Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche
La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (acronimo CiVIT) era un'Autorità amministrativa indipendente italiana.
Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche | |
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Sigla | CIVIT |
Stato | ![]() |
Tipo | Ente pubblico |
Istituito | 2009 |
Soppresso | 2014 |
Successore | Autorità Nazionale Anticorruzione |
Sede | Roma |
Sito web | www.civit.it |
In seguito all'entrata in vigore della legge 6 novembre 2012, n. 190 (cd. "legge anticorruzione") la CIVIT ha operato anche come Autorità Nazionale Anticorruzione. Con il successivo decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 ("Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari")[1] viene istituita l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) trasformando la CIVIT ed assorbendo le funzioni e le relative strutture amministrative dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che è stata contestualmente soppressa.
Cenni storici
Istituita con la cosiddetta "riforma Brunetta" nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, la commissione, entrata in funzione nel 2010, è stata composta:
2010-2013 (Il Presidente ed i membri si sono dimessi in data 23 aprile 2014, salvo dove diversamente indicato)
- Romilda Rizzo (Presidente)
- Luciano Hinna.[2]
- Antonio Martone
- Pietro Micheli (dimessosi in data 14 gennaio 2011)
- Alessandro Natalini
- Filippo Patroni Griffi (sino alla nomina a Ministro, in data 28 novembre 2011)
- Luisa Torchia
2013-2014
Fino al 24 giugno 2014, la CIVIT era composta dal solo Presidente Raffaele Cantone, non essendo nominati gli ulteriori componenti.
Funzioni
La sua funzione fondamentale era di garantire in modo indipendente dal governo italiano l'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e l'efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni italiane.
La legge affidava alla Commissione, chiamata ad operare in posizione di indipendenza di giudizio e di valutazione e in piena autonomia, il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all’esercizio delle funzioni di valutazione, garantendo la trasparenza dei sistemi adottati e la visibilità degli indici di andamento gestionale delle amministrazioni pubbliche. A questo compito – volto essenzialmente a favorire l’efficienza dell’attività pubblica e la qualità dei servizi resi ai cittadini anche riconoscendo e premiando effettivamente il merito dei singoli e dei gruppi che operano all’interno delle amministrazioni – si accompagnava quello di garantire la trasparenza totale delle amministrazioni, cioè l’accessibilità dei dati inerenti al loro funzionamento anche con la fornitura in rete di una accorta selezione di quelli veramente utili a consentire alle istituzioni e ai cittadini di operare un partecipato controllo sul modo di gestione della “cosa pubblica”.
Nell’intento del legislatore, la trasparenza dei dati dovrebbe costituire lo strumento per assicurare l’integrità delle pubbliche amministrazioni e prevenire in tal modo il grave fenomeno della corruzione.