Eccidio di Sant'Anna di Stazzema
L'"eccidio di Sant'Anna" comprende una serie di stragi commesse dai fascisti locali, dai brigatisti neri della 36° brigata Mussolini e soldati tedeschi[1] della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer SS", comandata dal generale (Gruppenführer) Max Simon,
Eccidio di Sant'Anna di Stazzema | |
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Tipo | Fucilazioni di massa |
Data | 12 agosto 1944 Mattina del 12 agosto 1944 |
Luogo | Sant'Anna, frazione di Stazzema |
Stato | ![]() |
Coordinate | 43°58′27″N 10°16′25″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina |
Obiettivo | Civili |
Responsabili | tedeschi della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer SS"; collaborazionisti fascisti (guidano le SS al villaggio e alle case) |
Motivazione | Atto terroristico premeditato |
Conseguenze | |
Morti | 560 di cui 130 bambini |


Fatti
All'inizio dell'agosto 1944 Sant'Anna di Stazzema era stata qualificata dal comando tedesco come "zona bianca”, ossia una località adatta ad accogliere sfollati: per questo la popolazione, in quell'estate, aveva superato le mille unità. Inoltre, sempre in quei giorni, i partigiani avevano abbandonato la zona senza aver svolto operazioni militari di particolare entità contro i tedeschi. Nonostante ciò, all'alba del 12 agosto 1944, tre reparti di SS salirono a Sant'Anna mentre un quarto chiudeva ogni via di fuga a valle sopra il paese di Valdicastello. Alle sette il paese era circondato. Quando le SS giunsero a Sant'Anna, accompagnati da fascisti collaborazionisti che fecero da guide, gli uomini del paese si rifugiarono nei boschi per non essere deportati mentre donne, vecchi e bambini, sicuri che nulla sarebbe capitato loro, in quanto civili inermi, restarono nelle loro case.
In poco più di tre ore vennero massacrati 560 civili, in gran parte bambini, donne e anziani. I nazisti li rastrellarono, li chiusero nelle stalle o nelle cucine delle case, li uccisero con colpi di mitra, bombe a mano colpi di rivoltella e altre modalità di stampo terroristico. La vittima più giovane, Anna Pardini, aveva 2 mesi. Gravemente ferita, la rinvenne agonizzante una sorella miracolosamente superstite, tra le braccia della madre ormai morta. Morì pochi giorni dopo nell'ospedale di Valdicastello. Infine, incendi appiccati a più riprese causarono ulteriori danni a cose e persone.
Non si trattò di rappresaglia (ovvero di un crimine compiuto in risposta a una determinata azione del nemico): come è emerso dalle indagini della procura militare di La Spezia, infatti, si trattò di un atto terroristico premeditato e curato in ogni dettaglio per annientare la popolazione, la loro volontà e tenerla sotto controllo grazie al terrore. L'obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra le popolazioni civili e le formazioni partigiane presenti nella zona.
La ricostruzione degli avvenimenti, l'attribuzione delle responsabilità e le motivazioni che hanno originato l'Eccidio sono state possibili grazie al processo svoltosi al Tribunale militare di La Spezia conclusosi nel 2005 con la condanna all'ergastolo per dieci SS colpevoli del massacro; sentenza confermata in Appello nel 2006 e ratificata in Cassazione nel 2007. Nella prima fase processuale si è svolto, grazie al pubblico ministero Marco de Paolis, un imponente lavoro investigativo, cui sono seguite le testimonianze in aula di superstiti, di periti storici e persino di due SS appartenute al battaglione che massacrò centinaia di persone a Sant'Anna. Fondamentale, nel 1994, anche la scoperta avvenuta a Roma, negli scantinati di Palazzo Cesi, di un armadio chiuso e girato con le ante verso il muro, ribattezzato poi “armadio della vergogna”, poiché nascondeva da oltre 40 anni documenti che sarebbero risultati fondamentali ai fini di una ricerca della verità storica e giudiziaria sulle stragi nazifasciste in Italia nel secondo dopoguerra.
