Frankenstein o il moderno Prometeo
Frankenstein, o il moderno Prometeo (Frankenstein; or, the modern Prometheus), a volte semplicemente Frankenstein, è un romanzo scritto dall'inglese Mary Shelley fra il 1816 e il 1817, all'età di 19 anni. Fu pubblicato nel 1818 e modificato dall'autrice per una seconda edizione del 1831. È questo il romanzo con cui nascono le figure letterarie del dottor Victor Frankenstein e della sua creatura, spesso ricordata come mostro di Frankenstein, ma anche, in maniera erronea, con lo stesso nome del suo artefice.
| Frankenstein, o il Prometeo moderno | |
|---|---|
| Titolo originale | Frankenstein; or, the modern Prometheus |
| Autore | Mary Shelley |
| 1ª ed. originale | 1818 |
| Genere | Romanzo |
| Sottogenere | Gotico, fantascienza, horror |
| Lingua originale | inglese |
| Ambientazione | XVIII secolo[1] |
| Protagonisti | Victor Frankenstein |
| Antagonisti | La creatura |
| Altri personaggi | vedi Personaggi di Frankenstein |
È probabile che si debba alla figura del mostro, espressione della paura, al tempo diffusa, per lo sviluppo tecnologico, se il romanzo è divenuto immortale. Frankenstein è uno dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane. La "creatura" è l'esempio del sublime, del diverso, che in quanto tale causa terrore.
Dalla pubblicazione del libro, il nome di Frankenstein è entrato nella immaginario collettivo in ambito letterario, cinematografico e televisivo. È inoltre spesso utilizzato, per estensione, come esempio negativo in quello bioetico, alludendo al fatto che il suddetto dottore compisse esperimenti illeciti o eticamente discutibili.
Trama
Un giovane capitano, Robert Walton, scrive delle lettere alla sorella Margareth. Il giovane esploratore, appena diventato ricco per l'eredità di un cugino, decide di intraprendere un viaggio nella speranza di giungere al polo e quindi circumnavigare il globo. Giunti nell'estremità dell'emisfero, la sua nave rimane intrappolata fra blocchi di ghiaccio e dopo alcuni giorni l'equipaggio scorge fra i ghiacci una figura mostruosa che, poco tempo dopo scompare.
Il giorno successivo, con stupore di tutti, un uomo su una slitta si avvicina alla nave e, dopo l'insistenza da parte dell'equipaggio, sale a bordo. Walton scrive alla sorella degli avvenimenti che si susseguono e della storia incredibile del forestiero, che si presenta come il dottor Victor Frankenstein di Ginevra.
Il dottor Frankestein inizia il suo racconto narrando della sua infanzia in Svizzera. Vive un'infanzia felice, con genitori amorevoli, con Elizabeth, sua sorella adottiva, e l'amico Harry Clerval e i fratellini più piccoli Ernest e William. Il giovane Frankestein vive felicemente, studiando con impegno insieme alla cugina, leggendo con passione le opere di antichi autori come Paracelso, Cornelio Agrippa e Alberto Magno e trascorrendo il tempo con l'amico Harry Clerval.
L'esistenza di Frankestein viene sconvolta dalla morte della madre, contagiata da Elizabeth, ammalata di una forma lieve di scarlattina. Caduto in un trauma psicologico, Frankenstein studia coltivando segretamente un sogno impossibile per chiunque: la creazione di un essere umano più intelligente, dotato di salute perfetta e lunga vita.
Pensando sempre con affetto a Elizabeth e ai fratelli Ernest e William, si reca all'università di Ingolstadt, in Germania, per elevarsi culturalmente. Frankenstein decide di dedicarsi alla filosofia naturale, che gli era sempre stata invisa. Si presenta quindi ai professori Krempe e Waldman, che in modo diverso lo spingono a uno studio appassionato della materia fino a che, nel giro di due anni, Frankestein diventa il più profondo conoscitore della filosofia naturale in tutta l'università. Assimilate conoscenze mediche insperate, il giovane Frankenstein si reca nottetempo nei cimiteri, dove apre le tombe e studia la decomposizione e il percorso degenerativo dei cadaveri, acquisendo così la conoscenza che gli permetterà di generare una creatura vivente (l'intenzione era di dare vita a un essere umano) da materia inanimata. La creatura però, appena resuscitata, appare deforme e sgraziata alla vista, dotata di una forza fisica smisurata e fugge nella notte, portando con sé il diario personale del suo creatore, che, colmo di disgusto, l’ha abbandonata al suo destino.
