Rete tranviaria di Milano
La rete tranviaria di Milano è formata da diciassette linee urbane e ha una lunghezza complessiva di circa 170 km[1], la maggiore in Italia.
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|---|---|---|---|
| Tipo | rete tranviaria urbana | ||
| Stati | |||
| Città | Milano | ||
| Apertura | 1881 (tram a cavalli) 1893 (tram elettrici) | ||
| Ultima estensione | 2008 | ||
| Linee impiegate | vedi | ||
| Gestore | ATM | ||
| Vecchi gestori | SAO Edison UTM | ||
| Mezzi utilizzati | vedi | ||
| Lunghezza | 170 km | ||
| Scartamento | 1445 mm | ||
| Elettrificazione | 600 V cc | ||
| Trasporto pubblico | |||
Le vetture tranviarie sono una componente tipica del paesaggio milanese. I tram più caratteristici della rete tranviaria milanese sono le cosiddette "tipo 1928" (serie 1500) costruite fra il 1928 e il 1932 in 502 esemplari e tuttora in circolazione in 163 unità.
Della rete interurbana, che collegava il capoluogo ad alcuni estremi della provincia e ad alcuni vicini capoluoghi, rimane in esercizio la Milano-Limbiate, mentre per la Milano-Seregno, non in esercizio, è prevista una riqualificazione.
Rete
Linee urbane
La rete tranviaria è composta da 17 linee urbane:
- 1 Greco (Rovereto) - Piazza Castelli
- 2 Bausan - Piazzale Negrelli
- 3 Duomo - Gratosoglio
- 4 Cairoli - Niguarda (Parco Nord)
- 5 Ortica - Ospedale Maggiore (Niguarda)
- 7 Lagosta - Precotto
- 9 Centrale FS - Porta Genova Fs
- 12 Roserio - Viale Molise
- 14 Cimitero Maggiore - Lorenteggio
- 15 Fontana - Rozzano (Via Cabrini)
- 16 San Siro Stadio - Via Monte Velino
- 19 Roserio - Piazza XXIV Maggio
- 23 Fontana - Lambrate Fs
- 24 Duomo (Dogana) - Vigentino
- 27 Piazza VI Febbraio - Viale Ungheria
- 31 Bicocca - Cinisello Balsamo (Via I Maggio)
- 33 Rimembranze di Lambrate - Lagosta
Due linee della rete urbana oltrepassano i confini comunali:
- il 15 che arriva a Rozzano;
- il 31 che giunge a Cinisello Balsamo attraversando un breve tratto appartenente al comune di Sesto San Giovanni.
Linee interurbane
In passato, Milano era il centro di una vasta rete tranviaria interurbana; al 2015 risulta attiva solo una linea, la Milano-Limbiate. Il servizio sulla Milano-Desio è stato soppresso il 30 settembre 2011, in attesa della ricostruzione della linea come moderna metrotranvia.
- 178 Milano - Desio (sospesa e sostituita dalla linea automobilistica 166)
- 179 Milano (Comasina M3) - Limbiate
Storia
Dall'omnibus (1841) all'inaugurazione del servizio urbano (1881)
Dopo l'istituzione dei servizi di omnibus nel 1841, la prima linea tranviaria milanese fu la Milano-Monza, inaugurata l'8 luglio 1876 con trazione animale[2]. La linea aveva capolinea fuori Porta Venezia, all'inizio dell'attuale corso Buenos Aires, all'esterno del perimetro urbano. L'anno successivo, il 24 giugno 1877 venne inaugurata una seconda linea, la Milano-Saronno, con capolinea all'Arco della Pace[3].
Dopo solo pochi mesi, l'amministrazione cittadina acconsentì a posare le rotaie all'interno della cerchia muraria: la linea per Monza venne prolungata pertanto fino in largo San Babila, mentre quella per Saronno, attraverso la piazza d'armi del Castello, fino a via Cusani[3]. Il 6 giugno 1878 venne inaugurata la prima tranvia a vapore, diretta a Vaprio. Il successo della linea rese popolare la trazione a vapore, che si estese sull'esistente linea di Saronno (1878), e sulle nuove linee per Sedriano (1879), Vimercate, Pavia e Lodi (1880), Giussano (1881), ed altre ancora. Queste linee non formavano una rete unitaria, ma risultavano tronconi a sé stanti, addirittura con diversi capolinea, affidati rispettivamente a società differenti.
Le prime tranvie urbane, a trazione animale, vennero inaugurate nel 1881 in occasione dell'Esposizione Nazionale. Le linee avevano andamento radiale, con capolinea centrale in piazza del Duomo, dirette verso le porte cittadine. La rete era gestita dalla Società Anonima degli Omnibus (SAO)[4].
Dall'Esposizione Nazionale alla Prima Guerra Mondiale
Nel 1892 la società Edison presentò un progetto di elettrificazione della rete tranviaria urbana, realizzando l'anno dopo una linea sperimentale (da piazza del Duomo a corso Sempione attraverso i nuovi quartieri residenziali) per dimostrare i vantaggi del nuovo sistema. Pertanto dal 1895 la Edison sostituì la SAO nella gestione della rete, la cui elettrificazione venne completata nel 1901.
In concomitanza con la continua ascesa della rete tranviaria si assistette ad un progressivo impiego del tram anche in ambiti e contesti estranei al semplice trasporto pubblico. Con l'apertura del Cimitero Maggiore, avvenuta nel 1895, venne istituito un servizio tranviario dedicato da parte dell'allora SAO (per conto del Comune) per il trasporto delle salme dalla stazione funebre appositamente allestita in via Bramante[5] al cimitero. Nel 1897 il servizio, comunque già elettrico dagli inizi, sarebbe passato alla Edison. Le difficoltà connesse all'esercizio del servizio con una sola stazione, decentrata a nord rispetto alla città, portarono il Comune a valutare l'ipotesi di introdurre una seconda stazione funebre, da collocarsi sulla circonvallazione dei Bastioni. Venne scelta Porta Romana, nell'area del cosiddetto Monte Tabor, incavata nel Bastione. I lavori videro l'affidamento all'ingegner Minorini, affiancato dall'ingegner Ripamonti e dall'architetto Tettamanzi: il nuovo servizio venne inaugurato la mattina del 3 ottobre 1907. Rispetto a come funzionavano fino ad allora le cose, vennero introdotti accorgimenti, come la separazione fisica dell'officina tranviaria dal luogo in cui sostavano i convogli pronti a svolgere il servizio funebre e la predisposizione del tram a portare una sola salma per vettura, così da evitare i cortei promiscui. Le stesse vetture erano state realizzate molto più eleganti, essendo peraltro costate 20.000 lire a tram. Le vetture rimorchiate, inoltre, erano molto più lunghe, e si presentavano a salone, con sedili in velluto e vetri smerigliati; riscaldamento per l'inverno e ventilatori per l'estate.
Nel 1905 cominciarono le sperimentazioni per l'innaffiamento delle strade con vetture tranviarie appositamente modificate, per sostituire gli anacronistici carri-botte trainati da cavallo ancora in servizio in quegli anni. Questo è l'anno infatti dell'importazione dagli Stati Uniti del primo di questi tram sperimentali, che sarebbero stati studiati accuratamente negli anni successivi dall'ingegner Minorini, che ne avrebbe riutilizzato l'apparecchiatura idraulica su una vettura di nuova produzione, sperimentata finalmente con successo nel 1908. A quell'anno risultano attive otto vetture adibite a questo servizio.
