Nazionale maschile di calcio dell'Italia
La Nazionale di calcio dell'Italia è la selezione maggiore maschile di calcio della Federazione Italiana Giuoco Calcio, il cui nome ufficiale è Nazionale A,[2] che rappresenta l'Italia nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate a squadre nazionali.
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Sport | ![]() |
Confederazione | UEFA |
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Ranking FIFA | 17º[1] |
Sponsor tecnico | Adidas |
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È una delle Nazionali di calcio più titolate del mondo: gli azzurri annoverano nel loro palmarès quattro campionati mondiali (1934, 1938, 1982 e 2006, secondi al mondo dopo il Brasile, a pari merito con la Germania) oltre a un campionato europeo (1968). È inoltre una delle cinque nazionali maggiori (assieme a quelle di Belgio, Svezia, Uruguay e Regno Unito) a potersi fregiare del titolo di "olimpionica", essendosi aggiudicata il torneo a cinque cerchi del 1936 (uno dei sette riservati alle nazionali maggiori e disputati dal 1908 al 1948), mentre nella Confederations Cup, ultimo trofeo internazionale riconosciuto dalla FIFA, vanta un terzo posto come miglior risultato, nel 2013. In bacheca infine, annovera anche due Coppe Internazionali, competizione continentale antesignana dell'attuale campionato d'Europa. Al mondiale è arrivata tra le prime quattro classificate in otto edizioni (sei le finali) e cinque volte all'europeo (tre le finali); dopo la Germania, è la Nazionale europea con il maggior numero di piazzamenti nei primi quattro posti nelle due competizioni.
Nella graduatoria FIFA in vigore da agosto 1993 ha occupato più volte il 1º posto, la prima volta a novembre dello stesso anno, mentre il peggior posizionamento è il 17º posto raggiunto a luglio 2015.[1]
Storia della Nazionale A
Per quanto riguarda le vicende più importanti della Nazionale di calcio italiana, esse sono legate alla Nazionale A che, almeno fino alla differenziazione delle varie categorie di selezione, era la nazionale unica, che assumeva varie fisionomie a seconda del torneo al quale essa partecipava. Per fare un esempio, se è normale che nel corso dei tornei maggiori quali Coppa Internazionale o Campionato del Mondo venisse schierata la formazione più competitiva possibile, nel corso del torneo olimpico si dava spazio a professionisti di seconda fascia, in genere giovani universitari, come coloro che vinsero il torneo calcistico dei Giochi di Berlino nel 1936.
Nel secondo dopoguerra vennero via via inserite categorizzazioni più precise soprattutto per inserire criteri oggettivi e uguali per tutti di selezione dei giocatori, sia per via della progressiva istituzione di tornei giovanili, sia per dare un quadro di riferimento chiaro al torneo olimpico di calcio: il regolamento olimpico prevede infatti che la partecipazione sia riservata solo ad atleti il cui status sia formalmente di dilettante. Ma questo faceva sì che molte federazioni che ammettevano il professionismo fossero costrette a mandare i loro giocatori di seconda, se non terza fascia (secondo una formula empirica di compromesso via via variata nel tempo, i professionisti meno in vista e meno pagati e, successivamente, quelli che non avessero mai partecipato alle fasi finali di un campionato continentale o di quello mondiale), mentre federazioni i cui atleti avevano lo status di dilettante (ad esempio l'URSS e in generale tutte quelle del blocco dell'Est Europeo) potevano mandare in pratica la propria nazionale maggiore.
Non a caso per lungo tempo, nel dopoguerra, il torneo olimpico di calcio fu appannaggio di squadre come la stessa Unione Sovietica, la Cecoslovacchia, la Germania Est e l'Ungheria. Ciò perdurò fino all'edizione olimpica del 1988, a Seul, quando fu deciso che le rappresentative olimpiche fossero, per tutti i partecipanti, le loro selezioni Under-21 (o Under-23), con al massimo tre calciatori fuori quota.
La Nazionale italiana vanta 4 titoli mondiali (1934, 1938, 1982, 2006) e un Europeo (1968). Inoltre ha conquistato un oro olimpico nel 1936 e 2 Coppe Internazionali conquistate negli anni venti e trenta. Il periodo d'oro fu quello degli anni trenta in cui vennero conquistati due Mondiali (unica nazione assieme al Brasile ad averne vinti due consecutivi).
Seguì un periodo di calo, complice la seconda guerra mondiale e la tragedia di Superga del 1949. Infatti l'Italia non ebbe successo ai Mondiali del 1950, né a quelli del 1954, addirittura non si qualificò a quelli del 1958, e di conseguenza rinunciò a prendere parte al primo campionato europeo, la cui fase finale si svolse nel 1960. Ai Mondiali del 1962 usci al primo turno in una spedizione mal gestita, a quelli del 1966 andò peggio perché furono eliminati dai semi-professionisti della Corea del Nord.[3]
La rinascita avvenne nel 1968 con la vittoria dell'Europeo in Italia,[4] mentre due anni dopo ai Mondiali di Messico '70 gli azzurri avrebbero dato vita alla famosa semifinale contro la Germania Ovest, ricordata come la partita del secolo, vinta per 4-3. In finale sarebbero stati poi sconfitti dal Brasile di Pelé per 4-1. Dopo i disastrosi Mondiali del 1974, dove furono esclusi al primo turno, ben figurarono al Mondiale di Argentina del 1978 dove la nazionale espresse un bel gioco e si piazzò al quarto posto.[3]
Le premesse per far bene anche al Mondiale successivo in Spagna c'erano tutte e infatti, dopo un incerto avvio nella fase a gironi, gli azzurri allenati da Enzo Bearzot batterono in sequenza l'Argentina di Maradona e il Brasile di Zico e Falcão e in semifinale la sorprendente Polonia. In finale affrontarono la Germania Ovest che sconfissero per 3-1. Il capocannononiere del torneo fu Paolo Rossi. La nazionale non si sarebbe qualificata per l'Europeo del 1984.[3]
Dopo i Mondiali del 1986, che segnarono l'addio di Bearzot, gli azzurri di Azeglio Vicini espressero bel gioco all'europeo del 1988, dove raggiunsero la semifinale contro l'URSS, che poi perse la finale contro i Paesi Bassi. Una bella Nazionale si presentò al Mondiale in casa del 1990, ma in semifinale, dopo i rigori, ebbe la meglio l'Argentina di Maradona. Nella finale per il terzo posto gli azzurri sconfissero l'Inghilterra.[3]
L'Italia non si qualificò per l'Europeo del 1992 e Vicini fu esonerato a due giornate dalla fine delle eliminatorie. Il sostituto Arrigo Sacchi, reduce dai grandi successi con il Milan, qualificò la nazionale per il Mondiale statunitense del 1994. Qui gli azzurri superarono la fase a gironi come migliore terza, dopo aver ottenuto una vittoria, un pareggio ed una sconfitta in tre partite, e poi proseguirono il cammino sino alla finale, trascinati dai gol di Roberto Baggio, che eliminarono Nigeria, Spagna e Bulgaria. Nella finale di Pasadena gli azzurri pareggiarono senza reti contro il Brasile, ma persero nuovamente ai rigori, nella prima finale di un Mondiale decisa dai tiri dal dischetto. L'avventura all'europeo inglese del 1996 finì già al primo turno, dopo una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Ai Mondiali del 1998, nel difficile quarto di finale contro la Francia padrona di casa, gli azzurri di Cesare Maldini persero ancora una volta ai rigori.[3]
L'occasione per una rivincita arrivò due anni dopo ad Euro 2000, dove gli azzurri giunsero in finale, proprio contro la Francia. Passata in vantaggio nel primo tempo con una rete di Marco Delvecchio, la squadra di Dino Zoff parve in procinto di condurre in porto il successo, ma i francesi pareggiarono all'ultimo istante della partita. Con gli azzurri troppo scioccati per reagire, la Francia segnò il golden goal che le garantì il titolo europeo. A seguito di alcuni sprezzanti giudizi in diretta televisiva di Silvio Berlusconi, sentendosi leso ingiustamente nella sua dignità, per protesta Zoff si dimise tre giorni dopo la finale[5], lasciando il posto a Giovanni Trapattoni. Peggio andarono i Mondiali del 2002 in Giappone e Corea del Sud: la squadra alla vigilia era tra le favorite, ma, dopo aver passato a fatica il primo turno esprimendo un gioco difensivista e rinunciatario, fu eliminata ancora al golden goal negli ottavi dai padroni di casa della Corea del Sud (1-2). Fu il risultato peggiore dal Mondiale 1986.[6] Ad Euro 2004 l'Italia uscì dal torneo al primo turno.
Al Mondiale 2006 l'Italia di Marcello Lippi fu grande protagonista. Dopo aver superato brillantemente la fase a gironi, eliminò Australia e Ucraina e ai tempi supplementari la Germania padrona di casa. In finale trovò nuovamente la Francia e qui gli italiani vinsero dove avevano fallito sei anni prima, ai rigori. Il calcio di rigore di Fabio Grosso incoronò gli azzurri campioni del mondo per la quarta volta.[3]
Lippi lasciò dopo il successo e fu sostituito da Roberto Donadoni, che guidò la Nazionale a Euro 2008. L'Italia superò la prima fase battendo la Francia per 2-0 nella terza partita del girone e ai quarti di finale pareggiò a reti bianche contro la temibile Spagna, futura vincitrice del torneo, che la sconfisse ai tiri di rigore. La vittoria ai Mondiali del 2006 permise agli azzurri, nel frattempo tornati sotto la guida di Lippi, di partecipare all'edizione 2009 della Confederations Cup, che si svolse in Sudafrica. L'Italia fu eliminata al primo turno dopo aver vinto contro gli Stati Uniti, poi finalisti nel torneo e perso contro Egitto e Brasile, poi vincitore della competizione.[7]
Ai Mondiali 2010 in Sudafrica la squadra azzurra, guidata ancora da Lippi, deluse molto, classificandosi ultima nel girone composto anche da Slovacchia, Paraguay e i semi-professionisti della Nuova Zelanda che al termine del torneo fu l'unica squadra a non subire alcuna sconfitta. Con due pareggi e una sconfitta gli azzurri furono eliminati dal torneo al primo turno per la sesta volta, fatto che non accadeva da 36 anni ed inoltre, per la prima volta in 17 partecipazioni, senza vincere alcuna partita. Dopo la fine del Mondiale 2010 la Nazionale italiana passò sotto la guida del nuovo commissario tecnico Cesare Prandelli, il cui ingaggio quadriennale era già stato ufficializzato il 30 maggio 2010.[8] Il Mondiale sudafricano segnò anche l'addio del capitano della Nazionale Fabio Cannavaro[9] (la cui fascia di capitano passerà a Gigi Buffon) e di un'altra pedina storica come Gennaro Gattuso.[10]
Durante le qualificazioni al campionato europeo di calcio 2012, la Nazionale di Prandelli, a seguito della vittoria contro la Slovenia del 6 settembre 2011 (1-0), ottiene il record di precocità per quanto riguarda le qualificazione alla competizione continentale, conseguita con due turni d'anticipo con 22 punti in sole otto partite.[11] L'Italia si presenta a Euro 2012 superando un girone composto dalla Spagna, campione del Mondo e d'Europa in carica, dalla Croazia e dall'Irlanda. Approda ai quarti di finale, dove vince contro l'Inghilterra ai rigori, quindi sconfigge in semifinale la Germania per 2-1. In finale la squadra subisce una pesante sconfitta dalla Spagna (0-4);[12] il secondo posto permette però agli Azzurri di partecipare l'anno seguente alla Confederations Cup (essendo la nazionale spagnola già qualificata come vincitrice del Mondiale 2010).
