Fausto Ricci (cantante)

baritono italiano
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Fausto Ricci (Viterbo, 15 Febbraio 18921964) è stato un baritono italiano.

Formazione

La voce del giovane Fausto Ricci, che cantava mentre era al lavoro come stuccatore in un cantiere edile di suo padre a Roma, fu ascoltata casualmente dal tenore Francesco Marconi. L’artista Lo chiamò nel suo dialetto romanesco, “a coso” e gli chiese se avesse studiato canto ; il giovane aveva ascoltato la musica e i cori della sua città, ma non aveva affatto studi: Marconi decise di coltivare il giovane talento, e lo avviò allo studio del canto presso la contessa Giuseppina Vitali-Augusti di Roma. Già nel 1916 esordì sulle scene romane. Cantò come Carlo V nell’ “Ernani” di Verdi, e poi al prestigioso teatro Costanzi fu l’Amonasro dell’ “Aida”. La sua carriera fu interrotta dal servizio militare durante la Guerra, ma riprese brillantemente nel 1918 alla Scala di Milano nel ruolo del Faraone del Mosè di Rossini. Seguirono molte altre interpretazioni, di cui alcune sono qui elencate fino al 1939.

Interpretazioni

  • 1916 aprile Roma Teatro Costanzi AIDA (Amonasro)
  • 1918 settembre Milano Teatro La Scala MOSE' (Faraone), e poi Rimini Teatro Vittorio Emanuele TROVATORE (Conte)
  • 1919 aprile Firenze Teatro Della Pergola TRAVIATA (Germont), ottobre Verona Teatro Nuovo LOHENGRIN (Tetralmondo), ottobre e novembre Firenze Teatro Della Pergola AIDA (Amonasro) / TRAVIATA (Germont) / PAGLIACCI (Tonio), dicembre Como Teatro Sociale LORELEY (Hermann), Reggio Emilia Teatro Municipale LOHENGRIN (Tetralmondo)
  • 1920 agosto Bergamo Taetro Donizzetti MOSE' (Faraone), Siena Teatro Della Lizza AIDA (Amonasro)
  • 1922 luglio Civitavecchia Teatro Guglielmi FORZA DEL DESTINO (Carlo) / PAGLIACCI (Tonio) / TRAVIATA (Germont), ottobre Civitavecchia Teatro Guglielmi CONCERTO, dicembre Pisa Teatro Verdi ERNANI (Carlo)
  • 1924 maggio Viterbo Teatro Comunale CONCERTO
  • 1925 Napoli Teatro Bellini FORZA DEL DESTINO (Carlo)
  • 1939 settembre Viterbo Teatro Unione FORZA DEL DESTINO (Carlo)

Ricci non amava le opere comiche e per questo non ha mai voluto cantare nel Barbiere di Siviglia. Preferiva le parti forti e drammatiche come quelle di Verdi. . Anche la sua presenza scenica era eccellente, grazie ai consigli di grandi attori come Zacconi e Ruggeri, che lo ebbero per amico.

Grandi successi raccolse anche all’estero: cantò nei principali teatri d’Europa (Vienna, Berlino, Madrid, Londra) e dal 1924 al 1927 in quelli dell’America Latina tra cui il prestigioso “Colòn” di Buenos Aires, dove interpretò Marcello nella Bohéme di Puccini. Nella capitale argentina si esibì anche per festeggiare il volo transoceanico di Francesco De Pinedo.

Giudizi

La sua voce squillante e potente ebbe nel tempo autorevoli estimatori fra cui Arturo Toscanini (“Ricci ha una voce grandiosa e di una bellezza incomparabile”), Mattia Battistini, Titta Ruffo ed Enrico Caruso che lo ascoltò nei primi esordi. Convinti apprezzamenti vennero anche da Mascagni e Serafini. Alcuni illustri maestri e critici, non esitarono a definire “la più bella voce del mondo”. Il Giornale d’Italia” scrisse “….egli seppe commuovere ed affascinare la folla che gremiva la piazza, scatenando alla fine applausi entusiastici”. Un critico musicale argentino scriverà “…di fronte alla voce di Ricci, quella degli altri cantanti non è adatta neppure a chiamare un taxi all’uscita del teatro”.

