G.fast è uno standard DSL adottato[1] il 5 dicembre 2014 dall’ITU-T (il settore dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni che si occupa di regolare le telecomunicazioni telefoniche e telegrafiche) che abilita velocità di trasmissione tra 200 Mbit/s e 500 Mbit/s. In speciali circostanze la velocità può raggiungere 1 Gbit/s. Le alte velocità sono raggiungibili su distanze molto brevi (meno di 250 metri). Si tratta di un potenziamento della tecnologia utilizzata nella VDSL2, tuttavia è ottimizzata per le brevi distanze e non rimpiazzerà la VDSL2 sulle lunghe distanze.

Le specifiche sono state pubblicate come standard ITU-T G.9700 e G.9701 e sono state ratificate nel 2014. Lo sviluppo è stato coordinato con il progetto FTTdp (fiber to the distribution point) del Broadband Forum[2]. Alcune dimostrazioni di questa nuova tecnologia sono state effettuate nel 2013 e i primi dispositivi dovrebbero entrare in commercio nel 2015.

Tecnologia

Nel G.fast i dati sono modulati mediante la modulazione discreta multitono, come avviene nella VDSL2 e nella maggior parte delle varianti dell’ADSL. Lo standard G.fast consente i profili 106 MHz e 212 MHz, mentre la VDSL2 usa lo spettro 8,5, 17,664 e 30 MHz; esso si sovrappone alla banda di trasmissione radio in FM tra gli 87,5 e i 108 MHz e a diversi servizi radio militari e governativi. Per limitare le interferenze con questi servizi radio, lo standard ITU-T G.9700, chiamato anche G.fast-psd, specifica i metodi per generare la densità dello spettro di potenza del segnale trasmesso. Il G.9701, chiamato anche G.fast-phy, contiene le specifiche della parte fisica del G.fast.

Per consentire la coesistenza con l’ADSL2 e i diversi profili VDSL2, la frequenza di avvio può essere impostata tra 2,2, 8,5, 17,664 e 30 MHz. G.fast usa il duplex a divisione temporale, diversamente dalla VDSL2 e dall’ADSL2, che usando il duplex a divisione in frequenza.

Il servizio consente velocità tra 200 e 1000 Mbit/s su tratti non più lunghi di 100 metri; le velocità massime si riducono a 500, 200 e 150 Mbit/s su tratti lunghi rispettivamente 100, 200 e 250 metri. In alcune prove effettuate nel luglio 2013 da Alcatel-Lucent e Telekom Austria utilizzando dei prototipi e in condizioni di laboratorio è stata raggiunta la velocità totale (invio e ricezione) di 1,1 Gbit/s su una distanza di 70 metri e di 800 Mbit/s su 100 metri. In cavi più vecchi e non schermati la velocità totale è stata di 500 Mbit/s su 100 metri.

Sviluppi futuri

Il G.fast potrà consentire di portare la fibra più vicino agli utenti di quanto si possa con la VDSL2 FTTN (fibra fino al nodo), ma non al livello della FTTH (fibra fino a casa). Nella FTTdp (fibra fino al punto di distribuzione) un ristretto numero di utenti alla distanza massima di 200-300 metri sono collegati al nodo della fibra, che fa da DSL access multiplexer (DSLAM). Nell’ADSL2 invece il DSLAM si trova in una centrale telefonica ad una distanza massima di 5 chilometri dall’utente, mentre talvolta nella VDSL2 il DSLAM si trova in un armadio stradale e serve centinaia di utenti alla distanza massima di 1 chilometro. La VDSL2 è anche largamente usata nella FTTB (fibra fino alle fondamenta).

Un nodo G.fast FTTdp tipicamente ha le dimensioni di una scatola di scarpe e può essere installato su di un palo o sottoterra. Nella FTTB il nodo si trova nelle fondamenta di un condominio e il G.fast è utilizzato nel cablaggio interno all’edificio. Nella fibra fino al cortile ogni nodo serve una singola abitazione; il nodo viene alimentato dal modem dell’utente.

Note

Voci correlate

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