Julianne Moore

attrice statunitense

Julianne Moore, nome d'arte di Julie Anne Smith (Fayetteville, 3 dicembre 1960), è un'attrice statunitense.

Julianne Moore
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 2015

Ha vinto i maggiori premi di interpretazione nei principali festival europei: la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 59ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia con Lontano dal paradiso (2002), l'Orso d'argento al Festival di Berlino per The Hours (2003) e il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes per Maps to the Stars (2014). Nel 2015, grazie alla sua magistrale interpretazione in Still Alice vince l'Oscar alla miglior attrice, il Golden Globe, il Premio BAFTA, lo Screen Actors Guild e molti altri premi.

Nella sua carriera è stata candidata cinque volte al premio Oscar: due come migliore attrice non protagonista, per Boogie Nights - L'altra Hollywood e The Hours, e tre come migliore attrice protagonista, per Fine di una storia, Lontano dal paradiso e Still Alice,[1] vincendolo proprio per quest'ultima interpretazione.[2]

Biografia

Nata nella Carolina del Nord, figlia di Anne Love, assistente sociale psichiatrica, emigrata negli Stati Uniti dalla Scozia, e Peter Moore Smith, avvocato militare, giudice, pilota d'elicottero e Colonnello dell'esercito di discendenze albanesi. A causa del lavoro del padre, è cresciuta tra gli Stati Uniti e l'Europa, studiando alla Frankfurt American High School di Francoforte, in Germania, diplomandosi nel 1979, e laureandosi infine in Belle arti presso la Boston University.

Carriera

Nel 1983, all'età di 23 anni, si trasferisce a New York, dove lavora per qualche tempo come cameriera e appare in produzioni teatrali off-Broadway. Il successo ottenuto con la piéce Serious Money la mette in luce agli occhi di alcuni produttori televisivi, che la ingaggiano per interpretare un doppio ruolo nella soap opera Così gira il mondo, per cui vince un Emmy Award nel 1988. La scelta del suo nome d'arte è stata un po' complessa, infatti presso il Screen Actors Guild erano già registrate attrici con il nome di Julia Smith e Julie Moore, ed infine la scelta definitiva è caduta su Julianne Moore.

Inizia una lunga gavetta televisiva e cinematografica, con ruoli marginali in film come La mano sulla culla, Body of Evidence - Il corpo del reato e Benny & Joon. Inizia ad ottenere i primi riconoscimenti, venendo candidata all'Independent Spirit Awards 1994 come miglior attrice non protagonista per America oggi di Robert Altman, due anni più tardi viene candidata nuovamente al premio come miglior attrice protagonista per Safe di Todd Haynes, con cui inizia una proficua collaborazione che la porta ad apparire in quasi tutti i suoi film, diventando sua attrice feticcio. Grazie ai molti riconoscimenti ricevuti inizia ad ottenere parti in film di stampo hollywoodiano, come Nine Months - Imprevisti d'amore e il block buster Il mondo perduto - Jurassic Park; entrambi i film ottengono ottimi incassi al botteghino[3][4].

 
Julianne Moore al Tribeca Film Festival 2008

Nel 1998 ottiene la sua prima candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista per Boogie Nights - L'altra Hollywood di Paul Thomas Anderson, due anni dopo viene candidata nuovamente all'Oscar come miglior attrice per Fine di una storia. Recita quindi in La fortuna di Cookie, Un marito ideale e Magnolia, dove torna ad esser diretta da Anderson. Negli anni seguenti si alterna tra produzioni commerciali e film indipendenti, nel 2001 accetta di recitare in Hannibal, ereditando il ruolo dell'agente dell'FBI Clarice Starling che fu di Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti.

Nel 2003 ottiene una doppia candidatura all'Oscar, come miglior attrice per Lontano dal paradiso ancora sotto la regia di Haynes, per la cui interpretazione però riceve la Coppa Volpi al Festival di Venezia, e come non protagonista per The Hours, ma anche questa volta non le viene assegnata l'ambita statuetta. La Moore risulta una delle poche attrici ad aver ottenuto la doppia candidatura e una delle tre a non aver vinto per nessuna delle due statuette a cui era candidata, unitamente a Sigourney Weaver nel 1989 e Cate Blanchett nel 2008.

 
Julianne Moore al Festival di Cannes 2014

Negli anni seguenti partecipa a svariate pellicole più o meno di successo come Il colore del crimine, The Forgotten, I figli degli uomini e Next. Nel 2007 è protagonista del controverso ed incestuoso film di Tom Kalin Savage Grace, nello stesso anno viene di nuovo diretta da Todd Haynes, che le riserva una piccola parte nel pluripremiato Io non sono qui.

Nel 2008 partecipa al film di Fernando Meirelles Blindness - Cecità, presentato al Festival di Cannes 2008 e al Toronto Film Festival, successivamente prende parte all'esordio alla regia dello stilista Tom Ford con A Single Man.

Nel 2010 recita con Annette Bening nella commedia I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko. Sempre nel 2010 partecipa al famoso calendario Pirelli, l'edizione 2011 è firmata Karl Lagerfeld e ha come tema la mitologia, la Moore veste i panni di Era.[5] Nel 2011 ha recitato nel film Crazy, Stupid, Love. Nel 2012 la sua interpretazione di Sarah Palin nel pluripremiato film TV Game Change le regala un Premio Golden Globe, un Premio Emmy, un Critics' Choice Television Award ed uno Screen Actors Guild Award.

A settembre 2013 entra ufficialmente nel cast del terzo capitolo del film Hunger Games, tratto dal romanzo Il canto della rivolta, nei panni della Presidentessa Alma Coin[6], mentre nel mese di ottobre dello stesso anno riceve la stella numero 2507 sulla Hollywood Walk of Fame[7].

Nel 2015 riceve un Golden Globe come miglior attrice in un film drammatico per la sua interpretazione in Still Alice.[8] Nello stesso anno, sempre per la sua interpretazione in Still Alice, vince anche il Premio Oscar come Miglior attrice protagonista.[9]

Vita privata

Dal 1986 al 1995 è stata sposata con l'attore e regista John Gould Rubin. Dal 2003 è sposata con il regista Bart Freundlich, di dieci anni più giovane, conosciuto nel 1996 sul set de I segreti del cuore. La coppia ha avuto due figli, Caleb Freundlich (4 dicembre 1997) e Liv Freundlich (11 aprile 2002). Possiede la doppia cittadinanza: statunitense e britannica. Sostenitrice del Partito Democratico statunitense,[10] e durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2004 ha sostenuto John Kerry nella sua campagna presidenziale.

Dal 2002 è collaboratrice del ST Alliance, associazione che si prodiga nel creare consapevolezza nei confronti della sclerosi tuberosa.[11] Nello stesso anno, in un'intervista concessa alla trasmissione televisiva Inside the Actor's Studio si è dichiarata atea[12]. È sostenitrice dei diritti gay e favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso[13]. Ha infatti accettato spesso ruoli in film che trattano queste tematiche.

Filmografia

Cinema

Televisione

Premi e candidature

Nel corso della sua carriera è stata candidata 5 volte agli Oscar, 9 ai Golden Globe, 4 ai BAFTA, 8 ai Satellite Award, 10 agli Screen Actors Guild Awards e 2 agli Emmy Awards.[14]

1980-1989

1990-1999

  • 1996 - Chlotrudis Award
    • Candidatura miglior attrice per Safe
  • 1998 - Blockbuster Award
    • Candidatura attrice preferita per Il mondo perduto
  • 1998 - Chlotrudis Award
    • Candidatura miglior attrice non protagonista per Boogie Nights
    • Candidatura migliore attrice non protagonista per The Myth of Fingerprints
  • 1998 - Florida Film Critics Circle Award
    • Best Supporting Actress per Boogie Nights
    • Best Cast per Boogie Nights
  • 1998 - Online Film Critics Society Award
    • Candidatura migliore attrice non protagonista per The Myth of Fingerprints
  • 1998 - National Society of Film Critics Award
    • Miglior attrice non protagonista per Boogie Nights
  • 1999 - Online Film Critics Society Award
    • Candidatura miglior attrice non protagonista per Magnolia

