Clamoroso al Cibali!
Template:Infobox incontro di calcio Clamoroso al Cibali! è una celebre locuzione attribuita al radiocronista italiano Sandro Ciotti, coniata domenica 4 giugno 1961 durante la cronaca di Catania-Inter giocata allo stadio "Cibali", valevole per l'ultima giornata del campionato 1960-61, a Tutto il calcio minuto per minuto.
Contrariamente a ogni pronostico la squadra siciliana vinse per 2-0 e la frase, benché non esistano resoconti radiofonici che consentano di verficare che essa fu effettivamente pronunciata[1], entrò comunque nel gergo calcistico per indicare un risultato a sorpresa, in cui è la squadra sfavorita a prevalere.[2]
Il contesto
Catania-Inter si disputò il 4 giugno 1961, in occasione dell'ultima giornata di campionato. I milanesi, secondi a due punti dalla Juventus, si erano visti annullare a sorpresa il 3 giugno la vittoria ottenuta a tavolino per invasione di campo dei tifosi bianconeri nello scontro diretto del 16 aprile. I nerazzurri, malgrado si trovassero di punto in bianco dall'essere primi in classifica in coabitazione con i torinesi a essere al secondo posto con due punti di distacco, erano ancora in gioco per la conquista dello scudetto, dovendo recuperare la gara contro gli juventini.[3] I neopromossi etnei, rivelazione della stagione, avevano invece già raggiunto un'agevole salvezza grazie all’ottavo posto finale, ritrovandosi a metà torneo perfino nella lotta per il tricolore.
I pronostici davano per scontata la vittoria dei meneghini contro una squadra che non aveva ormai più nulla da chiedere al proprio campionato. Tuttavia i calciatori catanesi covavano propositi di rivincita dopo l’incontro d'andata perso 0-5 a San Siro (con quattro autogol); nelle interviste successive alla suddetta gara, il tecnico nerazzurro Helenio Herrera aveva irriverentemente definito i rosazzurri «una squadra di postelegrafonici». I siciliani, di fatto, se la legarono al dito e decisero di rivalersi quanto prima sull'Inter e su Herrera – «per come avevamo giocato forse aveva pure ragione, quattro autoreti sono un po’ troppe. Ma ci siamo guardati in faccia promettendoci vendetta», affermò il capitano catanese Adelmo Prenna –, tanto che, nei giorni precedenti la sfida di ritorno, i giocatori etnei rifiutarono compatti un doppio premio offerto dalla loro dirigenza per lasciare la vittoria ai lombardi: «No, ci dispiace. Ce la giochiamo. E giocammo alla morte» come ricordò Giorgio Michelotti.[2]
La partita
L'Inter era demoralizzata da quello che riteneva un'ingiusto annullamento della vittoria di aprile contro la Juventus, ma era altresì convinta di giocare contro un avversario non ostile e senza ambizioni di classifica.[3] Il Catania, tuttavia, giocò all'attacco per l'intera gara e si portò in vantaggio con la rete di Mario Castellazzi al 25’: su un tiro dal centro dell'area respinto da Bengt Lindskog si avventò l'ala sinistra Castellazzi, che nel frattempo si era spostato a destra, che stoppò di petto, tirò al volo e infilò alle spalle di Da Pozzo con un tiro all'incrocio dei pali[5][4]. Al gol dell'attaccante etneo si levò un grido da uno spettatore: «Questo è il vero sport!»[5]. I nerazzurri provarono una timida reazione, ma il tiro di Firmani terminò sopra la traversa, e subirono i continui attacchi degli etnei, restando quindi obbligati a chiudersi in difesa e non tirando mai in porta, se si esclude un tiro rasoterra di Lindskog bloccato dal portiere etneo[5]. Nella ripresa il Catania aumentò ulteriormente il ritmo degli attacchi, colpendo due pali con Prenna e Castellazzi.
Lo stesso Castellazzi dalla sinistra segnò con un tiro a giro il raddoppio per il Catania, annullato però dall'arbitro De Marchi[5]. L'Inter provò ancora a reagire , ma la sterile manovra nerazzurra portò solo al tiro di Lindskog, finito fuori, e al cross di Morbello, che non arrivò a nessun compagno[5]. Calvanese sciupò un'occasione in contropiede, ma poco dopo, al 70', su un contropiede, lo stesso Calvanese si involò da solo verso la porta, ma fu raggiunto da Facchetti, che stese l'attaccante etneo e il portiere nerazzurro. Il più veloce a rialzarsi fu il giocatore del Catania, che recuperò il pallone e segnò a porta sguarnita[5][6]. L'Inter provò a reagire, colpendo una traversa con Morbello e non trovando il gol con Lindskog[5]. Poco dopo furono espulsi Balleri e Giavara: il nerazzurro colpì al volto l'etneo, che reagì[5]. Poco dopo non fu concesso un rigore agli etnei: al momento del fallo, Calvanese era in procinto di segnare da facile posizione; l'arbitro non ritenne che sussistessero gli estremi per il rigore, causando l'ira dei tifosi[5].
A fine gara, i tifosi rossoazzurri, per vendicarsi dei dirigenti interisti, che avevano preso in giro i giocatori etnei dando per scontato il risultato, fecero risonare nello stadio il coro «Viva la Juventus», che sapeva di beffa per i nerazzurri[5]. A seguito del contestuale pareggio interno, per 1-1, contro il Bari, la Juventus ampliò a tre punti il margine sui rivali e si laureò matematicamente campione d’Italia[7], rendendo di fatto ininfluente il recupero dell'incontro con l'Inter, disputato sei giorni più tardi.
Tabellino
| Catania 4 giugno 1961 34ª giornata | 2 – 0 referto | Stadio Cibali (30 000 spett.)
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Note
- ^ Francesco Saverio Intorcia, E la radio cantò “Clamoroso al Cibali”. Quando Ameri e Ciotti litigavano in diretta, in repubblica.it, 13 giugno 2011. URL consultato il 13 luglio 2014.
- ^ a b Giuseppe Bagnati, Quel giorno che… “Clamoroso al Cibali!”, in gazzetta.it, 3 febbraio 2008. URL consultato il 31 ottobre 2011.
- ^ a b Boniperti e quel 9-1 all' Inter: «Fu Sivori a voler infierire», in Corriere della Sera, 25 ottobre 2001, p. 47. URL consultato il 22 maggio 2015.
- ^ a b Calcio Catania: la storia, su mimmorapisarda.it. URL consultato il 21 luglio 2014.
- ^ a b c d e f g h i j Vittorio Pozzo, L'Inter non ha saputo reagire ai decisi attacchi del Catania: 2-0, in Stampa Sera, 5 giugno 1961, p. 5. URL consultato il 18 luglio 2014.
- ^ Vittorio Pozzo, Il Catania ha imposto l'alt ai sogni di scudetto dell’Inter, in Stampa Sera, 5 giugno 1961, p. 18. URL consultato il 13 luglio 2014.
- ^ La Juventus è campione d'Italia, in Stampa Sera, 5 giugno 1961, p. 5. URL consultato il 13 luglio 2014.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Da 'Scusa Ameri' a 'Clamoroso al Cibali' su la Repubblica.it