Banco di Santo Spirito

banca italiana (1606-1992)

Il Banco di Santo Spirito fu fondato il 13 dicembre 1605 con breve di Papa Paolo V per gestire le proprietà e garantire il finanziamento dell'Arcispedale di Santo Spirito in Saxia a Roma[1], di cui faceva parte e nella cui sede iniziò la propria attività. Fu la prima banca nazionale europea[2]. Con il tempo divenne la cassa di deposito per ordini religiosi, luoghi pii e alcuni privati.

Roma, il palazzo detto della Zecca vecchia, prima sede del Banco di Santo Spirito

In seguito all'annessione di Roma al Regno d'Italia (1870), il banco fu ristrutturato e - proseguendo nelle funzioni che aveva storicamente svolto per i beni fondiari variamente afferenti alla proprietà ecclesiastica - autorizzato all'esercizio del credito fondiario. Nel 1894 fu posto in liquidazione e ricostituito nel 1897 Istituto di Credito Fondiario del Banco di Santo Spirito (in seguito, nel 1923, trasformato nel Banco di Santo Spirito S.p.A.).

In seguito alla crisi degli anni 1930 l'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) ne assunse il controllo nel 1935.

Nel 1989 lo cedette alla Cassa di Risparmio di Roma con cui, assieme al Banco di Roma, si fonderà (nel 1992) e il "nuovo" istituto assumerà la denominazione di Banca di Roma.

La presenza del Banco di Santo Spirito fu sia a sostegno dell'attività edilizia che specialmente a Roma toccò in diversi tempi punte speculative, sia dei rapporti con il mondo agricolo come la partecipazione all'Agrifactoring a sostegno di Federconsorzi.

Note

  1. ^ Per una sintetica storia del Banco dalla sua istituzione agli ultimi anni del potere temporale si veda in La Civiltà Cattolica anno decimottavo, Roma 1867, Notizie statistiche pag. 465-467
  2. ^ Joe Cribb, Il denaro, Istituto Geografico De Agostini, Mondadori editore, Verona, 1990, pag. 13.

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