Terminati gli studi medici, Frankenstein rientra a Ginevra, ma la creatura ritorna in segreto e uccide William, suo fratello minore, facendo ricadere i sospetti su Justine Moritz, la governante della famiglia Frankenstein che, una volta rinchiusa in prigione, morirà impiccata dopo essere stata giudicata colpevole dal tribunale.
Durante una breve vacanza distensiva lungo i passi sul confine con la Francia, il giovane scienziato incontra il mostro, che confessa il suo crimine e gli racconta di averlo seguito grazie alle indicazioni del diario, imparando la lingua francese, osservando di nascosto la famiglia di De Lacey, un ricco francese caduto in disgrazia e ritiratosi a Ingolstadt. Questa famiglia si dedicava all’agricoltura e all’allevamento. Il mostro li aiutava e li osservava in segreto, recando loro di notte legna per l'inverno e ortaggi nei periodi di magra. Quando però aveva deciso di mostrarsi a loro, essi lo avevano scacciato violentemente, disgustati dal suo aspetto esteriore, dandosi immediatamente alla fuga.
Esso fa al suo creatore una richiesta insolita: la creazione di una donna come lui, con la promessa di ritirarsi nelle terre sconosciute dell’America del Sud. In un primo momento, Victor Frankenstein accetta, decidendo di recarsi in Gran Bretagna, con lo scopo di sviluppare le proprie conoscenze, sempre insieme a Harry Clerval. La creatura, in segreto, continua a seguirlo.
Ritiratosi su di un'isola delle Orcadi, il giovane crea un altro mostro, di genere femminile, ma in seguito lo getta via, ancora prima di dargli vita. Scoperto dal mostro, Frankenstein tenta la fuga ma, approdato in Irlanda a seguito di un burrascoso viaggio, viene arrestato con l'accusa dell'omicidio di Clerval, ucciso in realtà dal mostro.
Dopo essere stato rilasciato grazie all'aiuto del magistrato locale (che lo ritiene innocente), Frankenstein torna in Svizzera accompagnato dal padre e decide di sposare la sua amata Elizabeth.
Il mostro però colpisce ancora, uccidendo Elizabeth proprio la notte delle nozze, come aveva preannunciato. La tragedia di Frankestein non finisce: infatti il padre dopo la notizia della morte della nipote, che amava come una figlia, muore di un colpo apoplettico. Victor decide quindi di vendicarsi del mostro, seguendo le sue tracce per il mondo, dalla Svizzera al Mediterraneo, dalle steppe russe fino al Polo Nord, dove incontra l'equipaggio del capitano Robert Walton. Qui finisce il racconto di Frankenstein.
Walton scrive un'altra lettera alla sorella, in cui le racconta della morte dell'amico e di come egli gli avesse chiesto di continuare la sua impresa di uccidere il mostro. Il "Demone" - come lo chiamava Frankestein - è piegato e piangente sul corpo del suo creatore e, appena Walton l'accusa dell'assassinio di persone innocenti, il mostro (desideroso solo della morte) gli risponde che il suo odio e la sua malvagità sono state condizionate dal disprezzo e dalla rabbia che tutti gli uomini gli hanno rivolto senza un vero motivo, ma solo per le sue sembianze. Abbandona quindi la nave, decidendo di darsi la morte nell'estremità del polo.
Genesi del romanzo
Maggio 1816: la sorellastra di Mary Shelley, Claire Clairmont, diventata l'amante di lord Byron, convince i coniugi Shelley a seguirla a Ginevra. Il tempo piovoso (fu l'Anno senza estate) confina spesso i dimoranti in albergo e questi occupano il tempo libero leggendo traduzioni in francese di storie di fantasmi dalla letteratura tedesca. Byron propone allora di comporre loro stessi una storia di fantasmi: tutti cominciano a scrivere, ma Mary non ebbe subito l'ispirazione.
Intanto le lunghe conversazioni degli uomini vertono sulla natura dei princìpi della vita, su Darwin, sul galvanismo, sulla possibilità di assemblare una creatura e infondere in essa la vita. Tali pensieri scatenano l'immaginazione di Mary e portano all'incubo che è all'origine del grande mito gotico: uno studente che si inginocchia di fianco alla creatura che ha assemblato; creatura che, grazie a una qualche forza, comincia a mostrare segni di vita.
