Christiane Reimann

infermiera danese

Christiane Elisabeth Reimann (Copenhagen, 6 maggio 1888Siracusa, 12 aprile 1979) è stata un'infermiera danese naturalizzata italiana.

Christiane Reimann il giorno della laurea in infermieristica nel 1925

Diventerà famosa per essere considerata una delle 25 infermiere più importanti al mondo. Diventerà anche segretaria della International Council of Nurses (ICN). Il suo ruolo è stato così importante da determinare la nascita del Premio Christiane Reimann. Nel 1934 va in pensione andando a vivere a Siracusa dove si occuperà sino alla morte delle sue proprietà che devolverà poi al Comune di Siracusa.

Biografia

Christiane nasce da Carl Christian Reimann, agente di cambio e da madre norvegese, Margit Meisterlin. Nel 1917 comincia a studiare come infermiera presso il Bispebjerg Hospital di Copenhagen. Viaggia anche in Germania e Inghilterra per imparare le lingue e nel 1918 si reca a New York per lavorare presso il Presbyterian Hospital nonché altri istituti dove fece esperienza da infermiera. Durante il suo soggiorno americano conosce Lilian Wald, una donna senza legami sentimentali che si interessava di politica femminista. Nel 1922 viene eletta segretaria dell'International Council of Nurses (Consiglio Internazionale degli Infermieri). Nel 1925 si laurea in infermieristica e si trasferisce a Ginevra, sede dell'INC.

Nel 1929 muore il padre, due anni prima si era spenta la madre. Così viene distribuita l'eredità ai figli, a Christiane spetta un cospicuo patrimonio che le permetterà una vita agiata per tutta la vita. L'anno successivo conosce lo psichiatra Karl Fedrerik Alter in un convegno internazionale a Parigi. Christiane ne rimane affascinata, benché egli sia più anziano, e ne nasce una amicizia. Ma Alter in difficoltà economiche chiederà un sostegno con cui, dopo molti anni, si scoprirà averlo usato per acquistare una casa dove si trasferirà con la sua infermiera e amante.

Nel 1933 compie un viaggio in Italia con Alter, giungendo sino a Siracusa dove soggiornarono presso la Villa Politi a spese di Christiane. Egli le propone di trasferirsi a Siracusa essendo un luogo favorevole per la sua salute. Ma lei, pur adorando la città l'avrebbe preferita per soggiorni brevi. Torna a Ginevra dove, accusata di cattiva gestione economica dell'INC si dimette amareggiata, dopo aver lavorato molto per trasformare l'ente. Solo dopo alcuni anni verrà chiarita la posizione di Christiane che anzi aveva spesso contribuito di tasca propria ai bilanci dell'INC. L’anno dopo si sposa con Alter annunciando l'imminente trasferimento della coppia a Siracusa. Tuttavia di questo matrimonio poco si sa, poiché dalle lettere non traspare un vero e proprio rapporto d'amore.

Il 6 febbraio 1934 Christiane acquista villa Fegotto, oggi conosciuta come Villa Reimann, allora fuori città a due passi dalla zona archeologica. Subito dopo l'acquisto furono necessari dei lavori di sistemazione di cui si occupò Alter mentre la moglie era a Ginevra. Il marito nel frattempo si era trasferito nella casa con la sua infermiera e la moglie sospettosa cominciò ad indagare sugli strani comportamenti del marito. Successivamente decise di tornare a Siracusa in idrovolante quando il marito, appena fuggito aveva anche venduto la villa alo stesso prezzo dell'acquisto, seppur fossero stati eseguiti dei lavori e fosse stato elevato il primo piano. Grazie ad una clausola di vendita Christiane poté bloccare la vendita e ricomprare la villa. Da quel momento invece di tornare in Danimarca decide di restare a Siracusa e di dedicarsi alla sistemazione della sua proprietà, dove scoprirà anche delle antiche tombe.

Tuttavia la presenza di una donna senza marito, con molteplici contatti internazionali anche con la Croce Rossa insospettirono le autorità fasciste che la costrinsero a spostare la residenza in una seconda proprietà a Floridia. Avendo necessità di curare la villa Reimann onde ottenere un reddito chiese la revoca del provvedimento successivamente accolta. Nel frattempo scoppia la guerra e durante i bombardamenti di Siracusa accoglie in casa molti sfollati, diventando anche un riferimento della Croce Rossa internazionale. Dopo lo sbarco degli Alleati nel 1943 la villa venne requisita come quartier generale. A lei furono concesse due stanze. Quando gli inglesi andarono via, dovette vendere una parte del patrimonio per rimettere in produzione il terreno acquistando degli alberi da frutta che le permisero di autosostenersi. Nel frattempo aveva vinto la causa contro Alter.

Nel 1967 propone all'INC di destinare la sua casa a casa di riposo o vacanza per infermieri con la proposta di lasciare in eredità l'intera proprietà mantenendone gli usi. Inoltre suggerì l'istituzione di un premio Nobel per l'infermieristica. I responsabili vennero anche in Sicilia per discutere della faccenda, ma si dimostrarono poco interessati alla proprietà essendo per l'istituzione un peso economico notevole. Furono invece interessati all'idea del premio.

Non avendo avuto ulteriori riscontri in merito all'uso delle sue proprietà per l'INC nel 1975 tramite l'amico avvocato Corrado Piccione ipotizzò l'inserimento della sua proprietà all'interno di un circuito di istruzione infermieristica da affiancarsi a quello esistente delle città di Milano e Trieste. A tal senso ebbe anche un incontro col sindaco di Siracusa per preparare un'eventuale donazione alla città.

L’11 luglio 1977 Christiane cede al Comune di Siracusa la villa come: "perenne sede di attività formative ed educative, manifestazioni culturali di rango universitario e di elevato interesse intellettuale aventi lo scopo di contribuire al progresso civile della città."

Muore nel 1979 e la sua salma viene seppellita al cimitero di Siracusa. L'INC, facendo seguito al suo volere crea il Premio Christiane Reimann grazie anche ad una cospicua donazione.

La controversia sulla gestione del patrimonio

Nel 1984 il patrimonio Reimann venne affidato all'Istituto di Studi Siracusani che lo ha gestito sino al commissariamento. Tuttavia lo stesso Comune non ha, ad oggi, gestito secondo le volontà testamentarie il patrimonio non essendo mai usata per le finalità previste l'intero patrimonio.

Bibliografia

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