Bruno Alessandrini
Bruno Alessandrini (Parma, 30 dicembre 1914 – Desenzano del Garda, 30 gennaio 1985) è stato un generale e aviatore italiano. Pluridecorato ufficiale della Regia Aeronautica, combatté durante la Guerra civile spagnola e nel secondo conflitto mondiale. Nel dopoguerra fu comandante della 6ª Aerobrigata dell'Aeronautica Militare Italiana.
Bruno Alessandrini | |
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Nascita | Parma, 30 dicembre 1914 |
Morte | Desenzano, 30 gennaio 1985 |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() ![]() |
Forza armata | Regia Aeronautica Aeronautica Militare Italiana |
Corpo | Aviazione Legionaria |
Specialità | caccia |
Reparto | 155ª Squadriglia, 3° Gruppo, del 6° Stormo Caccia Terrestre |
Grado | Generale di squadra aerea |
Guerre | Guerra civile spagnola Seconda guerra mondiale |
Comandante di | 6ª Aerobrigata |
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Biografia
Nato a Parma il 30 dicembre 1914,[1] dopo aver conseguito il Diploma di scuola superiore presso il locale Istituto di Belle Arti, si appassione al mondo dell'aviazione decidendo di arruolarsi nelle Regia Aeronautica.[1] Il 4 gennaio 1935 inizia a frequentare il Corso per Allievi Ufficiali Piloti che si teneva sull'aeroporto di Parma, passando quindi a frequentare la Scuola di Primo Pediodo di Cameri (Provincia di Novara|Novara]]), dove il 7 settembre dello stesso anno consegue il brevetto di pilota d'aeroplano.[1] Giudicato idoneo per essere assegnato alla specialità caccia, viene assegnato alla Scuola Centrale di Pilotaggio di Grottaglie (Taranto), dove vola sugli addestratori Breda Ba.25 e sui caccia FIAT C.R.20.[1] Il 12 gennaio 1936 consegue il brevetto di pilota militare,[1] e con la nomina a sottotenente pilota di complemento viene assegnata alla 155ª Squadriglia, 3° Gruppo C.T. del 6° Stormo Caccia Terrestre,[2] di stanza sull'aeroporto di Campoformido.
Il 19 febbraio 1937[3] partì “volontario” per combattere nella guerra di Spagna. Rientra in Italia alla fine del mese di gennaio del 1938,[4] promosso sottotenente in Servizio Permanente Effettivo (S.P.E.)[1] per merito di guerra con decorrenza dal 20 gennaio dello stesso anno, e già il 10 febbraio successivo viene promosso Tenente.[1] Al termine del ciclo operativo in terra iberica risulta decorato con una Medaglia d'argento, una Medaglia di bronzo al valor militare e la Croce al merito di guerra.[1] Rientrato in servizio presso la 155ª Squadriglia, con la quale partecipa all’inaugurazione dell’aeroporto “Enrico Forlanini” di Milano con la “Pattuglia Acrobatica” dei “Diavoli Rossi” che si esibiscono poi sull’aeroporto di Torino-Mirafiori.[1] Nel 1939 viene trasferito alla 154ª Squadriglia con la quale prende parte all’occupazione dell’Albania.[1]
All'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940,[1] risulta in servizio presso la 154ª Squadriglia di stanza in Sardegna,[2] con la quale prende parte a numerose missioni sulla Corsica, sulla Francia e sul Mediterraneo.[5] Viene promosso Capitano il 13 gennaio 1941, decorato con una seconda Medaglia di bronzo al valor militare, e il 10 luglio[1] parte alla testa della 155ª per l'Africa settentrionale italiana.[5] Basata a Tripoli la Squadriglia, dotata dei caccia Fiat C.R.42 Falco,[2] opera in continue missioni di caccia, mitragliamento e bombardamento[6] di mezzi motorizzati e reparti nemici.[5] Nel giugno del 1942 il suo reparto rientra in Italia[5] per essere riequipaggiata con i monoplani Aermacchi C.200 Saetta,[5] basandosi prima sull’aeroporto di Lecce,[6] dove svolge compiti di scorta ai convogli, e successivamente sul campo d'aviazione di Chinisia[5] a sud di Trapani con il compito di proteggere le navi e gli aerei che trasportano uomini e materiali in Libia e Tunisia.[6] Il 12 luglio 1943 entra in servizio presso al Scuola di pilotaggio di Ravenna,[6] da dove assiste alla caduta del regime fascista avvenuta il 25 luglio successivo. Con la proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre sceglie di darsi alla macchia, ritornando temporaneamente alla vita civile.[6]
Il 10 gennaio del 1945 si presenta al comando della 4ª Zona Aerea Territoriale[6] di Bari chiedendo di rientrare in servizio presso l'Italian Co-Belligerent Air Force, e viene assegnato al 5° Stormo Assalto[7] di base sull'aeroporto di Lecce-Galatina, allora equipaggiato con i caccia Aermacchi C.202 Folgore.[7] Dopo la fine della guerra assume il comando del 101° Gruppo,[8] e il 16 novembre viene promosso al grado di Maggiore.[6] Nel maggio del 1946 il 101° Gruppo viene trasferito sull'aeroporto di Orio al Serio[6] (Bergamo), effettuando la transizione sui caccia equipaggiato con i caccia Aermacchi C.205 Veltro.[8] Lasciato il comando del 101° Gruppo, allora equipaggiato con velivoli Supermarine Spitfire Mk.IX[8] nel maggio del 1948, prende parte al “Trofeo Zerbinati” istituito dall’Aero Club d’Italia. Il 1° luglio dello stesso anno entra in servizio presso l’Opera Nazionale Figli degli Aviatori (O.N.F.A.) di Firenze, istituzione che ha il compito di assistere gli orfani degli aviatori.[6] Il 6 ottobre successivo è assegnato al Comando della 2ª Zona Aerea Territoriale di Padova e il 2 dicembre entra in servizio presso il Tribunale Militare di Verona.[6] Il 15 marzo 1951 diviene Tenente Colonnello, assumendo l'incarico di vice comandante del 6° Stormo[9] sulla base aerea di Ghedi[6] (Brescia).
