Saga di Oddr l'arciere

Saga islandese

Oddr l'arciere o La saga di Oddr l'arciere (norreno: Ǫrvar-Odds saga) è una saga islandese del XIII secolo.

Oddr l'arciere
Titolo originaleÖrvar Odds Saga
Altri titoliLa saga di Oddr l'arciere
Oddr e Hjalmar si dicono addio, di Mårten Eskil Winge (1866)
Autoreautore islandese ignoto
1ª ed. originaleXIII secolo
Generepoema
Sottogenereepico
Lingua originalenorreno
AmbientazioneScandinavia
ProtagonistiOddr l'arciere

Fonti

La saga risale alla fine del XIII secolo e si crede sia opera di un autore islandese. La versione più antica della leggenda è conservata in un codice del XIV secolo nella Royal Library di Stoccolma e rappresenta la copia di un documento antecedente andato perso. Nella seconda metà dello stesso secolo compare un'altra versione della leggenda, che attualmente si trova a Reykjavik. L'edizione classica e più lunga è attestata sin dal XV secolo e contiene un materiale narrativo diverso, caratterizzato dall'inserimento di ulteriori episodi e tecniche narrative particolari.

Letteratura in prosa nell'Islanda medievale del XIII secolo

Dal XII al XV secolo la letteratura fiorisce in Islanda, creando un corpus letterario molto consistente che, messo a confronto con la produzione continentale, è sorprendentemente vasto in proporzione alle dimensioni ridotte dell'isola. Il sistema letterario è ampiamente scritto in lingua volgare. Tra XII e XIII secolo in Islanda vengono inventate le prime "Saghe realistiche", resoconti in forma di prosa sull'esperienza di coloni islandesi vissuti tra il 900 e 1050, durante il periodo della colonizzazione. Tale genere narrativo mirava a rispecchiare fedelmente la realtà, non lasciando spazio all'immaginazione e lasciandone molto poco all'elemento soprannaturale. L'intenzione sottostante a tale progetto era legittimare il potere delle famiglie dominanti islandesi alla luce di un passato leggendario accettato e condiviso. Nonostante ciò, la maggior parte delle saghe islandesi risale al XIII secolo, periodo in cui incontriamo le "Saghe fantastiche", che contengono materiale leggendario e irreale. All'interno di esse si sviluppano due rami letterari: le Saghe del tempo antico (Fornaldarsögur) e le Saghe dei cavalieri (Riddarasögur). Le prime sono narrazioni di natura storiografica in prosa e riferiscono biografie di sovrani ed eroi norvegesi e danesi vissuti prima della colonizzazione islandese, secondo un approccio fittizio. Tra queste annoveriamo anche La saga di Oddr l'arciere. Le altre saghe sono traduzioni letterali di opere cortesi francesi, prive di qualsiasi connessione con il primo periodo originale, e si propongono di avvicinare la Norvegia al modello dell'aristocrazia europea continentale.

Trama

 
Orvar Odd informa Ingeborg della morte di Hjalmar, di August Malmström (1859).

La Saga di Oddr l'arciere inizia con una profezia: una misteriosa veggente predice a Oddr una vita straordinariamente lunga ed errabonda che però lo porterà inevitabilmente a una morte ingloriosa, ucciso dal suo cavallo Flaxi, nello stesso posto in cui è nato. Il giovane vichingo proviene da una famiglia di proprietari terrieri, figlio di Grim Lodinkinni e nipote di Ketil Höing (ci sono differenti saghe che trattano di queste persone), è largamente conosciuto per il fatto di essere il più forte e più bell'arciere tra tutti quelli che vivevano in Norvegia, e persino oltre, guadagnandosi il cognomen oddr (in norreno "punta di freccia", "picco"[1]).

Per sfuggire a questa previsione fece uccidere il cavallo, lo fece seppellire in profondità e lasciò casa propria con l'intenzione di non tornare più. Oddr si dimostra un viaggiatore coraggioso, sconfigge senza difficoltà le sfide più dure, eccelle in ogni arte: da un lato è un guerriero imbattibile, un conquistatore irrefrenabile, dall'altro si dimostra un maestro nell'arte poetica, un irreprensibile uomo con solidi valori.

Convertitosi al cristianesimo, egli non crede più nel fato, rifiuta di onorare qualsiasi dio pagano, ama le spedizioni che lo conducono a vagare nelle più remote e misteriose terre: l'eroe viaggia per molti anni con la sua flotta dal Finnmörk al Bjarmaland[2], dall'Upplönd[3] all'Irlanda e alla Northumbria, dalla Sicilia alla Palestina, dall'Ungheria allo Hunaland[4] e Bjalkaland[5], lasciando sempre una sorta di eredità spirituale alle popolazioni che incontra e sconfigge. Oddr è protetto da un mantello magico ed è aiutato da frecce sovrannaturali regalate da suo padre prima della partenza, ma il lettore della saga gradualmente apprende che, nonostante la sua forza incalcolabile, egli è del tutto un uomo reale, in carne e ossa. Infatti, il vichingo sa cosa significa fallire, è vulnerabile al dolore, soffre per la spossatezza e la solitudine che si intensificano col passare degli anni, e la tragica morte di amici e compagni lascia un vuoto incolmabile in lui.