Subito all'inizio del 1910 venne sperimentata, su idea dell'ingegner Franco Minorini, direttore del servizio tranviario, l'introduzione di un numero che identificasse ciascuna delle linee urbane, di modo da un lato da agevolarne la memorizzazione, a fronte della continua crescita della rete, dall'altro di rendere più riconoscibili le linee per chi ancora era analfabeta. Avuto esito positivo la sperimentazione, il 1º marzo di quell'anno ciascuna linea riceve un numero progressivo da 1 a 28, ad eccezione delle due linee di circonvallazione, che sarebbero rimaste sprovviste di numerazione per diversi mesi ancora. Solo in seguito avrebbero assunto i numeri 29, per la linea più esterna, in senso antiorario e 30, per la linea più interna, in senso orario.[6]
Nel 1912 si presentò alla ribalta la questione della metropolitana di Milano: l'ingegner Evaristo Stefini aveva presentato infatti un progetto di sotterranea che avrebbe congiunto Milano con Monza, mentre l'ingegner Carlo Broggi aveva proposto una linea di metropolitana che congiungesse Loreto a San Cristoforo. Frattanto l'ingegner Minorini studiava invece una possibile sistemazione sotterranea della rete tranviaria. Venne fissato per il marzo 1913 il limite massimo per la presentazione di proposte concrete per la realizzazione e la successiva gestione della metropolitana: fra tutte quelle presentate ne vengono scelte tre, in seguito scartate in quanto ritenute inadatte alle esigenze della città. Lo scoppio della guerra chiuse definitivamente la breve parentesi.
Verso la municipalizzazione del servizio (1917)
Con l'entrata in guerra dell'Italia nel 1915, il servizio pubblico risentì pesantemente della chiamata alle armi, con una drastica riduzione del personale tranviario e un abbondante ridimensionamento del servizio: alla limitazione del servizio seguì abbastanza subito la soppressione di alcune linee. Il personale venne parzialmente rimpiazzato da pensionati, richiamati in servizio, e da donne. La Direzione Sanità del Comando Militare Territoriale affidò inoltre all'Azienda Tramviaria il trasporto dei feriti di guerra dalle stazioni ferroviarie agli ospedali militari che si trovavano in città, dotando la rete di alcuni appositi raccordi e allestendo venti vetture per il trasporto di 8 feriti su barella ciascuna.
Parallelamente alle conseguenze della guerra, un altro problema che affliggeva il servizio tranviario era l'inadeguatezza delle vetture con cui veniva effettuato il servizio tranviario, affidato alle Edison. Nel 1916 l'ingegner Minorini cura personalmente l'acquisto di quattro vetture sperimentali (972-975), ordinate ad altrettante case costruttrici, alle quali se ne sarebbe affiancata una quinta (976) nel 1917. Tale sperimentazione ebbe come effetto immediato una sostanziale modifica delle Edison, in grado di tamponare la situazione, rimodernando al tempo stesso queste vetture e di conseguenza il servizio.
L'esercizio della rete urbana venne assunto direttamente dal Comune di Milano, tramite l'Ufficio Tramviario Municipale, nel 1917.
Le prime innovazioni (1921)
All'indomani della guerra la situazione dal punto di vista economico e sociale rimane incerta per un paio di anni, con sollevazioni e scioperi abbastanza frequenti anche fra il personale tranviario. La situazione tende comunque a rientrare abbastanza presto nella normalità, inaugurando un decennio profondamente segnato dall'innovazione in campo tranviario. Il 12 aprile 1921 l'ingegner Minorini sperimentò con successo per la prima volta il primo scambio automatico cittadino, fatto installare in piazzale Principessa Clotilde, presso Porta Nuova. In seguito a questa positiva sperimentazione, vennero via via sempre più installati nuovi scambi elettromagnetici, che pensionavano di volta in volta la figura del quel de la gugia, il caratteristico manovratore dell'azienda tranviaria che azionava manualmente (col ferét o la gugia, appunto) gli scambi della città.
Il 6 gennaio 1922 l'impresa Rognini e Balbo immette in regolare servizio nove elettromotrici ad accumulatori (e un rimorchio), sul percorso via Sarpi (angolo via Canonica), via Volta, via Moscova, via Cernaia, via Borgonuovo, via Verziere, via Brolo, via Ospedale. Si tratta della prima vera e propria forma concorrenziale al servizio tranviario nel trasporto pubblico della città[7]: le vetturette bianche, considerate abbastanza antiestetiche se non addirittura quasi ridicole, avevano come unico vantaggio l'estrema silenziosità. La sperimentazione non riscosse particolare successo, costituendo per il momento un episodio circoscritto e senza un particolare seguito immediato, ma che avrebbe in seguito gettato le basi al futuro del trasporto pubblico cittadino.
Nel 1922 riscoppiarono abbastanza ferocemente quelle tensioni sociali che già s'erano manifestate all'indomani della guerra: la stessa amministrazione comunale, coinvolta in una situazione di crollo sia politico che economico, si trova ad attingere regolarmente dagli introiti giornalieri dell'esercizio tranviario per poter coprire le spese correnti e il pagamento dei debiti. Lo sciopero generale indetto per il 1, 2 e 3 agosto di quell'anno vedono le Camicie nere coprire interamente il personale scioperante, garantendo regolarmente il servizio. La notte del 3 agosto dal balcone di Palazzo Marino Gabriele D'Annunzio avrebbe infatti inaugurato e celebrato la nuova amministrazione fascista, insediatasi a capo della città.
Dal punto di vista del parco mezzi, a partire dal 1924 vennero immessi in servizio i nuovi tram a due assi tipo 600 e i corrispettivi rimorchi tipo 1300, realizzate frutto dei lunghi studi compiuti negli ultimi anni a partire dalle sperimentali. Tale evento fu accolto positivamente dalla cittadinanza, dando lustro all'amministrazione fascista sotto le quali erano entrate in servizio, piuttosto che a quella precedente - socialista - che ne aveva ordinata la realizzazione. Tali vetture tuttavia non soddisfecero pienamente, sia per alcune tecnologie impiegate, adottate ma già superate, per via del lungo arco di tempo nel quale erano state applicate, sia anche per l'esigua disponibilità di posti e l'ingombro stradale.
Nel 1925 il Comune affida in via sperimentale alla Compagnia Autobus di Milano (CAM) la linea automobilistica urbana che collega la Maddalena a Figino. Il successo di questa sperimentazione portò alla proposta di estendere il servizio degli autobus a benzina all'intera rete di trasporto pubblico cittadina.
La riforma tranviaria (1926)
Nel 1926, allontanato l'ingegner Minorini dall'incarico poiché si era rifiutato di aderire al Partito Nazionale Fascista, la direzione del servizio dei trasporti pubblici venne affidata all'ingegner Gaetano D'Alò. Egli, fra il 2 e il 3 agosto sarà chiamato a sovrintendere al cambio di mano, imposto da Roma, che interesserà la circolazione veicolare, coinvolgendo pertanto l'intera rete tranviaria cittadina. Il 29 novembre è invece il giorno della riforma tranviaria: venne soppresso il capolinea, detto carosello, di piazza Duomo[8], giudicato indecoroso per la città oltre che di intralcio al crescente traffico automobilistico; parallelamente le linee tranviarie, fino ad allora radiali, vennero trasformate in linee a V, con i due rispettivi capolinea relativamente vicini tra loro.[9] Sempre del 1926 è anche l'apertura del Deposito Vittoria, in viale Campania, che sarebbe stato affiancato nel 1933 dal nuovo Ospedale dei Tranvieri.[10]
I limiti riscontrati con le 600 avevano invece spinto l'Azienda Tramviaria negli anni successivi alla progettazione di un nuovo tipo di tram, in grado di rispondere positivamente alle problematiche presentate invece dalle precedenti vetture, non per ultimo ingombro e capienza. Nel 1927 venne presentato il primo esemplare prototipo della futura serie 1500, che sarebbe entrata in regolare servizio in 502 esemplari, a partire dal marzo del 1929. Le nuove vetture, a carrelli, avrebbero in breve tempo rivoluzionato il trasporto tranviario cittadino.
Nel 1931 alcune linee furono modificate per servire la nuova stazione centrale, posta alcune centinaia di metri a nord di quella vecchia.