Il 1° 1953 il 6° Stormo si trasforma in 6ª Aerobrigata,[10] ed egli assume il comando del Reparto Volo.[6] Il 31 dicembre 1956 viene promosso al grado di Colonnello,[6] assegnato alla 3ª Aerobrigata[11] di stanza sull'aeroporto di Verona-Villafranca.[6] Ritorna alla 6ª Aerobrigata, in qualità di vicecomandante, nel corso dell'estate del 1958, assumendone il comando il 1° luglio 1959.[6] Lascia il comando dell'unità il 15 maggio 1961,[12] entrando in servizio presso la 5ª Allied Tactical Air Force (A.T.A.F.)[13] di Vicenza.[6] Nel maggio 1962 parte per Fort Bliss (Texas), negli Stati Uniti, per effettuare l'addestramento all'uso del sistema missilistico superfice-aria MIM-14 Nike Hercules.[6] Al ritorno in Patria, il 23 giugno 1963 entra in servizio presso il comando della 1ª Regione Aerea di Milano,[14] e il 24 aprile 1964 viene promosso al rango di Generale di brigata aerea.[14] Il 28 dicembre 1972 viene promosso Generale di divisione aerea,[14] abbandonando il “Servizio Permanente Effettivo ” in base alle disposizioni allora vigenti.[14] Collocato in riserva a partire dal 12 aprile 1976, è promosso Generale di squadra aerea a titolo onorario il 9 febbraio 1982.[14] Si spegne a Desenzano del Garda il 30 gennaio 1985.[14]
Onorificenze
— Cielo di Torrelodones, 25 luglio 1937 - Cielo di Madrid, Santander, Zaragoza, 1937.
— 28 marzo 1938[15]
— Cielo della Cirenaica occidentale, 13 gennaio 1942-
— 9 ottobre 1942[16]
— Cielo del Mediterraneo occidentale, 2 giugno 1940 – 8 maggio 1941.
— 9 dicembre 1941[17]
— Cielo di Spagna, 5 marzo-15 giugno 1937-XV.
— Cielo del Mediterraneo, 14 gennaio 1942 - 17 giugno 1943.
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l Cersosimo2014, p. 25
- ^ a b c Dunning 1988, p. 20
- ^ {{Cita|Logoluso 2010|p. 48 |Logoluso2010}
- ^ {{Cita|Logoluso 2010|p. 65 |Logoluso2010}
- ^ a b c d e f Dunning 1988, p. 21
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Cersosimo2014, p. 26
- ^ a b Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 46
- ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 47
- ^ Allora equipaggiato con i caccia North American P-51 Mustang.
- ^ I reparti di volo erano equipaggiati con i caccia a reazione De Havilland DH.100 Vampire e Republic F-84G Thunderjet
- ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 26
- ^ a quell'epoca i reparti di volo erano erano equipaggiati con i cacciabombardieri Republic F-84F Thunderstreak, ed era in previsione l'entrata in servizio dei nuovi Lockheed F-104G Starfighter.
- ^ Tale unità, oltre ai reparti aerei, aveva giurisdizione sui reparti di Intercettori Teleguidati della 1ª Aerobrigata, equipaggiati con i missili Western Electric MIM-14A Nike Hercules.
- ^ a b c d e f Cersosimo2014, p. 27
- ^ Regio Decreto in data 28 marzo 1938.
- ^ Regio Decreto del 9 ottobre 1942 (Bollettino Ufficiale 1942, disp.35ª ).
- ^ Regio Decreto del 9 dicembre 1941 (Bollettino Ufficiale 1941, disp.43, pag.1947).
Bibliografia
- (EN) Giorgio Apostolo, Giovanni Massimello, Italian Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing Company, 2000, ISBN 1-84176-078-1.
- Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
- (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-87118-701-X.
- Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
- I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
- (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces of the Spanish Civil War, Oxford, Osprey Publishing, 2010, ISBN 978-1-84603-983-6.
- (IT) Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
- (IT) Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 8-84253-237-1.
- (IT) Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
Periodici
- Giovanni Battista Cersosimo, Il generale Alessandrini, in Il Corriere dell'Aviatore, n. 1, Roma, Associazione Nazionale Ufficiali Aeronautica, gennaio-febbraio 2014, pp. 25-27.