Claudio Lolli
Claudio Lolli (Bologna, 28 marzo 1950) è un cantautore, poeta, scrittore e professore liceale italiano.
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Musica d'autore |
Periodo di attività musicale | 1972 – in attività |
Etichetta | EMI Italiana, Ultima Spiaggia, Hobo, Storie di note |
È considerato uno fra i cantautori più impegnati degli anni settanta, ed uno dei massimi maestri della canzone d'autore italiana.
I temi politici passano però nettamente in secondo piano rispetto a quelli esistenziali, specie nei primi tre dischi, Aspettando Godot, Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita e Canzoni di rabbia.
Sono dischi carichi di una disperazione, di un disincanto e di un pessimismo estremi, espressi con una maturità pressoché impensabile per un ventenne, che gli hanno assegnato l'etichetta di cantautore più triste della storia della canzone italiana; cosa che poi, nel tempo, egli ha tentato di ridimensionare, parlando semplicemente di suo realismo.
Con Ho visto anche degli zingari felici si vira effettivamente più tanto sul politico quanto sull'elaborazione degli arrangiamenti, che nei primi tre dischi si erano mantenuti scarni in una perfetta essenzialità.
Oltretutto si tratta di un Concept Album senza soluzione di continuità, in cui, dunque, le tracce sono state tagliate artificialmente.
La canzone che dà titolo al disco contiene comunque un'analisi spietata del perbenismo in genere e di tutte le sue finzioni e contraddizioni.
Anche in Disoccupate le strade dai sogni si alternano intimismo e chiara denuncia politica.
Bisogna dire che, se l'etichetta di cantautore impegnato a sinistra può aver aiutato Lolli ad inserirsi nel filone cantautorale degli anni '70, la stessa sinistra lo ha sempre guardato con un certo sospetto per la prospettiva individualistica, o comunque non sociale, che sovente ha espresso, ma soprattutto per la sua visione cupa dell'esistenza, la quale, nei diktat ideologici del socialrealismo progressistico era inammissibile, vale a dire che un ottimismo incondizionato verso le "magnifiche sorti e progressive" non poteva esser messo in discussione, pena l'essere tacciati di crepuscolarismo borghese e decadentismo estetizzante, tutti sintomi del pensiero reazionario secondo una certa analisi marxista-leninista condotta poi da altri esponenti di rilievo di quest'ideologia come György Lukács.
Comunque accuse di questo genere non sono mancate neanche per Sartre, che di certo è stato al centro del dibattito culturale ben più di Lolli, e la conciliazione di esistenzialismo di crisi (individuo gettato nel mondo ed essere per la morte, per dirla con Heidegger) e socialismo ha sempre presentato dei tratti problematici.
Una soluzione può consistere nel fatto che il socialismo può esser visto come un lenitivo che non porta a defocalizzare la fondamentale indebiticità dell'esistenza rispetto a certe istanze ideali ultime (vengano esse pretese decadenti e reazionarie o meno) le quali vanno oltre qualsiasi livello socio-politico, ed allora forse in questo diviene più lucida una Simone Weil, che, nella sua ricerca d'assoluto, vira lucidamente dalla politica alla mistica.
Di certo Lolli questa fondamentale indebiticità, che forse aveva cantato in quei suoi primi tre dischi come nessun altro mai in Italia e forse anche oltre, l'ha poi di fatto sconfessata generando due figli: cosa su cui, chi avesse ascoltato quei dischi, non avrebbe davvero scommesso un centesimo.
La sua "giustificazione" è stata che i rapporti affettivi possono riscattare l'assurdità dell'esistenza (egli difatti si definisce ateo e leopardiano, oltreché amante di Lucrezio), ma forse non ha considerato che la faustità dei rapporti affettivi è un elemento imponderabile, su cui non si può, dunque, definire una direttiva esistenziale univoca.
E' pur vero che, comunque, dietro la disperazione di quei dischi si avvertiva una richiesta d'amore imperiosa, e, dal momento in cui sia stata raccolta, il cuore può in lui aver manifestato ragioni sconosciute alla ragione stessa; così come si può anche aggiungere che, un cantautore, non è tenuto ad ingabbiare la sua "weltanschauung" in un modello teoretico granitico.
