Enciclopedie mondiali congetturali: dal World Brain al World Wide Web

  Lo stesso argomento in dettaglio: World Brain e Memex.

Anche prima dell'avvento dell'informatica e di Internet, alcuni ipotizzarono che attraverso l'uso di nuove tecnologie si sarebbe potuta migliorare la diffusione della conoscenza creando nuove forme di enciclopedia. Tali idee rimasero in larga parte congetturali, ma ebbero una certa influenza.

Nel periodo tra la prima e seconda guerra mondiale, l'enciclopedia divenne un popolare strumento educativo. Nel campo culturale dell'internazionalismo, il pioniere della documentazione Paul Otlet ridefinì l'enciclopedia come un prodotto documentario e "multimediale".[1] Dagli inizi del Novecento Otlet lavorò con l'ingegnere Robert Goldschmidt alla memorizzazione dei dati bibliografici su microfilm (tecnica allora nota come "microfotografia"); alla fine del 1920 tentò con dei colleghi di creare una nuova forma di enciclopedia interamente stampata su microfilm, l'Encyclopedia Universalis Mundaneum.[2]

 
World Brain di H. G. Wells. Prima edizione, edita da Methuen & Co Ltd, Londra, 1938.

A partire dal 1936 un altro internazionalista, lo scrittore britannico H. G. Wells - rimasto noto per le sue opere di anticipazione scientifica a sfondo sociale - sviluppò l'idea di una nuova forma di enciclopedia: un "cervello mondiale" (World Brain), cui dedicò un libro nel 1938. Nelle idee di Wells, si trattava di nuova "enciclopedia mondiale", libera, sintetica, autorevole, permanente, che avrebbe aiutato i cittadini del mondo a fare il miglior uso delle risorse informative universali e reso il miglior contributo alla pace tra le nazioni. Uno degli obiettivi del congresso mondiale della documentazione universale, tenutosi a Parigi nel 1937, fu proprio quello di discutere le idee di Wells sul cervello mondiale e i loro metodi di attuazione.[3]

Vannevar Bush, nel suo fondamentale saggio As We May Think del 1945,[4] propose di creare una innovativa macchina ipertestuale, il Memex, affermando inoltre che "appariranno forme totalmente nuove di enciclopedia, già confezionate con una rete di percorsi associativi che le attraversano, pronte per essere immesse nel memex e ivi potenziate."

Bush, come prima di lui Otlet e Wells, ipotizzava di utilizzare i microfilm (la tecnologia più avanzata all'epoca per immagazzinare informazioni), ma nessuno dei tre poté vedere realizzate le sue idee.

Nel 1962, Arthur C. Clarke previde che la costruzione di quello che Wells aveva chiamato il "Cervello mondiale" si sarebbe svolta in due fasi, la prima delle quali sarebbe stata costruzione della "Biblioteca mondiale" (World Library), che è fondamentalmente il concetto di Wells di un'enciclopedia universale accessibile a tutti da casa propria su terminali computerizzati; Clarke predisse che questa fase si sarebbe instaurata (almeno nei paesi sviluppati) entro il 2000; la seconda fase sarebbe stata la creazione di un supercomputer dotato di un'avanzata intelligenza artificiale (entro il 2100).[5]

Alcuni autori di fantascienza hanno immaginato in varie forme la creazione di un'enciclopedia universale che raccogliesse le conoscenze e il sapere di una futura civiltà (umana o aliena) estesa su tutta la galassia, a partire appunto dall'Enciclopedia galattica di Isaac Asimov nel ciclo della Fondazione scritto a partire dal 1951.

Alcuni studiosi hanno visto il nascente World Wide Web come un'estensione del "cervello mondiale" a cui gli individui possono accedere tramite i personal computer,[6] o lo sviluppo stesso del Web in un cervello globale. Richard Stallman nel 1999 dichiarò che "Il World Wide Web ha le potenzialità per svilupparsi in un'enciclopedia universale che copra tutti i campi della conoscenza",[7] influenzando in seguito Nupedia, un progetto di enciclopedia online del 2000 da cui nacque l'anno successivo Wikipedia.

  1. ^ https://muse.jhu.edu/login?auth=0&type=summary&url=/journals/perspectives_on_science/v019/19.1.van-acker.html
  2. ^ Google Cultural Institute
  3. ^ Documentation Congress Step toward Making 'World Brain', in The Science News-Letter, vol. 32, n. 861, 9 ottobre 1937, pp. 228–9, DOI:10.2307/3913334. URL consultato l'11 ottobre 2011.
  4. ^ Vannevar Bush, As We May Think, The Atlantic Monthly, luglio 1945.
  5. ^ Arthur C. Clarke, Profiles of the Future, 1962.
  6. ^ Brian R. Gaines, Convergence to the Information Highway, in Proceedings of the WebNet Conference, San Francisco, 1996. URL consultato il 7 novembre 2009.
  7. ^ Richard Stallman, L'Enciclopedia Universale Libera e le risorse per l'apprendimento, 1999.