Paul Newman
Paul Leonard Newman (Shaker Heights, 26 gennaio 1925 – Westport, 26 settembre 2008) è stato un attore, regista e produttore cinematografico statunitense. Considerato uno dei più grandi attori della storia del cinema Hollywoodiano, nella sua lunga carriera Newman vinse tre Oscar, sei Golden Globe e un Emmy Awards, oltre a ricevere una stella sull'Hollywood Walk of Fame e altri riconoscimenti. Assieme a Henry Fonda e Laurence Olivier, detiene il singolare primato di aver ricevuto prima l'Oscar alla carriera e poi come attore (per Il colore dei soldi).



Biografia
Cresciuto a Shaker Heights, nei pressi di Cleveland (Ohio), figlio del proprietario di un grande negozio di articoli sportivi (che a sua volta era figlio di emigranti, madre slovacca e padre tedesco ebreo) e di madre emigrante slovacca,[1] si arruolò, appena dopo la High School, nella U.S. Navy Air Corps, l'aviazione della Marina, sperando di diventare pilota, ma il daltonismo di cui era affetto glielo impedì; durante la seconda guerra mondiale prestò servizio nel Pacifico meridionale come marconista e mitragliere nelle squadriglie di siluranti/bombardieri Avenger (1943-1946). Il 6 agosto 1945, proprio mentre era in volo ad alta quota a circa 300 km a sud-ovest di Hiroshima, vide, lontano sull'orizzonte, il bagliore del fungo atomico, esperienza di cui non amava affatto parlare, ma che probabilmente gli rimase impressa.
Nella ripresa economica del Dopoguerra, si occupò della gestione della ditta paterna; nel 1949 sposò Jacqueline E. Witte e decise di intraprendere la carriera cinematografica: Newman somigliava in viso a Marlon Brando, altra stella di Hollywood. Dal matrimonio nacquero tre figli: Scott Allan (1950-1978), Susan Kendall (1953) e Stephanie (1954). Dopo aver frequentato per meno di un anno la scuola d'arte drammatica della Yale University, si iscrisse all'Actor's Studio di New York e debuttò nel 1953 in teatro a Broadway in Picnic, opera poco dopo resa famosa da un omonimo film.
Il 1954 segnò il suo esordio cinematografico ne Il calice d'argento, ma la sua interpretazione non raccolse grandi lodi. Il The New Yorker, ad esempio, scrisse di lui: "recita la sua parte con il fervore emotivo di un autista di autobus che annuncia le fermate locali".[2] Paul Newman comprò una pagina di un quotidiano nazionale per chiedere scusa per la sua interpretazione. Due anni più tardi fu meglio accolta la sua interpretazione del pugile Rocky Graziano in Lassù qualcuno mi ama, che lo impose all'attenzione di critica e pubblico.
Il 29 gennaio 1958, a Las Vegas, convolò in seconde nozze con l'attrice Joanne Woodward, con la quale rimase sposato fino alla morte; insieme ebbero tre figlie: Elinor "Nell" Teresa (8 aprile 1959), Melissa "Lissy" Stewart (17 settembre 1961), e Claire "Clea" Olivia (1965). Lo stesso anno la moglie riceveva il suo premio Oscar come migliore attrice per il suo ruolo in La donna dai tre volti e recitava con il marito in Missili in giardino e La lunga estate calda; avrebbero interpretato ancora insieme i film Dalla terrazza (1960), Paris Blues (1961), Il mio amore con Samantha (1963), Indianapolis, sfida infernale (1969), Un uomo oggi (1970), Detective Harper: acqua alla gola (1975, sequel di Detective's Story una decina di anni dopo), Mr. and Mrs. Bridge (1990) e la miniserie televisiva Empire Falls - Le cascate del cuore (2005), mentre Newman diresse poi la moglie da regista nei film La prima volta di Jennifer (1968), Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilde (1972), Harry & Son (1984), Lo zoo di vetro (1987) e nell'adattamento televisivo del testo teatrale di Michael Cristofer The Shadow Box (Prima dell'ombra, 1980).
