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Con Housing Sociale o Social Housing (da non confondere con la tradizionale edilizia residenziale pubblica) si identifica una determinata tipologia di interventi immobiliari e urbanistici[1], dove questioni di solito gestite separatamente sono affrontate in maniera organica nel medesimo contesto[2]:
- emergenza abitativa
- percorsi di formazione all'autonomia
- accesso a ad alloggi di qualità e alta efficienza energetica (in locazione o acquisto)
- supporto alla costruzione di una comunità di abitanti
- progettazione di spazi collettivi condivisi e aperti alla città
- creazione delle condizioni per un impatto positivo sul quartiere
- strumenti per la ricerca e l'innovazione sociale
- pratiche sostenibili per l'abitare
Uno degli obiettivi dell’housing sociale è quello di garantire benessere abitativo e integrazione sociale[3], infatti in un unico complesso trovano posto tanto alloggi popolari che rispondono alle politiche di un ente pubblico quanto alloggi privati gestiti da Sgr o Cooperative. Inoltre vi è una particolare attenzione nella selezione degli abitanti, in modo da creare una comunità il più possibile ricca ed equilibrata: ogni progetto ha una quota di giovani, single, anziani, coppie, disabili[4]. Tradizionalmente, invece, l'edilizia residenziale pubblica utilizza criteri burocratici oggettivi (liste e graduatorie) che non possono quindi tenere conto delle peculiarità e dei bisogni delle persone.
Dal punto di vista della progettazione e della programmazione finanziaria sono coinvolti soggetti pubblici e privati. Tra i pionieri italiani del settore si annoverano Cassa depositi e prestiti[5], Regione Lombardia, Comune di Milano e Fondazione Cariplo[6].
Caratteristiche e struttura
Il cohousing si sta affermando come strategia di sostenibilità: se da un lato, infatti, la progettazione partecipata[2] e la condivisione di spazi, attrezzature e risorse agevola la socializzazione e la mutualità tra gli individui, dall'altro questa pratica, unitamente ad altri approcci quali ad esempio la costituzione di gruppi d'acquisto solidale, il car sharing o la localizzazione [non chiaro] di diversi servizi, favoriscono il risparmio energetico e diminuiscono l'impatto ambientale della comunità.
Peculiarità e aspetti innovativi
L'Housing Sociale è utilizzato all'interno di politiche di innovazione sociale e smart city, infatti nel medesimo progetto viene data una risposta alle esigenze abitative creando spazi per la socialità e la condivisione e vengono intraprese azioni di riqualificazione urbana e risparmio energetico.
Gli interventi di Housing Sociale comprendono alloggi, spazi condivisi tra gli abitanti come nei cohousing, spazi aperti alla città come playground, piazze e aree verdi. Il contesto è gestito dalla Comunità degli abitanti, insieme al Gestore Sociale e la proprietà, in accordo, quando necessario, con il Comune di riferimento.
Persone, immobili e contratti nell'housing sociale
Un complesso di Housing Sociale può accogliere centinaia di famiglie contemporaneamente, anche per questo motivo non sussiste il concetto di "vicinato elettivo" proprio invece del cohousing. La comunità si caratterizza quindi per una sorta di naturale biodiversità.
Le costruzioni sono progettate e realizzate con alti standard di qualità o addirittura in bioedilizia per ottenere edifici ad alta efficienza energetica[7]. Gli spazi dei singoli alloggi sono di dimensioni leggermente ridotte rispetto a quelle dell'edilizia tradizionale in modo da ridurre i costi di gestione, in compenso vi è libero accesso a tutti gli spazi comuni.
Gli inquilini hanno contratti differenti in ragione del reddito, delle caratteristiche personali, dell'attività svolta e della modalità di accesso. Persone, famiglie, organizzazioni e attività commerciali possono abitare l'Housing Sociale sottoscrivendo contratti di locazione, locazione con patto di futura vendita (conosciuto in inglese come Rent-to-buy) o acquisto.
Il Gestore Sociale
Oltre alla comunità degli abitanti un ruolo chiave è il Gestore Sociale[8] che, oltre ai tradizionali compiti di amministrazione del condominio svolge anche attività di formazione e cura della comunità, facilitazione delle comunicazioni tra gli abitanti e, in alcuni casi, anche gestione dei conflitti[9].
Voci correlate
Collegamenti esterni
- ^ Alessandro Trivelli, Edilizia residenziale innovativa. Progettare l'housing contemporaneo. Con CD-ROM, Maggioli Editore, 1º gennaio 2011, ISBN 9788838757624. URL consultato il 17 agosto 2015.
- ^ Anna Delera, Ri-Pensare l'abitare. Politiche, progetti e tecnologie verso l'housing sociale, Hoepli, 1º gennaio 2009, ISBN 9788820343781. URL consultato il 17 agosto 2015.
- ^ Micol Bronzini, Nuove forme dell'abitare. L'housing sociale in Italia, Carocci, 1º gennaio 2014, ISBN 9788843073467. URL consultato il 17 agosto 2015.
- ^ Destinatari Housing Sociale Cenni di Cambiamento, su cennidicambiamento.it.
- ^ Report CDP sull'Housing Sociale (PDF), su cdpisgr.it.
- ^ Housing sociale, su www.fondazionecariplo.it. URL consultato il 17 agosto 2015.
- ^ Social Housing, su www.architetturaecosostenibile.it. URL consultato il 18 agosto 2015.
- ^ Il gestore sociale. Amministrare gli immobili e gestire la comunità nei progetti di housing sociale, Altreconomia, 1º gennaio 2011, ISBN 9788865160534. URL consultato il 14 agosto 2015.
- ^ Sergio Rinaldi, Monza e Brianza - Liti di vicinato: siglato accordo CdC-UniAbita :: Camera di Commercio ::, su www.camcom.gov.it. URL consultato il 18 agosto 2015.