Nel 1933 venne inaugurata la prima linea filoviaria; a differenza di molte città italiane, però, il nuovo mezzo non sostituì il tram, ma lo integrò su percorsi periferici (in particolare, sulla circonvallazione esterna). La rete tranviaria, infatti, era estesa, efficiente (grazie alle strade ampie e alle molte sedi riservate), tutta a doppio binario, con vetture capienti e moderne.
Negli stessi anni si estesero anche le linee di autobus, particolarmente verso le località esterne annesse al Comune di Milano nel 1923. Nel 1939 anche la vasta rete interurbana, elettrificata nel decennio precedente dalla STEL, passò in gestione all'ATM; nello stesso anno la rete urbana raggiunse la sua massima espansione.
Nel 1940, con l'entrata in guerra dell'Italia il servizio tranviario cittadino ne risentì pesantemente: innanzitutto sulle vetture tranviarie vennero aboliti quasi tutti i posti a sedere, così da aumentarne la capienza; parallelamente le vetture dovevano viaggiare contraddistinte da fasce bianche e la sera con le luci azzurrate, le tendine abbassate e i fari esterni schermati. Per sostituire il personale chiamato alle armi vennero assunti anche in quest'occasione pensionati e donne. Il progetto di una linea di metropolitana che attraversasse la città dal confine comunale con Sesto, sotto viale Monza, fino alla via Trivulzio, già in avanzata preparazione, venne arrestato. La rete tranviaria subì diverse contrazioni a partire dal 1942, a causa dei danneggiamenti dovuti ai bombardamenti. Nel luglio di quell'anno venne ugualmente immessa in circolazione la prima vettura articolata a due casse su tre carrelli, la 4500, prima di un lotto di venti vetture, di cui solo cinque vedranno effettivamente la luce, a causa degli eventi bellici che ne interruppero la produzione. Nel febbraio del 1943 viene definitivamente sospeso il servizio automobilistico, nel luglio dello stesso anno è invece la volta di quello filoviario. Nel febbraio 1944 trenta motrici tranviarie di serie 600 vengono caricate su carrelloni ferroviari al Deposito Messina per essere inviate a Monaco.
Al termine della guerra gli impianti risultavano quasi interamente distrutti, mentre il parco rotabile riversava in condizioni disastrate. Tuttavia il rapido ripristino del servizio e l'annessa ricostruzione fecero sì che alla fine del 1945 la città potesse nuovamente contare su 29 linee tranviarie, 1 linea filoviaria e 1 linea automobilistica; l'anno successivo le linee tranviarie in esercizio erano invece già 35.
Il lento declino
Nel dopoguerra malgrado la rapida ed estesa ricostruzione della rete milanese, il tram cominciò ad essere considerato un mezzo obsoleto e poco flessibile: il Piano del '53 ne prevedeva la completa eliminazione dalle aree centrali e la sua sostituzione con una rete di metropolitane (già ipotizzata nell'anteguerra).
L'avvio fu rapido: nel 1957 iniziarono i lavori di scavo della linea 1, che comportarono l'allontanamento del tram da alcuni assi fondamentali (corso Buenos Aires, corso Vittorio Emanuele, via Dante...). Furono soppresse anche tratte non interessate da lavori, istituendo nuove linee di autobus (viale Liguria, via Canonica). In controtendenza invece l'attivazione dei due prolungamenti per i nuovi quartieri periferici di Taliedo (1964) e Gratosoglio (1969).
Gli anni cinquanta e sessanta videro inoltre la soppressione di quasi tutte le tranvie interurbane, sostituite da autolinee, a causa di un mancato adeguamento degli impianti ai mutati standard di trasporto.
Un'ulteriore forte contrazione della rete si ebbe il 9 marzo 1970: in concomitanza con l'introduzione del biglietto a tariffa oraria (anziché a corsa semplice) si procedette ad una riorganizzazione generale della rete, eliminando le linee sovrapposte. Due anni dopo il tram sparì anche da corso Garibaldi, interessato dai cantieri per la metropolitana 2.
Un timido riammodernamento
Malgrado le ampie contrazioni, a partire dagli anni settanta si procedette a una sorta di timido riammodernamento: tra il 1971 e il 1977 entrarono infatti in servizio le nuove vetture a grande capacità serie 4800 ("Jumbotram"), ricavate dall'unione delle casse di vetture più anziane, principalmente serie 5200 e serie 5300[11]; tra il 1976 e il 1978 furono consegnate le nuove vetture serie 4900, in previsione della (mai realizzata) trasformazione della circolare esterna 90/91 in tranvia veloce protetta[12]; nel 1981 venne invece aperto il nuovo tracciato di via Larga e via Albricci, con la contestuale eliminazione dei binari in piazzetta Reale e piazza Duomo[13].
Gli anni Duemila: dalle metrotranvie alla difficile gestione della rete
Nei primi anni novanta, ad eccezione dell'apertura del prolungamento da Gratosoglio a Rozzano (17 settembre 1992[14]), la rete fu ridotta ulteriormente a causa dell'attivazione della terza linea della metropolitana[15]. La giunta guidata da Marco Formentini, come segno forte di distacco dalle precedenti giunte che avevano sostenuto la realizzazione della M3, optò per un accantonamento di ulteriori nuovi progetti di linee metropolitane, a favore della realizzazione di nuove linee metrotranviarie[16]
Tali linee videro la luce nel decennio successivo: il 7 dicembre 2002[17] fu inaugurato un primo tronco dell'interperiferica nord, fino a Bicocca (2002); il 7 dicembre 2003[18] furono inaugurate la metrotranvia nord, tra piazzale Maciachini e Niguarda, e la metrotranvia sud nella tratta Porta Lodovica-Abbiategrasso M2; il 7 luglio 2007[17] l'interperiferica nord fu prolungata fino al nuovo deposito di Precotto; infine il 7 dicembre 2008[19] fu inaugurata la metrotranvia per Cinisello.
Parallelamente alla realizzazione di queste metrotranvie, nell'arco di un decennio, è stato rinnovato il parco vetture, con l'immissione in servizio delle nuove serie 7000 (modello ADtranz Eurotram) e 7100/7500/7600 (modello Ansaldobreda Sirio e "Sirietto"), che hanno portato all'accantonamento di diverse Ventotto e alla radiazione definitiva delle 4800 (avvenuta nel dicembre 2010)[20]. Da Luglio 2014 è iniziata un'opera di riqualificazione delle vetture tipo 4900; in particolare si prevede una completa revisione delle parti meccaniche e un nuovo allestimento sia interno che esterno. Questa revisione interesserà le vetture della prima serie (4900-4949 + la vettura 4950 utilizzata come prova). Il 27 aprile 2015 con l'apertura della linea M5 nella tratta Garibaldi-San Siro Stadio, la rete tranviaria ha subito alcune modifiche: la linea 16 ha ripreso a percorrere il tratto tra Piazzale Segesta e San Siro Stadio (Piazza Axum) precedentemente abbandonato a causa dei lavori della stessa M5; la linea 19 è tornata a percorrere il tratto compreso tra Domodossola e Largo 5° Alpini, transitando da Piazza 6 Febbraio, tratto abbandonato sempre a causa dei lavori della metropolitana 5; inoltre sempre la linea 19 ha prolungato il suo percorso da Porta Genova M2 a Piazza 24 Maggio.
