Neuroscienze contemplative
Le neuroscienze contemplative studiano i meccanismi neurali alla base della meditazione. L'oggetto di studio sono le manifestazioni neurologiche, psicologiche, epigenetiche, comportamentali, sociali e cognitive di uno stato mentale meditativo e calmo, compassionevole e disinteressato e allo stesso tempo all'erta (con piena consapevolezza del corpo). I ricercatori aspirano a comprendere tutti i tratti significativi dell'attenta consapevolezza di origine buddista (mindfulness), prendendo le distanze dalle varie interpretazioni moderne di questo termine.
Storia
1970-1980: negli esperimenti sulla meditazione di Arthur Deikman, i soggetti osservavano un vaso blu, cercando di non pensare o sentire il proprio corpo. In quel periodo anche Allan Wallance, Richard Davidson e Daniel Goleman iniziarono a sperimentare in quel campo. In assenza delle moderne tecniche di neuroimaging, i ricercatori cercavano di indagare gli stati contemplativi e meditativi della mente descritti dal Buddismo e dallo Zen, osservando e misurando parametri fisiologici come il consumo di ossigeno, la resistenza della pelle, lo spettro dell'elettroencefalogramma (EEG) e valutando le emozioni sulla base di questionari standard. Iniziarono così a discriminare tra stati alterati della mente e cambiamenti a lungo termine nelle caratteristiche del carattere. Le discipline che convergono sullo studio dell'argomento sono soprattutto la psicologia e la neurologia (e la medicina in generale). In particolare Jon Kabat-Zinn ha studiato gli effetti della mindfulness sullo stress e sulla riduzione del dolore cronico.
2000: nasce una nuova era, grazie ai nuovi strumenti di indagine come la Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) e i nuovi metodi di neurostimolazione.
Sfide
Nonostante alcune scoperte interessanti dovute all'utilizzo diffuso della fMRI, le neuroscienze contemplative stanno solo muovendo i primi passi. Alcuni problemi, ma anche potenziali indirizzi d'indagine sono: studiare i legami con l'etica; studiare l'espressione genica indotta; studiare l'alternativa al doppio-cieco, impossibile in questo tipo di indagini; studiare metodi che possano misurare la calma, la gentilezza, la consapevolezza attenta e la compassione.
Collegamenti esterni
UCLA Mindful Awareness Research Center