2000-2009

  • 2000 - Blockbuster Award
    • Candidatura attrice non protagonista preferita
  • 2000 - Florida Film Critics Circle Award
    • Miglior cast per Magnolia
  • 2000 - Chicago Film Critics Association Awards
  • 2000 - Chicago Film Critics Association Awards
    • Candidatura migliore attrice per Fine di una storia
  • 2000 - Chlotrudis Award
    • Candidatura miglior attrice per Fine di una storia
  • 2000 - Dallas-Fort Worth Film Critics Association Awards
    • Best Supporting Actress Cookie's Fortune
  • 2003 - Las Vegas Film Critics Society
    • Candidatura miglior attrice non protagonista per The Hours
  • 2003 - Phoenix Film Critics Society
  • 2009 - Saturn Award
    • Candidatura miglior attrice per Blindness - Cecità
  • 2009 - Vancouver Film Critics Circle
    • Candidatura miglior attrice per Blindness - Cecità

2010-presente

  • 2010 - Hollywood Film Festival
  • 2010 - Chlotrudis Awards
  • 2010 - Washington D.C. Area Film Critics Association

Doppiatrici italiane

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Julianne Moore è stata doppiata da:

  • Franca D'Amato ne La fortuna di Cookie, The Shipping News - Ombre dal profondo, The Hours, Lontano dal paradiso, Io non sono qui, Uomini & donne - Tutti dovrebbero venire... almeno una volta!, A Single Man, I ragazzi stanno bene, Shelter - Identità paranormali, The English Teacher, Non-Stop, Maps to the Stars, Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
  • Roberta Greganti in Psycho, Un marito ideale, Magnolia, Next, Blindness - Cecità, La vita segreta della signora Lee, Crazy, Stupid, Love, Game Change, Quel che sapeva Maisie, Lo sguardo di Satana - Carrie, Il settimo figlio
  • Cristina Boraschi in Evolution, Fine di una storia, Boogie Nights - L'altra Hollywood, Surviving Picasso, The Forgotten, Il colore del crimine, Chloe - Tra seduzione e inganno, Being Flynn
  • Roberta Pellini in Savage Grace, 30 Rock, Don Jon, Still Alice
  • Pinella Dragani in Benny & Joon, Il mondo perduto - Jurassic Park, I figli degli uomini
  • Eleonora De Angelis in Il fuggitivo, Assassins, Un adorabile testardo
  • Rossella Izzo in Vanya sulla 42esima strada, Matrimonio in appello
  • Alessandra Korompay in Safe, Nine Months - Imprevisti d'amore
  • Paola Valentini in La pistola nella borsetta
  • Elisa Galletta in Il grande Lebowski
  • Francesca Fiorentini in La mappa del mondo
  • Stefanella Marrama in Hannibal
  • Barbara Berengo Gardin ne I segreti del cuore
  • Loredana Nicosia in America oggi
  • Ludovica Modugno in La mano sulla culla
  • Anna Cesareni in Body of Evidence
  • Dania Cericola in Omicidi e incantesimi
  • Margherita Sestito in Marie & Bruce

Da doppiatrice è sostituita da:

Note

  1. ^ Quelli che non hanno mai vinto l’Oscar, su ilpost.it, 20 febbraio 2015. URL consultato il 21 febbraio 2015.
  2. ^ Oscar 2015, tutti i vincitori, su ilpost.it, 23 febbraio 2015. URL consultato il 23 febbraio 2015.
  3. ^ Nine Months (1995)
  4. ^ The Lost World Jurassic Park
  5. ^ Un dio per ogni occasione, su corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 30 novembre 2010.
  6. ^ Hunger Games: Il canto della rivolta - Julianne Moore sarà Alma Coin - è ufficiale
  7. ^ Julianne Moore ha una stella sulla Walk of Fame 4 ottobre 2013
  8. ^ Golden Globes 2015: ecco tutti i vincitori, su comingsoon.it. URL consultato il 12 gennaio 2015.
  9. ^ Oscar 2015, tutti i vincitori, su mentelocale.it, 23 febbraio 2015. URL consultato il 23 febbraio 2015.
  10. ^ Julianne Moore's Federal Campaign Contribution Report, su newsmeat.com. URL consultato il 7 marzo 2010.
  11. ^ PSAs and Videos, su tsalliance.org, TS Alliance. URL consultato il 7 marzo 2010.
  12. ^ Photos: Famous atheists and their beliefs, CNN, 25 maggio 2013
  13. ^ julianne moore supports gay-marriage, su socialitelife.com.
  14. ^ Awards for Julianne Moore, su imdb.com, imdb.org. URL consultato il 24 settembre 2012.

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Collegamenti esterni

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