Basilica del Volto Santo

basilica italiana

La basilica del Volto Santo, o anche santuario del Volto Santo, è la chiesa principale di Manoppello (Abruzzo, provincia di Pescara), insieme all'abbazia di Santa Maria Arabona.

Basilica del Volto Santo
Facciata della basilica
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Abruzzo
LocalitàManoppello (Pescara)
IndirizzoVia dei Cappuccini - Manoppello
Coordinate42°14′59.82″N 14°03′44.58″E
ReligioneCattolica
TitolareVolto Santo di Manoppello
DiocesiArcidiocesi di Chieti-Vasto
Consacrazionequalche anno dopo il 1620
Stile architettonicoStile rinascimentale
Inizio costruzioneprima del 1620
Completamento1620
Sito webwww.voltosanto.it

La basilica è meta di pellegrinaggio perché ospita una reliquia che secondo la leggenda sarebbe il velo della Veronica (Volto Santo di Manoppello).

Nel settembre 2006 fu visitata da papa Benedetto XVI ed elevata alla dignità di basilica minore.[1]

Storia della basilica

 
Il Volto Santo

La basilica fu fatta costruire intorno al 1620, su un colle fuori dall'abitato di Manoppello, per volere del notaio Donato Antonio de Fabritiis, rimaneggiando un presente convento di monaci.

Nel 1848 la chiesa subì altri interventi, in particolare sulla facciata. Successivamente la basilica fu ampliata negli anni sessanta per favorire l'afflusso dei pellegrini.

Leggenda del Volto Santo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Volto Santo di Manoppello.

Secondo il racconto tradizionale, nel 1506 un pellegrino sarebbe giunto a Manoppello, recando un pannello con quello che sosteneva fosse il ritratto il volto di Cristo, che avrebbe consegnato al fisico Giacomo Antonio Leonelli, e sarebbe quindi sparito misteriosamente. L'erudito, inizialmente scettico, si sarebbe in seguito ricreduto sull'autenticità della reliquia in seguito ad un accurato esame.

La famiglia Leonelli lo avrebbe conservato fin quando Marzia Leonelli lo vendette, in cattive condizioni, a Donato Antonio de Fabritiis, il quale incaricò di dare alla reliquia una sistemazione più consona il padre Clemente da Castelvecchio. Frate Remigio da Rapino eseguì la cornice in legno di noce e difese l'immagine con i due vetri tuttora conservati, ma eliminò anche tutta la parte della stoffa, che aveva le proporzioni di una tovaglia, intorno all'immagine.

La storia è narrata nella Relatione historica di padre Donato di Bomba, nell'atto notarile della donazione del Velo ai padri cappuccini nel 1638 da parte di Antonio de Frabritis.

Dal 1703 la festa della Trasfigurazione di Gesù divenne la festa del Volto Santo.

Descrizione

 
Particolare della facciata

La facciata a capanna è costruita con blocchetti di pietra di colore rosso sfocato e bianco, combinati in un disegno geometrico a piccole croci. Al centro è un rosone, che imita quello della basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila.

L'interno, a navata unica, ha decorazioni barocche.

Il Volto Santo è collocato su un rialzo dietro l'altare, protetto da una teca di vetro, come il Miracolo eucaristico della chiesa di San Francesco di Lanciano (provincia di Chieti).

Sul fianco sinistro della basilica sorge distaccato il campanile, suddiviso in tre settori, al di sopra di un basamento, per mezzo di cornicioni di pietra bianca. Come molti campanili abruzzesi seicenteschi, è realizzato con mattoni rossi ed elementi decorativi in pietra bianca. Dei rosoni occupano la parte centrale del settore inferiore, mentre i due settori superiori hanno aperture ad arco per le campane.

Note

Collegamenti esterni