La gestione della rete tranviaria da parte di ATM negli ultimi anni è stata tuttavia oggetto di critiche e perplessità, dovute fondamentalmente ad una mancata politica di privilegiamento e ottimizzazione della stessa.[21] Anni di progressiva trascuratezza del servizio combinati insieme con specifici provvedimenti hanno portato infatti la rete a una situazione sostanziale di stallo e inefficienza del servizio. Una delle scelte più discusse nel merito fu una serie di provvedimenti adottati per prevenire gli incidenti, il cui numero risultava essere aumentato nel biennio 2008-2009: nello specifico vennero inseriti dei limitatori di velocità in alcune tacche del controller K35 in dotazione alle tipo 1928 Ventotto, limitandone in molti casi la velocità massima a 15 km/h[22], venne incuneata la quasi totalità degli scambi di servizio a sinistra[23] e venne introdotto un distanziamento minimo fra le vetture, differente a seconda della zona e della tipologia di vettura[24]. Tali provvedimenti assestarono un pesante contraccolpo al servizio tranviario: il blocco degli scambi a sinistra comportò infatti un drastico allungamento degli itinerari di servizio, con la conseguente impossibilità di attuare alcune deviazioni specifiche in caso di interruzioni - programmate o meno - della rete tranviaria; la limitazione di velocità delle Ventotto insieme all'introduzione di un distanziamento minimo fra le vetture comportò invece un sostanziale aumento dei tempi di percorrenza. Quest'ultimo aspetto portò ad una serie di effetti collaterali, che a loro volta influirono pesantemente nella riduzione della velocità commerciale del tram: fra tutti l'impossibilità di effettuare fermata in contemporanea, aspetto particolarmente problematico se accompagnato inoltre alla presenza di un impianto semaforico.[25][26]
Un secondo aspetto particolarmente criticato è legato ai tagli alle frequenze e alle linee tranviarie, operato in concomitanza col taglio dei trasferimenti statali per il trasporto pubblico e con l'apertura di nuovi cantieri per la realizzazione della M5. Più nel dettaglio, a partire dall'8 novembre 2010 vengono abbandonate le tratte Procaccini-Cacciatori delle Alpi (impiegata dalla linea 7), Segesta-Axum (impiegata dalla linea 16) e Domodossola-VI febbraio (impiegata dalla linea 19). Se la prima rimane tuttavia ancora attiva come tratta di servizio, più volte interessata da deviazioni, le altre due vengono direttamente coinvolte negli scavi della M5. Sempre in quest'occasione viene soppressa definitivamente la storica Circonvallazione 29/30, da lungo tempo effettuata con autobus nella tratta tra Repubblica e via Procaccini e sostituita in parte dalle linee 9 e 19, in parte dal nuovo autobus 37 (Repubblica-VI febbraio). I disservizi maggiori sono dettati dal fatto che l'autobus al contrario del tram non può usufruire in quelle specifiche tratte della corsia riservata, ritrovandosi pertanto insieme al traffico automobilistico. Il 2 marzo 2014 la tratta Via Farini/Viale Monte Santo è stata riattivata a beneficio della linea 33, in Via Ferrari, all'incrocio con Via Farini, è già stato posato l'armamento tranviario in previsione del ritorno della Circonvallazione delle linee 29/30. Parallelamente il mancato ripristino dei binari di servizio in piazza XXV Aprile al termine dei lavori per la realizzazione del posteggio interrato, deciso dalla nuova giunta guidata da Pisapia nel settembre 2011, protrae il mancato ripristino della Circonvallazione e la lunga sospensione del servizio tranviario nell'area di Porta Garibaldi.
Un ultimo punto è quello legato invece alle ultime linee realizzate, rientranti nel più ampio progetto delle metrotramvie milanesi, mai attuato nella sua interezza. Le nuove linee, nonostante realizzate in sede interamente riservata, presentarono ben presto notevoli problemi di gestione, dovuti in particolare agli eccessivi tempi di percorrenza. Un numero troppo elevato e ravvicinato di fermate nelle tratte preesistenti, la mancanza di un asservimento semaforico che le privilegiasse rispetto al traffico privato e l'assenza di tratte sotterranee negli snodi più critici resero queste nuove linee non competitive rispetto alle precedenti su gomma, oltre che sostanzialmente non dissimili dalle più tradizionali tramvie urbane già presenti in città. La realizzazione del sottopasso tranviario fra la Bicocca e Precotto, presso Greco Pirelli, unico della rete, non costituì comunque un modello d'esercizio positivo, essendo percorribile a una velocità massima di 20 km/h e - inizialmente - accessibile a un solo tram per volta.[27] Il previsto sottopasso che avrebbe dovuto invece permettere alla linea 31 di raggiungere in sotterranea la Stazione di Porta Garibaldi venne invece sacrificato in virtù della realizzazione della M5, limitando la metrotranvia per Cinisello in piazzale Lagosta, col solo interscambio utile di Zara M3. Il proliferare di semafori (molti dei quali spenti proprio perché inutili) e l'ulteriore limitazione dei Sirio a 50 km/h, malgrado le ampie tratte interamente protette altrimenti percorribili a maggiori velocità conclusero il quadro scoraggiante della parentesi delle metrotramvie a Milano. L'esperienza alimentò pertanto una diffusa diffidenza nei confronti del tram.[28]
Il sostanziale fallimento di un progetto di trasporto pubblico veloce affidato alle metrotranvie, insieme con la politica gestionale della rete negli ultimi anni ha portato in molti casi a dichiarazioni estremamente discutibili da parte di diverse personalità politiche cittadine (fra cui lo stesso ex sindaco di Milano Gabriele Albertini), riguardo alla presunta inutilità del tram e l'altrettanto presunta convenienza di una sua totale soppressione in favore di autobus elettrici.[29] Malgrado queste dichiarazioni, nessun'azione concreta è stata mai seriamente adottata nell'ottica di una reale soppressione del servizio tranviario.
La contrazione della rete tranviaria ha lasciato delle vestigia nella viabilità cittadina. Sono infatti presenti nella rete tranviaria milanese numerosi raccordi di inversione di marcia che non sono utilizzati come capolinea (ad esempio in piazza Firenze, via Comelico, via Noto, piazza Sire Raul) e vengono sfruttati solo in caso di modifiche o limitazioni di percorso. Più numerosi sono i binari disarmati non rimossi dalla sede stradale: si possono osservare in via Aurelio Saffi, piazza Vesuvio, via Cesare da Sesto, via Lorenzo Mascheroni, corso di Porta Romana, via Ampère, via Pontaccio ed in altre zone, soprattutto centrali; il loro tracciato testimonia la capillarità raggiunta dalla rete tranviaria nella prima metà del Novecento.
Evoluzione sinottica della rete
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La rete nel 1929
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La rete nel 1948
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La rete nel 1964
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La rete nel 1975
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 1896
- p.za Duomo - Porta Venezia (2.624 m)
- p.za Duomo - Barriera Principe Umberto-Stazione Centrale (2.162 m)
- p.za Duomo - Porta Nuova (2.236 m)
- p.za Duomo - Porta Garibaldi (2.363 m)
- p.za Duomo - Porta Volta (2.754 m)
- p.za Duomo - Porta Tenaglia-via Bramante (2.989 m)
- p.za Duomo - Porta Tenaglia-via Canonica (2.823 m)
- p.za Duomo - Porta Magenta (2.767 m)
- p.za Duomo - Porta Genova (1.984 m)
- p.za Duomo - Porta Ticinese (2.302 m)
- p.za Duomo - Porta Romana (2.172 m)
- p.za Duomo - Porta Vittoria (1.723 m)
- Trasversale Stazione Centrale - Stazione Nord (3.289 m)
- Circonvallazione (11.411 m)
Rete tranviaria urbana al 1º marzo 1910
In occasione dell'introduzione ufficiale di una numerazione per le tranvie urbane.
