L'ultima frase, Inoltre, in informatica, si richiede generalmente che un algoritmo sia finito, ovvero termini per ogni insieme di dati di ingresso è palesemente falsa: il teorema di turing sulla calclolabilità dice proprio che è impossibile prevedere tramite analisi logico-matematica se un algoritmo sarà completato in un tempo finito. E' una conseguenza del teorema di Goedel sull'incompletezza.

BW 14:26, Feb 3, 2004 (UTC)

Al-Khwarizmi: il nome esatto. Non so se avete qualche convenzione univoca per i nomi arabi e non conosco l'arabo peò il nome che conosco io è "Muhammad ibn Musa" e non "Muhammad BIN Musa" come nel vostro testo. Da una ricerca rapida su google con chiave Al-Khwarizmi ho trovato

che riporta come nome Abu Ja'far Muhammad ibn Musa Al-Khwarizmi ed inoltre ha una biografia molto completa

che riporta come nome Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi

che riporta come nome Abu Abd-Allah ibn Musa al’Khwarizmi

che riporta come nome Abu Abdullah Muhammad bin Musa al-Khwarizmi

che riporta come nome Mohammed Ibn Musa Al-Khwarizmi

che riporta come nome Al-Khwarizmi, Muhammed ibn Musa

che riporta come nome Mohammed ibn-Musa al-Khwarizmi

che riporta come nome Abu Ja'far al-Khwarizmi (sigh!)

che riporta come nome Muhammad ibn Musa abu Djafar Al'Khwarizmi

e mi fermo ai primi 10 siti. A parte le varianti di resa fonetica mi sembra che "ibn" sia nettamente predominante. Però l'ottavo sito dell'elenco, che dal nome sembra essere fatto da persone che parlano arabo, riporta "bin".

a titolo di informazione, poichè la wikipedia inglese riporta la versione "bin", ecco le versioni delle wiki delle altre lingue:

  • tedesco: Muhammad ibn Musa al-Chwarizmi (citando l'altra versione al-Khwarizmi )
  • esperanto: (Abu Jafar) Muhammed ibn Musa Al-Hwarizmi le parentesi sono le loro
  • spagnolo: Abu Ja'far Muhammad Ibn Musa Al-Khwarizmi all'inglese oppure
  • spagnolo: Abu Abdalá Mohamed Ben Musa Al Juarismí (Abu Yafar) alla spagnola
  • francese: Abou Abdallah Muḥammad Ben Mūsa ʾal-Khuwārizmī con caratteri che non vedo!
  • Slovenščina (sloveno?): Mohamed ben Musa al-Madžusi (potomec nekega Magijca) Abu Džafar Abdullah Perez al-Hvarizmi
  • svedese: Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi

non metto l'arabo!  :-)



un'altra nota sull'arabo, sperando che ci sia qualche esperto.

Nell'articolo c'è scritto: matematico arabo Muhammad Bin Musa Al-Khwarizmi, che pubblicò, tra gli altri, il libro dal titolo Kitab al-jabr wal muqabala (metodo per numerare ed ordinare le parti di un tutto), dal quale prende le origini la parola Algebra.

nell'articolo Algebra si legge: Algebra deriva dall'arabo "al-djebr" che significa

non è che per caso al-jabr ed al-djebr dovrebbero essere scritte nello stesso modo? Oppure c'è qualche declinazione che modifica il termine?

Per il poco che ne so (Wren ne sa di più e glielo segnalo) al-jabr dovrebbe essere arabo moderno, djebr pronuncia italica. Ibn, Ben e Bin sono forme differenti di "Figlio di" . Il cognome è sicuramente Al-Khwarizmi. Comunque attendiamo lumi dai luminari e/o luminarie BW 06:13, Mag 24, 2004 (UTC)


Scusate la poca prontezza...

Sì, al-jabr e al-djebr sono la stessa cosa, le differenze nella scrittura (BW: le declinazioni modificano solo la terminazione ma l'arabo moderno non le usa) sono dovute: 1) alla traslitterazione (per traslitterare la g dolce si utlizza in genere una g con un particolare segno grafico che qui non so rendere, comunque dj va bene lo stesso); 2) ad un influsso "dialettale" della pronuncia (più corretto sarebbe utilizzare la vocale a). Nessuna delle due forme è sbagliata ma, a parer mio, sarebbe più corretto al-djabr.