Mary inizia il racconto decisa a ricreare quel terrore che essa stessa ha provato nell'incubo: il successo dello scienziato nell'animare la creatura l'avrebbe terrorizzato ed egli sarebbe scappato dal suo lavoro, sperando che, abbandonato a se stesso, l'essere sarebbe morto; ma la creatura rimane sconcertata dalla sua solitudine (“Satana aveva i suoi compagni che lo ammirassero e incoraggiassero; ma io sono solo”) e avrebbe voluto delle spiegazioni, similmente a quelle di Adamo del Paradiso Perduto di John Milton che compaiono all'inizio del testo:
to mould me man., did I solicit thee
«Ti chiesi io, Creatore, dall'argilla
di crearmi uomo, ti chiesi io
dall'oscurità di promuovermi...?»
Il marito spinge Mary a sviluppare maggiormente la storia che viene continuata in Inghilterra.
Pubblicazione
All'uscita anonima l'11 marzo 1818[2] le critiche sono sfavorevoli: dicono che il romanzo non insegna nessuna condotta morale e che affatica i sentimenti senza coinvolgere la mente. Walter Scott però scrive che l'autore è dotato di una buona capacità d'espressione e di un buon inglese. L'unico indizio che porta all'autore è la dedica a William Godwin, che i critici attribuiscono a Percy Bysshe Shelley, il suo più famoso discepolo. Ma Frankenstein non è una celebrazione dei razionali principi godwiniani, bensì una lezione morale e forse anche politica su quali azioni possano essere difese come ragionevoli (nella parte centrale, quando la creatura narra la sua storia). I critici tuttavia preferiscono non badare a questo evidente sottofondo e catalogano il romanzo come un'orribile storia movimentata.
In ogni caso Frankenstein, come Dracula, è subito un best seller e i critici rimangono spiazzati quando nella seconda edizione l'autore si rivela un'autrice (scrivono “per un uomo era eccellente ma per una donna è straordinario”), e per giunta molto giovane (21 anni).
Forme e temi
Shelley come un modello
Alcuni critici hanno voluto vedere nel talento della scrittrice il riflesso delle doti di Percy Shelley; non è esattamente così ma certo c'è molto del marito nell'opera di Mary.
Shelley aveva fede nei poteri creativi degli uomini, ma Mary dimostra fino a che punto questi possano spingersi se liberati in un contesto scientifico. Percy Shelley sembra così essere il modello iniziale per l'ambizioso scienziato, con cui ha in comune la passione per la scienza (da giovane utilizzava strumentazioni chimiche, specialmente elettriche). Victory - come Victor era il protagonista del romanzo - era per giunta il nome che Percy aveva scelto per se stesso.
Mary parla di una doppia esistenza di suo marito: un aspetto superficiale afflitto da sofferenze e delusioni, ma uno spirito celeste all'interno. Questa sorta di sdoppiamento è comune anche a Frankenstein, il quale sente a un certo punto di essere immerso in una tranquillità interiore come non gli succedeva da tempo.
In un suo componimento Shelley esalta la bellezza della morte e il suo potere tetro; Frankenstein dichiara che per esaminare le cause della vita bisogna far ricorso alla morte, osservare il naturale decadimento del corpo umano recandosi presso tombe e crematori.
La forma epistolare
La forma epistolare, studiata per aumentare la suspense, proviene direttamente da Samuel Richardson, primo sfruttatore di questa tecnica applicata al romanzo ( Pamela, o la virtù premiata, Clarissa, Pamela II, Sir Charles Grandison).
Prometeo
Il sottotitolo del romanzo, Il Prometeo moderno (The modern Prometheus), allude all'aspirazione degli scienziati di poter fare tecnicamente qualsiasi cosa. Vi sono due versioni della storia di Prometeo che Mary Shelley cerca di unificare:
- il Prometeo della mitologia greca, un titano ribelle che ruba il fuoco dall'Olimpo per salvare l'umanità, da cui viene tratto il tema della ribellione contro il destino.
- la rielaborazione romana della leggenda di Ovidio (dalle Metamorfosi), in cui Prometeo plasma gli esseri umani dalla creta.