- 1 piazza Duomo - Stazione Centrale (ritorno per Porta Venezia)
- 2 piazza Duomo - Stazione Centrale (ritorno per Barriera Principe Umberto)
- 3 piazza Duomo - Loreto
- 4 piazza Duomo - Barriera Principe Umberto - via Settembrini
- 5 piazza Duomo - Porta Nuova
- 6 piazza Duomo - via Brera - Cimitero Monumentale
- 7 piazza Duomo - Porta Garibaldi
- 8 Cordusio - via Farini
- 9 Cordusio - Bovisa
- 10 Cordusio - via Bramante - via Mac Mahon
- 11 Cordusio - piazza Castello - via Canonica
- 12 piazza Duomo - Stazione Nord - corso Sempione
- 13 piazza Duomo - Stazione Nord
- 14 Cordusio - Cagnola (Bersaglio)
- 15 piazza Duomo - via Boccaccio - San Siro
- 16 Cordusio - Porta Magenta - Maddalena
- 17 piazza Duomo - Porta Lodovica[30]
- 18 piazza Duomo - via Torino - via Solari
- 19 piazza Duomo - San Cristoforo
- 20 piazza Duomo - Porta Ticinese - corso San Gottardo
- 21 Porta Vigentina - Duomo - Porta Vittoria
- 22 piazza Duomo - Porta Romana
- 23 piazza Duomo - via Bergamo
- 24 piazza Duomo - Porta Monforte
- 25 Stazione Centrale - Stazione Genova
- 26 via Mascheroni - piazza f.lli Bandiera
- 27 Loreto - Stazione Nord
- 28 Cordusio - Porta Genova
- Circonvallazione sinistra[31]
- Circonvallazione destra[31]
Rete tranviaria urbana al 1º gennaio 1917
- 1 piazza Duomo - Stazione Centrale (ritorno per Porta Venezia)
- 2 piazza Duomo - Stazione Centrale (ritorno per Barriera Principe Umberto)
- 3 piazza Duomo - Loreto
- 4 piazza Duomo - via Settembrini
- 5 piazza Duomo - Ponte Seveso
- 6 piazza Duomo - via Brera - Cimitero Monumentale
- 7 piazza Duomo - Porta Garibaldi
- 8 Cordusio - via Farini
- 9 largo Cairoli - Bovisa
- 10 piazza Duomo - via Mac Mahon
- 11 Cordusio - via Canonica
- 12 piazza Duomo - corso Sempione
- 13 piazza Duomo - Stazione Nord
- 14 largo Cairoli - Cagnola (Bersaglio)
- 15 Cordusio - San Siro
- 16 Cordusio - via Trivulzio
- 17 piazza Duomo - Porta Lodovica
- 18 piazza Duomo - via Solari
- 19 piazza Duomo - San Cristoforo
- 20 piazza Duomo - corso San Gottardo
- 21 piazza Duomo - piazza Emilia
- 22 piazza Duomo - corso Lodi
- 23 piazza Duomo - via Bergamo
- 24 piazza Duomo - Acquabella
- 25 Stazione Centrale - Stazione Genova
- 26 via Mascheroni - piazza f.lli Bandiera
- 27 via Porpora - Stazione Nord
- 28 piazza Duomo - Stazione Genova
- 29 Circonvallazione sinistra
- 30 Circonvallazione destra
- 31 Cordusio - strada Vercellese
- 32 via Carlo Alberto - via Ripamonti
- 33 piazza Duomo - via Filangieri
Rete tranviaria urbana al 29 novembre 1926
In concomitanza con la riorganizzazione generale della rete tranviaria, a seguito della soppressione del cosiddetto carosello di piazza Duomo.
- 1 Stazione Centrale - via Manzoni - via Tommaso Grossi - Cordusio - Cairoli - Stazione Nord - corso Sempione
- 2 Stazione Centrale - Porta Venezia - piazza Duomo - via Cappellari - corso Italia - Porta Lodovica - Parco Ravizza
- 3 Loreto - Porta Venezia - corso Vittorio Emanuele - piazza Duomo - via Cappellari - piazza Missori - corso Italia - Porta Lodovica - Porta Ticinese - via De Sanctis
- 4 Greco - via Settembrini - Barriera Principe Umberto - via Tommaso Grossi - Cordusio - via Broletto - Porta Garibaldi - via Massimo D'Azeglio
- 5 Ponte Seveso - Stazione Ovest FS - Porta Nuova - via Tommaso Grossi - Cordusio - Cairoli - Porta Magenta - corso Vercelli - San Siro
- 5/ via Orefici - Cordusio - via Dante - Stazione Nord - Porta Magenta - corso Vercelli - viale Monte Rosa - Ippodromo
- 6 Cairoli - via Pontaccio - via Solferino - Porta Volta - Cimitero Monumentale - piazza Prealpi
- 8 via Farini - Porta Volta - via Orefici - piazza Duomo - Porta Ticinese - corso San Gottardo - via De Sanctis
- 9 Cairoli - via Legnano - Porta Volta - via Farini - via Lancetti - via degli Jmbriani - Bovisa
- 10 Stazione Genova - Porta Genova - via Cesare Correnti - via Orefici - piazza Duomo - Cimitero Monumentale - via Mac Mahon
- 11 Greco - via Settembrini - Barriera Principe Umberto - via Tommaso Grossi - Cordusio - Cairoli - via Canonica
- 12 San Cristoforo - Porta Ticinese - Carrobbio - via Orefici - piazza Duomo - Cairoli - Stazione Nord - corso Sempione - piazza VI Febbraio
- 14 Cairoli - Stazione Nord - via Vincenzo Monti - corso Sempione - viale Certosa - Cimitero Musocco
- 16 via Orefici - Cordusio - corso Magenta - corso Vercelli - via Belfiore - via Marghera - via Trivulzio
- 18 via Orefici - Carrobbio - via De Amicis - via Ausonio - via Solari - via Giambellino
- 19 San Cristoforo - Carrobbio - piazza Duomo - via Orefici - Cairoli - Stazione Nord - Porta Magenta - via Rubens - Vercellese
- 21 piazza Duomo (piazza Camposanto) - via Arcivescovado - via Felice Cavallotti - corso Vittoria - Porta Vittoria - corso XXII Marzo
- 21/ piazza Missori - corso Roma - via Lamarmora - Porta Vittoria - corso XXII Marzo
- 22 Loreto - Porta Venezia - corso Vittorio Emanuele - piazza Duomo - via Cappellari - piazza Missori - Porta Romana - corso XXVIII Ottobre - viale Basilicata
- 23 piazzale Susa - Porta Monforte - piazza del Duomo - via Cappellari - piazza Missori - corso Roma - via Bergamo - viale Umbria
- 24 piazzale Susa - Porta Monforte - piazza del Duomo - via Cappellari - piazza Missori - corso Roma - Vigentino
- 25 Interstazionale Stazione Centrale - via Solferino - via Pontaccio - piazza Castello - Cairoli - Stazione Nord - via De Amicis - Porta Genova - Stazione Genova
- 26 via Mascheroni - Stazione Nord - Cairoli - via Manzoni - piazza Cavour - corso Venezia - Porta Venezia - via Nino Bixio - via Pascoli - Città Studi (via G. Colombo)
- 27 Stazione Nord - Cairoli - via Monte di Pietà - piazza Cavour - viale Vittorio Veneto - corso Buenos Aires - Lambrate (via Porpora)
- 29 Circonvallazione sinistra Stazione Centrale - via Bramante - Porta Magenta - Porta Genova - Porta Vigentina - Porta Vittoria - Stazione Centrale
- 30 Circonvallazione destra Stazione Centrale - Porta Vittoria - Porta Vigentina - Porta Genova - Porta Magenta - via Bramante - Stazione Centrale
- 33 Città Studi - via Nino Bixio - Porta Venezia - corso Venezia - piazza Cavour - via Tommaso Grossi - Cordusio - Cairoli - corso Magenta - San Vittore - via Cola di Rienzo
- 34 Cairoli - Stazione Nord - Porta Magenta - via Malghera - via Trivulzio - via R. Carriera - via Guglielmo Silva - Baggio
- 35 piazza Emilia - corso XXII Marzo - via G.B. Piranesi - Aerodromo di Taliedo