Tra la fine degli anni cinquanta e la metà degli anni settanta fu protagonista di alcuni fra i più grandi successi della storia di Hollywood (La gatta sul tetto che scotta, Exodus, Lo spaccone, Hud il selvaggio, Intrigo a Stoccolma, Il sipario strappato, Nick mano fredda, Butch Cassidy, La stangata, L'inferno di cristallo), diventandone una delle stelle più famose di sempre, al punto da essere spesso definito una "leggenda del cinema".[3]
Gli fu assegnato l'Oscar alla carriera nel 1986 e, nel 1987, vinse quello al miglior attore protagonista per Il colore dei soldi, sequel dello Spaccone. Non ritirò personalmente il premio, avendo deciso di non presenziare la cerimonia, tante erano state le volte in cui era stato candidato e mai premiato.
Nel 1994 ha ricevuto il premio umanitario Jean Hersholt, un particolare premio Oscar attribuito per eccezionali contributi a cause umanitarie.
Automobilismo
Si appassiona alle corse automobilistiche dopo aver girato Indianapolis pista infernale[4]. Nel film del 1969 è il pilota Frank Capua, impegnato nelle corse trascurando la compagna Elora interpretata da Joanne Woodward, moglie dell'attore anche nella vita, che dopo varie vicissitudini amorose e personali trionferà alla 500 Miglia di Indianapolis[5]. Partecipano alle riprese anche i piloti professionisti Bobby Unser, Dan Gurney e Bobby Grim che interpretano se stessi[6].
Dopo un periodo dedicato all'apprendimento delle tecniche di guida in cui viene istruito da Bob Bondurant, inizia la carriera di gentleman-driver, ovvero di pilota non professionista, agli inizi degli anni settanta prendendo lunghi periodi di pausa dalle riprese cinematografiche per partecipare alle gare nei circuiti americani dove si reca in camper con famiglia e amici[4].
Esordisce in gara nel 1972 nel Campionato organizzato dallo Sport Car Club of America al volante di una Lotus Elan ed in seguito di una Triumph TR6 con cui vince il Titolo nella categoria D-Production nel 1976[4] quando gli viene assegnata anche la President’s Cup[7]. Negli anni successivi si aggiudica il titolo nella categoria C-Production nel 1979 e in GT1 nel 1985 e 1986[8] e viene inserito nella SCCA Hall of Fame nel 2009[9]. Partecipa anche al campionato Trans-Am al volante di Datsun 280ZX e Nissan 300ZX, vincendo le gare di Brainerd nel 1982 e Lime Rock nel 1986[4][10].
I risultati di maggiore prestigio arrivano però nelle gare endurance dove guida anche Ferrari, Porsche e Ford nel Mondiale marche e nei campionati IMSA[10]. Nel 1979 partecipa alla 24 Ore di Le Mans con una Porsche 935 alternandosi al volante con Dick Barbour, proprietario di macchina e squadra, e Rolf Stommelen, pilota professionista specialista delle gare di durata; Newman rimane al volante per poche ore, guidando sia di giorno che di notte, contribuendo comunque al secondo posto finale e alla vittoria di classe ottenuti soprattutto per merito del bravissimo Stommelen[4]. Rimarrà la sua unica partecipazione alla maratona francese[10]. Partecipa a numerose edizioni della 24 Ore di Daytona, dove debutta con nel 1977 con una Ferrari 365 ottenendo il quinto posto, vincendo poi nella classe GTS-1, terzo assoluto, nel 1995 al volante di una Ford Mustang[10]. Prende il via della classica americana per l'ultima volta nel 2005, a ottanta anni, disputando la sua ultima gara[4].
Oltre che pilota è titolare di alcune scuderie professionistiche; dal 1978 al 1983 gestisce con Bill Freeman un team che partecipa al Campionato CanAm facendo gareggiare tra gli altri il futuro campione del mondo di Formula 1 Keke Rosberg, e nel 1983 fonda con Carl Haas la squadra Newman-Haas che con piloti come Mario Andretti e Nigel Mansell vincerà oltre cento corse e otto titoli Champ Car[4].
La beneficenza
Insieme allo scrittore Aaron Edward Hotchner, nel 1982 ha fondato la "Newman's Own", un'azienda alimentare specializzata in produzioni biologiche i cui ricavi vengono devoluti in beneficenza per scopi umanitari ed educativi. Con il PEN American Center, la Newman's Own ha finanziato peraltro sino al 2006[11] un premio annuale di 20.000 dollari riservato al cittadino statunitense che abbia più coraggiosamente difeso il "primo emendamento" della costituzione statunitense, relativo alla libertà di espressione, di culto e di stampa.
