sarebbero stati legittimamente destinati a farlo se poi, storicamente, non ne fossero stati impediti dai califfi omayyadi e abbasidi) è di dodici mentre per la minoranza sciita (ismailita o settimana, in arabo Sab‘aiyya) il numero si limita a sette. In entrambi i casi l'ultimo Imàm non è considerato morto ma semplicemente occultatosi al mondo e destinato a manifestarsi alla fine dei tempi per restaurare il puro Islam delle origini.