- 36 Cairoli - corso Magenta - via Vincenzo Monti - corso Sempione - viale Certosa - via Espinasse
- MUSOCCO Cimitero Monumentale - Cimitero Musocco
Rete tranviaria urbana al 1º aprile 1929
- 1 Stazione Centrale - via Manzoni - via Tommaso Grossi - Cordusio - Cairoli - Stazione Nord - via Vincenzo Monti - via Mario Pagano - corso Sempione
- 2 Stazione Centrale - Porta Venezia - piazza Duomo - piazza Missori - corso Italia - Porta Lodovica - via Giambologna - via Tibaldi (Parco Ravizza)
- 3 Lambrate - Loreto - Porta Venezia - corso Vittorio Emanuele - piazza Duomo - piazza Missori - corso Italia - Porta Lodovica - Porta Ticinese - via Torricelli - via De Sanctis
- 4 Greco - via Settembrini - Barriera Principe Umberto - via Tommaso Grossi - Cordusio - via Broletto - Porta Garibaldi - via G. Ferrari - via Bassi - viale Zara
- 5 Ponte Seveso - Stazione Ovest FS - Porta Nuova - corso di Porta Nuova - via Tommaso Grossi - Cordusio - Cairoli - Porta Magenta - corso Vercelli - San Siro
- 6 Cordusio - Cairoli - via Pontaccio - via Solferino - Porta Volta - Cimitero Monumentale - via Cenisio - via Bertolini - via Masolino da Panicale - piazza Mario Asso[32]
- 7 Loreto - corso Buenos Aires - Porta Venezia - Stazione Centrale - Porta Nuova - Porta Volta - via Farini - piazzale Maciachini
- 7/ Loreto - corso Buenos Aires - Porta Venezia - Stazione Centrale - Porta Nuova - Porta Volta - via Farini - viale Stelvio - via Lancetti - via degli Jmbriani - Bovisa
- 8 via Farini - Porta Volta - via Orefici - piazza Duomo - Porta Ticinese - corso San Gottardo - via De Sanctis
- 9 Cairoli - via Legnano - Porta Volta - via Farini - via Lancetti - via degli Jmbriani - Bovisa
- 10 Stazione Genova - Porta Genova - via Cesare Correnti - via Orefici - piazza Duomo - Cimitero Monumentale - via Mac Mahon (Villapizzone)
- 11 Greco - via Settembrini - Barriera Principe Umberto - via Tommaso Grossi - Cordusio - Cairoli - via Canonica (piazza Crespi)
- 12 viale Ezio (Fiera Campionaria) - via Domodossola - corso Sempione - Stazione Nord - Cairoli - piazza Duomo - Carrobbio - Porta Ticinese - San Cristoforo - Barona
- 12/ Servizio speciale per Palazzo dello Sport / Velodromo (attivo in tutte le manifestazioni) Cordusio - via Dante - Stazione Nord - corso Sempione - Palazzo dello Sport
- 14 Cairoli - Stazione Nord - via Vincenzo Monti - corso Sempione - viale Certosa - Cimitero Musocco (ritorno corso Sempione - via Vincenzo Monti - corso Magenta - Cairoli)
- 15 Servizio speciale per ippodromo (attivo in tutte le manifestazioni)
- 16 via Orefici - Cordusio - corso Magenta - corso Vercelli - via Belfiore - via Marghera - via Trivulzio (piazza Gambara)
- 17 Loreto - corso Venezia - via Palestro - via Manzoni - Cordusio - Cairoli - via Legnano - viale Elvezia - via Canonica (piazza Crespi)
- 18 via Orefici - Carrobbio - via De Amicis - via Lesmi - via Solari (ritorno) via Ausonio - via Carducci - Stazione Nord - Cairoli)
- 19 Vercellese - via Rembrandt - piazzale Baracca - via Saffi - piazza Virgilio - via Meravigli - Carrobbio - Porta Ticinese - San Cristoforo
- 21 piazza Fontana - via Felice Cavallotti - via Cesare Battisti - corso Vittoria - Porta Vittoria - corso XXII Marzo - piazza Grandi - viale Corsica
- 22 Loreto - Porta Venezia - corso Vittorio Emanuele - piazza Duomo - via Cappellari - piazza Missori - Porta Romana - corso XXVIII Ottobre - viale Basilicata
- 23 piazzale Susa - Porta Monforte - piazza del Duomo - via Cappellari - piazza Missori - corso Roma - via Lamarmora - via Bergamo - viale Umbria
- 24 piazzale Susa - Porta Monforte - piazza del Duomo - via Cappellari - piazza Missori - corso Roma - Vigentino
- 25 Interstazionale Stazione Centrale - via Solferino - via Pontaccio - piazza Castello - Cairoli - Stazione Nord - via De Amicis - Porta Genova - Stazione Genova
- 26 Città Studi (via G. Colombo) - via Pascoli - via Nino Bixio - Porta Venezia - corso Venezia - via Palestro - piazza Cavour - via Manzoni - Cairoli - Stazione Nord - via Mascheroni
- 27 Lambrate (via Porpora) - Loreto - corso Bueons Aires - Porta Venezia - Stazione Centrale - Barriera Principe Umberto - via Manzoni via Monte di Pietà - Cairoli - Stazione Nord
- 29 Circonvallazione sinistra Stazione Centrale - Cimitero Monumentale - Porta Magenta - Porta Genova - Porta Vigentina - Porta Vittoria - Stazione Centrale
- 30 Circonvallazione destra Stazione Centrale - Porta Vittoria - Porta Vigentina - Porta Genova - Porta Magenta - Cimitero Monumentale - Stazione Centrale
- 31 Cairoli - via Pontaccio - via Solferino - Porta Nuova - Ponte Seveso - viale Marche - viale Zara - piazzale Istria - viale Fulvio Testi - Prato Centenaro - Bicocca
- 33 Città Studi - via Nino Bixio - Porta Venezia - corso Venezia - piazza Cavour - via Tommaso Grossi - Cordusio - Cairoli - corso Magenta - via Sant'Ambrogio - via San Vittore - via Giambellino
- 34 Cairoli - Stazione Nord - Porta Magenta - Baggio (ritorno per via Trivulzio - corso Vercelli - corso Magenta - Cairoli)
- 35 Taliedo - piazza Ovidio - palazzo del Ghiaccio - via G.B. Piranesi - piazza Grandi - corso XXII Marzo - Porta Vittoria - via Lamarmora - corso Roma - piazza Missori
- 36 Cairoli - corso Magenta - via Vincenzo Monti - corso Sempione - viale Certosa - via Espinasse - Stazione Musocco - piazzale Cacciatori delle Alpi - Cagnola - corso Sempione - Stazione Nord - Cairoli
- 37 MUSOCCO Cimitero Monumentale - via Cenisio - Rondò Cagnola tiro a segno - viale Certosa - Cimitero Musocco
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 1975
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- 1 via Console Marcello - viale Lunigiana
- 2 via Bignami - Stazione Centrale
- 4 Ospedale Maggiore - Rimembranze di Lambrate
- 8 piazzale Bausan - piazza Tirana
- 12 via Martiri Oscuri (Greco) - piazza Castelli
- 13 viale Molise - piazzale Corvetto
- 14 largo Cairoli - Cimitero Maggiore
- 15 piazza Axum - Gratosoglio
- 19 Roserio - piazzale Negrelli
- 20 via Martiri Oscuri (Greco) - piazzale Corvetto
- 21 Ortica - piazza Tirana
- 23 Stazione Lambrate - via Monte Velino
- 24 piazza Fontana - via Noto (Vigentino)
- 25 Circonvallazione interstazionale sinistra
- 26 Circonvallazione interstazionale destra
- 29 Circonvallazione sinistra
- 30 Circonvallazione destra
- 31 largo Cairoli - via Bignami