Nella suddetta competizione l'Italia, alla sua seconda partecipazione, si comporta meglio rispetto all'edizione del 2009, passando il girone eliminatorio come seconda (vince contro Messico e Giappone, e perde l'ultima sfida contro i padroni di casa del Brasile) e venendo sconfitta in semifinale, ancora dalla Spagna, ai tiri di rigore; nella finale per il terzo e quarto posto, l'undici italiano conquista la medaglia di bronzo battendo, nuovamente ai rigori, l'Uruguay.[13] Nel primo e unico mondiale della gestione Prandelli, la nazionale viene eliminata dopo la fase a gironi, classificandosi terza nel girone dietro Costa Rica e Uruguay. Con tre punti in classifica (conquistati contro l'Inghilterra) gli azzurri, per la terza volta nella propria storia, escono per due edizioni consecutive al primo turno (dopo Brasile 1950 e Svizzera 1954, e Cile 1962 e Inghilterra 1966). Complessivamente è la settima eliminazione al primo turno di un campionato mondiale. Il 19 agosto 2014 viene nominato come nuovo CT della Nazionale Antonio Conte il quale esordisce il 4 Settembre nell'amichevole contro l'Olanda vinta per 2-0. il 16 Giugno 2015 arriva la prima sconfitta in amichevole contro il Portogallo per 0-1
Altre Nazionali
Oltre alla citata selezione nazionale, l'ordinamento della FIGC ne prevede varie altre, divise per fascia d'età dei propri giocatori. La Nazionale maschile Under-21, che partecipa alle competizioni continentali con i propri pari categoria; la Nazionale olimpica che rappresenta l'Italia nei tornei olimpici di calcio utilizza generalmente come base l'Under-21 con l'aggiunta di giocatori di un precedente ciclo dato che il limite di età è di 23 anni, viene tuttavia data la possibilità di aggiungere fino a tre fuori quota, ovvero calciatori che superino tale limite; le Nazionali Under-20, Under-19, Under-18, Under-17, Under-16 e Under-15.[2]
Rappresentano ufficialmente l’Italia sempre sotto il coordinamento della FIGC: la Nazionale femminile, la Nazionale femminile Under-19 e quella Under-17; la Nazionale di beach soccer; la Nazionale universitaria (che rappresenta l'Italia nel torneo calcistico delle Universiadi), composta da calciatori dilettanti o professionisti della Lega Pro che frequentino l'università; la Nazionale militare, riservata formalmente a qualsiasi militare tesserato come calciatore della FIGC in qualsiasi categoria, ma, di fatto, almeno fino all'abolizione del servizio militare obbligatorio, composta dai giovani calciatori professionisti che stessero assolvendo l'obbligo di leva (tale selezione rappresenta l'Italia durante i Giochi mondiali militari ed i Campionati mondiali militari di calcio); la Rappresentativa dei Giochi del Mediterraneo, che rappresenta l’Italia nei Giochi omonimi e può essere formata indistintamente da giocatori professionisti o dilettanti di qualsiasi categoria; infine, la Nazionale di calcio a 5 e la Nazionale di calcio a 5 Under-21.[2]
Nazionali italiane che sono esistite in passato, ma che – a seguito di ristrutturazioni sia decise per norme federali che per esigenze legate ai requisiti di partecipazione ai vari tornei internazionali – sono scomparse, furono la Nazionale B (in genere l'anticamera della Nazionale A, costituita dalle seconde scelte di campionato o di giocatori sotto osservazione in vista di un eventuale impiego per la selezione maggiore, e il cui ruolo spesso si è sovrapposto con quello della, scomparsa anch'essa, Nazionale Sperimentale); soprattutto nel secondo dopoguerra, ci furono inoltre dei saltuari esperimenti circa rappresentative azzurre emanazione di un preciso e limitato bacino geografico (come la Nazionale Nord-Ovest), che andavano a sfidare similari compagini dei paesi stranieri.[14][15] È infine sporadicamente attiva anche la Nazionale Under-23.
Rappresentative di Lega
Si fregiano (o si sono fregiate) impropriamente del titolo di "Nazionale" anche alcune Rappresentative di Lega. Dagli anni sessanta ai novanta è stata sporadicamente attiva una Nazionale di Lega, con una propria maglia e stemma, che attingeva dall'intero bacino della Serie A – indistintamente tra giocatori italiani e stranieri.[16] Nel 2011 è nata la cosiddetta B Italia, formata da giocatori con limite d'età Under-21 e militanti nella Serie B, che riprende idealmente la storia della rappresentativa Under-21 di Serie B;[17] anche in questo caso è però improprio parlare di "Nazionale", dato che si tratta a tutti gli effetti di una Rappresentativa U-21 della Lega Serie B (infatti sulle maglie non sfoggia lo stemma della FIGC, ma il logo della Lega B[18]) che funge da bacino per le Nazionali U-20 e U-21.
Risultati conseguiti
La Nazionale A ha vinto quattro edizioni del campionato mondiale di calcio (1934, 1938, 1982 e 2006), la massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili, classificandosi seconda in altre due occasioni (1970 e 1994); inoltre, si è classificata terza nel 1990 ed è arrivata quarta nel 1978. Per contro non ha partecipato alla prima edizione (1930) e non si é qualificata in quella del 1958, mentre non ha superato il primo turno del campionato del mondo di calcio sette volte[19].
Ha conseguito la vittoria nel campionato europeo di calcio per nazioni nel 1968, s'è classificata in altre due occasioni seconda (2000, 2012) ed è arrivata quarta nel 1980, giungendo complessivamente cinque volte alle semifinali (l'altra nel 1988).
Si aggiungono alle vittorie la medaglia d'oro al torneo olimpico di calcio alla XI Olimpiade a Berlino nel 1936 e quella di bronzo alla IX Olimpiade ad Amsterdam nel 1928, in un periodo in cui l’ordinamento olimpico non aveva ancora uniformato, secondo il criterio dell'età massima dei giocatori, la composizione delle squadre. Infine ha ottenuto due Coppe Internazionali (torneo centro–europeo nato nel 1927, prima dell'istituzione della UEFA e da questa mai riconosciuto ufficialmente, poi superato nel 1960 dall'Europeo) nelle edizioni 1927–30 e 1933–35, risultando l'unica squadra ad aver vinto due volte tale competizione.
La Nazionale Under-21 vanta invece la vittoria in cinque edizioni del campionato europeo di calcio Under-21 (1992, 1994, 1996, 2000 e 2004), la massima competizione ufficiale per squadre di tale categoria. La Nazionale olimpica ha conseguito la medaglia di bronzo al torneo di calcio della XXVIII Olimpiade ad Atene nel 2004.
La Nazionale di beach soccer gioca regolarmente i campionati europei e mondiali. Infine, la Nazionale universitaria ha vinto il torneo di calcio della XIX Universiade svoltasi in Sicilia nel 1997.
Impianti e strutture
La Nazionale italiana non ha uno stadio nazionale fisso: gioca le sue partite a rotazione nei vari impianti italiani, scegliendoli di volta in volta a seconda dell'avversario che si incontra e dell'eventuale affluenza e importanza del match. Le sfide ufficiali o di maggior spessore vengono disputate negli stadi delle principali città della nazione: l'Olimpico di Roma, il Meazza di Milano, il San Paolo di Napoli, l'Olimpico e lo Stadium di Torino, il Barbera di Palermo, il Ferraris di Genova, il Dall'Ara di Bologna, il Franchi di Firenze e il San Nicola di Bari. Per le amichevoli o gli incontri di minore importanza, si opta invece per le più svariate località della penisola, a seconda dell'esigenza.
Per i ritiri e le sessioni di allenamento gli Azzurri hanno invece una sede fissa nel centro tecnico federale situato a Firenze, nel quartiere di Coverciano. Come seconda opzione, la Nazionale ha un altro luogo di raduno negli impianti sportivi della Borghesiana, a Roma.
Colori e simboli
Colori
La prima maglia indossata dalla Nazionale italiana nell'esordio assoluto con la Francia del 15 maggio 1910 era di colore bianco. Pare infatti che, nel momento di decidere la prima tenuta di gioco, si sia voluto far indossare alla Nazionale la maglia bianca in onore del club italiano più forte del momento, la Pro Vercelli; in realtà, la scelta del bianco era semplicemente dovuta al fatto che non si era raggiunto ancora l'accordo sulla divisa ufficiale, e dunque si decise di non colorarla lasciandola bianca.[20] Al 2014 la seconda maglia della Nazionale è di colore bianco.[21]
Dopo due partite, in occasione di un'amichevole con l'Ungheria disputata a Milano il 6 gennaio 1911 la tenuta bianca venne sostituita da quella azzurra: la scelta fu motivata dal fatto che l'azzurro (o meglio, il blu Savoia) era il colore dello stendardo della casa reale dei Savoia (sul quale poi campeggiava lo stemma sabaudo);[22] la divisa prevedeva in abbinamento pantaloncini bianchi e calzettoni neri (col tempo anche quest'ultimi diverranno azzurri).[23] È molto diffusa la leggenda secondo cui le divise italiane dei primi decenni fossero di una tonalità di azzurro molto chiara, più vicina al celeste. In realtà, le maglie della Nazionale sono state fin dagli esordi azzurre o blu:[24] questo "falso storico" (che ha influenzato anche le divise Kappa dei primi anni duemila, e la maglia celebrativa realizzata dalla Puma per la Confederations Cup 2009) è probabile derivi dalle copertine acquerellate che La Domenica del Corriere dedicava alla squadra (le poche immagini a colori all'epoca disponibili), in cui le maglie venivano rappresentate con un celeste molto chiaro.