Il professor Waldman
Uno degli ospiti di casa Godwin è Humphry Davy, famoso chimico sperimentatore; Mary si avvicina ai suoi trattati che portano lo stesso messaggio del professor Waldman di Ingolstadt (insegnante di Frankenstein), ovvero che la scienza ha fatto molto per l'umanità, ma può fare ancora di più. Così Frankenstein dichiara di voler esplorare nuove vie, nuovi poteri fino ad arrivare ai misteri più profondi della creazione. L'autrice non ambisce però a spingersi tanto oltre, come dimostra la morale dell'opera; secondo alcune interpretazioni cerca invece di avvertire il mondo dal pericolo del manipolare forze più grandi dell'uomo. Non va dimenticato che la Shelley vive nell'era del nascente capitalismo. Già Godwin, suo padre, aveva ravvisato il pericolo di anteporre gli scopi scientifici alle responsabilità sociali, dichiarando che la conoscenza sarebbe divenuta presto fredda senza la coerenza con l'umanità.
L'università di Ingolstadt è la stessa del Faust di Christopher Marlowe, dove si studiavano testi alchemici riguardanti la ricerca della vita eterna e della pietra filosofale (la leggendaria sostanza capace di trasmutare il ferro in oro).
Influenze e reminiscenze
Influenze e la giustizia godwiniana
Mary Shelley ha letto Rousseau, dal quale proviene l'idea di una condizione d'innocenza in cui vive la creatura prima di essere corrotta dalla società e dalle persone. La ragazza araba si chiama Safie, similmente alla Sophie dell’Emile di Rousseau. Agatha potrebbe invece aver preso il nome dall'omonimo personaggio de Il monaco di Lewis.
Forte è poi l'influenza del padre: William Godwin in Political Justice sostiene che istituzioni come il governo, la legge o il matrimonio, seppur positive, tendano a esercitare forze dispotiche sulla vita della gente. Egli aspira a un nuovo ordine sociale basato sulla benevolenza universale, contraddicendo la visione seicentesca di Thomas Hobbes di una società essenzialmente egoista. Non c'è da stupirsi quindi se la creatura, completamente estraniata dalla società, si consideri come un demone malefico e chieda giustizia proprio in senso godwiniano: “Do your duty towards me”. La creatura desidera infatti che lo scienziato gli crei una compagna. In un primo compassionevole momento Frankenstein accetta la richiesta, ma successivamente distrugge la nuova creazione, temendo che una "razza di diavoli si possa propagare sulla Terra". L'essere si vendica uccidendo l'amico di Frankenstein Clerval e sua moglie Elizabeth.
C'è in Frankenstein, più in generale, una reminiscenza di stile e personaggi del repertorio godwiniano.
Altra influenza nell'opera di Mary Shelley è quella della Ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge, che Mary e la sorellastra Claire avevano la fortuna di sentir recitare dal vivo nella casa paterna. Come il marinaio, Walton parte per la terra "of mist and snow", ma assicura la sorella che non ucciderà nessun albatross. L'intento della narrazione di Victor è quello di dissuadere Walton dalle sue pericolose ambizioni: "learn my miseries, and do not seek to increase your own” e cita anche direttamente una stanza dell'Ancient Mariner (pag 60):
"Doth walk in fear and dread,
And having once torned round walks on,
And turns no more his head;
Because he knows, a frightful fiend (demonio)
Doth close behind him tread" (passo)»
Da qui si instaura l'inesorabile tema dell'inseguimento tra creatore e creatura che prosegue nel resto della trama.
Anche il Don Chisciotte, libro che Mary leggeva durante la vacanza sulle Alpi, fa sentire la sua influenza: sia Don Chisciotte che Frankenstein partono con l'intenzione di aiutare i loro simili ma giungono pian piano a un tragico personale epilogo.
In ogni caso Mary Shelley non sembra “rubare” elementi specifici di altri autori, ma piuttosto sembra sfruttare le sue numerose conoscenze letterarie.
Sensazionalismo
Il sensazionalismo sviluppato da Locke e portato avanti dai filosofi francesi settecenteschi Diderot e Condillac viene sfruttato da Mary Shelley. L'essere dichiara così di distinguere "between the operations of his various senses" e nel suo ultimo discorso, al capitano Walton, è dispiaciuto del fatto che non potrà più vedere il sole o le stelle e sentire il vento sulla pelle. La Shelley piega la trama alla teorie lockiane facendo imparare alla creatura lingua, storia e morale dell'uomo origliando le conversazioni dei De Lacey e leggendo il Paradiso perduto, le Vite di Plutarco e il Werther di Goethe.