Il caso 2) riguarda anche le forme ibn, ben e bin: consiglierei di utilizzare ibn, minuscolo. Così come minuscolo sarebbe bene mantenere gli al-, in ogni caso: si tratta di un articolo, non ha molto senso usare la maiuscola, anche se si trova davanti ad un nome proprio.

Tra le traslitterazioni del nome di al-Khwarizmi, suggerisco di adottare quella usata dalla wiki svedese (anche se non è del tutto scientifica, è coerente con i criteri adottati da noi anche in altre pagine), modificandola però leggermente: Muhammad ibn Musa l-Khwarizmi, poiché la a di al- si legge solo ad inizio frase (la w si legge sempre [u] ma in questo caso è consonantica, quindi si lascia w). Sull' abu Ja'far e del suo posto nel nome completo non so che dirvi, non ne ho idea, bisognerebbe vedere com'è scritto in arabo...

Per finire, solo una precisazione sul titolo del libro del tizio di cui stiamo parlando: la parola wal non esiste, dev'essere wa + al, ma, poichè l'ultimo dev'essere sempre legato al nome, meglio scrivere (lo metto per intero) Kitab l-djabr wa l-muqabala, dove kitab significa "libro" o al massimo "trattato", non "metodo".

Scusate la confusione dell'esposizione, vado un po' di fretta... Se avete altri dubbi, ditemelo pure. Se vi accorgete che ho scritto qualche sciocchezza, gli insulti non mi offendono :) wren

Ricordiamoci che parliamo di arabo medioevale, non so se il senso muta, o la traduzione è ad canis mentulam. Questo è il frontespizio, vedi se ci capisci. Bye
BW 15:22, Mag 27, 2004 (UTC)


Chiedo umilmente venia, sto scrivendo in ginocchio sui ceci... Consultando dei libri ho visto di avere errato nel proporre come traslitterare l'articolo arabo (al-) entrando in conflitto su quello che ho detto di ibn, che ha un po' lo stesso problema.

Allora, rettifico: la a di al- resta così com'è, NON si omette, ma solo in alcuni casi si sostituisce con un apostrofo. Per esempio, nel caso del nome del nostro amico si scriverà Muhammad ibn Mūsa 'l-Khwārizmī ed il titolo del libro sarà Kitāb al-djabr wa 'l-muqābala (si noterà facilmente che la a rimane per ragioni fonetiche di lettura, cioè nel caso in cui la lettera che precede sia una consonante); direi che ibn va bene così com'è ma mentre lo scrivo piango al pensiero che vi stiate affidando a me...

Sul manoscritto il suo nome compare nella forma che abbiamo considerato finora, l' abu Ja'far non lo vedo (il che non significa assolutamente che non ci sia, guarderò meglio).

BW: per quanto concerne la traduzione di kitāb non credo che il significato di questa parola sia mutato nel tempo, pur tuttavia i tuoi dubbi sono più che giustificati. Appena riesco a fare un salto in biblioteca consulterò un vocabolario più appropriato per quel periodo, anche perché ti confesso che l'intera traduzione del titolo mi suona un pochetto strana.

Scusate ancora... --Wren 15:47, Mag 28, 2004 (UTC)

Allora, abu Jafar (padre di Jafar) te lo confermo, è corretto ed è lui, anche se sul titolo non c'è. Su C'era una volta un numero di George Gheverghese Joseph, ho trovato la traduzione di kitāb sempre come trattato, così come in Gnomon di Zellini. Per quanto riguarda il titolo, al-djabr e al-muqabala dovrebbero significare ricomposizione e riduzione, intendendo i vari passaggi effettuati per portare le equazioni nella forma . Sul fatto che ci affidiamo a te, meglio una linguista poco esperta che nessun linguista... A cavalla donata non si guarda l'apostrofo. E inoltre hai un incentivo a studiare... ;) Se poi fossi in grado e volessi darmi una mano con l'hindi, mi servirebbe per completare l'articolo numero con arabi, india dal X al XVII secolo e Cina, anche se sul cinese sto piangendo calde lacrime....