Ad ogni modo, dopo Disoccupate le strade dai sogni, la carriera di Lolli prende una piega frammentaria, fortemente sperimentalistica, in cui abbandona molto dello stile iniziale, fino anche a trasformare il canto in una sorta di recitativo.
Diverrà cantautore "a mezzo servizio", come affermerà ironicamente, assumendo l'impegno d'insegnante liceale, ma non smetterà mai di scrivere, anche se vari degli ultimi suoi dischi sono ripresentazioni di brani già noti in una veste che è opinabile se e quanto li nobiliti rispetto agli originali.
E' comunque ancora capace di canzoni straordinarie come "Il mondo è fatto a scale", o lo struggente recitativo "I musicisti di Ciampi".
Si esibisce ancora, grazie ad un indomito gruppo di fedelissimi, delegando la chitarra all'inseparabile chitarrista e sodale Paolo Capodacqua.
Ad ogni modo, oltre ad essere un cantautore, Lolli è anche uno scrittore e poeta, e la pensione dal ruolo di professore liceale, ruolo dal quale egli dichiara di aver imparato molto ed anche di aver smussato certe asperità del suo carattere, gli ha dato una nuova spinta nella scrittura.[1]
Comunque, come già detto, la poetica di Lolli, come quella di altri cantautori degli anni intorno al sessantotto[2], è stata avvicinata alla corrente dell'esistenzialismo, dando però luogo a non poche dispute rispetto a certe concomitanti istanze politiche, come più sopra visto.[3][4][5]
Biografia
L'infanzia e l'adolescenza
Nasce il 28 marzo 1950, in una famiglia piccolo borghese[6] di Bologna, che sarà oggetto di critica in molte sue canzoni, come in Borghesia ("Di disgrazie puoi averne tante, per esempio una figlia artista, oppure un figlio non commerciante, o peggio ancora uno comunista... Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia"), oppure in Quando la morte avrà, canzone dedicata al padre, descritto come ottuso, severo ed indisponente, benché citato con grande rimpianto. «Ero un adolescente abbastanza solitario, vizio che per fortuna ho abbandonato... Ascoltare e scrivere mi piaceva molto, era una delle ragioni della mia vita, mi sembrava dessero un minimo di senso alla mia vita...»[7].
Comincia fin da giovane a coltivare una certa passione per la band inglese The Beatles e per la Beat Generation attraverso diversi autori, tra quali Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti, Gregory Corso. Durante il liceo inizia a scrivere le prime canzoni, che riuscirà a sottoporre all'ascolto di Francesco Guccini grazie all'amicizia con Piero Guccini, fratello di quest'ultimo: «Quando un adolescente c'ha per mano una chitarra... che cosa può fare se non scrivere delle poesie, delle canzoni, dei racconti...»[8]
Gli esordi
Le sue prime esperienze musicali avvengono all'Osteria delle Dame, di Bologna, nei primi anni settanta. Notevoli sono le connotazioni originali delle sue prime composizioni sia per quanto attiene ai testi che alla musica. I testi delle sue canzoni di quel periodo tratteggiano squarci di vita ordinaria quotidiana. Si accompagna con la chitarra, usando a volte una rudimentale tecnica detta finger picking. La sua è "una voce da regno dei più o da festival del sottosuolo... così piena di granchi, di ragni, di rane e di altre cose un po' strane", così come è stata da lui stesso definita, forse in maniera eccessivamente dura, in un suo pezzo del 1977 intitolato Autobiografia industriale .
È Francesco Guccini, conosciuto proprio nella Bologna delle osterie, che lo porta alla EMI Italiana, l'etichetta che gli fa firmare un contratto e che pubblica i suoi primi 4 LP, dal 1972 al 1976. Il primo disco, Aspettando Godot (1972), è arrangiato da Marcello Minerbi, ex leader dei Los Marcellos Ferial, che si rifà per le sonorità allo stesso Guccini, a Fabrizio De André ed, in alcune canzoni (Quello che mi resta o Quanto amore), ai cantautori francesi degli anni cinquanta.
