Yad Vashem
Yad Vashem (Ebraico: יד ושם), è il memoriale ufficiale di Israele dedicato alle vittime della Shoah fondato nel 1953 grazie alla Legge del memoriale approvata dalla Knesset, il parlamento Israeliano.
Yad Vashem | |
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(HE) יד ושם | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Monte Herzl |
Indirizzo | Monte Herzl, Gerusalemme, Israele |
Coordinate | 31°46′27.93″N 35°10′38.09″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina |
Caratteristiche | |
Tipo | Ebraismo, Shoah |
Istituzione | 1953 |
Apertura | 19 agosto 1953 |
Direttore | Ronen Plot |
[ufficiale Sito web] | |
Il sito si trova in una parte della foresta[2][3] di Gerusalemme sul versante occidentale di Monte Herzl ("Monte della Memoria"), a 804 metri sul livello del mare.
Il nome del Memoriale
La storia
Struttura
Il nome del museo, che significa "un memoriale e un nome", viene dal libro di Isaia 56:5, dove Dio dice, "concederò nella mia casa e dentro le mie mura un memoriale e un nome ... darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato".
Il museo è composto da una sala memoriale, un museo storico, una galleria d'arte, una Sala dei Nomi, un archivio, "la valle delle comunità perdute" ed un centro educativo. Presso il museo esiste un Giardino dei Giusti, dove vengono onorati i Giusti tra le nazioni che, spesso a rischio della propria vita, salvarono degli Ebrei dallo sterminio. Il museo ha una forma allungata e molto stretta la sua lunghezza misura all'incirca 108 m ma in tutto la sua superficie è di circa 4200 m² perché la maggior parte della struttura si trova nel sottosuolo
Un piccolo giardino ed una targa sul pavimento del museo, inoltre, sono dedicati ai cittadini di Le Chambon-sur-Lignon, località della Francia, che durante la Seconda guerra mondiale resero la propria cittadina un rifugio per gli Ebrei in fuga dal Nazismo.
Obiettivi
Il Museo
La Sala dei Nomi
La Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah
Il Giardino dei Giusti
L'onorificienza "Giusto tra le nazioni"
Dal 1964 al 2013 presso lo Yad Vashem risultano registrati 610 giusti tra le nazioni di cittadinanza italiana.
- la professoressa Maria Amendola.
- il pastore avventista Daniele Cupertino, sua moglie Teresa Morelli, a Roma.
- il pastore valdese Tullio Vinay, a Firenze.
- don Vincenzo Fagiolo e il cardinale Pietro Palazzini collaborarono a Roma per salvare molti ebrei.
- Carlo Angela, medico e antifascista piemontese (padre di Piero Angela) nascose nella sua clinica di San Maurizio Canavese numerosi ebrei e antifascisti, facendoli passare per malati. La sua azione è rimasta sconosciuta per mezzo secolo, fino a quando uno degli ebrei salvati da lui, Renzo Segre, l'ha raccontata nel libro Venti mesi (Sellerio, 1995).
- Giacomo Bassi, segretario comunale in Lombardia, nascose una famiglia salvandola dalla deportazione.
- Don Arrigo Beccari e il dottor Giuseppe Moreali nascosero un centinaio di bambini presso Nonantola. Furono i primi italiani registrati fra i Giusti. Dalla loro storia venne tratto il film Arrivederci Ragazzi.
- Don Michele Carlotto dalle valli del Pasubio fece scappare in Svizzera una quarantina di ebrei slavi lì confinati.
- Odoardo Focherini, assicuratore di Carpi, con l'aiuto di don Dante Sala mise in piedi un'organizzazione di salvataggio degli ebrei. Catturato dai nazisti e deportato, morì nel campo di concentramento di Hersbruck presso Flossenbürg. È stato beatificato nel 2013.
- Monsignor Giuseppe Placido Nicolini, vescovo di Assisi, e don Aldo Brunacci nascosero 300 ebrei.
- Don Beniamino Schivo, canonico della basilica cattedrale di Città di Castello e rettore del seminario diocesano, salvò una famiglia ebrea anche grazie all'aiuto delle suore Piccole Ancelle del Sacro Cuore.
- Giovanni Palatucci, questore di Fiume, in cui egli aiutò gli ebrei dopo le leggi razziali fasciste del 1938 e ne salvò 5000 durante la guerra, fino all'arresto da parte dei nazisti: morì in campo di concentramento a Dachau. La Chiesa cattolica lo ha proclamato Servo di Dio.
- Don Arturo Paoli salvò una coppia di ebrei a Lucca.
- Giorgio Perlasca, commerciante padovano, contribuì a salvare numerosissimi ebrei a Budapest spacciandosi per un diplomatico spagnolo. Sulla sua storia il giornalista Enrico Deaglio ha scritto il libro La banalità del bene (ISBN 88-07-81233-9), da cui è stato tratto il film per la televisione Perlasca - Un eroe italiano.
- Francesco Repetto, presbitero.
- Raimondo Viale, presbitero.
- Gino Bartali, ciclista, trasportò, all'interno della sua bicicletta, dei documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità; inoltre, durante l'occupazione nazista nascose, in una cantina di sua proprietà, una famiglia ebrea fino all'arrivo degli Alleati.
- Don Ugo Corsini (Pievano) e Antonio Gigli (Ufficiale di Stato Civile) salvarono una famiglia di ebrei a Borgo San Lorenzo (Firenze)
- Don Eugenio Bussa, sacerdote milanese, che salvò molti bambini ebrei nascondendoli, sotto falso nome, nella casa per sfollati di Serina.
Le personalità che lo hanno visitato
Galleria
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Foto originale "simbolo" del Ghetto di Varsavia conservata a Yad Vashem
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Monumento Memoriale presso Yad Vashem.
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La targa del giardino dei giusti.
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Yad Vashem, troncone di ponte ferroviario con vagone merci destinato a contenere più di 100 persone.Yad Vashem, troncone di ponte ferroviario con vagone merci destinato a contenere più di 100 persone.
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Altra vista del carro bestiame esposto nel museo.
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La statua dedicata a Janusz Korczak al memoriale dei bambini.
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Albero in ferro con figure umane.
Note
- ^ Su Yad Vashem
- ^ La foresta fu piantata nel 1950 da parte del Fondo Nazionale Ebraico e con un finanziamento di donatori privati.
- ^ Storia delle costruzioni del "Fondo"
Voci correlate
Altri progetti
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