Durante gli anni trenta l'Italia ha vissuto anche una breve parentesi con una divisa completamente nera, voluta dal regime fascista di Benito Mussolini;[25] la maglia nera debuttò il 17 febbraio 1935 in un'amichevole contro la Francia allo Stadio del Partito Nazionale Fascista di Roma,[26] e seppur non abbia mai soppiantato stabilmente la maglia azzurra, questa venne sfoggiata in misura minore dalla Nazionale anche al torneo calcistico degli XI Giochi olimpici di Berlino dell'anno seguente,[27] e ai Mondiali di Francia del 1938.[28] La divisa nera cadde nell'oblio dopo la caduta di Mussolini; il solo colore, limitato a un inserto sulla manica sinistra, ritornò sulle maglie azzurre all'indomani della tragedia di Superga quando tutte le rappresentative nazionali, in memoria del Grande Torino, scesero in campo per un anno intero col lutto al braccio "compreso" nella divisa: non si trattava infatti di una fascia, ma di una vera e propria diversa colorazione nella trama azzurra.[29]
Per quanto riguarda le maglie dei portieri, le prime divise erano di colore nero; successivamente dagli anni cinquanta in poi sono state pressoché stabilmente di tonalità grigia con il colletto e i polsi blu, a partire dagli anni 80 le maglie erano di una tonalità metallica vicina all'argento , con piccole modifiche legate alle variazioni stilistiche degli sponsor tecnici (ad esempio, la maglia del 1994 aveva le maniche rosse, bianche e blu con disegni zigzag). Solo a partire dalla metà degli anni novanta hanno assunto altre colorazioni, generalmente rosso o verde, adattandosi anche qui allo stile dello sponsor tecnico.
La maglia della Nazionale ha visto anche delle curiose varianti cromatiche nel corso della sua storia. Nel 1950 la Nazionale B disputò un'amichevole contro l'Inghilterra B indossando, per un'unica volta, una divisa azzurra cinta da una fascia bianca orizzontale inglobante lo scudetto tricolore, e numeri neri sulla schiena.[30] Sempre negli anni cinquanta la Nazionale giovanile scendeva in campo con una maglia verde,[31] colore poi saltuariamente scelto anche dalla Nazionale di Lega[16] e, per un'unica amichevole del 1954 contro l'Argentina giocata a Roma, anche dalla Nazionale A.[32] Nel 1994 l'Under-21, a causa di un disguido tecnico, giocò contro la Croazia U-21 a Caltanissetta indossando una maglia rossa, in realtà la seconda maglia della locale squadra della Nissa.[33] Infine nel 2004, per un'amichevole a Reykjavík con l'Islanda, la Nazionale A utilizzò solo in quell'occasione un'inedita divisa blu scuro.[34]
Divise
Storia
Le maglie delle Nazionali, almeno fino agli anni settanta, erano di produzione artigianale, anonime e spartane. A partire dalla metà del decennio fecero ingresso massiccio gli sponsor tecnici, che si accreditarono come fornitori unici di tutto l'equipaggiamento della Nazionale (a eccezione delle scarpe, che ogni calciatore sceglieva e tuttora sceglie a seconda della propria comodità e dei propri contratti di sponsorizzazione). Da notare che fino al 1999 gli accordi di fornitura tra la FIGC e i vari fornitori tecnici che si sono alternati negli anni vietavano a questi ultimi di marchiare col proprio logo o con altri elementi estranei la divisa ufficiale della Nazionale, caso unico al mondo.
Nel 1974 l'Adidas fu il primo fornitore della Nazionale (anche se fino al 1978, le maglie erano prodotte dalla ditta Baila, mentre le tute e i calzettoni erano di marca tedesca), a cui nel 1979 subentrò Le Coq Sportif, che rimase fino al 1984. Dopo tre amichevoli giocate con divise fornite dalla Ennerre, nel 1985 ha inizio il lungo sodalizio con Diadora che si concluderà nel 1994, quando arrivò la Nike. Nel 1999, con le prime maglie firmate Kappa, per la prima volta nella storia della Nazionale il logo dello sponsor tecnico compare sulle maglie. Dal 2003 il fornitore tecnico dell'Italia è Puma.[23] Da quando la FIGC ha raggruppato sotto il proprio coordinamento tutto il calcio giocato in Italia, anche la situazione-uniformi è stata normalizzata, per cui tutte le Nazionali maschili e femminili di qualsiasi categoria e specialità vestono lo stesso marchio e usano lo stesso equipaggiamento dello sponsor tecnico del momento.
Per quanto riguarda invece la foggia delle maglie, essa non ha avuto grossi cambiamenti nel tempo, adeguandosi più o meno blandamente alla moda del momento con periodici mutamenti legati soltanto alla forma del colletto, almeno fino all'inizio degli anni ottanta: se infatti sino ad allora la tenuta era sostanzialmente rimasta alla maglia girocollo e pantaloncini bianchi (con alcune variazioni, tipo i pantaloncini e calzettoni neri degli anni cinquanta e sessanta), nei Mondiali 1970 e 1974 la maglia da trasferta era invece bianca con una grande striscia orizzontale blu all'altezza del petto. Nel corso dei Mondiali 1982 venne adottato un collo a V ornato da bordini tricolori, mentre ai Mondiali 1994 comparvero minuscoli triangolini tricolori e stemmi stampati su tutta la maglia. Le divise Nike del periodo 1996-1997 erano caratterizzate da orlature inferiori di colore oro e una scritta ITALIA che creò molto disappunto, dato che andava a cadere proprio sulle natiche dei calciatori. Nei Mondiali 1998, la maglia aveva delle righe orizzontali che correvano dall'ascella fino alla fine della maglia.
Durante gli Europei del 2000, con il modello Kombat di Kappa, la Nazionale adottò un modello molto attillato e elasticizzato, che fece moda per un certo periodo. Per Euro 2004 i numeri della divisa passarono da bianchi a color oro. Coi Mondiali 2006 vennero aggiunte delle vistose sfumature blu scuro sui bordi, mentre sulla maglia bianca vi era un triangolino azzurro che partiva dal collo. In questi anni, sempre più spesso la Nazionale inizia a sfoggiare il completo maglia-pantaloncini-calzettoni totalmente azzurri (l'Italia ha disputato la finale dei Mondiali 2006 con questo completo).[23] Nel 2007 sulla seconda maglia, quella bianca, sono ritornati i numeri in blu scuro. A Euro 2008 sono ritornati i numeri in bianco sulla prima maglia. Per quanto riguarda i pantaloncini, storicamente di colore bianco, nei decenni ci sono stati pochi cambiamenti; tuttavia, come accennato sopra, in tempi recenti lo sponsor tecnico ha proposto frequentemente pantaloncini di colore azzurro come la maglia.
Il 2 settembre 2008, in presenza del presidente della FIFA Joseph Blatter, venne presentato il FIFA Champions Badge, stemma celebrativo di campione del mondo in carica, introdotto dall'organismo mondiale, inserito al centro sulla maglia della Nazionale. L'Italia è stata la prima Nazionale al mondo a fregiarsi di questo riconoscimento.[35]
Per la Confederations Cup del 2009 la Puma ha messo a disposizione della Nazionale un completo celebrativo, che voleva omaggiare quelli indossati durante gli anni trenta. La maglia era di colore celeste molto chiaro, denominato "Cendre Blue", con inserti tricolori sul lato destro del tronco. Il logo della FIGC era più grande del solito, incorniciato sempre dello stesso colore. I pantaloncini e i calzettoni erano invece marroni.[23] Un altro completo celebrativo è stato realizzato per la sola amichevole con l'Inghilterra del 15 agosto 2012, quando la Nazionale è scesa in campo con una speciale maglia che si rifaceva a quella vittoriosa di Spagna '82, celebrando il trentennale del terzo trionfo mondiale azzurro.[36] Infine, per la Confederations Cup 2013, è stata usata una divisa leggermente diversa da quella usata a Euro 2012 e alle qualificazioni mondiali per il 2014, con una striscia verde sulla manica destra e una rossa su quella sinistra, e un azzurro leggermente più scuro.
Evoluzione
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Simboli ufficiali
Detto nella sezione precedente dell'origine dell'azzurro quale colore della rappresentativa nazionale (esteso poi alle altre discipline), bisogna aggiungere che durante il Fascismo sulle maglie era visibile un fascio littorio ricamato in oro, che caricava la croce sabauda già presente dal 1910. Questa fu tra l'altro la tenuta con cui l'Italia vinse i mondiali del 1934 e del 1938 nonché il titolo olimpico di Berlino nel 1936. Non era raro vedere usata, in quegli anni, una tenuta da gara completamente nera quale seconda uniforme di gioco (come avvenne nei quarti di finale del Mondiale del 1938 contro la Francia).
Nel secondo dopoguerra, caduto il regime fascista e abolita la Monarchia, la croce sabauda lasciò il posto ad un tricolore originariamente raccolto in uno scudetto (di forma analoga a quello delle squadre campioni d'Italia di qualsiasi disciplina). Nel corso degli anni il tricolore sulle maglie ha cambiato varie volte forma (quadrangolare, trapezoidale, rotondo) e posizione, dal lato sinistro fino al centro, per poi tornare al lato sinistro. Dell'inizio degli anni cinquanta è invece l'idea di sormontare lo scudo tricolore con una banda recante la scritta in maiuscolo «ITALIA». Successivamente fu inserita nello scudetto anche la sigla «FIGC» della Federazione, scritta in verticale sulla banda bianca del tricolore.
Nel 1983, per celebrare la vittoria nel campionato del mondo dell'anno precedente, tre stelle dorate sostituirono la scritta «ITALIA» sopra il tricolore, poi il tutto fu rimpiazzato nel 1984 da un nuovo stemma tondo incorporante le tre stelle, le scritte «ITALIA» e «FIGC», e il tricolore. Dal 1991 al 1998 lo stemma adottato fu una controversa e criticata lettera i scritta in corsivo, con tanto di puntino laterale blu, contenente i soliti elementi (stelle e tricolore) più la denominazione «FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO». Tale stemma ricordava vagamente il logo dello sponsor istituzionale dell'epoca (la IP).
Nel 1999 si tornava al tradizionale scudo tricolore, ristilizzato poi per motivi di marketing nel 2005, adottato dalla FIGC come nuovo logo: uno scudetto dai bordi squadrati con all'interno le tre stelle dei mondiali vinti (quattro dal settembre 2006). Le stelle compaiono su autorizzazione della FIFA, che dalla metà degli anni novanta permise alle federazioni di portare sulla maglia tante stelle quanti sono i campionati del mondo vinti.