- 33 Roserio - piazza Sire Raul
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 1980
- 1 via Console Marcello - viale Lunigiana
- 2 via Bignami - Stazione Centrale
- 4 Ospedale Maggiore - Rimembranze di Lambrate
- 5 Stazione Centrale - Ortica
- 8 piazzale Bausan - piazza Tirana
- 9 Stazione Centrale - Stazione Porta Genova
- 12 via Martiri Oscuri (Greco) - piazza Castelli
- 13 viale Ungheria - piazzale Corvetto
- 14 largo Cairoli - Cimitero Maggiore
- 15 piazza Axum - Gratosoglio
- 19 Roserio - piazzale Negrelli
- 20 via Martiri Oscuri (Greco) - piazzale Corvetto
- 21 via San Giovanni sul Muro (Cairoli) - piazza Tirana
- 23 Stazione Lambrate - via Monte Velino
- 24 piazza Fontana - via Noto (Vigentino)
- 29 Circonvallazione sinistra
- 30 Circonvallazione destra
- 31 largo Cairoli - via Bignami
- 33 Roserio - piazza Sire Raul
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 1985
- 1 piazza Castelli - viale Lunigiana
- 2 via Bignami - Stazione Centrale
- 4 Ospedale Maggiore - via Martiri Oscuri (Greco)
- 5 via Torriani (Stazione Centrale) - Ortica
- 8 piazzale Bausan - piazza Tirana
- 9 Stazione Centrale - Stazione Porta Genova
- 11 Rimembranze di Lambrate - via Bignami
- 12 viale Ungheria - via Console Marcello
- 13 via Dogana (Duomo) - piazzale Corvetto
- 14 largo Cairoli - Cimitero Maggiore
- 15 via Spadari (Duomo) - Gratosoglio
- 19 Roserio - piazzale Negrelli
- 21 via San Giovanni sul Muro (Cairoli) - piazza Tirana
- 23 Stazione Lambrate - via Monte Velino
- 24 piazza Axum - via Noto (Vigentino)
- 29 Circonvallazione sinistra
- 30 Circonvallazione destra
- 33 Roserio - piazza Sire Raul
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 1990
- 1 piazza Castelli - viale Lunigiana
- 2 via Bignami - Stazione Centrale
- 4 Ospedale Maggiore - via Martiri Oscuri (Greco)
- 5 via Torriani (Stazione Centrale) - Ortica
- 8 piazzale Bausan - piazza Tirana
- 9 Stazione Centrale - Stazione Porta Genova
- 11 Rimembranze di Lambrate - via Bignami
- 12 viale Ungheria - via Console Marcello
- 13 via Dogana (Duomo) - via Gamboloita (Corvetto)
- 14 largo Cairoli - Cimitero Maggiore
- 15 via Spadari (Duomo) - Gratosoglio
- 19 Roserio - piazzale Negrelli
- 21 via San Giovanni sul Muro (Cairoli) - piazza Tirana
- 23 Stazione Lambrate - via Monte Velino
- 24 piazza Axum - via Noto (Vigentino)
- 29 Circonvallazione sinistra
- 30 Circonvallazione destra
- 33 Roserio - piazza Sire Raul
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 1995
- 1 piazza Castelli - viale Lunigiana
- 2 via Bignami - Stazione Porta Genova
- 3 piazzale Bausan - Gratosoglio
- 4 Ospedale Maggiore - via Monte Velino
- 5 Stazione Centrale - Ortica
- 8 via Spadari (Duomo) - piazza Tirana
- 9 Stazione Centrale - Stazione Porta Genova
- 11 Rimembranze di Lambrate - via Bignami
- 12 viale Ungheria - via Console Marcello
- 14 largo Cairoli - Cimitero Maggiore
- 15 via Dogana (Duomo) - Rozzano
- 19 piazza Cacciatori delle Alpi - piazzale Negrelli
- 23 Stazione Lambrate - via Monte Velino
- 24 piazza Axum - via Noto (Vigentino)
- 29 Circonvallazione sinistra
- 30 Circonvallazione destra
- 33 piazza Firenze - Rimembranze di Lambrate
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 2000
- 1 piazza Castelli - via Martiri Oscuri (Greco)
- 2 via Bignami - piazzale Negrelli
- 3 piazzale Bausan - Gratosoglio
- 4 Ospedale Maggiore - via Monte Velino
- 5 Stazione Centrale - Ortica
- 9 Stazione Centrale - Stazione Porta Genova
- 11 Rimembranze di Lambrate - via Bignami
- 12 viale Molise - Roserio
- 14 Lorenteggio - Cimitero Maggiore
- 15 via Dogana (Duomo) - Rozzano
- 19 Roserio - via Cantù (Duomo)
- 23 Stazione Lambrate - piazza Fontana
- 24 piazza Axum - via Noto (Vigentino)
- 27 piazza VI Febbraio - viale Ungheria
- 29 Circonvallazione sinistra
- 30 Circonvallazione destra
- 33 piazza Cacciatori delle Alpi - Rimembranze di Lambrate
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 2005
- 1 piazza Castelli - via Martiri Oscuri (Greco)
- 2 viale Lunigiana - piazzale Negrelli
- 3 piazzale Bausan - Gratosoglio
- 4 Niguarda - p.za Castello
- 5 Niguarda - Ortica
- 7 largo Mattei - p.za Castello
- 9 Stazione Centrale - Stazione Porta Genova
- 11 Rimembranze di Lambrate - via Bignami
- 12 viale Molise - Roserio
- 14 Lorenteggio - Cimitero Maggiore
- 15 piazza Fontana - Rozzano
- 16 piazza Axum - via Monte Velino
- 19 Roserio - via Cantù (Duomo)
- 23 Stazione Lambrate - piazza Fontana
- 24 via Dogana (Duomo) - via Selvanesco (Vigentino)
- 27 piazza VI Febbraio - viale Ungheria
- 29 Circonvallazione sinistra
- 30 Circonvallazione destra
- 33 piazza Cacciatori delle Alpi - Rimembranze di Lambrate
Rete tranviaria urbana al 31 dicembre 2010
- 1 piazza Castelli - via Martiri Oscuri (Greco)
- 2 piazzale Bausan - piazzale Negrelli
- 3 via Cantù (Duomo) - Gratosoglio
- 4 Niguarda - p.za Castello
- 5 Niguarda - Ortica
- 7 dep. Precotto - dep. Messina
- 9 Stazione Centrale - Stazione Porta Genova
- 12 viale Molise - Roserio
- 14 Lorenteggio - Cimitero Maggiore
- 15 piazza Fontana - Rozzano
- 16 piazzale Segesta - via Monte Velino
- 19 Roserio - Stazione Porta Genova
- 23 Stazione Lambrate - piazza Fontana
- 24 via Dogana (Duomo) - via Selvanesco (Vigentino)
- 27 piazza VI Febbraio - viale Ungheria
- 31 piazzale Lagosta - Cinisello Balsamo
- 33 viale Lunigiana - Rimembranze di Lambrate
Rete tranviaria urbana al 1º maggio 2015
- 1 piazza Castelli - via Martiri Oscuri (Greco)
- 2 piazzale Bausan - piazzale Negrelli
- 3 via Cantù (Duomo) - Gratosoglio
- 4 Niguarda (Parco Nord) - p.za Castello
- 5 Ospedale Maggiore - Ortica
- 7 Precotto - piazzale Lagosta
- 9 Stazione Centrale - Stazione Porta Genova
- 12 viale Molise - Roserio
- 14 Lorenteggio - Cimitero Maggiore
- 15 piazza Fontana - Rozzano
- 16 San Siro Stadio - via Monte Velino
- 19 Roserio - piazza XXIV Maggio
- 23 Stazione Lambrate - piazza Fontana
- 24 via Dogana (Duomo) - via Selvanesco (Vigentino)
- 27 piazza VI Febbraio - viale Ungheria
- 31 Bicocca M5 - Cinisello Balsamo
- 33 piazzale Lagosta - Rimembranze di Lambrate
Vetture tranviarie urbane
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Progetti
Sono stati esaminati alcuni singoli progetti relativi alla rete tranviaria di Milano. A eccezione del primo, al momento sono rimasti tutti sulla carta, senza alcuna previsione d'attuazione.