La luce
Nel quadro di una società che sembra talvolta valutare l'apparenza prima dei sentimenti e dei bisogni, la luce assume un ruolo importantissimo. Dal ruolo centrale che assume coi pittori e poeti romantici, diviene con Humphry Davy dispensatrice di organizzazione e movimento nell'universo, in quanto possiamo immaginare le stelle come soli di altri mondi.
Strettamente connesso con la luce è il fenomeno dell'aurora boreale che si può osservare al Polo Nord, una delle grandi ambientazioni di Frankenstein.
La luce è poi sinonimo di divinità, di un Dio sconosciuto, della sua manifestazione attraverso la natura.
Frankenstein e il suo genere
Per l'autrice di quello che è generalmente considerato il più grande mito gotico di tutti i tempi, la presenza di alcune opere come retroterra letterario è scontata: ha infatti letto I misteri di Udolpho (1794) e L'italiano (1796) di Ann Radcliffe, Il monaco di Matthew Gregory Lewis, Vathek di William Beckford. Quest'ultimo si rifiuta di ammettere Frankenstein all'interno del genere gotico, per lo stile realistico delle sue descrizioni, che producono un effetto molto più potente dello stile rifinito di Beckford. In effetti Frankenstein è diverso dal tradizionale gotico in cui gli elementi naturali rimangono intatti. Quella natura che ci circonda, tanto amata nel Settecento, viene fortemente invasa. È Victor stesso a dichiarare di voler sconfiggere ogni malattia e debolezza umana.
Vi sono alcuni punti però che possono accostare Frankenstein al gotico, come l'ansia data per la mancanza di una via d'uscita e il fatto che entrambi i protagonisti vogliano perseguitarsi fino alla morte di uno di loro. Man mano che si procede verso la fine della storia i loro percorsi si fanno sempre più intrecciati, fino a ricordare un Doppelgänger Motiv. Il romanzo può dunque rientrare in un tipo di gotico moderno che illustra l'aspetto più importante di questo genere e cioè la mancanza del rapporto tra causa ed effetto o comunque la sua debolezza. Successivamente l'opera è stata anche considerata il primo romanzo di fantascienza.
Nel 1803 Giovanni Aldini, nipote dello sperimentatore anatomico Luigi Galvani, pubblica a Londra An account of the late improvements in Galvanism, che include il resoconto di alcuni interessanti esperimenti. Tramite l'uso di archi elettrici si è riusciti a infondere il movimento in un cadavere tanto da dare l'impressione di rianimazione. Aldini aggiunge che con determinate condizioni forse si sarebbe potuta ripristinare anche la vita stessa.
Interpretazioni e esegesi
Interpretazione politico civile
Il fatto che la creatura sia senza nome e che sia comunque priva di individualità può farla apparire, in un'ottica marxista, come il simbolo dell'emergente proletariato industriale. Fatto sta che i Tories radicali sfruttarono il mito letterario di Mary Shelley come strumento di propaganda contro le tendenze ateiste e rivoluzionarie del tempo, ad esempio dichiarando che uno Stato senza una religione è come un corpo umano senz'anima. Del resto i conservatori avevano preso a modello la figura del mostro, paragonata all'insurrezione sin dai tempi della rivoluzione francese; Burke era stato uno dei primi a farlo. Per comprendere la rivoluzione e il successivo periodo napoleonico, Mary e Percy Shelley non rimasero chiusi negli ambienti radicali a cui erano abituati, ma lessero anche opere conservatrici e anti giacobine come quelle di Burke, pervase dal senso di minaccia maligna legato alla Rivoluzione.
Mary Shelley comunque dichiarò espressamente di sentirsi ben fiera di essersi schierata tra i riformatori, ma di non volere avere nulla a che fare con i radicali.[senza fonte]
Confronto tra le edizioni
Nell'edizione del 1831 vengono ridotti i termini e le spiegazioni scientifiche.
Nell'edizione del 1818 Elizabeth veniva presentata come la cugina di Victor (figlia della sorella di suo padre). Sebbene nell'edizione del ‘31 venga mantenuto il termine cugina, la ragazza non è più legata biologicamente al futuro marito, in modo da allontanare l'idea di incesto.