Aneddoti

In scena voleva comunque essere protagonista. . “Chi ha più polvere spari” avrebbe detto al soprano Lina Pagliughi dietro le quinte, prima di entrare in scena. Una volta gli accadde di sopraffare volutamente un’altra voce. Raccontava che durante una Traviata a Berlino, il soprano (una finlandese) cercava di stancarlo obbligandolo a fare molti giri sul palcoscenico; allora in un duetto sfoderò un tale acuto da sopraffare la malcapitata rivale. Al Teatro ”Unione” di Viterbo nel 1939 canta La Forza del Destino. In quest’ occasione riceve l’apprezzamento più gradito e più ruspante: dalla galleria del teatro vola al suo indirizzo, in dialetto locale, la colorita esclamazione “Ammazzete che pornelle (= che colpi, che forza !)”. Ricci era un bell’uomo e quindi molto amato dalle donne. Una volta fu assalito da una focosa principessa tedesca proprio davanti alla moglie e per salvare la pace di casa non trovò di meglio che fare in fretta le presentazioni. Così il suo “Bitte meine Frau” mise subito all’angolo l’aitante nobildonna. Fu uno spirito libero, ribelle ad ogni sopruso e per questo poco gradito al regime fascista. L’etichetta di antifascista gli cadde però addosso per caso, in seguito al diverbio con un impresario che voleva imporgli un contratto capestro. Al suo rifiuto, come per vendetta, gli venne affibbiato il marchio di nemico del regime. Maggio 1944, località Pian di Tortora, immediati dintorni di Viterbo: “Sono il baritono Fausto Ricci ed ho un invito del maresciallo Kesserling per un concerto alle forze armate germaniche di stanza a Roma”. Esce dalla grotta dove era nascosto con la famiglia e mostra il documento all’ufficiale delle SS e all’interprete “Tu essere altro Fausto Ricci – rintuzzano i due con fare minaccioso - tu non essere baritono, fucilare, fucilare”. Vistosi perduto, Ricci, malgrado l’emozione del momento, intonò a gran voce il suo cavallo di battaglia, quel “Nemico della patria” (dall’Andrea Chenier di Giordano) che proprio in Germania gli aveva creato tanta popolarità, attribuendogli finanche il titolo di “cantante di Dio”. E questo bastò per chiarire l’equivoco.

DISCOGRAFIA

	FONOTIPIA RECORD	 
  • 120122 a RIGOLETTO: Solo per me l'infamia (soprano Pia Ravenna)
  • 120122 b RIGOLETTO: Vendetta (soprano Pia Ravenna)
  • 120125 a TRAVIATA: Pura siccome un angelo (soprano Pia Ravenna)
  • 120125 b TRAVIATA: Non sapete quale affetto (soprano Pia Ravenna)
  • 120126 a TRAVIATA: Dite alla giovane (soprano Pia Ravenna)
  • 120126 b TRAVIATA: Morrò! La mia memoria (soprano Pia Ravenna)
  • 120127 a RIGOLETTO: Povero Rigoletto
  • 120127 b RIGOLETTO: Cortigiani
  • 120128 a CARMEN: Con voi ber
  • 120128 b DON CARLO: O Carlo ascolta


	PARLOPHONE RECORD	 
  • 21111 TOSCA: Tardia la notte
  • 21113 GIOCONDA: O monumento
  • 21114 DINORAH: Sei vendicata assai
  • 43394 ERNANI: Lo vedremo o veglio audace
  • 43395 ERNANI: Oh! Dei verd'anni miei
  • 43397 ZAZA': Buona Zazà
  • 43398 ZAZA': Zazà piccola zingara
  • 84010 BALLO IN MASCHERA: Eri tu
  • 84011 TROVATORE: Il balen
  • 84012 OTELLO: Credo
  • 84013 PAGLIACCI: Prologo P.I°
  • 84014 PAGLIACCI: Prologo P.II°
  • 84015 RIGOLETTO: Pari siamo
  • 84017 CAVALLERIA RUSTICANA: Il cavallo scalpita
  • 84018 ERNANI: O sommo Carlo
  • 84019 ANDREA CHENIER: Nemico della patria
  • 84518 GIOCONDA: (baritono Enzo Grimaldo, tenore Nino Piccaluga)
  • 84519 GIOCONDA: O grido di quest'anima (Tenore Nino Piccaluga )
	VOX RECORD	 
  • 03515 A DINORAH: Sei vendicata assai
  • 03515 B ANDREA CHENIER: Nemico della patria
  • 03535 A DI CAPUA: Maria Marì
  • 03535 B ZAZA': Zazà piccola zingara

Attività didattica

. Il commendatore Ricci, ritiratosi dall’arte attiva, iniziò a Viterbo, l’insegnamento del canto e dell’impostazione della voce coadiuvato al pianoforte dalla figlia signora Gloria. Ha pubblicato un suo accurato studio dal titolo “Come si canta” che fu molto apprezzato.