Prima dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, nel giugno dello stesso anno, SS tedesche, affiancate da reparti della X MAS, massacrarono 72 persone a Forno. Il 19 agosto, varcate le Apuane, le SS si spinsero nel comune di Fivizzano (Massa Carrara), seminando la morte fra le popolazioni inermi dei villaggi di Valla, Bardine e Vinca, nella zona di San Terenzo. Nel giro di cinque giorni uccisero oltre 340 persone mitragliate, impiccate, financo bruciate con i lanciafiamme.
Nella prima metà di settembre, con il massacro di 33 civili a Pioppetti di Montemagno, in comune di Camaiore (Lucca), i reparti delle SS portarono avanti la loro opera nella provincia di Massa Carrara. Sul fiume Frigido furono fucilati 108 detenuti del campo di concentramento di Mezzano (Lucca), a Bergiola i nazisti fecero 72 vittime. Avrebbero poi continuato la strage con il massacro di Marzabotto.
Il processo
Nell'estate del 1994, Antonino Intelisano (il procuratore militare di Roma), mentre cerca documentazione su Erich Priebke e Karl Hass, avvia un procedimento che porterà alla scoperta, in uno scantinato della procura militare, di un armadio contenente 695 fascicoli «archiviati provvisoriamente», riguardanti crimini di guerra commessi da tedeschi e repubblichini. Tra questi viene trovata anche della documentazione relativa al massacro di Sant'Anna, per il quale verrà riaperta l'inchiesta che porterà ad individuare alcuni dei responsabili.
A distanza di quasi sessant'anni, il 20 aprile 2004, davanti ai giudici del Tribunale Militare di La Spezia è stato celebrato un processo per questo crimine. Poiché tra soldati ed ufficiali gli imputati sarebbero stati centinaia, fu deciso di rinunciare a processare i soldati - esecutori materiali dell'eccidio - per processare solo gli ufficiali che di quell'eccidio erano stati i veri responsabili, essendo stati loro a dare l'ordine del massacro. Il giudice delle udienze preliminari ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per i tre ufficiali SS accusati di essere gli esecutori dell'eccidio. Tra i militari tedeschi accusati: Gerhard Sommer, 83 anni, comandante la 7. compagnia del II battaglione del 35. reggimento Grenadieren, facente parte della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS"; e gli ufficiali Alfred Schonber, 83 anni, e Ludwig Sonntag, 80 anni. Per altre due SS, Werner Bruss, 84 anni, e Georg Rauch, 83 anni, ha richiesto il non luogo a procedere, mentre per Heinrich Schendel, 82 anni, il Gup ha rinviato gli atti al pubblico ministero fissando il termine massimo di 5 mesi per ulteriori indagini.
Il 22 giugno 2005, dieci ex ufficiali e sottufficiali tedeschi vengono condannati all'ergastolo per il massacro, dal tribunale militare di La Spezia. Al momento della sentenza i dieci erano tutti ultraottantenni.
L'8 novembre 2007 vennero confermati dalla Corte di Cassazione gli ergastoli all'ufficiale Gerhard Sommer e ai sottufficiali nazisti Georg Rauch e Karl Gropler. La Cassazione si è espressa contro la richiesta di rifare il processo in quanto i soldati delle SS sentiti come testimoni dovevano essere considerati coimputati e quindi le loro testimonianze non valide. La sentenza rigetta questa tesi e conferma che l'eccidio è stato un atto terroristico premeditato. Su iniziativa parlamentare del deputato Carlo Carli ed altri, con Legge 15 maggio 2003, n. 107, viene istituita, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, una Commissione parlamentare di inchiesta per indagare sulle anomale archiviazioni "provvisorie" e sull'occultamento dei 695 fascicoli (compresi quelli relativi alla strage di Sant'Anna di Stazzema) contenenti denunzie di crimini nazifascisti.
Il testo integrale della Sentenza emanata dal Tribunale Militare di La Spezia nel 2005 è consultabile e scaricabile qui.
Le deposizioni dei superstiti al Tribunale Militare nelle udienze del 2005 sono scaricabili qui.
