Laives (Italia)

comune dell'Alto Adige, Italia

Laives (IPA: ['lajves], Leifers in tedesco[6]) è un comune italiano di 17.606 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, che è divenuto città dal 1985.

Laives
comune
Laives/Leifers
Laives – Veduta
Laives – Veduta
Laives vista dal lungo Adige
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoChristian Bianchi (centro-destra: Lega Nord e liste civiche) dal 24/05/2015 (1º mandato)
Territorio
Coordinate46°25′39.42″N 11°20′25.72″E
Altitudine258 m s.l.m.
Superficie24,11 km²
Abitanti17 555[3] (30-11-2014)
Densità728,12 ab./km²
FrazioniPineta (Steinmannwald), San Giacomo (Sankt Jakob)

Località: La Costa (Seit), Montelargo (Breitenberg)[1]

Comuni confinantiBolzano, Bronzolo, Nova Ponente, Vadena
Altre informazioni
Cod. postale39055
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021040
Cod. catastaleE421
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[4]
Cl. climaticazona E, 2 951 GG[5]
Nome abitantilaivesani o laivesotti/Leiferer[2]
Patronosant'Antonio Abate e san Nicola
Giorno festivo17 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Laives
Laives
Laives – Mappa
Laives – Mappa
Il territorio comunale
Sito istituzionale

Geografia fisica

 
Laives vista dal passo della Mendola con i Laghi di Monticolo

Si trova a meno di 10 chilometri a sud di Bolzano, sul versante orientale della Valle dell'Adige, all'altezza della confluenza tra Adige ed Isarco, a 250–270 m s.l.m. Il centro abitato è attraversato dal Rio Vallarsa.

Storia

Nella zona attorno a Laives non si erano insediati solo cavalieri prepotenti che esigevano le gabelle ad ogni passaggio, ma la bellezze e la fertilità della terra hanno fatto sì che principi e castellani scegliessero di dimorarvi, ed i monasteri vi coltivassero i loro vigneti. Nonostante le paludi che fino a 140 anni fa ricoprivano la Valle dell'Adige, la regione si popolò ben presto, specialmente nelle zone circostanti.

Alcuni scavi effettuati a Castel Varco (ted. Laimburg), vicino a Vadena, Bronzolo e Laives, hanno riportato alla luce degli interessanti reperti risalenti al 900 a.C., gran parte dei quali (urne cinerarie, fermagli per capelli in bronzo e ferro, gioielli e monete, quest'ultime concentrate nel tesoretto di Reif[7]) sono ora custoditi al Museo archeologico dell'Alto Adige, insieme a Ötzi, l'Uomo venuto dal ghiaccio, dove possono essere ammirate anche alcune ricostruzioni di antichi insediamenti.

Un'ulteriore testimonianza di abitato preistorico, è rappresentata dal fortilizio, circondato da un vallo, di "Trens Birg" (1200 m) sul Montelargo (Breitenberg) sopra Laives. Di tale stanziamento, dell'età della pietra più recente, sono tuttora visibili resti di mura e di abitazioni. Anche il dorsale del Monte di Mezzo a sud del valico di Kreith, è designato come zona preistorica, in seguito ai diversi ritrovamenti presso le rovine di Castelchiaro (ted. Leuchtenburg), le Rosszähne (Denti di cavallo) ed il Gmundener Kopf (Monte di Ora).

Le prime notizie certe della località di Laives risalgono al 1189, quando per la prima volta viene citata in documenti ufficiali, di cui si ha menzione storica.

Affinché la Bassa Atesina acquistasse sempre maggiore importanza, come collegamento principale tra nord e sud, vi si trasferirono ben presto diversi nobili. Sorsero così numerosi castelli e fortificazioni, in parte ancor oggi esistenti: la Torre "Tinzelleiten" nella vicinanze di San Giacomo, la chiesetta di San Pietro sopra Laives, dove anticamente sorgeva Castel Liechtenstein, le rovine di Laimburg e Leuchtenburg sul Monte di Mezzo (Mitterberg) a sud di Vadena, nonché altri 58 ruderi di manieri disseminati a sud di Bolzano.

