'A'isha del Marocco
Lalla Aicha del Marocco (Rabat, 17 giugno 1930 – Rabat, 4 settembre 2011) è stata una principessa e ambasciatrice marocchina.
Aicha del Marocco | |
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principessa del Marocco | |
Nascita | Rabat, 17 giugno 1930 |
Morte | Rabat, 4 settembre 2011 (81 anni) |
Sepoltura | Rabat |
Dinastia | Dinastia alawide |
Padre | Mohammed V del Marocco |
Madre | Lalla Abla bint Tahar |
Consorte | Hassan al-Yaqubi Hassan bin al-Mahdi |
Biografia
Era la figlia di Mohammed V del Marocco, e della sua seconda moglie, Lalla Abla bint Tahar[1]. Per volere del padre, insieme ai suoi fratelli, Aicha ricevette un'educazione all'occidentale, studiando storia alla Sorbona.
Nell'aprile 1947, accompagnò il padre e il fratello a Tangeri. Mentre suo padre tenne un discorso in cui chiese l'unificazione del Marocco, Lalla Aicha rappresentava una moderna immagine delle donne. Un'immagine "permissiva" che innescò anche uno scandalo tra i marocchini più conservatori.
Nel 1953 suo padre venne esiliato e la famiglia andò a vivere in Corsica. Nel 1955 ritornò e venne nominato re del Marocco, da poco indipendente. Lalla Aicha tornò con lui e prese una posizione di rilievo nel movimento per i diritti delle donne. Nel novembre 1957 il "Times" la rappresentò come simbolo del femminismo islamico.
Fu la prima presidentessa dell'Entraide Nationale, della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale (1950-1969)[2][3] e presidentessa onoraria dell'Unione Nazionale delle Donne Marocchine (1969-2011)[4].
Matrimoni
Primo Matrimonio
Sposò, il 16 agosto 1961, Hassan al-Yaqubi (1934). Ebbero due figlie:
- Lalla Zubaida al-Yaqubi.
- Lalla Nufissa al-Yaqubi.
La coppia divorziò nel 1972.
Secondo Matrimonio
Sposò in seconde nozze Hassan bin al-Mahdi, come la sua terza moglie. Non ebbero figli e suo marito morì nel 1984.
Carriera diplomatica
Dopo l'ascesa del fratello, il 3 marzo 1961, Lalla Aicha divenne ambasciatrice in Gran Bretagna (1965-1969), in Grecia (1969-1970) e in Italia (1970-1973). Scegliere come ambasciatore una donna per un paese islamico era insolito.
Morte
Dopo aver terminato la sua carica come ambasciatrice si ritirò a vita privata. Era un'appassionata giocatrice di golf[5][6].
Onorificenze [8]
Onorificenze marocchine
Onorificenze straniere
Note
- ^ Telquel Online no. 263 "Ambassadrice Lalla Aïcha, Au nom de la sœur" (retrieved 20 September 2008)
- ^ "Galerie photo de la princesse", Moroccan Red Crescent Society
- ^ Telquel Online, #304-05, Hassan Hamdani, "Histoire: Lalla Aïcha, La princesse nationaliste" (retrieved 20 September 2008)
- ^ The Alawi Dynasty genealogy, p. 11
- ^ Artikel 2008 (frz.)
- ^ Nachruf 2011 (frz.)
- ^ Information zur Beisetzung von Prinzessin Lalla Aicha (en)
- ^ Royal Ark
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
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