Pur con le ingenuità tipiche di ogni opera prima, emergono alcune tematiche caratteristiche dei dischi successivi di Lolli: l'impegno politico (in Borghesia ed in Quelli come noi), il disagio esistenziale (ne L'isola verde o in Quanto amore), la critica all'istituzione familiare (in Quando la morte avrà, dedicata al padre), l'anticlericalismo (ancora in Quelli come noi), il senso della vita (nella title track).
Il disco riesce nell'intento di far notare il giovane cantautore; alcune sue canzoni, come Michel (dedicata ad un vecchio amico francese) o Borghesia, vengono trasmesse spesso per radio nel corso di trasmissioni dedicate alle nuove proposte che allora andavano di moda, tra le quali si ricorda Per voi giovani, creata da Renzo Arbore e condotta da Carlo Massarini. Il disco successivo, Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita (1973), ricalca nelle atmosfere il precedente, se possibile incupendole. Se un momento politico segnante può esser costituito da Quello lì (compagno Gramsci), che racconta le vicende di Antonio Gramsci ancora studente a Torino viste con gli occhi di un suo vicino di casa in modo assai più desolato e d'amaro sarcasmo più che non politico, invece Morire di leva, il denunciare, volendo, la piaga dei suicidi dei soldati nelle caserme (ma non è di questo, che vi si parla), invece è solo un pretesto per tracciare il profilo di un amico la cui vita appare, stando a quel che canta Lolli, segnata comunque: e questa è davvero probabilmente la canzone più straziante nella storia della canzone italiana. Hai mai visto una città torna sul senso dell'alienazione metropolitana. I momenti personali, invece, sono costituiti da La guerra è finita, che descrivendo una festa di compleanno di un ragazzo critica i condizionamenti familiari ed i disagi psicologici che questi possono provocare, ed Un uomo in crisi, tra le altre. Musicalmente l'album vede la partecipazione di Andrea Carpi, Piero Guccini (fratello di Francesco) e Stefan Grossman alle chitarre. Il disco successivo, Canzoni di rabbia (1975), si avvale degli arrangiamenti di Ettore De Carolis, musicista "colto" e musicologo, già noto negli anni sessanta come membro del gruppo psichedelico Chetro & Co, in seguito collaboratore di Guccini, degli Alunni del Sole e di Alan Sorrenti tra gli altri.
De Carolis modifica gli arrangiamenti delle canzoni di Lolli, aggiungendo le percussioni di Giorgio Battistelli alle chitarre di Roberto Picchi e dello stesso Lolli. Dal punto di vista compositivo, le tematiche si ripetono e se Prima comunione approfondisce la critica anticlericale e Vent'anni il disagio esistenziale, è presente anche l'aspetto politico con Al milite ignoto, amara riflessione antimilitarista e Dalle capre, una delle poche canzoni che descrivono la vita nelle carceri.
L'affermazione
L'anno successivo (1976) viene pubblicato il suo album di maggior successo, quest'ultimo conseguito dal punto di vista della promozione grazie alle radio libere che stanno nascendo in tutta Italia proprio in quel periodo e dal punto di vista dei contenuti dallo stretto legame con l'attualità di allora che ha questo disco, che descrive la strage dell'Italicus e la conseguente reazione della sinistra italiana.
Il titolo del disco è Ho visto anche degli zingari felici. Esso è un lavoro particolarmente colto, come può evincersi tra le altre cose dal fatto che, come riportato nelle note di copertina, scritte dallo stesso Lolli, l'anzidetto titolo del disco (e dell'omonima canzone in esso contenuta) è la citazione di un film jugoslavo del 1967 e dal fatto che nell'ultima parte vi sono quattro strofe di tre versi ciascuna che costituiscono una libera rielaborazione dal testo di Peter Weiss Cantata del fantoccio lusitano.
Il disco nasce musicalmente dalla collaborazione di Lolli con il Collettivo Autonomo Musicisti di Bologna, composto da Adriano Pedini (ex batterista del gruppo beat psichedelico I tubi lungimiranti) alla batteria, Roberto Costa al basso, Roberto Soldati alle chitarre e Danilo Tomasetta al sax e al flauto.