Nel 1988 fonda l'Associazione "Hole in The Wall Camps", con l'obiettivo di realizzare programmi di terapia ricreativa per bambini gravemente malati; il progetto prende vita in Connecticut, per poi espandersi negli altri continenti, tra cui in Africa e in Europa. In Italia ha visto la realizzazione di Dynamo Camp, una struttura ricreativa senza fine di lucro, rivolta ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 17 anni affetti da gravi patologie.
In Italia
In Italia, l'attore è venuto nel 1963, a Venezia, nel 1988, per partecipare a due programmi di Canale 5 a Il pranzo è servito con Corrado e al Raffaella Carrà Show con Raffaella Carrà, e nel 2006 per inaugurare la sezione italiana della fondazione "Dynamo Camp" a Limestre, in provincia di Pistoia. Pare da molte fonti non ufficiali che l'attore abbia per anni avuto un'abitazione all'Olgiata noto quartiere privato di Roma nord.
Ultime interpretazioni
Nel 1994 è tornato sulle scene cinematografiche col personaggio del cinico industriale di Mister Hula Hoop dei fratelli Coen e, da sempre impegnato sul fronte della beneficenza con la Newman's Own, nello stesso anno è stato premiato nella notte degli Oscar per il suo impegno umanitario. Nel 1995, invece, è stato premiato al Festival di Berlino con l’Orso d'argento per La vita a modo mio di Robert Benton. Nel 1999 è stato fra gli interpreti del film Le parole che non ti ho detto di Luis Mandoki, l'anno seguente è stato diretto da Marek Kanievska in Per amore dei soldi, e nel 2002 ha interpretato Era mio padre, di Sam Mendes.
Il 25 maggio 2007 l'attore ha dichiarato in un'intervista alla rete televisiva ABC la sua decisione di ritirarsi dalle scene, considerandosi troppo vecchio per continuare a recitare.[12]
Attivismo politico
Sostenne negli anni sessanta il senatore democratico Eugene McCarthy (da non confondere con il Joseph McCarthy del maccartismo). Per questo attivismo, caratterizzato anche dalla sua partecipazione a messaggi televisivi di propaganda, fu in seguito incluso da Richard Nixon nella sua "lista di nemici".
È stato un sostenitore del Partito Democratico statunitense.[13] Ha supportato nel 2006 la campagna di Ned Lamont (non eletto) e ha finanziato quella presidenziale di Chris Dodd, poi ritiratosi.
La malattia e la morte
Il 31 luglio 2008 è stata data ufficialmente notizia di una diagnosi di cancro ai polmoni, effettuata dallo Sloan-Kettering Cancer Center di New York, uno dei maggiori centri negli USA per la lotta ai tumori. Secondo il Sun e altre testate, l'attore sarebbe vissuto solo poche settimane, dopo l'ultimo ciclo di chemioterapia presso il Weill Cornell Medical Center di New York. Dopo aver scelto di smettere le cure, si è ritirato a vita privata per passare gli ultimi giorni di vita con la famiglia. Il 26 settembre 2008 l'attore è morto nella sua casa di Westport (Connecticut). Aveva 83 anni.