Il 1º ottobre 2012 la Procura di Stoccarda ha archiviato l'inchiesta per la strage nazista. L'archiviazione della Procura di Stoccarda è stata decisa innanzitutto perché, secondo i magistrati, non è più possibile stabilire il numero esatto delle vittime: nella regione si trovavano anche numerosi rifugiati di guerra provenienti da altre zone. I reati di omicidio e concorso in omicidio, per l'eccidio del paesino in provincia di Lucca, non sono prescritti. Tuttavia per la Procura tedesca era necessario per l'emissione di un atto di accusa che venisse comprovata per ogni singolo imputato la sua partecipazione alla strage. E questo per gli inquirenti tedeschi non è stato possibile:
"Non è possibile, insomma, accertare con sicurezza che la strage sia stata un atto programmato ed un'azione di rappresaglia nei confronti della popolazione civile - erano normali azioni di guerra. Non solo: secondo la Procura è anche possibile che l'obiettivo perseguito dalle truppe tedesche fosse la lotta ai partigiani presenti nella zona e la cattura di uomini da deportare in Germania per compiere lavori forzati. La fucilazione dei civili avrebbe potuto essere stata decisa solo dopo la constatazione che gli obiettivi originari dell'azione militare tedesca non erano stati raggiunti". [1]
Il Parco Nazionale della Pace (legge n.381 - 11 dicembre 2000)
Il Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema è stato istituito con la Legge 381 dell'11 dicembre 2000 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 20 dicembre 2000), d'iniziativa parlamentare del deputato Carlo Carli ed altri (atto Camera numero 968 del 16 maggio 1996) con l'obiettivo di mantenere viva la memoria storica dei tragici eventi dell'estate del 1944 ed educare le nuove generazioni ai valori della pace, della giustizia, della collaborazione e del rispetto fra i popoli e gli individui.
Si estende sul territorio collinare circostante il paese, concentrandosi nell'area sacrale che, dalla piazza della chiesa e dal Museo Storico della Resistenza, attraverso la Via Crucis ed il bosco circostante, giunge al Col di Cava, dove è posto il Monumento Ossario. Il Parco, sia dal punto di vista morfologico che funzionale, costituisce un connubio ideale tra ambiente, storia e memoria, grazie ad uno stretto collegamento tra la natura incontaminata, i borghi e gli insediamenti sparsi sul colle ed i luoghi dell'eccidio. Sant'Anna, Parco Nazionale della Pace, diviene luogo simbolo della memoria per la diffusione di una cultura di pace, attraverso iniziative, manifestazioni, mostre, convegni, a livello nazionale ed internazionale.
1. Allo scopo di promuovere iniziative culturali e internazionali, ispirate al mantenimento della pace e alla collaborazione dei popoli, per costruire il futuro anche sulle dolorose memorie del passato, per una cultura di pace e per cancellare la guerra dalla storia dei popoli, è istituito a S. Anna di Stazzema (Lucca) il «Parco nazionale della pace».
2. Alla determinazione dei confini del «Parco nazionale della pace» provvede il comune di Stazzema.
Art. 2. 1. Il «Parco nazionale della pace» ha il fine di raccogliere e organizzare manifestazioni, incontri nazionali ed internazionali, convegni, mostre permanenti e temporanee, proiezioni di film e spettacoli sui temi della pace e del disarmo, promuovere e pubblicare studi e documentazioni, nonché ospitare una biblioteca specializzata sui temi della pace e sul movimento pacifista italiano e internazionale.
L'Organo della Pace
Il 29 luglio 2007, è stato inaugurato l'Organo della Pace[2] (in tedesco: Friedensorgel) un organo a canne costruito dall'organaro italiano Glauco Ghilardi ispirandosi a strumenti dell'organaro tedesco Arp Schnitger, vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo.
Lo strumento è situato sulla cantoria in controfacciata della chiesa del paese ed è racchiuso entro una cassa in legno con mostra composta da 27 canne di Principale. A trasmissione integralmente meccanica, ha un'unica tastiera di 54 note con divisione tra Bassi e Soprani tra Do3 e Do#3, ed una pedaliera dritta di 27 note priva di registri propri e costantemente unita al manuale.
Onorificenze
Comune di Stazzema (conferimento 28 febbraio 1970)
— Versilia, settembre 1943 - aprile 1945.
Don Fiore Menguzzo, Sacerdote Cattolico (conferimento 15 novembre 1999)
— Mulina di Stazzema (LU), 12 agosto 1944.
Don Innocenzo Lazzeri, Sacerdote Cattolico (conferimento 9 maggio 1959)
— Stazzema (LU), 12 agosto 1944.