Le alterne vicende discografiche
Nonostante il successo, che porta Lolli tra l'altro ad effettuare un lungo tour con gli stessi musicisti del disco, il cantautore decide di non rinnovare il contratto con la EMI Italiana e di passare alla Ultima Spiaggia, casa discografica alternativa fondata due anni prima da Nanni Ricordi. Nel settembre del 1977 esce il disco successivo, Disoccupate le strade dai sogni, anch'esso strettamente legato all'attualità, in particolar modo ai fatti di Bologna dell'11 marzo 1977 e alla morte di Francesco Lorusso.
Il disco, forse perché musicalmente più difficile, forse perché non distribuito adeguatamente (i mezzi non erano certo quelli della EMI), non riscuote il successo del precedente; Lolli ipotizza la pubblicazione di un disco dal vivo, ma la Ultima Spiaggia fallisce ed il progetto viene accantonato. Il cantautore decide quindi di ritornare alla EMI e, nell'aprile 1980, viene pubblicato Extranei, disco che raccoglie canzoni non strettamente legate all'attualità e che è particolarmente interessante per gli arrangiamenti, curati da Bruno Mariani e Danilo Tomasetta (tranne la canzone Il ponte arrangiata da Roberto Costa).
Per il disco successivo, Antipatici antipodi (pubblicato nel marzo 1983), la EMI fa le cose in grande: la copertina è disegnata da Andrea Pazienza e, con una canzone in esso contenuta dal titolo Notte americana, Lolli partecipa alla trasmissione Azzurro sulla RAI, concorso di canzoni estive congegnato come una gara tra squadre di cantanti. Lolli, con altri artisti della sua casa discografica (le due capitane, Alice e Nada, Franco Battiato, Lu Colombo, Garbo, Richie Havens, Giusto Pio e Peter Tosh) fa parte della squadra "Farfalla Rosa", che si aggiudica quell'anno la vittoria nella manifestazione.
Oltre che per Notte americana, il disco è interessante per brani come L'uomo a fumetti, Villeneuve, dedicato al celebre pilota automobilistico morto da poco in quel periodo, Formula uno, su testo di Roberto Roversi e Non voglio mettermi il pigiama, su testo dello scrittore Claudio Piersanti. Per la stagione 1983-1984 allestisce con Gian Piero Alloisio lo spettacolo Dolci promesse di guerra (documentato da un bootleg ma non da dischi ufficiali), in cui i due, oltre a eseguire i loro brani più celebri, si scambiano due canzoni ed interpretano insieme Come un dio americano di Lolli.
Il cantautore bolognese nel frattempo si è laureato in lettere ed inizia la sua attività di professore di liceo. Ma non abbandona la musica, anzi scrive alcune canzoni per un album tematico sul cinema: Keaton, La fine del cinema muto, Via col vento, Ballando con una sconosciuta. Il progetto viene accantonato, tuttavia le canzoni vedono ugualmente la luce, anche se in tempi e modi diversi: Keaton viene pubblicata da Francesco Guccini nel 1987 in Signora Bovary, con alcune modifiche al testo che gli consentono di co-firmarla (anni dopo la inciderà Lolli stesso nell'album Viaggio in Italia); Ballando con una sconosciuta viene incisa sempre da Guccini nel 1990 in Quello che non...; le altre due canzoni compaiono nel nuovo disco dell'autore, Claudio Lolli, che la EMI pubblica nel 1988, insieme ad altri brani come Adriatico e Aspirine, caratterizzati da una maggiore leggerezza musicale.
Le note di questo album sono di Stefano Benni. Il disco, però, passa inosservato, al punto che molti pensano che Lolli si sia ritirato dalle scene musicali. Nel 1991 scrive il testo per la canzone Segreteria telefonica degli Stadio, contenuta nell'album Siamo tutti elefanti inventati (la musica è di Gaetano Curreri).