La forma attuale è tornata a ricordare lo scudetto originario seppur rivisto alla luce dell'evoluzione del design, anche se non mancano i nostalgici per la vecchia maglia con un semplice scudetto tricolore e la scritta sovrastante «ITALIA» in maiuscolo.[37][38]
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La croce sabauda, il primo stemma della Nazionale, sulle maglie azzurre fino alla nascita della Repubblica Italiana
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Il fascio littorio, che sotto il Fascismo ha affiancato la croce sabauda sulle maglie azzurre
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Lo scudetto con la scritta «ITALIA» è stato creato per la prima volta nel 1952, ed è stato ciclicamente ripreso nei decenni successivi
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Una variante dello stemma introdotto nel 1952, utilizzato nel Mondiale 1982 vinto dagli azzurri
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Versione dello stemma successiva a quella del Mondiale spagnolo
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Nuovo logo della FIGC degli anni duemila, che ha debuttato sulle maglie azzurre nel 2005
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Redesign del logo FIGC nel 2006, dopo la conquista del quarto titolo mondiale
Rivalità
Essendo una delle più titolate e prestigiose al mondo, la Nazionale italiana ha partecipato a pagine di storia calcistica mondiale che hanno inevitabilmente fatto nascere rivalità sportive piuttosto sentite.
Nei primi anni di attività esistevano accese rivalità con le Nazionali di calcio di Ungheria, Uruguay e Cecoslovacchia.
Francia
Quella contro i transalpini è forse una delle più sentite fra le rivalità della nazionale italiana. La prima partita ufficiale disputata dagli azzurri, il 15 maggio 1910 all'Arena Civica di Milano, fu giocata proprio contro i Bleus. Nel corso del periodo precedente alla prima guerra mondiale, le due formazioni si sono affrontate più volte e spesso a prevalere erano gli italiani. Nel campionato mondiale di calcio 1938 l'Italia affrontò e sconfisse la Francia padrona di casa per 3-1 nei quarti di finale. Ad Argentina 1978 le due nazionali si affrontarono nella prima partita del proprio girone e l'Italia, pur passando in svantaggio dopo soli 44 secondi, ribaltò il risultato grazie a Paolo Rossi e Renato Zaccarelli imponendosi per 2-1. L'andamento però cambiò dai primi anni ottanta, quando la Francia ritornò alla vittoria nel febbraio del 1982, in una gara amichevole. Fino ad allora infatti l'ultimo confronto vincente con gli italiani risaliva addirittura alle Olimpiadi del 1920, pertanto vi fu un'attesa di ben 62 anni. Quattro anni dopo quella storica vittoria i francesi riuscirono a ripetersi in una occasione ben più importante, ovvero gli ottavi di finale del Mondiale del 1986, estromettendo così i campioni del Mondo in carica.
Dal 1986 (se si esclude una gara amichevole nel febbraio del 1994 a Napoli, conclusa con una vittoria francese per 1-0) le squadre non si affrontarono fino a fine anni novanta. La rivalità si fece accesa in questo periodo, dopo il Torneo di Francia, competizione amichevole in vista del campionato del mondo 1998, le due nazionali si affrontarono nella terza e ultima partita del torneo pareggiando 2-2, condannandosi vicendevolmente agli ultimi due posti. Nel giro di breve tempo le due formazioni si affrontarono in due competizioni ufficiali: prima ai quarti di finale dei Mondiali '98 (disputatisi proprio in Francia) in cui i bleus, dopo lo 0-0 dei 120 minuti di gioco, vinsero ai tiri di rigore e due anni dopo, ad Euro 2000, dove le due squadre si ritrovarono in finale a Rotterdam, con la Francia che vinse pareggiando al termine dei tempi regolamentari e segnando ai supplementari il decisivo golden goal.
Per un breve periodo le Nazionali maggiori non si affrontarono più, per poi tornare a sfidarsi nella finale del campionato del mondo 2006, vinta questa volta ai rigori dagli azzurri e anch'essa ricca di episodi incandescenti, i cui protagonisti furono per lo più il difensore italiano Marco Materazzi e il capitano Zinédine Zidane. Prima il campione francese segnò su calcio di rigore, provocato da un fallo in area proprio di Materazzi, con un tiro a cucchiaio. Qualche minuto dopo il difensore dell'Inter riuscì a pareggiare con un colpo di testa e i tempi regolamentari finirono 1-1. Poi nei supplementari un triste evento mise fine anticipatamente alla carriera di Zidane: la stella francese infatti diede una testata violenta a Materazzi, che lo aveva provocato verbalmente, e venne espulso.[39] I tempi supplementari si conclusero col risultato di parità, e ai tiri di rigore fu decisivo l'errore del francese David Trezeguet che colpì la traversa della porta difesa da Buffon; l'Italia vinse così il suo quarto mondiale.
Curiosamente, dopo breve tempo dalla discussa finale, l'Italia ha ritrovato la Francia sia nelle qualificazioni (ma il sorteggio avvenne a gennaio) che, a qualificazione ottenuta, nel girone del campionato d'Europa 2008. Anche le due partite di qualificazione per l'Europeo sono state giocate in un clima di accesa rivalità. Quella di Parigi terminò 3-1 per i francesi, ma soprattutto quella di ritorno a Milano, finita 0-0, è stata preceduta da dichiarazioni infuocate del CT francese Raymond Domenech rese a Le Parisien, che sostenne di essere preoccupato di un arbitraggio a favore degli azzurri. L'UEFA, costretta ad intervenire, squalificò Domenech e decise di multarlo.[40] Nonostante i tentativi di distensione dei giocatori italiani e francesi, soprattutto del capitano azzurro Fabio Cannavaro, la sera della partita a San Siro il pubblico ha fischiato l'inno nazionale francese suonato prima della partita.[41] All'episodio hanno fatto seguito ulteriori aspre polemiche sia in Francia che in Italia, con lettere ufficiali di scuse. Le due Nazionali si sono reincontrate per l'ultima giornata del primo turno di Euro 2008, il 17 giugno. L'Italia, dopo 30 anni, ha vinto sul campo per 2-0 con reti di Andrea Pirlo e Daniele De Rossi, qualificandosi per i quarti di finale ed estromettendo gli stessi Bleus dalla competizione. L'ultima sfida tra le due Nazionali si è disputata il 14 novembre 2012 allo Stadio Ennio Tardini di Parma e ha visto la vittoria dei francesi per 2-1.
Germania
Altra forte rivalità è quella con i tedeschi: Germania Ovest fino al 1990, Germania unita da allora, e Italia hanno dato vita a match memorabili della storia del calcio. Tuttavia, la Nazionale italiana è una vera e propria bestia nera per la Nazionale tedesca; infatti, oltre ad avere un bilancio largamente negativo nel computo delle vittorie e sconfitte, la Nazionale tedesca non ha mai vinto né prevalso ai rigori in alcun incontro ufficiale (cioè non amichevole) né europeo né mondiale con la squadra italiana.
Per quasi quarant'anni le due squadre non si sono mai affrontate in occasioni veramente degne di nota e si deve attendere il primo turno del campionato mondiale del 1962 per avere la prima partita con una posta significativa in palio; in quell'occasione la sfida non fu emozionante e terminò con un tacito accordo di pareggio a reti inviolate che andava bene ad entrambe poiché le altre avversarie del girone non sembravano inarrestabili, poi la Germania fece il suo dovere, mentre l'Italia perse contro il Cile nella famosa battaglia di Santiago, subendo l'eliminazione.
Le due squadre si ritrovarono di fronte in una occasione ben più importante otto anni dopo, per la semifinale del Mondiale 1970, dando vita alla partita del secolo, che vide l'Italia qualificarsi per la finale, dopo un emozionante 4-3 in suo favore dopo i tempi supplementari. Al Mondiale del 1978 le due squadre si affrontano nel girone di semifinale, l'Italia domina ma i tedeschi riescono a non prendere gol e la partita termina con uno 0-0 che si traduce in una eliminazione con delusione, sul piano del gioco, per i tedeschi campioni in carica.
Azzurri nuovamente in festa nel 1982 in Spagna, stavolta in finale, imponendosi nettamente sui tedeschi per 3-1 a Madrid davanti alle autorità di entrambe le Nazioni. È invece del 1988 la prima sfida europea: è la prima fase del campionato europeo, ma le squadre danno vita ugualmente ad una sfida avvincente, che finisce 1-1 ed accontenta entrambe le tifoserie; alla fine la Germania vincerà il girone per differenza reti, e l'Italia sarà seconda, ma entrambe saranno eliminate in semifinale, rispettivamente da Paesi Bassi e URSS.
Nell'Europeo del 1996 in Inghilterra, Italia e Germania sono inserite nello stesso girone. La Germania non perde colpi e sconfigge nettamente Repubblica Ceca e Russia mentre l'Italia batte i russi ma perde con i cechi, ed arriva allo scontro diretto con la necessità di dover vincere, mentre i tedeschi sono già qualificati; la partita finisce 0-0 (con Zola che fallisce un rigore nei primi minuti), e l'Italia deve fare i bagagli, per la gioia della Germania che poi andrà a vincere il titolo contro i cechi al golden goal.
Le due nazionali si affrontarono nella semifinale dei Mondiali 2006, organizzati proprio dai tedeschi; la partita terminò sul 2-0 per gli azzurri, capaci di segnare due reti negli ultimi minuti dei tempi supplementari con Grosso e Del Piero, e poi di vincere il titolo mondiale ai rigori nella finale contro la Francia.
Ad Euro 2012 l'Italia ritrova la Germania nelle semifinali; i tedeschi, dati favoriti per condizione fisica e mentale, e sempre vincenti nelle quindici partite precedenti in tornei ufficiali (1 ai mondiali, 10 nelle qualificazioni agli europei e 4 agli europei), vengono nuovamente sconfitti dagli azzurri con una doppietta di Balotelli. In otto incontri ufficiali tra europei e mondiali, il bilancio è quindi di quattro vittorie italiane, tutte in finali o semifinali, ed altrettanti pareggi, tutti in match qualificatori.
Brasile
Diversamente dalle squadre europee con cui intercorre una rivalità più accesa (Francia e Germania, tra le altre), il Brasile è una Nazionale sudamericana: ciò limita i confronti alle competizioni ufficiali (campionati mondiali, Confederations Cup, Olimpiadi), sebbene siano state disputate varie amichevoli nonostante l'appartenenza a due confederazioni diverse e le difficoltà organizzative.
