Salvatore Lauricella
Template:Membro delle istituzioni italiane Salvatore Lauricella (Ravanusa, 18 maggio 1922 – Catania, 7 novembre 1996) è stato un politico italiano, Ministro della Repubblica e presidente del PSI durante la Segreteria Craxi.
Salvatore Lauricella | |
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Ministro della Ricerca Scientifica | |
Durata mandato | 13 dicembre 1968 – 5 agosto 1969 |
Presidente | Mariano Rumor |
Predecessore | Leopoldo Rubinacci |
Successore | Arnaldo Forlani |
Ministro dei lavori pubblici | |
Durata mandato | 27 marzo 1970 – 17 febbraio 1972 |
Presidente | Mariano Rumor Emilio Colombo |
Predecessore | Lorenzo Natali |
Successore | Mario Ferrari Aggradi |
Durata mandato | 7 luglio 1973 – 23 novembre 1974 |
Presidente | Mariano Rumor |
Predecessore | Antonino Pietro Gullotti |
Successore | Pietro Bucalossi |
Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana | |
Durata mandato | 21 giugno 1981 – 22 giugno 1986 |
Predecessore | Michelangelo Russo |
Successore | Salvatore Lauricella |
Durata mandato | 22 giugno 1986 – 16 giugno 1991 |
Predecessore | Salvatore Lauricella |
Successore | Paolo Piccione |
Presidente Nazionale del Partito Socialista Italiano | |
Durata mandato | 24 aprile 1978 – 22 febbraio 1993 |
Predecessore | Alberto Cipellini |
Successore | Vita Rocco |
Dati generali | |
Partito politico | PSI |
Biografia
Laureato in giurisprudenza e avvocato, seguì le orme del padre Giuseppe (avvocato socialista) e nel 1946, sostenuto dal Partito Socialista Italiano, divenne sindaco del paese alla giovane età di 24 anni. Venne confermato in questa carica per quattordici mandati, fino al 1990, diventando in tal modo uno dei primi cittadini d'Italia più duraturi.
Leader storico del socialismo siciliano e nazionale, da segretario regionale del PSI in Sicilia, fu l'ideatore e il promotore del primo governo di centro-sinistra in Italia, che si formò alla Regione Siciliana con l'accordo della Democrazia Cristiana di D'Angelo.
Deputato nazionale dal 1963, al 1981 e poi dal 1992 al 1994, presentò e fece approvare dal Parlamento nazionale la legge sulla casa, la legge per la salvaguardia di Venezia e la legge istitutiva della società ponte sullo stretto di Messina. Si deve alla sua opera di governo la costruzione della rete autostradale che ancora oggi si trova in Sicilia e del sistema di dighe che ha consentito di risolvere il problema dell'emergenze idrica.
All'interno del PSI aderì alla corrente demartiniana e nel 1968 fu Ministro della ricerca scientifica. Nel 1970 divenne ministro dei Ministro dei lavori pubblici, nei governi Rumor e Colombo fino al 1974.
Nel 1976 fu tra i candidati a segretario del PSI ma si ritrovò come vice di Bettino Craxi; due anni dopo divenne il Presidente del PSI. Nel 1981 lasciò il parlamento nazionale e fu eletto deputato regionale in Sicilia. Per due legislature (1981 - 1991) fu presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana.
Nel 1992 tornò alla Camera e nel marzo del 1994, dopo l'inchiesta Mani pulite e lo sgretolamento del partito del garofano, si ritirò a vita privata.
Collegamenti esterni
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- Scheda sul sito dell'Assemblea Regionale Siciliana