Ciao BW 10:02, Mag 31, 2004 (UTC)

Non tocchiamo l'argomento studio, please (giusto poche ore fa ho ricevuto delle pessime notizie) e per quanto concerne l'arabo, non vedo l'ora di dare l'ultimo esame e levarmelo definitivamente dalle scatole, non è proprio la mia strada... Passiamo a cose più interessanti: sul significato di al-djabr ed al-muqabala dovremmo esserci (il significato letterale delle radici è, rispettivamente, "ordinare" e "approssimarsi"), anche su kitab come "trattato"; quindi, il titolo del libro dovrebbe essere "trattato sulla ricomposizione e sulla riduzione" (anzicché "metodo per numerare ed ordinare le parti di un tutto"). A proposito della traslitterazione dall'arabo, ci sono segni particolari che andrebbero usati (es. ā, ī, ū: solo le vocali...) e che non sono presenti tra gli Unicode. Come faccio? (Neanche le vocali che ho appena indicato ci sono, dove le hanno prese i francesi?? Uffa...)

--Wren 14:03, Mag 31, 2004 (UTC)


I caratteri strange si trovano su Mappa Caratteri, charmap.exe, o equivalente.

BW 15:42, Mag 31, 2004 (UTC)

Sì, io c'ho guardato... Non ci sono quelli che servono!... --Wren 17:09, Mag 31, 2004 (UTC)

Sembra banale, ma hai provato a scorrere con la barra laterale? Visto che ci sono anche i simboli per il sanscrito, l'aramaico e l'arabo corsivo, mi sembra strano...

BW 05:39, Giu 1, 2004 (UTC)

Zì, capo: ce ne sono alcuni in un font, altri in un altro e ciononostante non li trovo ancora tutti... Vebbeh, mi arrangerò in qualche modo. Con un collage di caratteri diversi, magari, potrebbe uscire fuori qualcosa di artistico... Grazie per il suggerimento --Wren 15:42, Giu 2, 2004 (UTC)

Entropy coding

Sono molto dubbioso che la traduzione di "entropy coding" sia "codifica a riduzione [locale] di entropia", non ha molto senso (locale o meno)... secondo me è più "codifica basata sull'entropia", in quanto sceglie la lunghezza dei simboli IN BASE all'entropia, ma non è che "aggiunga" o "riduca" niente (come è ovvio: un compressore decomprimibile non può certo aumentare né diminuire l'entropia!).
--Lapo Luchini 00:11, Mar 16, 2005 (UTC)

Ehm, la questione è controversa: in effetti, l'entropia dell'informazione in totale resta la stessa. Però, cambiandone la codifica, essa varia localmente. Per fare un esempio, è come se ad una funzione f(x) continua in [a,b], si sostituisse ovunque il suo valore medio  . Il valore dell'integrale corrisponde all'entropia, e ovviamente per le due funzioni y=f(x) e y=fm è lo stesso. Localmente però il valore è differente. Ho stato chiaro? Nell'ovvio caso contrario, vedere qui --BW Insultami 06:37, Mar 16, 2005 (UTC)

so perfettamente l'argomento da un punto di vista tecnico, il mio dubbio era linguistico. Non mi pare corretto tradurre "entropy coding" con "codifica a riduzione locale di entropia", secondo me il "concetto" che le due frasi contengono è troppo diverso. Ovviamente però conta quello che è scritto sui maggiori libri italiani di algoritmi, e questo lo ignoro (ne ho solo di inglesi!). Come "traduzione in sé" secondo me il meglio è il semplice "codifica di entropia" o "codifica basata su entropia", che rendono meglio il senso originale. --Lapo Luchini 09:50, Mar 16, 2005 (UTC)

Bhè, credo che codifica di entropia vada per la maggiore. Io però in italiano ho solo questo
  • Francesco Fabris, Teoria dell’informazione, codici, cifrari, Bollati Boringhieri, Torino, 2001 ISBN 883395661X
--BW Insultami 10:32, Mar 16, 2005 (UTC)
Dopotutto la traduzione più letterale è proprio quella, io sarei per usare quella... --Lapo Luchini 11:35, Mar 16, 2005 (UTC)
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