Cappelli (editore)
Cappelli fu una casa editrice e una tipografia fondata a Rocca San Casciano da Licinio Cappelli (Rocca San Casciano 1864 - Bologna 1952) e in seguito gestita dai figli, in particolare Carlo Alberto (Rocca San Casciano 1907 - Verona 1982).[1] La sua sede passò nel corso degli anni a Modena e poi a Bologna. Nel 1977 cambiò nome in Nuova Cappelli, passando sotto il Gruppo Editoriale Milano. Attualmente il marchio Cappelli appartiene al gruppo editoriale che fa capo alla casa Editrice La Scuola. [2]
Cappelli | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | |
Fondata da | Licinio Cappelli |
Sede principale | Bologna |
Gruppo | Editrice La Scuola |
Prodotti | Narrativa, saggistica |

All'inizio si occupò prevalentemente di chimica e fisica, con un occhio di riguardo per le discipline mediche. Una sua famosa collana fu Classici italiani della medicina.[3] Si orientò poi allo spettacolo, creando collane cinematografiche.[4]
Tra i suoi redattori (e scrittori) vi furono Attilio Frescura, che pubblicò l'editio princeps de La coscienza di Zeno nel 1923, operando alcuni importanti modifiche all'originale,[5] Giorgio Guazzotti e Paolo Grassi, nella co-direzione della collana Documenti di teatro,[6] Giuseppe Longo, che diresse la collana L'ippocampo,[7] e Ida Baccini, che diresse la rivista settimanale per l'infanzia Il giornale dei bambini;[8] nel 1912 Cappelli acquistò Cordelia, settimanale e poi mensile guidato prima da Jolanda e poi da Bruna, periodico a sfondo femminista "cauto e moderato" con annessa collana di successo ragguardevole.[9][10]
La casa editrice pubblicò inoltre vari testi degni di nota, tra cui I teatri stabili in Italia (1898-1918) di Andrea Camilleri,[11] quelli di Tommaso Costo,[12] L'identità del fluido elettrico di Alessandro Volta[13], L'ospite di Grazia Deledda[14], Farmacopea di Luigi Vincenzo Brugnatelli, La biblioteca dei re d'Aragona in Napoli di Giuseppe Mazzatinti, testi di critica letteraria di Emma Boghen Conigliani e di Evelyn Franceschi Marini, saggi critici di Jolanda[15] poesie di Bruna,[16] e Ballerina di carta di Giuseppe Dessì.[1]
Nel 1939 pubblicò l'Opera omnia di Alfredo Oriani a cura di Benito Mussolini.[17]
Note
- ^ a b Giuseppe Dessì e Giulio Vannucci, Dessí e la Sardegna, Firenze University Press, 2013, p. 108, ISBN 978-88-66554-00-4. Errore nelle note: Tag
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non valido; il nome "dessì" è stato definito più volte con contenuti diversi - ^ La Scuola su LombardiaBeniCulturali
- ^ Gianfranco Tortorelli, Tra le pagine: autori, editori, tipografi nell'Ottocento e nel Novecento, Edizioni Pendragon, 2002, p. 137, ISBN 978-88-83421-02-0.
- ^ Cappelli, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Italo Svevo, Nota al testo in La coscienza di Zeno, Giunti Editore, 1994, p. 423, ISBN 978-88-09205-26-0.
- ^ Franco Ferrari, Intorno al palcoscenico, ed. FrancoAngeli, 2012, p. 87, ISBN 978-88-20407-29-2
- ^ Nicola Turi, Giuseppe Dessí Storia e genesi dell’opera, Firenze University Press, 2014, p. 89, ISBN 978-88-66556-36-7.
- ^ IL GIORNALE DEI BAMBINI, Fondazione Franco Fossati
- ^ Maria Iolanda Palazzolo, Storia dell'editoria nell'Italia contemporanea, Giunti Editore, 1997, p. 252, ISBN 978-88-09212-36-7.
- ^ Laura Guidi, Scritture femminili e storia, ed. ClioPres, 2004, pp. 132-133, ISBN 978-88-88904-02-3.
- ^ I teatri stabili in Italia : 1898-1918 / Andrea Camilleri sull'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche
- ^ Tommaso Costo sull'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche.
- ^ Pietro Configliachi, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ L'ospite / Grazia Deledda su Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
- ^ Ombretta Frau e Cristina Gragnani, Sottoboschi letterari, Firenze University Press, 2011, p. XXI, ISBN 978-88-64532-95-0.
- ^ Gianfranco Tortorelli, Il torchio e le torri, Edizioni Pendragon, 2006, p. 281, ISBN 978-88-83425-16-5.
- ^ Opera omnia di Alfredo Oriani / a cura di Benito Mussolini sull'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche.