Claudia Procula

moglie di Ponzio Pilato
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Claudia Procula è il nome comunemente attribuito alla moglie di Ponzio Pilato, uno dei personaggi della storia evangelica della Passione. Il Vangelo di Matteo, unico a parlare di lei, non la nomina e solo successivamente la tradizione cristiana la battezzò come Procula, Procla, Prokla, Perpetua o Claudia Procula a seconda delle traduzioni.

Santa Procula
 
MorteI secolo
Venerato daChiesa ortodossa orientale
Chiesa ortodossa etiopica
CanonizzazioneVI secolo
Ricorrenza27 ottobre (Chiesa ortodossa)
25 giugno (Chiesa ortodossa etiopica)

Nella narrazione evangelica

 
Il sogno della moglie di Pilato (Le Rêve de la femme de Pilate), incisione di Alphonse François, dopo Gustave Doré, ca. 1879.

Fra i quattro evangelisti soltanto Matteo nomina la moglie di Pilato. Secondo il resoconto del suo vangelo lei mandò un messaggio al marito per dissuaderlo dal condannare Gesù a morte sollecitata da un sogno: "Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua" (Matteo 27, 19). Matteo è molto sintetico sulla donna e non esamina il sogno da cui sarebbe stata afflitta.

Il nome Claudia appare solo nella seconda lettera a Timoteo 4,21. ‘Affrettati a venire prima dell'inverno. Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti i fratelli’.

Culto

Procula è riconosciuta santa nella tradizione orientale, perché, in seguito alla visione avuta nell'imminenza del processo, avvertì suo marito di non condannare Gesù a morte. Nella Chiesa Greco-Ortodossa, è celebrata il 27 ottobre. È nota nella Chiesa Ortodossa come Santa Procula, Procla o Prokla.

La Chiesa ortodossa etiopica celebra insieme Pilato e Procula il 25 giugno. La Chiesa etiopica ha canonizzato Pilato come santo nel sesto secolo perché assolse sé stesso dalla colpevolezza della crocifissione. È possibile vedere un'icona Greco-Ortodossa di Procula[1].

Lettere di Procula

Esistono degli scritti che si propongono come autografi di Procula, delle lettere relative al suo periodo trascorso in Giudea. Questi manoscritti furono trovati in un monastero belga a Bruges e trasferiti negli archivi del Vaticano. La studiosa statunitense Catherine van Dyke, fu la prima persona a tradurre le lettere in inglese. Esse furono inizialmente pubblicate nella rivista Pictorial Review, aprile 1929. L'intero testo della Lettera di Claudia è ora pubblicato da Issana Press con il titolo di "Relics of Repentance"[2].

Letteratura e filmografia

Sulla base del riferimento evangelico al sogno della moglie di Pilato è stato scritto un dramma. Questo sogno è citato inoltre nel film La tunica del 1953.

Nell'opera rock Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Webber, la moglie di Pilato non è menzionata, ma il suo sogno è attribuito a Pilato stesso, cosa che gli rende ostico e confuso l'agire durante la scena del processo.

Il film del 1961 Il re dei re, Procula (Claudia, nel film) interpretata da Viveca Lindfors è ritratta come una moglie devota e una donna intelligente. Il film, discostandosi dalle fonti storiche ed evangeliche, la propone come la figlia dell'imperatore romano Tiberio.

Nel film del 2004 The Passion è nota come Claudia (interpretata da Claudia Gerini). In questo film ha un ruolo comprimario e compassionevole. In una scena Claudia afferma di saper riconoscere la verità quando la sente, in un'altra consola Maria la madre di Gesù e generosamente le porge dei panni per pulire il sangue della fustigazione.

Voci correlate

Note

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