Il primo incrocio avvenne il 16 giugno 1938, nelle semifinali del Mondiale francese: i sudamericani erano talmente sicuri del passaggio del turno da aver già prenotato un aereo per la finale di Parigi[42] e lasciarono in panchina l'asso Leônidas. Il responso del campo premiò invece la squadra di Pozzo, che vinse per 2-1 (la seconda rete fu segnata da Meazza su rigore, dopo essersi rotto l'elastico dei pantaloncini) accedendo all'atto conclusivo: il Brasile si classificò al terzo posto, vincendo la finale di consolazione.
Dopo tre amichevoli (due delle quali giocate nel 1956, con una vittoria a testa, e una nel 1963), ai Mondiali 1970 si verificò la seconda sfida in ambito internazionale: le due squadre si ritrovarono di fronte in finale, dopo che l'Italia aveva eliminato la Germania Ovest in una gara storica. La netta vittoria dei verdeoro, con il punteggio di 4-1, fruttò loro la conquista della terza coppa e l'assegnazione definitiva del trofeo dedicato a Jules Rimet.[43]
Nel 1973 l'Italia vinse in amichevole, mentre gli avversari si rifecero nel 1976 durante il torneo del Bicentenario. Ai Mondiali argentini, vi fu il terzo incontro nella storia del torneo: nella finalina di consolazione le squadre si contesero la medaglia di bronzo, vinta dai verdeoro che si imposero per 2-1. La rivalità si rinnovò quattro anni più tardi, in Spagna: nel secondo turno del Mundial furono inserite nello stesso girone, comprendente anche l'Argentina. Nell'ultimo incontro del gruppo, l'Italia ribaltò i pronostici sconfiggendo i sudamericani per 3-2 (e vedendosi anche annullare ingiustamente una rete di Antognoni): tra i tifosi brasiliani, la partita viene ricordata come tragedia del Sarriá. Questo successo segnò anche l'ultima vittoria azzurra contro il Brasile, che nel 1989 si aggiudicò l'amichevole di Bologna.
Il 17 luglio 1994 è avvenuto il secondo incrocio nella finale dei Mondiali, in questo caso ospitati dagli Stati Uniti. Al Rose Bowl di Pasadena, dopo due ore di gioco il risultato era in parità: per la prima volta, il titolo fu assegnato ai tiri di rigore con il Brasile vincitore per 3-2 (l'errore decisivo fu di Roberto Baggio). I campioni del mondo mantennero l'imbattibilità anche nel 1997, in occasione del Torneo di Francia: finì 3-3, dopo che l'Italia si era portata prima sul 2-0 e poi sul 3-1.
A distanza di oltre un decennio, le Nazionali tornano ad affrontarsi nel 2009. È il Brasile ad affermarsi, prima nell'amichevole di Londra (2-0)[44] e poi in Confederations Cup (0-3).[7] Un'identica situazione si ripete nel 2013, quando l'amichevole di Ginevra finisce in parità e nell'altro torneo l'Italia viene sconfitta.[45]
Argentina
Più che di un'acerrima rivalità, si tratta di un "derby" internazionale avendo buona parte della popolazione argentina una discendenza italiana. Inoltre, le due società più blasonate del calcio locale (Boca Juniors e River Plate) sono state fondate da genovesi.
In campo mondiale, tra il 1974 e il 1990 si sono avuti ben cinque confronti (in altrettante edizioni del torneo): mentre l'Argentina ottenne i punti utili alla qualificazione con pareggi, l'Italia sconfisse i sudamericani nel 1978 (in casa loro) e nel 1982. A livello statistico, il primato realizzato dagli argentini (vincere il titolo mondiale riportando una sconfitta nel corso del torneo) è stato eguagliato dalla Spagna nel 2010 (gli iberici hanno perso dalla Svizzera nella gara d'esordio del proprio girone).
L'unico episodio controverso si verificò nel 1990, quando l'Italia padrona di casa cedette in semifinale ai rivali (perdendo ai rigori, dopo l'1-1 dei supplementari) nella gara giocata al San Paolo di Napoli (teatro delle imprese di Maradona con la squadra partenopea): durante la finale dell'Olimpico di Roma la tifoseria azzurra sostenne l'altra formazione, la Germania Ovest (poi vincitrice). Maradona, capitano della sua squadra, insultò in mondovisione il pubblico che aveva fischiato l'Argentina già durante l'esecuzione dell'inno.[46]
Ancora l'Olimpico ha ospitato i due successivi confronti, entrambi amichevoli, del 2001 e 2013: l'Argentina ha riportato due vittorie, sempre con il punteggio di 1-2.[47][48]
Uruguay
Il primo confronto con l'Uruguay fu quello ai Giochi olimpici 1928: in semifinale, i sudamericani si imposero per 3-2. Le due squadre si ritrovarono dopo oltre quarant'anni, nel primo turno dei Mondiali 1970: l'incontro finì 0-0 ed entrambe accedettero ai quarti di finale.
Nel corso del ventennio successivo, si sono avuti tre incroci (due dei quali amichevoli e uno valido per il Mundialito) con un bilancio di perfetta parità: una vittoria a testa ed un pareggio. Il 25 giugno 1990, negli ottavi del Mondiale casalingo, l'Italia ha ottenuto la sua ultima vittoria imponendosi con il punteggio di 2-0.[49] Prima di tornare a sfidarsi nell'ambito delle competizioni mondiali, le due Nazionali hanno disputato due amichevoli tra il 2002 e il 2011: la prima, ospitata dal Meazza di Milano, si è conclusa 1-1[50] mentre la seconda, giocata a Roma, ha visto prevalere l'Uruguay di misura.[51] Nella finale per il terzo posto della Confederations Cup 2013, gli azzurri hanno conquistato il bronzo ai rigori dopo il 2-2 dei supplementari.[52]
Un anno dopo, nel primo turno dei Mondiali, l'Uruguay ha sconfitto la squadra di Prandelli (cui sarebbe stato sufficiente un pareggio per qualificarsi) eliminandola.[53] Durante la gara si è verificato il controverso episodio di un morso rifilato da Suárez a Chiellini: il giocatore sudamericano è stato poi squalificato dalla FIFA per quattro mesi.[54]
Altre
Sono molto sentite anche le partite contro Spagna e Inghilterra, con le quali c'è forte competizione a livello di club. I loro campionati nazionali contendevano alla Serie A italiana il titolo di "campionato più bello del mondo" e di meta calcistica più ambita dai fuoriclasse di tutto il pianeta, prima delle crisi e degli scandali che hanno colpito il calcio italiano negli anni duemila.
Una minore rivalità, piuttosto affievolita, vi è con la Svizzera, che era sentita principalmente dagli emigranti italiani in terra elvetica ed era dovuta anche alla vicinanza fra i due paesi. Ben altre rivalità, molto forti, vi sono con due nazioni di recente formazione quali Slovenia e Croazia; dovute più che altro a questioni irredentistiche di confine e per lo più circoscritte ad ambienti nazionalistici dei paesi in questione. Sebbene queste rivalità non siano generalmente sentite come quelle verso Francia o Germania, gli incontri con Slovenia e Croazia hanno finora rappresentato gli unici casi in cui i tifosi azzurri, solitamente tranquilli, siano stati coinvolti in scontri di curva. Uno dei casi più emblematici fu rappresentato dall'amichevole del 21 agosto 2002 Italia-Slovenia (0-1), che doveva rappresentare anche una sorta di festa di commiato per Bruno Pizzul quale telecronista della nazionale. La gara, giocata a Trieste (dov'è molto sentita la rivalità coi vicini sloveni), venne principalmente ricordata per i numerosi scontri fra le due tifoserie, qualche tentata invasione di campo ed alcuni accenni di rissa anche fra i calciatori.
Le altre rivalità non sono storiche, ma più che altro segnate da episodi limitati o sporadici. Impossibile non citare il Cile e la famosa Battaglia di Santiago, rivalità sorta e finita in quell'anno dopo un'inopportuna campagna mediatica della stampa italiana nei confronti della città capitale cilena che suscitò aspre polemiche nello stato sudamericano, accrescendo notevolmente la tensione prima della partita, terminata poi in maniera decisamente poco felice. Le partite successive coi cileni sono tornate ad essere partite normali senza problemi.
Altri ricordi negativi per la Nazionale italiana sono legati alle due rappresentative coreane: la Corea del Nord sconfisse clamorosamente gli azzurri per 1-0 ai Mondiali in Inghilterra causandone l'eliminazione al primo turno, mentre la Corea del Sud estromise l'Italia al golden goal agli ottavi di finale del Mondiale 2002, in una partita segnata dal contestato arbitraggio di Byron Moreno. L'Italia non ha più incontrato queste due nazionali in gare ufficiali.
Record individuali
Tabella aggiornata al 16 giugno 2015.
- Il grassetto indica giocatori ancora in attività in Nazionale.
Record presenze | Record reti | Record presenze da capitano | |||||||||||||
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Pos. | Giocatore | Periodo | Presenze | Reti | Pos. | Giocatore | Periodo | Reti | Presenze | Reti/pr. | Pos. | Giocatore | Pres. capitano | ||
1 | Gianluigi Buffon | 1997-oggi | 148 | 0 | 1 | Gigi Riva | 1965-1974 | 35 | 42 | 0,83 | 1 | Fabio Cannavaro | 79 | ||
2 | Fabio Cannavaro | 1997-2010 | 136 | 2 | 2 | Giuseppe Meazza | 1930-1939 | 33 | 53 | 0,62 | 2 | Paolo Maldini | 74 | ||
3 | Paolo Maldini | 1988-2002 | 126 | 7 | 3 | Silvio Piola | 1935-1952 | 30 | 34 | 0,88 | 3 | Giacinto Facchetti | 70 | ||
4 | Andrea Pirlo | 2002-oggi | 115 | 13 | 4 | Roberto Baggio | 1988-2004 | 27 | 56 | 0,48 | 4 | Dino Zoff | 59 | ||
5 | Dino Zoff | 1968-1983 | 112 | 0 | 4 | Alessandro Del Piero | 1995-2008 | 27 | 91 | 0,3 | 5 | Gianluigi Buffon | 52 | ||
6 | Daniele De Rossi | 2004-oggi | 100 | 16 | 6 | Alessandro Altobelli | 1980-1988 | 25 | 61 | 0,41 | 6 | Giuseppe Bergomi | 33 | ||
7 | Gianluca Zambrotta | 1999-2010 | 98 | 2 | 6 | Adolfo Baloncieri | 1920-1930 | 25 | 47 | 0,53 | 7 | Franco Baresi | 31 | ||
8 | Giacinto Facchetti | 1963-1977 | 94 | 3 | 6 | Filippo Inzaghi | 1997-2007 | 25 | 57 | 0,44 | 8 | Adolfo Baloncieri | 28 | ||
9 | Alessandro Del Piero | 1995-2008 | 91 | 27 | 9 | Francesco Graziani | 1975-1983 | 23 | 64 | 0,36 | 9 | Renzo De Vecchi | 26 | ||
10 | Franco Baresi | 1982-1994 | 81 | 1 | 9 | Christian Vieri | 1997-2005 | 23 | 49 | 0,47 | 10 | Giampiero Boniperti | 24 |
Capitani storici
Questo elenco comprende i calciatori che per un determinato periodo hanno vestito stabilmente la fascia di capitano.
