Fraternità
«Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali per dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni nei confronti degli altri in uno spirito di fraternità.»
Fraternità, nel senso di «legame di parentela e di affetto tra fratelli», è un termine obsoleto che continua ad essere usato con il significato estensivo di «amicizia, affetto fraterno; solidarietà fra classi sociali, popoli, ecc.».
Il lemma che invece esprime il sentimento d'amore tra fratelli è quello di "fratellanza" che nell'uso estensivo è sinonimo di "fraternità" ad es. fratellanza universale. [2]
La fraternità (dal latino fraternitas) dunque è quella che si manifesta soprattutto tra coloro che non sono fratelli [3] e che pure si sentono come se lo fossero, legati da questo sentimento che esprimono con azioni generose e di aiuto disinteressato.
Origini religiose
In quelle religioni dove i credenti si considerano figli di Dio, e quindi fratelli tra loro, l'amore fraterno si traduce in associazioni come le confraternite formate soprattutto da laici che s'impegnano in opere di carità e soccorso, nella sepoltura dei morti, nella beneficenza per i poveri e gli emarginati. Queste associazioni si svilupparono specialmente nel cattolicesimo dopo il Concilio di Trento ma già da prima in ogni congregazione religiosa i membri si consideravano tra loro fratelli denominati con l'appellativo di "frati" (dal latino frater, fratris, in italiano fratello). [4]
Note
- ^ Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, art.I, Parigi il 10 dicembre 1948
- ^ Grande dizionario italiano dell'uso a cura di Tullio De Mauro alla voce corrispondente.
- ^ Ove non indicato diversamente, le informazioni contenute nella voce hanno come fonte Roberto Cipriani, Enciclopedia dei ragazzi Treccani (2005) alla voce corrispondente
- ^ Il termine arcaico ed aulico che si rinviene nell'uso poetico e soprattutto diffuso negli ordini religiosi nati nel Basso Medioevo: in particolare, il termine si afferma nell'accezione religiosa con la nascita degli ordini mendicanti che, a partire dal XIII secolo, si aggiungono agli ordini monastici e canonicali.