Come Comune autonomo, Laives appare per la prima volta soltanto nel 1819, e fino al 1948 era servito dal tram per la città di Bolzano. Situato com'è vicino alla città capoluogo, con l'offerta però di servizi residenziali più economici, Laives negli ultimi decenni ha attirato migliaia di residenti dai dintorni, con il conseguente rapido sviluppo da borgo agricolo a città satellite, con cospicui investimenti realizzati in infrastrutture necessarie alla crescita cittadina.

Nel 1985 Laives è stata insignita del titolo di "città" (Stadt), ed è quindi la più "giovane" città dell'Alto Adige. È il quarto centro urbano della Provincia per numero di abitanti, dopo Bolzano, Merano e Bressanone.

Toponimo

Il toponimo è attestato come Leiuers nel 1237, come Livers e Leivers nel 1295 e come Leiffers e Leyfers nel 1404 e 1406 e deriva probabilmente dal latino clivus ("pendio") o dal retoromanzo liver ("libero") ovvero area originariamente non coltivata e libera.[8][9]

Stemma

Lo stemma è costituito da una pila d'argento, con i lati ricurvi in campo azzurro ed una cappella posta su un monte rosso. L’insegna, simile a quella dei Conti di Liechtenstein che dimoravano nel castello sul monte Köfele, raffigura la chiesetta di Peterköfele. Lo stemma è stato adottato nel 1970.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

 
Chiesa parrocchiale di Laives
 
Il promontorio che sovrasta Laives su cui sorge la Peterköfele
  • Nel centro di Laives si trova la Chiesa Parrocchiale, ha due patroni, Sant'Antonio Abate e San Nicoló. L'edificio nella sua forma attuale risale agli anni 1852-1853 allorquando la costruzione preesistente, invece di essere abbattuta, fu trasformata in abside del nuovo tempio, mentre il campanile risale al 1250. Dal 1787 vi è custodita la Pietà di Pietralba, una statuetta di alabastro di 16 cm dell'addolorata Maria. Dal 2000 al 2003 la chiesa fu ampliata con un modernissimo ed originale corpo architettonico, ad opera degli architetti Höller & Klotzner di Merano.

Risale al 2011 la fine dei lavori di ristrutturazione dell'edificio antico.

  • Nella frazione di San Giacomo (St. Jakob) troviamo una chiesa a forma gotica, che però oggi è chiusa per la costruzione della nuova Chiesa Parrocchiale.
  • Interessanti sono ancora la chiesetta di Sant'Enrico a La Costa e la chiesetta Peterköfele, che risale al 1300, costruita su uno sperone roccioso che sovrasta Laives, all'inizio del vecchio sentiero che porta a Pietralba. La Chiesetta conserva anche i resti del castel Liechtenstein, che sorgeva poco al di sopra del capoluogo comunale.[11]
  • Da ricordare ancora sono la cappella del cimitero nuovo a Laives città e la chiesa parrocchiale di San Giuseppe artigiano a Pineta.

Architetture civili

Maso Gutleben

A Laives sorge l'imponente maso Gutleben (Gutlebenhof), risalente al medioevo. Nel 2011 diventa oggetto di speculazione edilizia.[12]

Maso Renner

Nella frazione di Pineta si trova uno dei più prestigiosi masi dell'Alto Adige: il Maso Renner (Rennerhof). Il maso è sotto tutela e sembra risalire al XVI secolo[13] a proposito della meridiana murale che appare sulla facciata di un edificio presente; non si possono escludere però origini più remote. Questo maso è circondato da molteplici leggende su draghi e creature mitiche. Gli abitanti del maso sono da sempre chiamati i Renneri.

Gli attuali proprietari sono la famiglia dell'Ing. Piergiorgio Gazzini, che negli ultimi 30 anni hanno provveduto alla restaurazioni di diverse opere d'arte ed alla coltivazione delle piantagioni.