- 1910 Francesco Calì
- 1911-1913 Giuseppe Milano
- 1914-1915 Virgilio Fossati
- 1920-1925 Renzo De Vecchi
- 1925-1927 Luigi Cevenini
- 1927-1930 Adolfo Baloncieri
- 1931-1933 Umberto Caligaris
- 1934 Gianpiero Combi
- 1935-1936 Luigi Allemandi
- 1937-1939 Giuseppe Meazza
- 1940-1947 Silvio Piola
- 1947-1949 Valentino Mazzola
- 1949-1950 Riccardo Carapellese
- 1951-1952 Carlo Annovazzi
- 1952-1960 Giampiero Boniperti
- 1961-1962 Lorenzo Buffon
- 1962-1963 Cesare Maldini
- 1963-1966 Sandro Salvadore
- 1966-1977 Giacinto Facchetti
- 1977-1983 Dino Zoff
- 1984-1985 Marco Tardelli
- 1985-1986 Gaetano Scirea
- 1986-1987 Antonio Cabrini
- 1988-1991 Giuseppe Bergomi
- 1991-1994 Franco Baresi
- 1994-2002 Paolo Maldini
- 2002-2010 Fabio Cannavaro
- 2010-oggi Gianluigi Buffon
Commissari tecnici
La Nazionale italiana è stata guidata da 27 commissioni tecniche (inizialmente formate solitamente da arbitri, poi anche da allenatori) e da 16 commissari tecnici. La prima commissione tecnica era formata dal Umberto Meazza, Agostino Recalcati, Alberto Crivelli, Giannino Camperio ed Achille Gama e fu in carica dal 15 maggio 1910 al 6 gennaio dell'anno seguente. Il primo commissario tecnico unico fu Vittorio Pozzo, che guidò la nazionale per la prima volta (seguirono altri due incarichi nel 1924 e dal 1929 al 1948) dal 26 giugno 1912 al 3 luglio seguente.
Confronti con le altre Nazionali
Questi sono i saldi dell'Italia nei confronti delle Nazionali con cui sono stati disputati almeno 10 incontri.
- Nota bene: come previsto dai regolamenti FIFA, le partite terminate ai rigori dopo i tempi supplementari contro Cecoslovacchia (21 giugno 1980, persi), Argentina (3 luglio 1990, persi), Unione sovietica (16 giugno 1991, vinti), Brasile (17 luglio 1994, persi), Francia (3 luglio 1998, persi), Paesi Bassi (29 giugno 2000, vinti), Francia (9 luglio 2006, vinti), Spagna (22 giugno 2008, persi), Inghilterra (24 giugno 2012, vinti), Spagna (27 giugno 2013, persi), Uruguay (30 giugno 2013, vinti) sono considerate pareggi.
Saldo positivo
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Svizzera | 58 | 28 | 22 | 8 | 107 | 67 | +40 | 30 aprile 2003 | 5 giugno 2010 | 1º maggio 1993 |
Austria | 37 | 17 | 8 | 12 | 49 | 56 | −7 | 23 giugno 1998 | 20 agosto 2008 | 23 marzo 1958 |
Francia | 37 | 18 | 10 | 9 | 80 | 50 | +30 | 17 giugno 2008 | 8 settembre 2007 | 14 novembre 2012 |
Ungheria | 34 | 16 | 9 | 9 | 63 | 56 | +7 | 6 ottobre 2001 | 3 settembre 2000 | 22 agosto 2007 |
Germania | 32 | 15 | 10 | 7 | 48 | 36 | +12 | 28 giugno 2012 | 15 novembre 2013 | 21 giugno 1995 |
Inghilterra | 26 | 10 | 8 | 8 | 30 | 32 | −2 | 14 giugno 2014 | 31 marzo 2015 | 15 agosto 2012 |
Cecoslovacchia | 26 | 9 | 9 | 8 | 39 | 38 | +1 | 19 giugno 1990 | 7 aprile 1984 | 16 novembre 1983 |
Portogallo | 25 | 18 | 2 | 5 | 51 | 22 | +29 | 6 febbraio 2008 | 31 maggio 1992 | 16 giugno 2015 |
Svezia | 22 | 10 | 6 | 6 | 27 | 24 | +3 | 18 novembre 2009 | 18 giugno 2004 | 3 giugno 1998 |
Belgio | 20 | 13 | 4 | 3 | 40 | 21 | +19 | 30 maggio 2008 | 29 maggio 1996 | 13 novembre 1999 |
Paesi Bassi | 19 | 8 | 8 | 3 | 25 | 19 | +6 | 4 settembre 2014 | 6 febbraio 2013 | 9 giugno 2008 |
Bulgaria | 18 | 9 | 7 | 2 | 32 | 16 | +16 | 6 settembre 2013 | 28 marzo 2015 | 25 settembre 1991 |
Jugoslavia | 17 | 8 | 5 | 4 | 24 | 21 | +3 | 23 settembre 1987 | 31 marzo 1988 | 13 giugno 1979 |
Romania | 16 | 10 | 4 | 2 | 26 | 12 | +14 | 16 novembre 2003 | 17 novembre 2010 | 29 marzo 1989 |
Norvegia | 16 | 9 | 4 | 3 | 20 | 12 | +8 | 9 settembre 2014 | 4 giugno 2005 | 3 giugno 2000 |
Polonia | 14 | 5 | 6 | 3 | 19 | 9 | +10 | 11 novembre 2011 | 2 aprile 1997 | 12 novembre 2003 |
Argentina | 14 | 6 | 5 | 3 | 22 | 13 | +9 | 10 giugno 1987 | 3 luglio 1990 | 14 agosto 2013 |
Danimarca | 13 | 8 | 2 | 3 | 24 | 16 | +6 | 16 ottobre 2012 | 11 ottobre 2013 | 8 settembre 1999 |
Irlanda | 13 | 8 | 3 | 2 | 20 | 9 | +11 | 18 giugno 2012 | 31 maggio 2014 | 7 giugno 2011 |
Finlandia | 12 | 10 | 1 | 1 | 30 | 7 | +23 | 17 novembre 2004 | 27 settembre 1975 | 29 giugno 1912 |
Messico | 12 | 7 | 4 | 1 | 28 | 10 | +18 | 16 giugno 2013 | 13 giugno 2002 | 3 giugno 2010 |
Stati Uniti | 10 | 6 | 3 | 1 | 24 | 5 | +19 | 15 giugno 2009 | 17 giugno 2006 | 29 febbraio 2012 |
Scozia | 10 | 7 | 2 | 1 | 18 | 4 | +14 | 17 novembre 2007 | 3 settembre 2005 | 9 novembre 1965 |
Turchia | 10 | 7 | 3 | 0 | 18 | 5 | +13 | 11 giugno 2000 | 15 novembre 2006 | - |
- Nota bene: per Germania si contano anche le partite contro la Germania Ovest, ma si escludono le gare giocate contro la Germania Est. Per Nazionale di calcio della Cecoslovacchia s'intende la Nazionale che giocò dal 1920 al 1993, in cui militavano sia i cechi sia gli slovacchi, e per Nazionale di calcio della Jugoslavia s'intende la Nazionale che giocò dal 1920 al 1992, in cui militavano croati, bosniaci, macedoni, serbi, sloveni e montenegrini.
Saldo neutro
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Spagna | 33 | 10 | 13 | 10 | 39 | 35 | +4 | 10 agosto 2011 | 27 giugno 2013 | 5 marzo 2014 |
Saldo negativo
Nazionale | Giocate | Vinte | Pareggiate | Perse | Reti Fatte | Reti Subite | Differenza | Ultima vittoria | Ultimo pari | Ultima sconfitta |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Brasile | 16 | 5 | 3 | 8 | 23 | 30 | −7 | 5 luglio 1982 | 21 marzo 2013 | 22 giugno 2013 |
Uruguay | 10 | 2 | 4 | 4 | 9 | 11 | −2 | 25 giugno 1990 | 30 giugno 2013 | 24 giugno 2014 |
Unione Sovietica | 11 | 2 | 5 | 4 | 7 | 9 | −2 | 20 febbraio 1988 | 12 ottobre 1991 | 22 giugno 1988 |
- Nota bene: per Nazionale di calcio dell'Unione Sovietica s'intende la Nazionale che ha giocato a livello internazionale dal 1924 al 1991. Sono escluse le partite giocate contro la Russia.
Palmarès
- Campionato mondiale: 4 (record europeo condiviso con la Germania)
Onorificenze
Partecipazioni ai tornei internazionali
Campionato del mondo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1930 | Non partecipante |
1934 | Campione File:W.Cup2.svg |
1938 | Campione File:W.Cup2.svg |
1950 | Primo turno |
1954 | Primo turno |
1958 | Non qualificata |
1962 | Primo turno |
1966 | Primo turno |
1970 | Secondo posto |
1974 | Primo turno |
1978 | Quarto posto |
1982 | Campione |
1986 | Ottavi di finale |
1990 | Terzo posto |
1994 | Secondo posto |
1998 | Quarti di finale |
2002 | Ottavi di finale |
2006 | Campione |
2010 | Primo turno |
2014 | Primo turno |
Campionato europeo | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1960 | Non partecipante |
1964 | Non qualificata |
1968 | Campione |
1972 | Non qualificata |
1976 | Non qualificata |
1980 | Quarto posto |
1984 | Non qualificata |
1988 | Semifinali |
1992 | Non qualificata |
1996 | Primo turno |
2000 | Secondo posto |
2004 | Primo turno |
2008 | Quarti di finale |
2012 | Secondo posto |
Giochi olimpici[55] | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1912 | Turno di qualificazione |
1920 | Quarti di finale |
1924 | Quarti di finale |
1928 | Bronzo |
1936 | Oro |
1948 | Quarti di finale |
Confederations Cup | |
---|---|
Edizione | Risultato |
1992 | Non invitata |
1995 | Non invitata |
1997 | Non qualificata |
1999 | Non qualificata |
2001 | Non qualificata |
2003 | Rinuncia[56] |
2005 | Non qualificata |
2009 | Primo turno[57] |
2013 | Terzo posto [58] |
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
NOTA: Per le informazioni sui risultati ai Giochi Olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Statistiche dettagliate sui tornei internazionali
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti |
---|---|---|---|---|---|---|
1930 | Uruguay | Non partecipante | - | - | - | - |
1934 | Italia | Campione File:W.Cup2.svg | 4 | 1 | 0 | 12:3 |
1938 | Francia | Campione File:W.Cup2.svg | 4 | 0 | 0 | 11:5 |
1950 | Brasile | Primo turno | 1 | 0 | 1 | 4:3 |
1954 | Svizzera | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 6:7 |
1958 | Svezia | Non qualificata | - | - | - | - |
1962 | Cile | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 3:2 |
1966 | Inghilterra | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 2:2 |
1970 | Messico | Secondo posto | 3 | 2 | 1 | 10:8 |
1974 | Germania Ovest | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 5:4 |
1978 | Argentina | Quarto posto | 4 | 1 | 2 | 9:6 |
1982 | Spagna | Campione | 4 | 3 | 0 | 12:6 |
1986 | Messico | Ottavi di finale | 1 | 2 | 1 | 5:6 |
1990 | Italia | Terzo posto | 6 | 1 | 0 | 10:2 |
1994 | Stati Uniti | Secondo posto | 4 | 2 | 1 | 8:5 |
1998 | Francia | Quarti di finale | 3 | 2 | 0 | 8:3 |
2002 | Corea del Sud / Giappone | Ottavi di finale | 1 | 1 | 2 | 5:5 |
2006 | Germania | Campione | 5 | 2 | 0 | 12:2 |
2010 | Sudafrica | Primo turno | 0 | 2 | 1 | 4:5 |
2014 | Brasile | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 2:3 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti |
---|---|---|---|---|---|---|
1960 | Francia | Non partecipante | - | - | - | - |
1964 | Spagna | Non qualificata | - | - | - | - |
1968 | Italia | Campione | 1 | 2 | 0 | 3:1 |
1972 | Belgio | Non qualificata | - | - | - | - |
1976 | Jugoslavia | Non qualificata | - | - | - | - |
1980 | Italia | Quarto posto | 1 | 3 | 0 | 2:1 |
1984 | Francia | Non qualificata | - | - | - | - |
1988 | Germania Ovest | Semifinali | 2 | 1 | 1 | 4:3 |
1992 | Svezia | Non qualificata | - | - | - | - |
1996 | Inghilterra | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 3:3 |
2000 | Belgio / Paesi Bassi | Secondo posto | 4 | 1 | 1 | 9:4 |
2004 | Portogallo | Primo turno | 1 | 2 | 0 | 3:2 |
2008 | Austria / Svizzera | Quarti di finale | 1 | 2 | 1 | 3:4 |
2012 | Polonia / Ucraina | Secondo posto | 2 | 3 | 1 | 6:7 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti |
---|---|---|---|---|---|---|
1992 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1995 | Arabia Saudita | Non invitata | - | - | - | - |
1997 | Arabia Saudita | Non qualificata | - | - | - | - |
1999 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - |
2001 | Corea del Sud / Giappone | Non qualificata | - | - | - | - |
2003 | Francia | Rinuncia[56] | - | - | - | - |
2005 | Germania | Non qualificata | - | - | - | - |
2009 | Sudafrica | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 3:5 |
2013 | Brasile | Terzo posto | 2 | 2 | 1 | 10:10 |
Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti |
---|---|---|---|---|---|---|
1912 | Stoccolma | Turno di qualificazione | 1 | 0 | 2 | 4:8 |
1920 | Anversa | Quarti di finale | 2 | 0 | 2 | 5:7 |
1924 | Parigi | Quarti di finale | 2 | 0 | 1 | 4:2 |
1928 | Amsterdam | Bronzo | 3 | 1 | 1 | 25:11 |
1936 | Berlino | Oro | 4 | 0 | 0 | 13:2 |
1948 | Londra | Quarti di finale | 1 | 0 | 1 | 12:5 |
NOTA: Per le informazioni sui risultati ai Giochi Olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Anni | Piazzamento | V | N | P | Reti |
---|---|---|---|---|---|
1927–1930 | Campione | 5 | 1 | 2 | 21:15 |
1931–1932 | Secondo posto | 3 | 3 | 2 | 14:11 |
1933–1935 | Campione | 5 | 1 | 2 | 18:10 |
1936–1938 | Non terminata[59] | 3 | 1 | 0 | 9:4 |
1948–1953 | Quarto posto | 3 | 2 | 3 | 10:9 |
1955–1960 | Quinto posto | 2 | 3 | 5 | 12:21 |
Tutte le rose
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NOTA: Per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
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Rosa
Lista dei 26 giocatori convocati per la partita di qualificazioni al campionato europeo di calcio 2016 contro la Croazia il 12 giugno e l'amichevole contro il Portogallo il 16 giugno.
Nota bene: le squadre dei calciatori, che vengono di seguito riportate, sono quelle in cui essi militavano al momento della convocazione. Queste dunque non vanno modificate qualora il calciatore si sia trasferito in un'altra squadra dopo la convocazione.
N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | P | Gianluigi Buffon | 28 gennaio 1978 | 147 | -117 | Juventus | ||
14 | P | Daniele Padelli | 25 ottobre 1985 | 0 | 0 | Torino | ||
12 | P | Salvatore Sirigu | 12 gennaio 1987 | 12 | -11 | Paris Saint-Germain | ||
15 | D | Francesco Acerbi | 10 febbraio 1988 | 1 | 0 | Sassuolo | ||
5 | D | Davide Astori | 7 gennaio 1987 | 9 | 1 | Roma | ||
19 | D | Leonardo Bonucci | 1º maggio 1987 | 45 | 3 | Juventus | ||
4 | D | Matteo Darmian | 2 dicembre 1989 | 11 | 0 | Manchester United | ||
2 | D | Mattia De Sciglio | 20 ottobre 1992 | 16 | 0 | Milan | ||
15 | D | Lorenzo De Silvestri | 23 maggio 1988 | 2 | 0 | Sampdoria | ||
3 | D | Emiliano Moretti | 11 giugno 1981 | 2 | 0 | Torino | ||
23 | D | Manuel Pasqual | 13 marzo 1982 | 9 | 0 | Fiorentina | ||
13 | D | Andrea Ranocchia | 16 febbraio 1988 | 18 | 0 | Inter | ||
7 | C | Andrea Bertolacci | 11 gennaio 1991 | 2 | 0 | Genoa | ||
24 | C | Giacomo Bonaventura | 22 agosto 1989 | 2 | 0 | Milan | ||
8 | C | Claudio Marchisio | 19 gennaio 1986 | 51 | 4 | Juventus | ||
16 | C | Marco Parolo | 25 gennaio 1985 | 9 | 0 | Lazio | ||
21 | C | Andrea Pirlo | 19 maggio 1979 | 113 | 13 | Juventus | ||
18 | C | Roberto Soriano | 8 febbraio 1991 | 3 | 0 | Sampdoria | ||
6 | A | Antonio Candreva | 28 febbraio 1987 | 27 | 1 | Lazio | ||
11 | A | Stephan El Shaarawy | 27 ottobre 1992 | 11 | 1 | Milan | ||
22 | A | Manolo Gabbiadini | 26 novembre 1991 | 3 | 0 | Napoli | ||
9 | A | Ciro Immobile | 20 febbraio 1990 | 11 | 1 | Borussia Dortmund | ||
25 | A | Alessandro Matri | 19 agosto 1984 | 6 | 1 | Juventus | ||
20 | A | Graziano Pellè | 15 luglio 1985 | 3 | 2 | Southampton | ||
17 | A | Nicola Sansone | 10 settembre 1991 | 0 | 0 | Sassuolo | ||
10 | A | Franco Vázquez | 22 febbraio 1989 | 1 | 0 | Palermo |
Statistica partite
Questa è la statistica di tutte le partite ufficiali giocate dalla nazionale di calcio dell'Italia fino al 16 giugno 2015.
Competizione | Partite | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % vittorie | Gol fatti | Gol subiti | Dif. reti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Amichevoli | 377 | 183 | 109 | 85 | 48,54% | 629 | 420 | +209 |
Coppe Internazionali | 46 | 21 | 11 | 14 | 45,65% | 84 | 70 | +14 |
Confederations Cup | 8 | 3 | 2 | 3 | 37,5% | 13 | 15 | -2 |
Giochi olimpici | 23 | 14 | 1 | 8 | 61% | 71 | 38 | +33 |
Qualificazioni Europei[60] | 105 | 60 | 31 | 14 | 57,14% | 181 | 71 | +110 |
Europei | 33 | 13 | 15 | 5 | 39,4% | 33 | 25 | +8 |
Qualificazioni Mondiali | 97 | 67 | 23 | 7 | 69,07% | 198 | 60 | +138 |
Mondiali | 83 | 45 | 21 | 17 | 54,21% | 128 | 77 | +51 |
Totali | 771 | 406 | 212 | 153 | 52,65% | 1338 | 775 | +563 |
- Nota bene: Come da regolamento FIFA vengono considerati i soli Giochi olimpici compresi tra il 1908 ed il 1948. Per informazioni dettagliate sul regolamento FIFA, visionare questa pagina.
Staff
Lo staff della nazionale si compone del commissario tecnico, che allena, convoca e schiera in campo gli atleti ed è assistito da due vice-allenatori. Ad aiutare gli allenatori, ci sono il preparatore atletico, il preparatore dei portieri, il capo delegazione, il segretario, i medici, i massofisioterapisti e gli osservatori, che assistono ai match degli avversari.
Staff tecnico
Dal sito web ufficiale della FIGC:[61]
- Commissario tecnico: Antonio Conte
- Assistente allenatore : Angelo Alessio
- Assistente allenatore : Massimo Carrera
- Preparatore dei portieri: Gianluca Spinelli
- Preparatore atletico: Paolo Bertelli
- Preparatore atletico: Costantino Coratti
- Collaboratore tecnico: Gianluca Conte
- Collaboratore tecnico: Mauro Sandreani
- Medico: Prof. Enrico Castellacci
- Medico: Dott. Luca Gatteschi
- Team manager: Gabriele Oriali
- Segretario: Mauro Vladovich
Note
- ^ a b (EN) The FIFA/Coca-Cola World Ranking - Ranking Table, su fifa.com, FIFA. URL consultato il 9 luglio 2015.
- ^ a b c Nazionale A - Nazionali, FIGC, su figc.it. URL consultato il 29-12-2014.