La seconda vita artistica
Negli anni novanta album come Nove pezzi facili (antologia con tre inediti, tre nuove versioni di vecchi brani e tre canzoni in versione originale), Intermittenze del cuore e Viaggio in Italia (prodotto da Mimmo Locasciulli) lo riportano all'attenzione del grande pubblico. Dal 1993 ricomincia a fare spettacoli col solo accompagnamento del maestro Paolo Capodacqua alla chitarra classico-elettrificata, in cui spazia nel suo vastissimo repertorio alternando i pezzi più celebri ad altri meno noti.
Nel 1997 nasce una collaborazione con Enrico Capuano. Dopo una serie di concerti in abbinata, esce con la (THM/Tyde Records), diretta da Enrico, l'album dal titolo Intermittenze del cuore. Nel 1998 riceve il Premio Piero Ciampi alla carriera importante riconoscimento alla sua attività di cantautore. Nel 1999 partecipa all'album Il ponte dei maniscalchi di Luca Bonaffini, scrivendo due brani con lui (La protesta e l'amore e Qualcosa di più) ed interpretando un monologo sulle apocalissi scampate del Novecento.
Il 2000 è l'anno di Dalla parte del torto, forse uno dei dischi più significativi di questo periodo della sua carriera. Il titolo nasce da una frase di Bertolt Brecht, citata nell'interno della copertina "...dato che tutti gli altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto". L'album contiene canzoni nuove (come Nessun uomo è un uomo qualunque, una delle più belle della sua produzione, il brano che dà titolo all'album e Il mondo è fatto a scale, dal ritmo orecchiabile e dal testo ironico) ed alcuni pezzi storici riarrangiati.
Tra questi ultimi è sicuramente da citare Borghesia, qui proposta insieme ai Gang, che come sostiene Lolli ai concerti viene anche completamente stravolta nel suo significato: infatti, negli ultimi due versi ("Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia / per piccina che tu sia il vento un giorno ti spazzerà via"), viene inserito tra le parole "il vento" e "ti spazzerà" un "forse" che tramuta, dopo quasi trent'anni, il senso di certezza e di possibile speranza di allora in un dubbio non lontano dalla rassegnazione del presente: "Vecchia piccola borghesia, [...] il vento un giorno... forse... ti spazzerà via".
Negli anni successivi Lolli porta avanti anche la sua attività di scrittore, sia di prosa che di poesia e di docente (ha insegnato fino alla pensione al Liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Casalecchio di Reno). A Bologna, dall'Associazione Casa dei pensieri e dall'Asppi, riceve nelle manifestazioni culturali del Comune, il Premio Oliviero Parma 2005 per i suoi testi di alta intensità poetica. Nel 2005 scrive una prefazione intitolata Gli slittamenti del giovane Elle al libro di Lauro Venturi L'educazione sentimentale del manager (Guerini, 2005), intervenendo dal vivo, insieme a Paolo Capodacqua e all'attore Ugo Dighero, all'adattamento teatrale del romanzo, andato in scena nell'autunno del 2006 all'interno del congresso sulle tematiche formative L'orto delle competenze.
Tra il 2002 ed il 2007 gira l'Italia proponendo, tra i vari suoi spettacoli, una rivisitazione del suo album Ho visto anche degli zingari felici assieme alla band calabrese Il Parto delle Nuvole Pesanti[9]. Nel 2006 esce un nuovo disco di soli inediti, La scoperta dell'America; l'anno successivo partecipa alla realizzazione del secondo album di Andrea Parodi, Soldati, cantando nel brano Per non sentirsi soli.
Nel 2008 Luca Carboni lo omaggia, realizzando insieme a Riccardo Sinigallia una cover della seconda parte di Ho visto anche degli zingari felici nel suo album Musiche ribelli. La canzone ha un accompagnamento video che vede la partecipazione, oltre che degli autori, dello stesso Lolli. Il 25 aprile 2009 è uscito il nuovo album, Lovesongs, rivisitazione delle più belle canzoni d'amore del cantautore, qui accompagnato dall'ormai fedele chitarrista Paolo Capodacqua e dal sassofonista Nicola Alesini. Il 1º maggio 2010 suona al Concerto del Primo Maggio, iniziando la sua esibizione con Primo maggio di festa.
