Angelo del Signore
Angelo del Signore è una espressione molto comune nell'Antico Testamento per precisare il significato della parola "angelo", che in ebraico (מלאך malak) significa soltanto "messaggero".

La parola "angelo" nell'Antico Testamento
Nell'Antico Testamento la parola "angelo" (malak) significa soltanto "messaggero". Essa, infatti, compare 214 volte, di cui ben 103 indicano messaggeri solo umani.[1] Fra i 113 usi per indicare un messaggero celeste 65 compaiono nella formula "מַלְאָךְ יהוה" (malak YHWH), cioè "messaggero di Yahweh". In altri 12 casi compare nell'espressione "messaggero di Dio" (in ebraico: mal'akh 'Elohim), da intendersi equivalente ad "angelo del Signore", come appare dal cap. 13 dei Giudici, in cui le due espressioni indicano uno stesso essere celeste (Giudici Giud 13:2-22[2]). In altri casi la parola "angelo/messaggero" è usata da sola, ma è Dio che lo invia, perciò il suo significato è equivalente ad "angelo di Yahweh" o ad "angelo di Dio".[3]
Altre espressioni in cui la parola angelo denota un essere celeste sono: "l'angelo redentore", המלאך הגאל, hamalak haggoel (Genesi Genesi 48:16[4]); "l'angelo della presenza (del Signore)", מלאך פניו, malak panaiv (Isaia Isaiah 63:9[5]); "l'angelo dell'alleanza", מלאך הברית, malakh habrit (Malachia Malachi 3:1[6]).
L'espressione "angelo del Signore" è utilizzata per tradurre "angelo di Yahweh" già nella traduzione greca della Septuaginta (ἄγγελος Κυρίου, angelos Kyriou) per evitare circostanze che costringano a pronunciare l'ineffabile Tetragramma biblico. Allo stesso scopo la vocalizzazione masoretica del testo biblico suggerisce "Adonai" ("Signore" in ebraico).
Utilizzo del termine nelle teofanie
In alcuni passi biblici l'angelo del Signore sembra indistinguibile da Dio stesso. Per esempio un angelo appare a Mosè nel roveto ardente (Esodo Esodo 3:1-6[7]), ma parla in prima persona come Dio stesso. Vi sono diverse spiegazioni (non alternative):
- Nel mondo antico gli ambasciatori avrebbero parlato in prima persona, impersonando quasi come un attore il mandante dell'ambasceria;
- La figura dell'angelo è fittizia e funzionale a proteggere la trascendenza di Dio, che verrebbe messa in questione dagli antropomorfismi connaturati a un colloquio diretto della divinità con un uomo:
- Il testo biblico, secondo l'esegesi di S. A. Meier, avrebbe anticamente contenuto solo la parola YHWH. Nulla, infatti, cambierebbe nei tempi verbali e nelle altre parte del discorso se le parole "angelo di" venissero cancellate. Il loro inserimento sarebbe, appunto, dovuto a una successiva preoccupazione di tutelare l'immagine della trascendenza divina.[8] Questa ipotesi permette di ritenere che il testo originario sia molto più antico del periodo in cui è verosimile che si volessero evitare antropomorfismi.
Note
- ^ frequenza di "malak" nel lessico dello Strong
- ^ Giud 13:2-22, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Cfr. Es 23,20-21;33,2; Num 20,16; 1 Cr 21,15; 2 Cr 32,21.
- ^ Gen 48:16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Isaiah 63:9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Malachi 3:1, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Es 3:1-6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ K. van der Toorn, B. Becking, P. W. van der Horst, The Dictionary of Deities and Demons, Leiden–Boston–Köln, 1999, pp. 50-53.