Genny Bibolotti Marsili (conferimento 3 febbraio 2003)
— 12 agosto 1944 - Sant'Anna di Stazzema (LU)
Milena Bernabò (conferimento 12 ottobre 2004)
— 12 agosto 1944 - Sant'Anna di Stazzema (LU)
Cesira Pardini (conferimento 17 maggio 2012)
— 12 agosto 1944 - Loc. Coletti di Sant'Anna di Stazzema (LU)
La famiglia Tucci
Un episodio simbolico dell'eccidio fu il massacro della famiglia di Antonio Tucci, ufficiale di marina che lavorava a Livorno, ma originario di Foligno, che aveva condotto la sua famiglia a Sant'Anna di Stazzema reputandola luogo sicuro. In questa strage morirono gli otto figli (la cui età andava dai pochi mesi ai 15 anni) e la moglie. Si salvò solo lo stesso Antonio Tucci, che quel giorno era lontano da casa e rientrò il giorno successivo; secondo alcuni testimoni, l'uomo, in preda alla disperazione, cercò di gettarsi tra le fiamme che ancora ardevano nella piazzetta del paese, per morire assieme ai suoi cari e fu necessario trattenerlo con la forza .[9]
Il 25 aprile 2004 il Comune di Foligno, durante la festa della Liberazione, rendendo omaggio alle vittime della Resistenza e degli eccidi, ha intitolato una piazza del centro cittadino a Don Minzoni; in mezzo alla piazza è stato realizzato un monumento che comprende una fontana a forma di clessidra, nel cui fascione centrale sono scolpiti in bronzo alcuni episodi a ricordo delle vittime, tra i quali la Croce della famiglia Tucci.
Note
- ^ Paolo Paoletti, S.Anna di Stazzema Una Strage "Aggiustata" Ed Agemina 2015 pag.50 § I.8
- ^ (IT, DE) Gli amici dell'Organo della Pace
- ^ Quirinale - Scheda visto 1º febbraio 2009
- ^ Quirinale - Scheda visto 1º febbraio 2009
- ^ Quirinale - Scheda visto 1º febbraio 2009
- ^ Quirinale - Scheda visto 1º febbraio 2009
- ^ Quirinale - Scheda visto 1º febbraio 2009
- ^ Quirinale - Scheda visto 12 luglio 2012
- ^ Foligno ricorda a S.Anna di Stazzema l’eccidio della famiglia Tucci
Filmografia
- Miracolo a Sant'Anna (2008), film di Spike Lee
- Inside Buffalo (2008), docu-film di Fred Kudjo Kuwornu
- Sant'Anna L'Eccidio, docu-film di Paolo Bertola e Massimo Montepagani
- Lo stato di eccezione (2008), documentario di Germano Maccioni
- E poi venne il silenzio (2011), docu-film di Irish Braschi
Discografia
- Sant'Anna, brano dal CD Tutto qua di Fabio Concato
- "Lettera da Sant'Anna", di Simone Avincola dal CD "Così canterò tra vent'anni"
Libri
- Daniele Biacchessi Orazione civile per la Resistenza, Bologna, Promo Music, 2012.
- Toni Rovatti, Sant'Anna di Stazzema. Storia e memoria della strage dell'agosto 1944,Roma 2004.
- Paolo Pezzino, Sant'Anna. Storia di una strage, Bologna 2013.
- Paolo Paoletti, Sant'Anna di Stazzema 1944. La strage impunita,Mursia Milano 1998. ISBN 9788842523291
- Caterina Di Pasquale, "Il ricordo dopo l'oblio. Sant'Anna di Stazzema, la strage, la memoria", Roma, Donzelli Editore, 2010.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su eccidio di Sant'Anna di Stazzema
Collegamenti esterni
- Template:Thesaurus BNCF
- Sito ufficiale Parco Nazionale della Pace -Sant'Anna di Stazzema
- Sant'Anna di Stazzema unofficial website
- Una mattina di agosto - La strage di Sant'Anna di Stazzema La Storia siamo noi
- Inside Buffalo - Documentario sulla 92ª Divisione Buffalo di Fred Kuwornu: produzione Ita-US
- La Stampa Revisionismo al cinema, 1º ottobre 2008
- Scheda Imdb del film Lo stato di eccezione
- Decorata dopo 68 anni