Biodanza (dal greco antico biòs = vita e danza, quindi "Danza della vita") è una pratica ideata e sperimentata a partire dagli anni Sessanta dallo psicologo, antropologo e sociologo cileno Rolando Toro Araneda (nato nel 1924 e tuttora vivente). La pratica della biodanza, è tesa allo sviluppo delle potenzialità umane che si concretizza esclusivamente tramite un gruppo di persone. Gli elementi coinvolti in questa pratica sono la musica, il movimento e l'espressione delle emozioni; la combinazione di questi tre elementi indurrebbero, attraverso l'attivazione del nucleo affettivo umano, all'esperienza diretta del concetto di vivencia (parola spagnola che esprime la sensazione di essere vivi qui e ora) proposto dal filosofo Wilhelm Dilthey

La biodanza secondo cinque linee esperienziali:

  • "vitalità", intesa come scioglimento ed espansione dell'energia vitale profonda e dello slancio esistenziale;
  • "sessualità", vista ampiamente come sviluppo del contatto sensibile e progressivo naturale;
  • "creatività", intesa come sviluppo della capacità di rinnovamento di sé e di rinascita interiore;
  • "affettività", in quanto ricerca ed ottenimento del nutrimento emotivo che deriva dalla spontanea espressione affettiva con gli altri e per estensione con la natura;
  • "trascendenza", intesa come evoluzione della coscienza e sviluppo della consapevolezza di essere partecipi e integranti dell' armonia cosmica.

"Biodanza" non sembra essere nato come una setta a matrice ideologica, né come un movimento di tendenza religiosa. Tuttavia non viene rifiutato un approccio al sacro, per la biodanza ed i suoi adepti è assurda la separazione tra sacro e profano operata da molte religioni. "Biodanza" viene considerato come un movimento religioso del potenziale umano da gruppi di ricerca, come il CESNUR (vedi collegamento esterno).

Nelle intenzioni di Rolando Toro, "Biodanza" tenderebbe all'integrazione del nucleo di identità profonda dell'essere umano, il conseguente risveglio della sensibilità verso la vita e le sue manifestazioni, nonché l'auto-evoluzione in senso ontologico attraverso un processo di trasformazione naturale.