- prolungamento della linea 15 fino al centro di Rozzano, dall'attuale capolinea di via Cabrini a via Guido Rossa[33]
- nuovo capolinea presso la stazione di Milano Certosa[34]
- prolungamento extraurbano della linea 24 dall'attuale capolinea del Vigentino a Locate di Triulzi attraverso Noverasco e Opera[35]
- realizzazione della "metrotranvia interperiferica nord", utilizzando in parte tratti già esistenti, e costruendo due prolungamenti, dalla Bovisa (piazzale Bausan) alla stazione di Certosa[36], e da Precotto (via Anassagora) alla stazione metropolitana di Cascina Gobba[37]
- realizzazione di una o più linee da Cascina Gobba a Sesto San Giovanni, presso l'area ex-Falck, e Monza Bettola, futuro capolinea delle metropolitane M1 e M5[38].
- nuova tratta da viale Ungheria alla stazione di Rogoredo, attraverso il nuovo quartiere Santa Giulia.
Depositi
La città possiede diversi depositi per la rimessa e la manutenzione dei tram, il più importante, anche storicamente, è il deposito di via Messina, un edificio di notevole rilevanza storica e architettonica, fra le maggiori testimonianze di architettura del ferro a Milano e in Italia. L'ATM dispone dei seguenti depositi (5 urbani e 1 extraurbano)[39]:
- deposito Leoncavallo, annesso alle officine generali, via Leoncavallo 32 - Milano
- deposito Messina, via Messina, 41 - Milano
- deposito Baggio, via Forze Armate, 80 - Milano
- deposito Ticinese, via Pietro Custodi, 7 - Milano
- deposito Precotto, via Anassagora - Milano
- deposito Varedo, corso Milano, 4 - Varedo (MB)
Note
- ^ http://www.atm.it/it/AtmNews/Comunicati/Documents/atm%20per%20milano.pdf
- ^ Zanin, op. cit., pp. 16-17
- ^ a b Zanin, op. cit., p. 17
- ^ Zanin, op. cit., p. 19
- ^ Oggi via Nono. Il tratto in questione - a nord di piazzale Cimitero Monumentale - è stato infatti ribattezzato in memoria del pittore Luigi Nono. La stazione sorgeva a ridosso del fianco occidentale del Cimitero Monumentale.
- ^ La circonvallazione ha mantenuto pressoché per un secolo, invariata, tale numerazione, venuta meno solo con la soppressione definitiva della linea (8 novembre 2010), avvenuta dopo anni di limitazione del servizio connessi alla realizzazione del Progetto Porta Nuova e della linea M5.
- ^ Solo nel 1906 si aveva avuto qualcosa di simile in occasione dell'Esposizione del 1906, quando vennero sperimentate - limitatamente al periodo dell'evento - alcuni autobus a vapore e a benzina, su due linee appositamente dedicate.
- ^ Provvedimento peraltro già suggerito nel Piano Beruto, del 1884.
- ^ Al tempo il biglietto era di sola corsa singola, pertanto il provvedimento si proponeva di impedire i percorsi troppo lunghi da un capo all'altro della città con un solo titolo di viaggio.
- ^ Francesco Ogliari Milano in tram edizione Hoepli
- ^ Ogliari, Milano in tram, p. 226
- ^ Cornolò, Severi, op. cit., p. 139
- ^ Ogliari, Milano in tram, p. 191
- ^ Col 15 a Rozzano, in "I Treni Oggi" n. 131 (novembre 1992), p. 10
- ^ Guido Boreani, Ombre sui tram di Milano, in "I Treni" n. 139 (luglio-agosto 1993), pp. 12-19.
- ^ Corriere della Sera 27 settembre 1994
- ^ a b http://www.metropolitanamilanese.it/pub/page/it/MM/metrotranvie_milano?contentId=983
- ^ Ogliari, Milano in tram, p. 200
- ^ http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article318
- ^ Il Giorno, "Metrò, svolta con le linee 4 e 5" - 29 ottobre 2010
- ^ Stagniweb - Il trasporto urbano di Milano: verso la disfatta
- ^ Il provvedimento non poté per forza di cose essere esteso alla totalità delle vetture della serie dal momento che la limitazione avrebbe comportato l'impossibilità materiale di impegnare alcune rampe, nello specifico quella di piazza Carbonari (5).
- ^ Una delle cause degli incidenti era infatti dovuta ad alcuni guasti degli scambi; la riduzione del numero di scambi a sinistra attivi venne pertanto motivata come una limitazione probabilistica del numero di incidenti che sarebbe potuto occorrere.
- ^ Per ridurre il numero di tamponamenti fra le vetture, relativamente elevato fra le Ventotto a causa della specificità dell'impianto frenante, venne introdotto un distanziamento minimo di 30 metri fra queste ultime vetture all'interno dei Bastioni, inferiore fra le altre vetture e nel resto della città.
- ^ L'assenza di un asservimento semaforico è infatti già di per sé penalizzante il trasporto pubblico; tuttavia in presenza di una fermata e dell'obbligo di distanziamento rende praticamente impossibile che due tram riescano a disimpegnare l'incrocio nel solo arco di un ciclo semaforico, con conseguente ingombro al traffico, a maggior ragione in assenza di corsie preferenziali.
- ^ Stagniweb - Il trasporto urbano di Milano: verso la disfatta. I tram con la calamita
- ^ Erano infatti stati installati ai due capi del tunnel due semafori che regolavano l'accesso di modo che due vetture non potessero contemporaneamente impegnare la tratta, per ragioni di sicurezza.
- ^ Stagniweb - Il trasporto urbano di Milano: verso la disfatta. Metrotranvie al passo (d'uomo)
- ^ Stagniweb - Il trasporto urbano di Milano: verso la disfatta. Quando era meglio stare zitti
- ^ Viene riportata anche una linea 17 via San Vittore - Cordusio - Porta Lodovica
- ^ a b In un primo tempo la linea di circonvallazione, in entrambi i sensi, rimase priva di numerazione per diversi mesi, assumendo solo in un secondo momento il numero 29, per il senso antiorario e il numero 30 per il senso orario.
- ^ Già piazza Prealpi.
- ^ Metrotranvia Milano - Metropolitana Milanese
- ^ Metrotranvia Milano - Metropolitana Milanese
- ^ Metrotranvia Milano - Metropolitana Milanese
- ^ Metrotranvia Milano - Metropolitana Milanese
- ^ Metrotranvia Milano - Metropolitana Milanese
- ^ Metrotranvia Milano - Metropolitana Milanese
- ^ Giovanni Cornolò, Giuseppe Severi, Tram e tramvie a Milano, op. cit.
Bibliografia
- Giovanni Cornolò, Giuseppe Severi, Tram e tramvie a Milano 1840-1987, Milano, Azienda Trasporti Municipali, 1987.
- Francesco Ogliari, Dall'omnibus alla metropolitana, Milano, aprile 1990 (XXXIX edizione)
- Francesco Ogliari, El gamba de legn. Milano dal cavallo al vapore, Milano, Libreria Milanese, 1991. ISBN 88-7955-034-9.
- Francesco Ogliari, El tranvai. Milano dal vapore al metrò, Milano, Libreria Milanese, 1993. ISBN 88-7955-051-9.
- Francesco Ogliari, Milano in tram. Storia del trasporto pubblico milanese, Milano, Hoepli editore, 2006.
- Paolo Zanin, Primi tram a Milano. Nascita e sviluppo della rete tranviaria (1841-1916), Editrice Trasporti su Rotaie, Salò 2007. ISBN 978-88-85068-07-0
Voci correlate
Altri progetti
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