Il 25 settembre 2010 suona al Forum Sociale Antimafia del Nord, dopo la manifestazione per ricordare Peppino Impastato e l'intitolazione della biblioteca di Ponteranica. Il 19 luglio 2012 si esibisce a Brolo in un grande raduno per ricordare Paolo Borsellino, assieme a numerosi volti dello spettacolo e della canzone italiana. Il 29 agosto 2012, dopo il successo del Raduno del Sud di Brolo, ritorna in Sicilia cantando al Lido dei Ciclopi di Acitrezza, un bene confiscato alla mafia.
Nel 2012 gli viene assegnato il riconoscimento alla carriera "Amilcare Rambaldi", nel corso dell 1° Rassegna "Storica e Nuova Canzone d'Autore" di La Spezia, organizzata dall'associazione culturale musicale Aspettando Godot.
Sempre nel 2012 nasce su facebook la pagina Claudio Lolli - la Leggenda che fornisce continui aggiornamenti sulle date concerti di Claudio Lolli, oltre che articoli, interviste, rari video e altro materiale riguardante il grande cantautore bolognese. Il 13 luglio 2013 ottiene uno strepitoso successo il Raduno Concerto Nazionale Claudio Lolli edizione 2013, realizzato a Monterotondo (Roma) grazie all'instancabile associazione culturale musicale Aspettando Godot che opera a tutela e diffusione della storica canzone d'autore italiana.
Nella quarta serata del Festival di Sanremo 2014 Riccardo Sinigallia interpreta la sua Ho visto anche degli zingari felici in coppia con Paola Turci e Marina Rei.
Lolli e la politica
Considerando la produzione lolliana nel suo complesso, si può dire che l'impegno politico, caratterizzato da una decisa tendenza verso la sinistra politica radicale italiana, non è poi così presente; non può essere neanche lontanamente paragonato ad un Pietrangeli, ad un Della Mea o ad un Pino Masi, tanto per intendersi.
E, quando decide di occuparsi di politica, lo fa comunque spesso attraverso musiche e linguaggi complessi, senza dar mai l'impressione di cercare lo scontro diretto ed esplicito.
Certo, "Disoccupate le strade dai sogni" (1977) può esser visto come un disco molto politico (contiene anche canzoni che hanno come argomento chiave tensioni politico-sociali, fra cui si possono ricordare Incubo numero zero, La socialdemocrazia ed I giornali di marzo, brano, quest'ultimo, che tratta della morte d'un iscritto a Lotta Continua, Francesco Lorusso, recitando ampi brani tratti dai quotidiani dell'epoca: «Gli uomini sono scesi a terra già in assetto da campagna,...prudenza delle forze dello Stato,...hanno replicato con lanci a ripetizione di candelotti lacrimogeni,...è stato centrato alla schiena cadendo immediatamente»); ma non mancano, nell'album medesimo, anche splendidi momenti intimistici come ''Da zero e dintorni''.
Insomma un Lolli anche politico, sì, ma di certo non solo.
Non si può ad esempio certo negare il suo aver cantato La ballata del Pinelli (composta da Pino Masi, Joe Fallisi e alcuni esponenti anarchici), in cui si ricorda, con un'ottica ben precisa, la misteriosa e mai volutamente chiarita morte del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli che precipitò da una finestra della Questura di Milano nel 16 dicembre del 1969 durante le indagini per la strage di piazza Fontana.
Anche in Primo maggio di festa, da Ho visto anche degli zingari felici, gli elementi pubblici e privati continuano a mescolarsi («Primo maggio di festa oggi nel Vietnam
e forse in tutto il mondo,
primo maggio di morte oggi a casa mia
ma forse mi confondo»
).
La canzone Tienanmen, seguente ai tragici fatti della rivolta studentesca e giovanile cinese del 1989, soffocata col sangue dal regime comunista, lo induce comunque, se non in un mea culpa rispetto a certe infatuazioni giovanili, perlomeno a rimarcare tutta la sua amarezza e disillusione.