La destinazione del viaggio di nozze degli sposi viene cambiata da Colonia (residenza di Byron nell'estate del 1816) al Lago di Como, dove Percy e Mary avevano pensato di stabilirsi nella loro fuga sul continente.
Dopo la morte di Percy, la nuova edizione dell'opera della moglie risente di una maggiore influenza della provvidenza nella vita degli esseri umani. Se già nel '18 è chiaro lo scopo ossessivo di creare qualcosa senza pensare poi alle conseguenze, nel '31 questo diventa ancora più esplicito.
Personaggi
Opere derivate
Cinema
Il cinema ha attinto a piene mani ai personaggi di Mary Shelley, tanto da produrre una quantità sostanziosa di film, dai riscontri molto diversificati di critica e pubblico. Quello che segue è solo un elenco parziale, in ordine cronologico, di pellicole distribuite in italiano di un certo rilievo:
- Frankenstein - cortometraggio muto del 1910 di J. Searle Dawley
- Frankenstein - film del 1931 diretto da James Whale
- La moglie di Frankenstein - film del 1935 diretto da James Whale
- Il figlio di Frankenstein - film del 1939 diretto da Rowland V. Lee
- Il terrore di Frankenstein - film del 1942 diretto da Erle C. Kenton
- Frankenstein contro l'uomo lupo - film del 1943 diretto da Roy William Neill
- Al di là del mistero (House of Frankenstein) di Erle C. Kenton (1944)
- La strage di Frankenstein - film del 1957 diretto da Herbert L. Strock
- La maschera di Frankenstein - film del 1957 diretto da Terence Fisher
- Frankenstein 70 - film del 1958 diretto da Howard Koch
- La vendetta di Frankenstein - film del 1958 diretto da Terence Fisher
- La rivolta di Frankenstein - film del 1964 diretto da Freddie Francis
- Frankenstein alla conquista della Terra - film del 1965 diretto da Ishirō Honda
- La maledizione dei Frankenstein - film del 1967 diretto da Terence Fisher
- Distruggete Frankenstein! - film del 1969 diretto da Terence Fisher
- Gli orrori di Frankenstein - film del 1970 diretto da Jimmy Sangster
- La figlia di Frankenstein (Lady Frankenstein) di Mel Welles (Ernst R. von Theumer) (1971)
- Dracula contro Frankenstein (Dracula vs. Frankenstein, 1971), diretto da Al Adamson
- Dracula contro Frankenstein (Dracula prisonnier de Frankenstein, 1972), diretto da Jesús Franco
- Frankenstein 80 - di Mario Mancini, 1973
- Frankenstein: The True Story - di Jack Smight, 1973
- Frankenstein e il mostro dell'inferno - film del 1974 diretto da Terence Fisher
- Il mostro è in tavola... barone Frankenstein - di Antonio Margheriti e Paul Morrissey, 1974
- Blackenstein - di William A. Levey del 1974
- L'isola del dottor Frankenstein - di Jerry Warren, 1981
- La sposa promessa (The Bride) di Franc Roddam (1985)
- Lo strano caso del dottor Frankenstein - di D. Roberts, 1988
- Frankenstein oltre le frontiere del tempo - film del 1990 diretto da Roger Corman
- Frankenstein 2000 - di Joe D'Amato, 1991
- Frankenstein: The Real Story - di David Wickes, 1992
- Frankenstein di Mary Shelley - film del 1994 diretto da Kenneth Branagh
- Vampire Girl vs Frankenstein Girl - di Yoshihiro Nishimura del 2009
- The Frankenstein Theory - di Andrew Weiner del 2013
- I, Frankenstein - di Stuart Beattie del 2014
Parodie
- Il cervello di Frankenstein - film del 1948 diretto da Charles T. Burton
- Frankenstein Junior - film di Mel Brooks del 1974
- Frankenstein all'italiana - diretto da Armando Crispino nel 1975
- Frankenweenie - cortometraggio di Tim Burton del 1984
- Fracchia contro Dracula - film di Neri Parenti 1985
- Karlenstein - sitcom di Silvia Gianazza 1995
- Il mio amico Frankenstein - film di Robert Tinnell 1997
- Frankenweenie - film d'animazione di Tim Burton del 2012, tratto dall'omonimo cortometraggio