- ^ a b c d e f Storia - FIGC, su figc.it. URL consultato il 19-12-2014.
- ^ Euro Story: 1968 acuto azzurro, su gazzetta.it. URL consultato il 29-12-2014.
- ^ Zoff lascia la nazionale, 4 luglio 2000.
- ^ La beffa più amara K.o. al golden gol, su repubblica.it. URL consultato il 29-12-2014.
- ^ a b Il Brasile vince, Italia travolta ed eliminata, su tuttosport.com. URL consultato il 29-12-2014.
- ^ Prandelli da luglio sarà CT, 30 maggio 2010.
- ^ Cannavaro, l'addio alla Nazionale, 24 giugno 2010.
- ^ Gattuso, l'addio alla Nazionale, 24 giugno 2010.
- ^ Davide Chinellato, Pazzini manda l'Italia all'Europeo Slovenia piegata, festa azzurra, in Gazzetta.it, 6 settembre 2011. URL consultato il 7 settembre 2011.
- ^ L'Italia si inchina ad una grande Spagna, è 4-0, su it.eurosport.yahoo.com. URL consultato il 19-12-2014.
- ^ Conf Cup, Italia terza: Buffon ferma l'Uruguay ai rigori, su sport.sky.it. URL consultato il 19-12-2014.
- ^ Paolo Bertoldi, Al galoppo la "nord-ovest" in Francia: 5-0, in Stampa Sera, 3-4 aprile 1950, p. 4.
- ^ Amedeo Cattani, 1950, Rapp. Lionese – Italia Nord-Ovest (foto dell'incontro), gianfrancoronchi.net.
- ^ a b 1971, Giuseppe Savoldi, maglia Lega Nazionale, su gianfrancoronchi.net.
- ^ 'B Italia', presentato il programma della stagione e sponsor tecnico, in lapresse.it, 26 settembre 2011. URL consultato il 29 settembre 2011.
- ^ Le nuove divise della Rappresentativa B Italia fornite da Puma, in passionemaglie.it, 18 luglio 2012.
- ^ 1950, 1954, 1962, 1966, 1974, 2010 e 2014. Vedi Partecipazioni e prestazioni nelle fasi finali
- ^ Chiesa, p. 41.
- ^ La raccolta completa degli album Panini 1960-61 pag.70 Franco Cosimo Panini Editore 2005
- ^ Biagio Angrisani, Italia, la maglia azzurra compie cento anni, in corrieredellosport.it, 5 gennaio 2011.
- ^ a b c d La maglia azzurra nei suoi 100 anni di storia: tutte le divise dell’Italia, in passionemaglie.it, 17 gennaio 2011.
- ^ Eraldo Monzeglio, maglia Nazionale 1934, su gianfrancoronchi.net.
- ^ Eraldo Monzeglio, maglia nera Nazionale 1935, su gianfrancoronchi.net.
- ^ Eraldo Monzeglio, Maglia nera Nazionale 1935 (formazione dell'Italia schierata e altri momenti dell'incontro), su gianfrancoronchi.net.
- ^ La raccolta completa degli album Panini 1962-63 pag.75 Franco Cosimo Panini Editore 2005
- ^ Francia 1938, l'Italia fa il bis a Parigi, in adnkronos.com.
- ^ Amedeo Cattani, 1950, maglia Nazionale lutto post-Superga, gianfrancoronchi.net.
- ^ Renzo Burini, 1950, Maglia Nazionale B (Partita vs Inghilterra B), su gianfrancoronchi.net.
- ^ Gino Pivatelli, 1954, Maglia verde Nazionale Giovanile, su gianfrancoronchi.net.
- ^ Cinecittà Luce, I grandi incontri internazionali di calcio: Italia - Argentina, su YouTube.
- ^ Le maglie dell’ultimo minuto: quando da una distrazione nasce una casacca da collezione, in passionemaglie.it, 20 gennaio 2011. URL consultato il 26 febbraio 2012.
- ^ Pessimo esordio per Lippi, Italia sconfitta in Islanda, in repubblica.it, 18 agosto 2004. URL consultato il 15 giugno 2014.
- ^ (EN) First 'FIFA World Champions Badge' presented to Italy, in fifa.com, 2 settembre 2008.
- ^ La maglia Puma dell’Italia in edizione limitata per celebrare i 30 anni dal mondiale 1982, in passionemaglie.it, 13 agosto 2012.
- ^ Alessandro Martinelli, Un calcio alla tradizione (1) (JPG), in vessillologia.it, 28 novembre 2005, p. 142.
- ^ Alessandro Martinelli, Un calcio alla tradizione (2) (JPG), in vessillologia.it, 28 novembre 2005, p. 143.
- ^ Zidane, carriera chiusa con una testata, Corriere della Sera, 7 settembre 2006. URL consultato il 31 maggio 2008.
- ^ Squalificato Domenech, niente Italia-Francia, Corriere della Sera, 28 agosto 2007. URL consultato il 15 giugno 2009.
- ^ San Siro fischia la Marsigliese, La Stampa, 9 settembre 2007. URL consultato il 15 giugno 2009.
- ^ Da Leonidas a Montpellier, 70 anni di Italia-Brasile, in tuttosport.com, 9 febbraio 2009. URL consultato il 27 giugno 2010.
- ^ La FIFA aveva stabilito che la versione originale della coppa sarebbe stata assegnata, in via definitiva, alla prima squadra che si fosse aggiudicata il titolo mondiale per tre volte: sino a quel momento, Italia e Brasile avevano vinto due edizioni ciascuna.
- ^ Riccardo Pratesi, Il Brasile è uno spettacolo Italia ko: Lippi si ferma a 31, in La Gazzetta dello Sport, 10 febbraio 2009. URL consultato il 15 gennaio 2013.
- ^ Riccardo Pratesi, Confederations, Italia-Brasile 2-4: gol di Dante, Giaccherini, Neymar, doppio Fred e Chiellini, in La Gazzetta dello Sport, 22 giugno 2013. URL consultato il 19 febbraio 2015.
- ^ Roberto Saviano, Lo scrittore e il campione Saviano e Lionel Messi, in la Repubblica.it, 15 febbraio 2009. URL consultato il 27 giugno 2010.
- ^ Italia-Argentina 1-2, su www2.raisport.rai.it, Rai Sport, 28 febbraio 2001. URL consultato il 22 giugno 2015.
- ^ Italia, non basta Insegna. All'Olimpico fa festa l'Argentina, su sport.sky.it, Sky Sport, 14 agosto 2013. URL consultato il 22 giugno 2015.
- ^ Un Serena per amico, su storiedicalcio.altervista.org, Storie di Calcio.com. URL consultato il 2 aprile 2014.
- ^ Italia, pari e infortuni Pessotto ko, mondiale in bilico, la Repubblica, 17 aprile 2002. URL consultato il 4 giugno 2015.
- ^ Riccardo Pratesi, La Celeste spegne gli azzurri Italia battuta dall'Uruguay: 0-1, La Gazzetta dello Sport, 15 novembre 2011. URL consultato il 30 settembre 2013.
- ^ Riccardo Pratesi, Confederations, Italia-Uruguay 5-4 dopo i rigori, Buffon ne para tre, azzurri terzi, La Gazzetta dello Sport, 30 giugno 2013. URL consultato il 18 gennaio 2014.
- ^ Stefano Cantalupi, Mondiali addio: Italia-Uruguay 0-1, gol decisivo di Godin, espulso Marchisio, La Gazzetta dello Sport, 24 giugno 2014. URL consultato il 9 settembre 2014.
- ^ Mondiali 2014, Suarez, 9 turni di stop, 4 mesi in Premier, cacciato dal ritiro, La Gazzetta dello Sport, 26 giugno 2014. URL consultato il 27 giugno 2014.
- ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
- ^ a b La Confederations Cup 2003 si svolse in Francia, la Francia era qualificata di diritto in quanto nazione ospitante ed inoltre aveva vinto l'Europeo 2000, l'Italia, quindi, aveva diritto di partecipare in quanto finalista dell'Europeo 2000 ma decise di rifiutare. Dopo il rifiuto dell'Italia la FIFA invitò alla competizione la Germania in quanto finalista del Mondiale 2002 ma anch'essa rifiutò, così venne deciso di invitare la Turchia che nel suddetto mondiale si classificò al terzo posto.
- ^ Qualificata come vincitrice del Campionato mondiale di calcio 2006
- ^ Qualificata come finalista del Campionato europeo di calcio 2012
- ^ La competizione venne interrotta a causa dell'annessione dell'Austria da parte della Germania nazista il 12 marzo 1938. Al momento dell'interruzione la prima classificata era l'Ungheria mentre l'Italia si trovava al secondo posto.
- ^ Inclusa la partita contro la Serbia del 12 ottobre 2010 (Qualificazioni all'Europeo 2012), gara sospesa dopo 6 minuti di gioco e il cui risultato finale di 3-0 è stato assegnato a tavolino ( Decisione UEFA sul caso Italia-Serbia, su it.uefa.com, UEFA.com, 29 novembre 2010. URL consultato il 19 novembre 2010.
- ^ Staff tecnico della Nazionale A, su figc.it, FIGC. URL consultato il 29 agosto 2014.
Bibliografia
- Almanacco Panini 2003
- Carlo Chiesa, La grande storia del calcio italiano, Guerin Sportivo, 2012-
- 1.a puntata: 1898-1907, pp. 1–16, in Guerin Sportivo #4 (aprile 2012), pp. 83–98.
- 2.a puntata: 1908-1910, pp. 17–32, in Guerin Sportivo #5 (maggio 2012), pp. 83–98.
- 3.a puntata: 1910-1912, pp. 33–48, in Guerin Sportivo #6 (giugno 2012), pp. 83–98.
Voci correlate
- Federazione Italiana Giuoco Calcio
- Incontri ufficiali della Nazionale di calcio dell'Italia dal 1910 al 1970
- Incontri ufficiali della Nazionale di calcio dell'Italia dal 1971 al 2000
- Incontri ufficiali della Nazionale di calcio dell'Italia dal 2001
- Calciatori della Nazionale italiana
- Capitani della Nazionale di calcio dell'Italia
- Allenatori della Nazionale di calcio dell'Italia
- Football Club Internazionale Milano e Nazionale di calcio dell'Italia
- Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia
- Nazionale di calcio a 5 dell'Italia
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla nazionale di calcio dell'Italia
Collegamenti esterni
- Template:Dmoz
- Sito ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio
- (DE, EN, IT) Nazionale maschile di calcio dell'Italia, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (EN) Italy - List of Results National Team su rsssf.com
- (EN) Italy - Record International Players su rsssf.com