Quindi in sostanza vi è piena libertà di scelta, fra un Lolli "esistenzialista" e un Lolli "politico": e non è affatto detto che il secondo sia predominante, anche artisticamente, nonostante una serie di circostanze storiche abbiano magari portato in primo piano più Ho visto anche degli zingari felici rispetto ad altri dischi.
L'interesse per la cultura musicale del Regno Unito e del Nord America
Lolli dimostra già da giovane un forte interesse per la cultura musicale statunitense e del Regno Unito. Appassionato dei Beatles, dichiara orgogliosamente di possedere tutti i dischi dell'omonima band del Regno Unito:
Riconoscimenti
- Riconoscimento alla carriera, con il Premio Amilcare Rambaldi, consegnato il 31 marzo 2012 a La Spezia in occasione della 1 edizione della rassegna Storica e Nuova canzone d'Autore organizzata dall'associazione culturale musicale Aspettando Godot[10].
- Premio Durruti, consegnato il 3 maggio 2012[11].
- Premio Via del Campo, consegnato il 14 febbraio 2009 a Genova[12]. La motivazione recita: "Ha tenuto insieme poesia e musica, una caratteristica fondamentale di Fabrizio De André".
- Premio Oliviero Parma 2005, alla carriera, a Claudio Lolli, poeta. Promosso da ASPPI, Casa dei pensieri, Comune di Bologna-Bologna BE
Discografia
Album
- 1972: Aspettando Godot (EMI Italiana-Columbia, 3C 064-17814)
- 13 marzo 1973: Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita (EMI Italiana-Columbia, 3C 064-17873)
- 10 febbraio 1975: Canzoni di rabbia (EMI Italiana-Columbia, 3C 054-18064)
- 7 aprile 1976: Ho visto anche degli zingari felici (EMI Italiana-Columbia, 3C 054-18153)
- Settembre 1977: Disoccupate le strade dai sogni (Ultima Spiaggia, ZBLS 34020)
- 30 aprile 1980: Extranei (EMI Italiana, 3C 064-18482)
- 1º marzo 1983: Antipatici antipodi (EMI Italiana, 3C 064-18609)
- 6 maggio 1988: Claudio Lolli (EMI Italiana, 64 7906431)
- 1992: Nove pezzi facili (EMI Italiana, 0777 7 80103 2 6)
- 1997: Intermittenze del cuore (THM/Tide Records, KTD 487259 2)
- 1998: Viaggio in Italia (Hobo, 492536 2)
- 2000: Dalla parte del torto (Storie di note, SDN 007)
- 2002: La terra, la luna e l'abbondanza (Storie di note, allegato al libro omonimo edito da Stampa Alternativa; dal vivo)
- Aprile 2003 Ho visto anche degli zingari felici (Storie di note, SDN 028, dal vivo)
- 29 ottobre 2005: La via del mare (dal vivo)
- 7 aprile 2006: La scoperta dell'America (Storie di note, SDN 053)
- 25 aprile 2009: Lovesongs (Storie di note, SDN 068)
45 giri
- 9 novembre 1972: Aspettando Godot/Michel (EMI Italiana 3C 006-17813)
- 30 maggio 1973: Un uomo in crisi/La guerra è finita (EMI Italiana 3C 006-17897)
- 1977: Analfabetizzazione/I giornali di marzo (Ultima Spiaggia, ZBS 7018)
Antologie
- Piazza... strade... sogni, 1995
- Collezione, Emi, 15 febbraio 2001
- Made in Italy, Emi, 25 febbraio 2004
- Studio collection (doppio), Emi, 23 settembre 2005
- Claudio Lolli: the best of platinum, Emi, 9 marzo 2007
Libri
Opere di Lolli
- L'inseguitore Peter H., Ancona, Il lavoro editoriale, 1984. ISBN 88-7663-035-X
- Giochi crudeli, Ancona-Bologna, Transeuropa, 1990. ISBN 88-7828-034-8
- Giochi crudeli, prefazione di Francesco Guccini, Milano, Feltrinelli, 1992. ISBN 88-07-81191-X
- Nei sogni degli altri, Venezia, Marsilio, 1995. ISBN 88-317-6069-6
- Antipatici antipodi. 1972-1997, Firenze, City lights Italia, 1997.