- Hotel Transylvania - film d'animazione di Genndy Tartakovsky 2012
Citazioni
- Lo spirito dell'alveare - film del 1973 diretto da Víctor Erice
- Gothic - film del 1986 diretto da Ken Russell
- Dèmoni e dèi - film del 1998 di Bill Condon
- Franken Stein - Personaggio dell'anime e del rispettivo manga Soul Eater
- Frankenstein's Army - film del 2013 di Richard Raaphorst[3]
Televisione
- Kyofu densetsu: Kaiki! Furankenshutain, film tv del 1981 diretto da Yugo Serikawa
- La famiglia Addams (il personaggio di Lurch è una versione della creatura)
- Carletto il principe dei mostri
- Highlander - serie TV del 1997, 5° st. episodio Genio e sregolatezza
- Alvin Superstar incontra Frankenstein - 1999
- Frankenstein - miniserie televisiva del 2004
- C'era una volta (Once Upon a Time) - serie tv statunitense del 2012, episodio The Doctor
- Winx Club - episodio Un amore mostruoso
- Monster High
- Penny Dreadful - serie tv statunitense e britannica del 2014 - in corso (personaggi Victor Frankenstein e "la Creatura")
Musical
- The Rocky Horror Picture Show - musical del 1975 diretto da Jim Sharman
- Frankenstein Dramma Rock - musical del 2012 di Renato Billi
Altro
- Frankenstein, set di dischetti stereoscopici del 1976 per il sistema View-Master contenente un adattamento dell'opera per diorami.[4][5]
- Frankenstein (フランケンシュタイン), versione manga disegnata dal maestro dell'horror giapponese Junji Ito.
- Angel vs Frankenstein, fumetto del 2009 scritto da John Byrne e pubblicato dalla IDW Publishing che narra dell'incontro (avvenuto dopo i fatti narrati nel romanzo) tra il mostro e il vampiro Angelus.
- Angel vs Frankenstein II, fumetto del 2010 seguito del precedente.
Edizioni
- Mary Wollstonecraft Shelley, Frankenstein, - o il Prometeo moderno, traduzione di Chiara Zanolli e Laura Caretti, collana Oscar Classici Mondadori, Arnoldo Mondadori Editore, 1982, pp. 277 (solo il romanzo), cap. XXIV (più le lettere di Walton a inizio e fine libro), ISBN 88-04-50845-0.
- Mary Wollstonecraft Shelley, George Gordon Byron, John Polidori, La notte di Villa Diodati, traduzione di Sarah Russo, saggio introduttivo di Danilo Arona, collana Le Sfingi, Nova Delphi Libri, 2011, pp. 388, ISBN 978-88-97376-07-1.
- Mary Wollstonecraft Shelley, Frankenstein, Infilaindiana Edizioni, eBook (in inglese), 2014.
Note
- ^ l'anno non è specificato, tuttavia nel film del 1994 di Kenneth Branagh viene indicato il 1794 come anno del ritrovamento di Victor da parte di Walton. Secondo altri sarebbe il 1797, anno di nascita dell'autrice; in effetti quell' anno il 31 luglio cadeva di lunedì come si vede nella lettera di Walton alla sorella.
- ^ James Rieger, introduzione a Mary Shelley, Frankenstein, or, The modern Prometheus, the 1818 text, University of Chicago Press, 1982, xix.
- ^ (EN) 1925435, su IMDb, IMDb.com.
- ^ (EN) Frankenstein in View-Master World
- ^ (EN) View-Master Frankenstein in Frankenstenia
Bibliografia
- Tutte le storie di Frankenstein - antologia curata da Stephen Jones nel 1994 che racchiude racconti che hanno come tema la "creatura" del dottor Frankenstein e le sue varie interpretazioni.
- Vittorio Caratozzolo, Scrivere come Frankenstein. Elementi di chirurgia testuale, Molfetta, La Meridiana, 2007.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikisource contiene il testo completo in lingua inglese di Frankenstein
- Wikiquote contiene citazioni da Frankenstein
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Frankenstein
Collegamenti esterni
- Edizioni di Frankenstein o il moderno Prometeo, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. (aggiornato fino al gennaio 2010)
- Audiolibro Frankenstein L'audiolibro di oltre 3 ore interpretato dalle voci italiane delle star di Hollywood
