L'eccidio della famiglia Arduino fu un eccidio compiuto dalle Brigate Nere a Torino; si inquadra nelle azioni di repressione dell'attività partigiana di contrasto al regime della Repubblica Sociale Italiana e di resistenza all'occupazione nazista dell'Italia settentrionale.

Eccidio della famiglia Arduino
TipoEsecuzione sommaria
Data13 marzo 1945
LuogoTorino
StatoItalia (bandiera) Italia
ResponsabiliMiliti delle Brigate Nere
Motivazionerepressione anti-partigiana
Conseguenze
MortiGaspare Arduino, Vera Arduino, Libera Arduino, Pierino Montarolo
FeritiAlberto Ellena, Rosa Ghizzone

I fatti

La sera del 12 marzo 1945 elementi delle Brigate Nere spacciandosi per partigiani[1]prelevarono dalla loro abitazione, in via Moncrivello 1, a Torino: Gaspare Arduino, le sue due figlie, Libera e Vera Arduino (di 18 e di 16 anni, rispettivamente), un loro ospite, Alberto Ellena ed una coppia di vicini degli Arduino: Rosa Ghizzone e Pierino Montarolo. Gli uomini furono portati alla Casa del Littorio, torturati e vennero trucidati la notte stessa nei pressi dell'abitazione, in Corso Belgio angolo via Lessolo; Alberto Ellena, seppur ferito, riuscì a salvarsi mentre Vera e Libera furono trucidate nei pressi del canale della Pellerina e Rosa Ghizzone riuscì a fuggire gettandosi nel canale ma, a causa delle ferite riportate, morì pochi mesi dopo.

Biografie

Gaspare Arduino (Torino 29 aprile 1901 - 11 marzo 1945), antifascista, lavorava come operaio alle acciaierie della Fiat e durante il regime fascista era stato perseguitato per la sua attività politica. Durante la resistenza aveva collaborato alla costituzione delle SAP (Squadre di azione patriottica) e svolto attività di propaganda.

Le due sorelle lavoravano in due fabbriche torinesi, ma, durante la Resistenza, partecipavanao attivamente alla lotta contro i fascisti: l'una faceva la staffetta, tenendo i collegamenti con i partigiani in montagna, l'altra si occupava dell'assistenza alle famiglie dei partigiani imprigionati o uccisi.[2]

Vera Arduino (Torino 15 gennaio 1926 - 11 marzo 1945) faceva parte dei Gruppi di difesa della donna operanti in Barriera di Milano. Libera Arduino (Torino 13 settembre 1929 - 11 marzo 1945) faceva parte della ventesima brigata cittadina delle SAP.

Riconoscimenti

Alle sorelle Arduino è intitolato un Istituto Tecnico Commerciale a Torino (l'ITCS Vera e Libera Arduino[2] ed una piazza a Scoglitti, frazione di Vittoria, in provincia di Ragusa. A Gaspare, Vera e Libera Arduino è intitolata una via di Torino.

Note

Galleria d'immagini

Bibliografia

  • F. Ferro (Fabbri, Spinelli), I nostri sappisti nella liberazione di Torino, cit., pp. 80-81
  • R. Luraghi, Il movimento operaio torinese durante la resistenza, cit., p. 270
  • Bianca Guidetti Serra, Compagne. Testimonianze di partecipazione politica. Torino, Einaudi, 1977, vol. I, pp. 4-6

Collegamenti esterni