Società

Appartenenza linguistica

Gli abitanti di Laives, durante il censimento del 2011, si sono dichiarati per oltre due terzi di madrelingua italiana e per meno di un terzo di madrelingua tedesca:

Gli attuali residenti nella città possono essere suddivisi, in base alla lingua ed all'origine, principalmente in cinque gruppi:

  • ll tradizionale gruppo linguistico tedesco, oggi minoritario;
  • il tradizionale gruppo di lingua italiana, storica minoranza di lingua italiana nella Bassa Atesina;
  • il gruppo linguistico tedesco immigrato negli ultimi decenni, in particolare dal resto del Sud Tirolo;
  • il gruppo numericamente più importante della popolazione di lingua italiana immigrata negli ultimi anni, intorno a Bolzano, oggi larga maggioranza in città;
  • i nuovi cittadini provenienti da altre parti del mondo, in primis Albania e Marocco.
% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[14]
27,99% madrelingua tedesca
71,50% madrelingua italiana
0,51% madrelingua ladina

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[15]

Al 1º gennaio 2013 il comune contava 17.555 residenti, di cui 8.741 maschi e 8.814 femmine[16].

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati al 31 dicembre 2013 la popolazione straniera residente era di 1.702 persone, 329 provenienti da paesi UE e 1.373 extracomunitari, pari al 9,7% degli abitanti[17]. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:

  1.   Albania: 316
  2.   Marocco: 220
  3.   Romania: 167
  4.   Macedonia del Nord: 110
  5.   Pakistan: 96

Cultura

 
Laives e i meleti vicino ai centri abitati di Bronzolo e Vadena

All'interno della comunità svolge un ruolo molto rilevante il "Centro Don Bosco", generalmente abbreviato in CdB. L'associazione opera in diversi campi: dalla cultura al divertimento, dai giovani agli anziani. Essa si può avvalere di una struttura ampia e ben organizzata, in cui trovano spazio un centro giovani (Beehive), il Centro Anziani, la sede del gruppo scout Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani Laives3, numerose sale a disposizione di tutte le associazioni del comune, la biblioteca pubblica con sede a Laives e due punti di prestito uno a Pineta di laives e uno San Giacomo e un auditorium sufficientemente capiente. Il CdB venne fondato nel 1950 ad opera di Don Luigi Simoni, e tuttora collabora strettamente con la parrocchia del paese.

Altra Associazione importante nella vita di Laives è la Filodrammatica di Laives, anch'essa fondata da Don Luigi Simoni, nel 1946.

Eventi

Il comune promuove numerose iniziative culturali e ludiche, specialmente nel periodo estivo. Tra queste sono da ricordare:

  • il festival "Livers" che promuove musica rock dal vivo (live)
  • i "Giovedì Lunghi" dei commercianti: serate in cui la città chiude la strada statale per lasciare spazio a giochi e divertimento;
  • il "Bibliosplash": una sezione distaccata della biblioteca don bosco direttamente al 'lido', la piscina comunale outdoor, aperta durante la stagione estiva;
  • delle serate a cadenza settimanale (il venerdì) al lido, con musica, balli e una festa caraibica;
  • il '"Cinema sotto le stelle", nonché il "Caffè Concerto";
  • il "Festival", che ogni estate propone una molteplicità di mini-eventi a fare da contorno a spettacoli teatrali e di cabaret.

Marcia del Primo Maggio

Il gruppo scout "Laives 3" organizza annualmente la "Marcia del Primo Maggio" una marcia non competitiva che si snoda per 7 km tra le strade di Laives e la campagna limitrofa. Inoltre gli Scout sono attivi nel territorio grazie alla loro attività di servizio.

 
Laives dall'alto

Camminata d'Oro

In città è presente anche una sezione molto attiva del CAI. Tale sezione organizza in collaborazione con la sezione C.A.I. di Bronzolo, Bassa Atesina, Salorno ed Appiano ogni anno verso la metà di dicembre la caratteristica "Camminata d'Oro" un pellegrinaggio da Laives al Santuario di Pietralba, sopra Aldino, in Val d'Ega. Il ritorno è caratterizzato dalla discesa con delle fiaccole. Dal centro di Laives si può vedere sulla montagna una lunga scia di luci tremolanti che scendono lentamente.

