Manute Bol
Manute Bol (16 ottobre 1962, Turalie). Celebre giocatore sudanese di pallacanestro alto 2.31 metri.
Altezza e infanzia
Manute crebbe in un villagio Dinka, badando al gregge delle pecore. Mentre i suoi genitori fossero di altezza relativamente modesta (178 centimetri il padre e 170 la madre), pare che il nonno paterno, un tempo capovillaggio, fosse alto 2.39 ed avesse una sorella alta più di 2 metri.
Tentò inizialmente di cimentarsi nel calcio, ma venendo respinto da ogni squadra dalla quale si presentava decise a 16 anni di darsi al basket. Uno scout statunitense lo notò durante un incontro con la nazionale sudanese, e lo convinse, diciottenne, a trasferirsi negli Stati Uniti. Bol arrivò in America senza conoscere una parola di inglese e, secondo alcune testimonianze, senza saper leggere e scrivere; ciò complicò notevolmente il già difficile ambientamento di Bol nella sua nuova patria.
Carriera cestistica
College
Manute Bol frequentò inizialmente la Fairleigh Dickinson University; successivamente passò, nonostante le difficoltà con l'inglese, a Cleveland State University, per arrivare nel terzo ed ultimo anno di college alla University of Bridgeport. Fu proprio nel corso del suo ultimo anno da collegiale che, a fronte dei migliori rendimenti scolastici, poté partecipare al torneo di basket NCAA. Le cifre di quest'unica stagione si commentano da sole: 22.5 punti, 13.5 rimbalzi, 7.1 stoppate a partita ed oltre il 60% nei tiri.
NBA
I Washington Bullets si impadronirono di Bol al secondo turno del draft 1985; divenne il più alto atleta ad esser mai sceso in campo in una partita di NBA (sarebbe stato superato da Gheorghe Mureşan, pochi millmetri più alto). E fu nella sua stagione da matricola, che Bol siglò una delle sue più celebri imprese: totalizzò la bellezza di 397 stoppate in 80 partite, con una media di 4.96 che, oltre ad essere la seconda più alta nella storia della lega (dietro solo a Mark Eaton), costituisce un record assoluto per un rookie. L'apporto tecnico di Bol non andò mai tuttavia molto al di là della difesa, anche perché in attacco, sotto canestro, pativa notevolmente la stazza dei lunghi avversari che, sebbene molto più bassi, possedevano un fisico ben più robbusto. Fu soprattutto per questo motivo che, quando venne scmabiato ai Golden State Warriors, l'allenatore Don Nelson ebbe l'incredibile quanto apparentemente assurda trovata di farlo attaccare con una certa regolarità dietro la linea dei 3 punti. Il risultato non fu granché positivo, ma Bol, nella sola annata 1988-89, mise comunque a segno 20 triple; una volta arrivò persino a segnare 6 canestri da tre nel corso di una sola partita. Risultati fuori dal comune per quasi tutti i centri e assolutamente impensabile per un giocatore della sua statura. Ancora in questa stagione, Bol raggiunse nuovamente vette elevatissime nelle stoppate (4.3 di media).
L'avventura ai Warriors durò però solamente per 2 stagioni, ed al terimne del 1990 fece il suo arrivo ai 76ers. Le tre stagioni a Philadelphia portarono il personaggio di Manute Bol a livelli di popolarità altissimi, ben superiori alla sua discreta importanza in campo, e furono gli ultimi tranquili dal punto di vista degli infortunii. Nel 1993-94, infatti, Bol fu protagonista di una stagione da incubo, passando per tre diverse squadre (Miami, Washington e Philadelphia) e giocando in tutto la miseria di 14 partite a causa di un brutto infortunio alle sue fragilissime ginocchia. L'anno seguente fece ritorno ai Warriors, ma scese in campo solamente 5 volte a causa dei terribili dolori che lo affligevano. Bol si ritirò ufficialmente proprio in quel 1995, con un fisico ormai incapace di reggere il gioco della NBA.
Ancora oggi, è secondo di sempre nella media di stoppate a partita (3.3 in 624 partite) e primo assoluto nella singolare classifica delle stoppate per minuto (0.176).
Vita dopo il basket
Conclusa la sua decennale esperienza con il basket americano, Manute fece ritorno a casa sua in Sudan. Fu contattato dopo poco tempo da Massimo Mangano, allenatore a Forlì, che lo volle in squadra: nonostante il grande entusiasmo che lo circondò al suo arrivo, si fermò solamente il tempo di giocare 2 discrete partite, dopodiché venne tagliato fuori e rientrò nuovamente nella sua terra natia.
Bol tornava a casa con una grande popolarità e molto arricchito da anni di ricchi contratti NBA e innumerevoli compensi pubblicitari. Distribuì buona parte di questo denaro ad un'infinità di parenti sparsi nelle varie tribù Dinka. Contribuì al finanziamento dell'esercito popolare che lottava per la liberazione del Sudan e, ad ennesima riprova delle sua grande generosità, fondò alcune associazioni di solidarietà, fra cui la "Ring True Foundation", a sostegno dei bambini poveri sudanesi. Perse tuttavia anche una montagna di soldi in investimenti sballati negli States, e venne messo alle strette dal governo sudanese, che lo isolò e gli sequestrò il passaporto per via di alcune dissidie dovute anche alla religione.
Decise, nel 2000, di fare ritorno in America, dove aveva lasciato moglie e figli. Arrivò in Egitto, dove sarebbe dovuto partire per gli Stati Uniti; ma, complici anche i problemi successivi all'11 Settembre 2001, ebbe grosse difficoltà col dipartimento d'immigrazione statunitense, nonostante la sua precedente popolarità. Riuscì infine a tornare negli USA. Nella nazione che tanta ricchezza e tanta celebrità gli avevano dato, Bol si diede da fare in mille modi, alle volte anche piuttosto degradanti, pur di trovare altri fondi utili alle sue cause: nel 2003, ad esempio, partecipò ad un match di pugilato al "Celebrity Boxing Show , trasmissione nella quale celebrità passate e contemporanee si sfidano a colpi di boxe; Manute, seppur a malincuore, partecipò e vinse l'incontro, aggiudicandosi i 35.000 dollari di premio che lo aiutarono nei suoi progetti. Sempre nel 2003, alla ricerca di altri finanziamenti, accettò di entrare a far parte di una squadra di hockey su ghiaccio professionistica; si trattò esclusivamente di una trovata pubblicitaria, tanto che Bol scese in campo una sola volta, ma che gli servì a raccogliere parecchi fondi per la sua associazione.
Aneddoti
- Si racconta che, a 15 anni, mentre faceva la guardia al gregge, Manute uccise un leone a mani nude.
- Quando provò a schiacciare per la prima volta a canestro, si ruppe un dente arrivando con la faccia contro il cerchione.
- Nel 1987, i Bullets scambiarono Manute Bol per Muggsy Bogues (alto 160 centimetri), realizzando così lo scambio fra il più alto ed il più basso giocatore nella storia del basket.
- In una partita, contro gli Orlando Magic, Bol stoppò 4 tiri consecutivi nel corso della stessa azione difensiva.
- Detiene, a parimerito, il record di stoppate messe a segno in un tempo (11) ed in un quarto (8, per due volte).
- Mentre soggiornava in Egitto in attesa del visto per gli Stati Uniti, Bol aprì a El Cairo una scuola di basket. Uno dei suoi allievi, Loul Deng, è attualmente giocatore in NBA.