Filmografia
Attore
Cinema
- Il calice d'argento (The Silver Chalice), regia di Victor Saville (1954)
- Lassù qualcuno mi ama (Somebody Up There Likes Me), regia di Robert Wise (1956)
- Supplizio (The Rack), regia di Arnold Laven (1956)
- Quando l'amore è romanzo (The Helen Morgan Story), regia di Michael Curtiz (1957)
- 4 donne aspettano (Until They Sail), regia di Robert Wise (1957)
- La lunga estate calda (The Long, Hot Summer), regia di Martin Ritt (1958)
- Furia selvaggia (The Left Handed Gun), regia di Arthur Penn (1958)
- La gatta sul tetto che scotta (Cat on a Hot Tin Roof), regia di Richard Brooks (1958)
- Missili in giardino (Rally 'Round the Flag, Boys!), regia di Leo McCarey (1958)
- I segreti di Filadelfia (The Young Philadelphians), regia di Vincent Sherman (1959)
- Dalla terrazza (From the Terrace), regia di Mark Robson (1960)
- Exodus, regia di Otto Preminger (1960)
- Lo spaccone (The Hustler), regia di Robert Rossen (1961)
- Paris Blues, regia di Martin Ritt (1961)
- La dolce ala della giovinezza (Sweet Bird of Youth), regia di Richard Brooks (1962)
- Le avventure di un giovane (Hemingway's Adventures of a Young Man), regia di Martin Ritt (1962)
- Hud il selvaggio (Hud), regia di Martin Ritt (1963)
- Il mio amore con Samantha (A New Kind of Love), regia di Melville Shavelson (1963)
- Intrigo a Stoccolma (The Prize), regia di Mark Robson (1963)
- La signora e i suoi mariti (What a Way to Go!), regia di J. Lee Thompson (1964)
- L'oltraggio (The Outrage), regia di Martin Ritt (1964)
- Lady L, regia di Peter Ustinov (1965)
- Detective's Story (Harper), regia di Jack Smight (1966)
- Il sipario strappato (Torn Curtain), regia di Alfred Hitchcock (1966)
- Hombre, regia di Martin Ritt (1967)
- Nick mano fredda (Cool Hand Luke), regia di Stuart Rosenberg (1967)
- Guerra, amore e fuga (The Secret War of Harry Frigg), regia di Jack Smight (1968)
- Indianapolis pista infernale (Winning), regia di James Goldstone (1969)
- Butch Cassidy (Butch Cassidy and the Sundance Kid), regia di George Roy Hill (1969)
- Un uomo oggi (WUSA), regia di Stuart Rosenberg (1970)
- Sfida senza paura (Sometimes a Great Notion), regia di Paul Newman (1971)
- Per una manciata di soldi (Pocket Money), regia di Stuart Rosenberg (1972)
- L'uomo dai 7 capestri (The Life and Times of Judge Roy Bean), regia di John Huston (1972)
- L'agente speciale Mackintosh (The Mackintosh Man), regia di John Huston (1973)
- La stangata (The Sting), regia di George Roy Hill (1973)
- L'inferno di cristallo (The Towering Inferno), regia di John Guillermin e Irwin Allen (1974)
- Detective Harper: acqua alla gola (The Drowning Pool), regia di Stuart Rosenberg (1975)
- L'ultima follia di Mel Brooks (Silent Movie), regia di Mel Brooks (1976)
- Buffalo Bill e gli indiani (Buffalo Bill and the Indians, or Sitting Bull's History Lesson), regia di Robert Altman (1976)
- Colpo secco (Slap Shot), regia di George Roy Hill (1977)
- Quintet (Quintet), regia di Robert Altman (1979)
- Ormai non c'è più scampo (When Time Ran Out...), regia di Irwin Allen (1980)
- Bronx 41º distretto di polizia (Fort Apache the Bronx), regia di Daniel Petrie (1981)
- Diritto di cronaca (Absence of Malice), regia di Sydney Pollack (1981)
- Il verdetto (The Verdict), regia di Sidney Lumet (1982)
- Harry & Son, regia di Paul Newman (1984)
- Il colore dei soldi (The Color of Money), regia di Martin Scorsese (1986)
- L'ombra di mille soli (Fat Man and Little Boy), regia di Roland Joffé (1989)
- Scandalo Blaze (Blaze), regia di Ron Shelton (1989)
- Mr. & Mrs. Bridge, regia di James Ivory (1990)
- Mister Hula Hoop (The Hudsucker Proxy), regia di Joel ed Ethan Coen (1994)
- La vita a modo mio (Nobody's Fool), regia di Robert Benton (1994)
- Twilight (Twilight), regia di Robert Benton (1998)
- Le parole che non ti ho detto (Message in a Bottle), regia di Luis Mandoki (1999)
- Per amore... dei soldi (Where the Money Is), regia di Marek Kanievska (2000)
- Era mio padre (Road to Perdition), regia di Sam Mendes (2002)
