Lo scolapasta, chiamato anche colapasta e colabrodo, è un utensile di cucina che viene usato per separare i cibi dall'acqua di cottura.

Scolapasta in acciaio inox

Come dice il nome l'uso prevalente è quello di scolare la pasta, ma viene usato anche nella preparazione di verdure o altri alimenti quando si deve eliminare nello stesso momento tutta l'acqua o altro liquido e trattenere, sgocciolata, la parte solida.

Il colapasta tradizionale è di forma semisferica cava, con due manici contrapposti sul bordo e una basetta o piedini per non rovesciarsi.

Esistono anche colapasta cilindrici, generalmente abbinati a pentola di simile diametro e profondità che consentono di togliere i cibi dal liquido direttamente sul piano di cottura e trasferirli in altra pentola per l'operazione successiva. Il materiale più usato è il metallo: alluminio, acciaio inox, ferro smaltato, seguito dalla plastica.

La prima testimonianza italiana di uno strumento realizzato per scolare la pasta è del 1363 e riguarda la caza lasagnaria, un particolare tipo di mestolo forato, in dotazione ai lasagnari, ovvero i pastai imbarcati sulle galee della Repubblica di Genova.[1]

Uso simbolico

Lo scolapasta è utilizzato come copricapo dagli adepti della religione del pastafarianesimo.

Può essere usata in discussioni per prendere in giro un portiere che ha preso tanti gol un una partita, ovvero bucato da tutte le parti, es. Gianni.

Note

  1. ^ Corrado Barberis, Mangitalia. La storia d'Italia servita in tavola, Donzelli Editore, Roma, 2010, pag.58

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Cucina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Cucina