Claudia Procula
Claudia Procula è il nome comunemente attribuito alla moglie di Ponzio Pilato, uno dei personaggi della storia evangelica della Passione. Il Vangelo di Matteo, unico a parlare di lei, non la nomina e solo successivamente la tradizione cristiana la battezzò come Procula, Procla, Prokla, Perpetua o Claudia Procula a seconda delle traduzioni.
Santa Procula | |
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Morte | I secolo |
Venerato da | Chiesa ortodossa orientale Chiesa ortodossa etiopica |
Canonizzazione | VI secolo |
Ricorrenza | 27 ottobre (Chiesa ortodossa) 25 giugno (Chiesa ortodossa etiopica) |
Nella narrazione evangelica
Fra i quattro evangelisti soltanto Matteo nomina la moglie di Pilato. Secondo il resoconto del suo vangelo lei mandò un messaggio al marito per dissuaderlo dal condannare Gesù a morte sollecitata da un sogno: "Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua" (Matteo 27, 19). Matteo è molto sintetico sulla donna e non esamina il sogno da cui sarebbe stata afflitta.
Il nome Claudia appare solo nella seconda lettera a Timoteo 4,21. ‘Affrettati a venire prima dell'inverno. Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti i fratelli’.
Culto
Procula è riconosciuta santa nella tradizione orientale, perché, in seguito alla visione avuta nell'imminenza del processo, avvertì suo marito di non condannare Gesù a morte. Nella Chiesa Greco-Ortodossa, è celebrata il 27 ottobre. È nota nella Chiesa Ortodossa come Santa Procula, Procla o Prokla.
La Chiesa ortodossa etiopica celebra insieme Pilato e Procula il 25 giugno. La Chiesa etiopica ha canonizzato Pilato come santo nel sesto secolo perché assolse sé stesso dalla colpevolezza della crocifissione. È possibile vedere un'icona Greco-Ortodossa di Procula[1].
Lettere di Procula
Esistono degli scritti che si propongono come autografi di Procula, delle lettere relative al suo periodo trascorso in Giudea. Questi manoscritti furono trovati in un monastero belga a Bruges e trasferiti negli archivi del Vaticano. La studiosa americana Catherine van Dyke, fu la prima persona a tradurre le lettere in inglese. Esse furono inizialmente pubblicate nella rivista Pictorial Review, aprile 1929. L'intero testo della Lettera di Claudia è ora pubblicato da Issana Press con il titolo di "Relics of Repentance"[2].
Letteratura e filmografia
Sulla base del riferimento evangelico al sogno della moglie di Pilato è stato scritto un dramma. Questo sogno è citato inoltre nel film La tunica del 1953.
Nell'opera rock Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Webber, la moglie di Pilato non è menzionata, ma il suo sogno è attribuito a Pilato stesso, cosa che gli rende ostico e confuso l'agire durante la scena del processo.
Il film del 1961 Il re dei re, Procula (Claudia, nel film) interpretata da Viveca Lindfors è ritratta come una moglie devota e una donna intelligente. Il film, discostandosi dalle fonti storiche ed evangeliche, la propone come la figlia dell'imperatore romano Tiberio.
Nel film del 2004 The Passion è nota come Claudia (interpretata da Claudia Gerini). In questo film ha un ruolo comprimario e compassionevole. In una scena Claudia afferma di saper riconoscere la verità quando la sente, in un'altra consola Maria la madre di Gesù e generosamente le porge dei panni per pulire il sangue della fustigazione.