Persone legate a Laives

Geografia antropica

Frazioni

Il comune di Laives comprende quattro nuclei urbani separati:

Degli ultimi tre, le prime due costituiscono, ai sensi dell'articolo 3 dello statuto,[1] una frazione, mentre La Costa è una località, ma è spesso considerata una frazione anche nella documentazione comunale.[17]

Infrastrutture e trasporti

Laives dispone di una piccola stazione ferroviaria, posta fuori dal centro, sulla ferrovia del Brennero. Vi fermano i treni regionali e regionali veloci di Trenitalia per Bolzano e per Verona.

Il centro è collegato con Bolzano e con la vicina Bronzolo con una linea di autobus urbani del capoluogo (la linea 2), un'altra linea del capoluogo provinciale (linea 4) collega le due frazioni Pineta e San Giacomo con Bolzano. Una linea interna collega la stazione ferroviaria della cittadina al centro, mentre una seconda collega la frazione di Pineta al capoluogo comunale, per poi proseguire per Bronzolo e Vadena. Tutte le linee sono gestite dalla SASA, società pubblica di proprietà dei comuni di Bolzano, Merano e Laives.

I collegamenti extraurbani sono offerti anche dalla SAD, che collega la città a Bolzano, Ora, Egna, Prato Isarco e la Val di Fiemme.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1999 2005 Ruggero Galler centro-sinistra Sindaco [18]
2005 2010 Giovanni Polonioli centro-sinistra Sindaco [19]
2010 2015 Liliana Di Fede centro-sinistra + SVP Sindaco [20]
2015 in carica Christian Bianchi centro-destra: Lega Nord e liste civiche Sindaco [21]
 
Veduta di Pineta in basso e Laives in alto
 
Peterköfele

Dal 2005 è sindaco l'avvocato Giovanni Polonioli, con una coalizione di centro-sinistra formata da UDC, PD, Verdi e SVP. L'opposizione inizialmente comprendeva Alleanza Nazionale, Forza Italia, Lista Civica di Centro, Rifondazione Comunista e Indipendenti Democratici, per un totale di 10 seggi su 30, mentre la maggioranza poteva contare su 20 seggi.

Nel 2006, con la formazione del Progetto Alto Adige, tre consiglieri hanno lasciato la maggioranza e sono affluiti in questo nuovo soggetto politico, schierandosi nell'opposizione. Un ulteriore consigliere ha deciso di uscire dalla maggioranza nel maggio 2007 per dichiararsi indipendente.

Bibliografia

  • (DE) Andrä Johann Bergmeister, Physisch-medizinisch-statistische Topographie der Stadt Bozen mit den drei Landgemeinden zwölf Malgreien, Gries und Leifers, oder des ehemaligen Magistratbezirkes Bozen, Bolzano, 1854
  • (DE) Richard Staffler, Die Höfenamen von Zwölfmalgreien und Leifers, Innsbruck, Wagner, 1952
  • (DE) Georg Tengler (a cura di), Vom Dorf zur Stadt Leifers: Anfänge - Entwicklung - Chancen, Bolzano-Laives, Athesia-Raiffeisenkasse Laives, 1998
  • Laives - il volto di un territorio in 100 fotografie, a cura del Centro Culturale S. Giacomo, Laives, 2000
  • (DE) Franz-Heinz Hye, Die Städte Tirols, 2. Teil: Südtirol (Schlern-Schriften, 313), Innsbruck, Wagner, 2001. ISBN 978-3-7030-0353-0 (capitolo Laives)

Note

  1. ^ a b Comune di Laives - Statuto.
  2. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 330.
  3. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ /'laɪfɐs/
  7. ^ Tesoretto di Laives-Reif
  8. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
  9. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 219. ISBN 88-7014-634-0
  10. ^ (EN) Heraldry of the World: Leifers-Laives
  11. ^ Cfr. al riguardo Gustav Pfeifer, Das Peterköfele, Laives, 2007.
  12. ^ La giunta litiga sul "Gutleben"
  13. ^ Scheda dell'Ufficio provinciale di tutela artistica
  14. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  15. ^ Dati tratti da:
  16. ^ Dato Istat
  17. ^ a b c d e f Cifre e fatti, su comune.laives.bz.it. URL consultato il 20 gennaio 2015.
  18. ^ [1]
  19. ^ [2]
  20. ^ [3]
  21. ^ [4]

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