Televisione
- Tales of Tomorrow - serie TV, 1 episodio (1952)
- Suspense - serie TV, 1 episodio (1952)
- The Aldrich Family - serie TV (1952-1953)
- You Are There - serie TV, 3 episodi (1953)
- The Web - serie TV, 4 episodi (1952-1953)
- The Joe Palooka Story - serie TV, 1 episodio (1954)
- The Mask - serie TV, 1 episodio (1954)
- Goodyear Television Playhouse - serie TV, 2 episodi (1954)
- Armstrong Circle Theatre - serie TV, 1 episodio (1954)
- Danger - serie TV, 1 episodio (1954)
- Appointment with Adventure - serie TV, 2 episodi (1955)
- The Philco Television Playhouse - serie TV, 1 episodio (1955)
- Producers' Showcase - serie TV, 1 episodio (1955)
- Playwrights '56 - serie TV, 1 episodio (1955)
- The United States Steel Hour - serie TV, 3 episodi (1954-1956)
- The Kaiser Aluminum Hour - serie TV, 2 episodi (1956)
- Playhouse 90 - serie TV, 1 episodio (1958)
- Great Performances: Dance in America - serie TV, 1 episodio (1976)
- Freedom: A History of Us - serie TV, 2 episodi (2003)
- Our Town, regia di James Naughton - film TV (2003)
- Empire Falls - Le cascate del cuore (Empire Falls), regia di Fred Schepisi - Miniserie TV (2005)
Regista
- La prima volta di Jennifer (Rachel, Rachel) (1968)
- Sfida senza paura (Sometimes a Great Notion) (1971)
- Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda (The Effect of Gamma Rays on Man-in-the-Moon Marigolds) (1972)
- Harry & Son (Harry & Son) (1984)
- Lo zoo di vetro (The Glass Menagerie) (1987)
Doppiatore
- Magnificent Desolation: Walking on the Moon 3D (2005)
- Cars - Motori ruggenti (Cars) (2006)
- Mater and the Ghostlight (2006)
Premi e candidature
Oscar
- 1959 - Nomination al miglior attore protagonista per La gatta sul tetto che scotta
- 1962 - Nomination al miglior attore protagonista per Lo spaccone
- 1964 - Nomination al miglior attore protagonista per Hud il selvaggio
- 1968 - Nomination al miglior attore protagonista per Nick mano fredda
- 1969 - Nomination al miglior film per La prima volta di Jennifer
- 1982 - Nomination al miglior attore protagonista per Diritto di cronaca
- 1983 - Nomination al miglior attore protagonista per Il verdetto
- 1986 - Oscar alla carriera
- 1987 - Miglior attore protagonista per Il colore dei soldi
- 1994 - Premio umanitario Jean Hersholt
- 1995 - Nomination al miglior attore protagonista per La vita a modo mio
- 2003 - Nomination al miglior attore non protagonista per Era mio padre
Golden Globe
- 1957: Vinto - Miglior attore debuttante
- 1962: Nomination - Miglior attore in un film drammatico per Lo spaccone (1961)
- 1963: Nomination - Miglior attore in un film drammatico per La dolce ala della giovinezza (1962)
- 1963: Nomination - Miglior attore non protagonista per Le avventure di un giovane (1962)
- 1964: Nomination - Miglior attore in un film drammatico per Hud il selvaggio (1963)
- 1968: Nomination - Miglior attore in un film drammatico per Nick mano fredda (1967)
- 1969: Vinto - Miglior regista per La prima volta di Jennifer (1968)
- 1983: Nomination - Miglior attore in un film drammatico per Il verdetto (1982)
- 1984: Golden Globe alla carriera
- 1987: Nomination - Miglior attore in un film drammatico per Il colore dei soldi (1986)
- 1995: Nomination - Miglior attore in un film drammatico per La vita a modo mio (1994)
- 2003: Nomination - Miglior attore non protagonista per Era mio padre (2002)
- 2006: Vinto - Miglior attore in una mini-serie o film per la televisione per Empire Falls - Le cascate del cuore (2005)
Emmy Award
- 1981: Nomination - Miglior regista per The Shadow Box (1981)
- 2003: Nomination - Miglior attore protagonista per Our Town (2003)
- 2005: Vinto - Miglior attore non protagonista per Empire Falls - Le cascate del cuore (2005)
- 2005: Nomination - Miglior miniserie per Empire Falls - Le cascate del cuore (2005)
Festival del Cinema di Cannes
- 1958: Palma d'Oro come miglior attore protagonista per "La lunga estate calda"
Altri premi
