Programma nucleare militare giapponese
Programma nucleare giapponese
Il programma nucleare giapponese noto come "Genzai Bakudan" si sviluppò in due differenti programmi:
- uno sotto l'egida della Marina Imperiale giapponese. Tale programma sarà denominato F-Go (dove "F" indicava la "fissione") e fu diretto dal professor Bunsaku Arakatsu e comprendeva nel suo staff anche il futuro premio nobel Hideki Yukawa; programma iniziato a Kyoto nel 1942 che mirava a ottenere una fonte di energia alternativa e indipendente dal petrolio e dal carbone che scarseggiavano in Giappone;
- e uno sotto l'egida dell'Esercito Imperiale giapponese il quale fu diretto dal professor Yoshio Nishima (che era amico di Niels Bohr), con fini prettamente militari. Questo programma era iniziato nel luglio del 1941 nel Riken (che era l'Istituto per le ricerche sulla fisica e la chimica istituita fin dal 1931)ed era ubicato a Tokyo.
Ma i bombardamenti su Tokyo danneggiarono gravemente l'Istituto tanto che fu necessario trasferirlo presso Hungnam (ora Konan) nella Corea del nord, dove esistevano delle miniere di materiale radioattivo, anche se non in quantità sufficiente.
Dopo la resa del Giappone, gli americani ritrovarono 5 ciclotroni (che erano apparecchi destinati alla produzione di combustibile nucleare) i quali furono demoliti e i pezzi furono gettati nella baia di Tokyo. Da tener presente che, siccome furono i sovietici ad arrivare per primi nella Corea del nord non fu possibile per gli statunitensi avere dati certi sulle ricerche effettuate a Hungnam.
Inoltre, parecchi anni dopo la fine del conflitto, iniziarono a comparire documenti declassificati dove si indicava un presunto esperimento atomico nipponico effettuato il 12 agosto 1945 nel mare davanti a Hungnam. Si citava una strana esplosione avvenuta su una nave bersaglio la quale affondò insieme a tutte le altre presenti nella baia oggetto dell'esperimento.
Verità o semplici fantasie ? Il mistero rimane ancora ufficialmente irrisolto, anche perchè non è possibile andare a controllare il sito della presunta esplosione, dove sarebbe ancora oggi possibile verificare eventuali tracce residuali dell'esperimento.