Malgrado la predizione funesta, Oddr rifiuta le parole della veggente, convinto che la blasfema profezia non si possa avverare mai, e si immerge in un vortice di avventure, viaggi in terre reali e immaginarie, spedizioni di pace, battaglie in cui non teme di affrontare nessun nemico. Tuttavia, né il suo valore come guerriero né la sua saggezza, e nemmeno la grande ricchezza delle esperienze potranno sottrarlo al suo destino verso la morte predetta: diventato col passare degli anni nostalgico, tornò a casa. Camminando sopra la tomba del vecchio Faxi, si fece beffe della vecchia profezia, ma inciampò sul teschio di un cavallo da cui spuntò un serpente. Il serpente lo morse provocandone la morte.

Influenze e relazioni con altre opere

La morale della derisione della profezia da parte di Örvar-Oddr e della sua morte hanno paralleli con il precedente Manoscritto Nestoriano, il quale descrive la morte di Oleg in maniera simile.

Riferimenti a Örvar-Oddr appaiono anche all'interno della Saga di Hervör, e nel Gesta Danorum al riguardo della battaglia di Samsø.

La morte di Oleg causata dal "teschio di un cavallo" è il soggetto di una delle più famose ballate in lingua russa, scritta da Aleksandr Sergeevič Puškin nel 1826.

Entrambe le versioni della saga sono state tradotte in latino e sono state incluse nella prima edizione delle Fornaldarsögur Nordlanda, pubblicate tra il 1829 e il 1830. Nel 1970 Hermann Pállson e Paul Edwards hanno tradotto in inglese la versione più estesa della saga, e tale traduzione è stata pubblicata nuovamente nel 1985 in Seven Viking Romances.

Note

  1. ^ H. U. Schmid: Dictionary Icelandic - German. Buske, Hamburg, 2001, 172
  2. ^ Un'area compresa tra le coste meridionali del Mar Bianco e il bacino della Dvina Settentrionale
  3. ^ Una regione situata a nord di Stoccolma, circondata dal Lago Mälaren e dal Mar Baltico
  4. ^ Terra degli Unni, situata nell'Europa orientale
  5. ^ Un territorio a ovest dello Hunaland

Bibliografia

  • Ferrari, F. (a cura di), Saga di Oddr l'arciere, Milano, Iperborea, 1994.
  • Ortalli, G., Storia d'Europa. Il Medioevo. Secoli V-XV, Torino, Giulio Einaudi editore, 1994.
  • Pálsson, H., Edwards, P., Arrow-Odd in Seven Viking Romances, London, Penguin Classic, 1985.

Traduzioni

  • La Saga di Oddr l´arciere. Trad. da Fulvio Ferrari. Milano: Iperbore (con il contributo del Dipartimento di Scienze Filologiche dell’Università di Trento), 2003². ISBN 978-88-7091-043-8.
  • Ǫrvar-Odds saga. Die Saga vom Pfeile-Odd. Übersetzt und mit einem Nachwort hrsg. von Bernd Menge, Thomas Pietsch, Manfred Schwering und Claudia Spinner. Leverkusen: Literaturverlag Norden Mark Reinhardt, 1990 (altnordische Bibliothek. Band 8.) ISBN 3-927153-10-9.
  • Die Saga von Örvar-Odd. Aus dem Altisländischen ins Deutsche übersetzt von Ulrike Strerath-Bolz. In: Isländische Vorzeitsagas 1.: Die Saga von Asmund Kappabani, die Saga von den Völsungen, die Saga von Ragnar Lodbrok, die Saga von König Half und seinen Männern, die Saga von Örvar-Odd, die Saga von An Bogsveigir. München: Eugen Diederichs Verlag, 1997. Pagine 189-260. ISBN 3-424-01375-7.
  • Saga d'Oddr aux Flèches. Suivie de la Saga de Ketill le Saumon et de la Saga de Grimr à la Joue velue. Textes traduits de l'islandais ancien par Régis Boyer. Toulouse: édition Anacharsis, 2010 (collection Famagouste). Pagine 17-183. ISBN 978-2-914777-674.
  • Saga de Odd Flechas. Traducción, introducción y notas de Santiago Ibáñez Lluch. En: Sagas islandesas: Saga de Odd Flechas - Saga de Hrolf Kraki. Madrid: Editorial Gredos, 2003² (Biblioteca Universal Gredos, 8). Pagine 39-203. ISBN 84-249-2374-X.
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