- Nomination ai Blockbuster Entertainment Awards 2000: Miglior attore non protagonista in un film drammatico/romantico per Le parole che non ti ho detto
Doppiatori italiani
Nelle versioni in italiano dei suoi film, Paul Newman è stato doppiato da:
- Giuseppe Rinaldi in Lassù qualcuno mi ama, Quattro donne aspettano, La lunga estate calda, Il mio amore con Samantha, Missili in giardino, L'oltraggio, Quando l'amore è romanzo, I segreti di Filadelfia, Il sipario strappato, Lo spaccone, La stangata, Supplizio, Bronx 41mo distretto di polizia, Agente speciale Mackintosh, Intrigo a Stoccolma, L'inferno di cristallo, Hud il selvaggio, Hombre, Guerra, amore e fuga, La gatta sul tetto che scotta, Furia selvaggia, Indianapolis pista infernale, Exodus, La dolce ala della giovinezza, Detective's story, Dalla terrazza, Lady L, Detective Harper: acqua alla gola, Colpo secco, Harry & Son, Il colore dei soldi, Scandalo Blaze, L'ombra di mille soli, Diritto di cronaca, Mister Hula Hoop, La vita a modo mio, Per una manciata di soldi, La signora e i suoi mariti
- Cesare Barbetti in Le parole che non ti ho detto, Per amore... dei soldi, Empire Falls - Le cascate del cuore
- Stefano Sibaldi ne Il calice d'argento
- Giancarlo Maestri in Nick mano fredda, L'uomo dai sette capestri
- Pino Locchi in Butch Cassidy
- Gigi Proietti in Sfida senza paura, Buffalo Bill e gli indiani
- Marcello Tusco in Quintet
- Oreste Rizzini in Ormai non c'è più scampo, Il verdetto
- Michele Kalamera in Mr. & Mrs. Bridge
- Carlo Sabatini in Twilight
- Renato Izzo in Era mio padre
- Francesco Prando in Il calice d'argento (ridoppiaggio)
- Massimo Corvo in L'inferno di cristallo (ridoppiaggio)
Da doppiatore è sostituito da:
- Cesare Barbetti in Cars - Motori ruggenti
Bibliografia
- Mario Donnini, Le Mans. 24 Ore di corsa 90 anni di storia, Giorgio Nada Editore, 2013, ISBN 88-7911-576-6.
Voci correlate
Note
- ^ Denis Hamill, Paul Newman, A Big Gun at 73, Buffalo News, 7 marzo 1998. [URL verificato l'8 marzo 2008]
- ^ Laura, Luisa e Morando Morandini, Il Morandini, Zanichelli Editore.
- ^ "Movie legend", "Acting legend", "Hollywood legend" e simili. Ad es. dalla BBC.
- ^ a b c d e f g Mario Donnini, Paul Newman, in Le Mans. 24 Ore di corsa 90 anni di storia, Vimodrone, Giorgio nada Editore, 2013, pp. 132-139.
- ^ (EN) Winning, su afi.com. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Indianapolis, pista infernale, su imdb.com. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Sport Car Club of America Awards, su scca.com. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Tony Hamer e Michele Hamer, Paul Newman the Race Car Driver and Enthusiast, in Classiccars.about.com, 18 giugno 2008. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Sport Car Club of America Hall of Fame, su scca.com. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ a b c d (EN) Paul Newman, su racingsportscars.com. URL consultato il 10 agosto 2014.
- ^ Il premio è ora finanziato dalla PEN ed altra organizzazione.
- ^ Paul Newman dice addio al cinema: «Sono troppo vecchio, sto perdendo la memoria», su ilmessaggero.it, 26 maggio 2007. URL consultato il 24 agosto 2014.
- ^ (EN) NEWSMEAT - Paul Newman's Federal Campaign Contribution Report, su newsmeat.com. URL consultato il 22 agosto 2007.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Paul Newman
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paul Newman
- Wikinotizie contiene l'articolo È morto Paul Newman, 27 settembre 2008
Collegamenti esterni
- (EN) 0000056, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Profilo di Paul Newman
- Newman: "Hollywood m'hai deluso" Intervista di Alessandra Farkas - Corriere della Sera - 11 febbraio 1994.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 115730327 · ISNI (EN) 0000 0001 1455 5646 · SBN UBOV484516 · LCCN (EN) n79049179 · GND (DE) 118587528 · BNE (ES) XX1041462 (data) · BNF (FR) cb138979349 (data) · J9U (EN, HE) 987007300440805171 · NSK (HR) 000501902 · NDL (EN, JA) 00621207 · CONOR.SI (SL) 7363939 |
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