- Rumore rosa, Roma-Viterbo, Stampa Alternativa/Nuovi equilibri, 2004. ISBN 88-7226-827-3
- Lettere Matrimoniali, Roma-Viterbo, Stampa Alternativa/Nuovi equilibri, 2013. ISBN 88-6222-365-X
Prefazioni a cura di Lolli
- Milena Magnani, Delle volte il vento, Firenze, Vallecchi, 1996. ISBN 88-8252-064-1
- Giovanni Bogani, L., Edimond, 1999.
- Maurizio Esposito, Poesie di notte, Calabria letteraria, 2002.
- Giorgio Cracco "Acrostici Silenzi" Bologna Book Editore 2002
- Tudor Arghezi, Poesie, tradotte da Salvatore Quasimodo, a cura di Marco Dotti, Stampa Alternativa, 2004.
- Maurizio Mattiuzza, L'inutile necessitâ(t), Kappa Vu Edizioni, 2004.
- Stanislao Donadio, La mandibola comunista, Orizzonti meridionali, 2005.
- Lauro Venturi, L'educazione sentimentale del manager. Il valore delle radici, Guerini, 2005.
- Maurizio Centi, Fuori dalla tana, Edizioni Creativa, 2010.
Note
- ^ http://www.youtube.com/watch?v=M3R8evFFFIA.
- ^ come Fabrizio De André, Francesco Guccini, Georges Brassens, Luigi Tenco, ecc.
- ^ «La poetica di Lolli è in generale caratterizzata da un umanesimo marxista sulla cornice di un esistenzialismo di fondo, (...) come “sensibilità per le situazioni limite” (cioè per quelle situazioni estreme, come nascita, vita, morte, dolore etc...), che da sempre seminano domande nell'uomo», riportato in: Matteo Iammarrone, Ho visto anche degli zingari felici - Da Lolli a dintorni, pag. 3
- ^ Recensione al libro di Lolli "Lettere matrimoniali"
- ^ Claudio Lolli. Un amore eterno
- ^ intervista a lolli
- ^ da Omaggio a Piero Guccini
- ^ da Omaggio a Piero Guccini, http://www.youtube.com/watch?v=8JaZwLRNMAE.
- ^ Gianluca Veltri, Parola di zingaro vero, la felicità non è utopia, Musica! Rock & Altro, 24 aprile 2003
- ^ "Riconoscimento alla carriera Amilcare Rambaldi"
- ^ "Assegnato a Claudio Lolli... il premio Durruti 2012"
- ^ "Lolli riceverà il premio "Via del Campo" 2009"
Bibliografia
- Piero Cannizzaro, Claudio Lolli, Lato side, 1982.
- Salvo Manzone, Claudio Lolli, salvarsi la vita con la musica, Epinoia, 2002. documentario video
- Jonathan Giustini, Claudio Lolli. La terra, la luna e l'abbondanza, Stampa Alternativa, 2003. ISBN 8872267463
- Gianluca Veltri (a cura di), Da una finestra sbagliata. Gli zingari felici di Claudio Lolli, Luciano Vanni, 2006. ISBN 978-88-95115-09-0
- Enzo Gentile, Guida critica ai cantautori italiani, Milano, Gammalibri, 1979; alla voce Lolli, Claudio.
- Gino Castaldo (a cura di), Enciclopedia della canzone italiana, Armando Curcio, alla voce Lolli, Claudio.
- Autori Vari (a cura di Enrico Deregibus), Dizionario completo della canzone italiana, Giunti, 2006, alla voce Lolli Claudio, Gianluca Veltri.
- Vari numeri di Ciao 2001 (annate 1972-1979).
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Claudio Lolli
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Claudio Lolli
Collegamenti esterni
- Intervista a Claudio Lolli - La notte vince sempre sul giorno? di Wilma Massucco
- La Brigata Lolli
- Il pessimo rapporto tra il Club Tenco e Claudio Lolli
- Sito del documentario su Claudio Lolli
- Claudio Lolli in concerto per l'Italia tramite l'associazione culturale musicale Aspettando Godot
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