Unione Italiana Tiro a Segno
La Unione Italiana Tiro a Segno (nota anche con l'acronimo UITS), è un ente che si occupa del governo, dell'organizzazione e del controllo del tiro a segno in Italia.
Unione Italiana Tiro a Segno | |
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Disciplina | ![]() |
Fondazione | 1974 |
Nazione | ![]() |
Confederazione | International Shooting Sport Federation |
Sede | ![]() |
Presidente | ![]() |
Sito ufficiale | www.uits.it |
Essa è affiliata al CONI e all'ISSF (International Shooting Sport Federation) assieme alla Federazione Italiana Tiro A Volo (FITAV).
Storia
La UITS ha origine dalla “Società per il Tiro a Segno Nazionale” nata nel 1861 subito dopo l'unità d'Italia, con l'intento di dare la possibilità a tutti i cittadini di addestrarsi all'uso delle armi. Al tempo più di una sezione al tempo nominò come Presidente Onorario Giuseppe Garibaldi. Inizialmente il tiro è col fucile e le distanze sono quelle militari (100, 200 e 300 m). Le società così costituite, tramite l'iscrizione dei soci e l'elezione dei propri organi, sono proprietarie del terreno e delle strutture del poligono ove hanno la propria sede. Il 26 maggio 1894 venne costituita, per iniziativa privata, l’Unione Tiratori Italiani (UTI).
Negli ultimi anni del XIX secolo e nei primi anni del XX il tiro a segno si diffuse soprattutto con l'arma di ordinanza dell'esercito italiano: il Carcano-Mannlicher mod. 91. L'11 novembre 1910 l'associazione prese l'attuale nome di Unione Italiana di Tiro a Segno e nel 1919 entrò a far parte del CONI. Con l'avvento del regime fascista vennero modificate per legge la finalità del Tiro a Segno Nazionale, in particolare la legge 4 giugno 1936, n.1143, che convertì in legge il r.d.l. 16 dicembre 1935, n.2430, indicò fra i compiti del TSN (e quindi dell'UITS) "l'addestramento al tiro degli obbligati all'istruzione premilitare e postmilitare, nonché di tutti coloro che prestano servizio armato presso enti pubblici o privati e di coloro che richiedono una licenza di porto d'armi". Inoltre i poligoni di tiro e le strutture delle associazioni locali vennero dichiarate immobili demaniali militari che le sezioni del TSN erano autorizzate ad utilizzare a titolo gratuito.
Durante la seconda guerra mondiale l'amministrazione dell'UITS venne sciolta e fu nominato un commissario straordinario alla diretta dipendenza del Ministero della guerra. Al termine della guerra, con un decreto del 30 marzo 1947, fu nominato un Consiglio di amministrazione provvisorio composto da membri del Ministero della Difesa, Ministero dell'Interno, del CONI, dell'UITS e delle Sezioni locali di Tiro a Segno Nazionale.
Per riavere un consiglio di amministrazione eletto fu necessario attendere il decreto del presidente della Repubblica dell'11 novembre 1974 che fissò la struttura degli organi di amministrazione dell'UITS (presidente e quattro - poi portati a cinque - consiglieri eletti; tre consiglieri di nomina ministeriale) e delle Sezioni di TSN (tre o cinque consiglieri eletti secondo il numero degli iscritti; un delegato dell'UITS e un delegato del Comune).
Nel 1981 venne approvato lo Statuto dell'UITS, che divenne un ente pubblico posto sotto la vigilanza del Ministero della Difesa e contemporaneamente una Federazione Nazionale Sportiva organo del CONI; con questo statuto i soci delle Sezioni TSN vennero divisi in due categorie: i soci d'obbligo (iscritti per disposizione di legge) e i soci volontari (iscritti per praticare lo sport del tiro o per diletto).
Sebbene la legge 24 dicembre 2007 n. 244 (legge finanziaria per l'anno 2008), emanata durante il governo Prodi II, avesse disposto l'abolizione dell'UITS[1] e sancisse di fatto la sua trasformazione in semplice federazione sportiva affiliata al CONI. Prima però che l'abolizione diventasse effettiva, il decreto legge 25 giugno 2008 n. 112[2] poi convertito in legge[3], ha annullato quanto stabilito nella legge finanziaria, salvando di fatto lo status di ente pubblico dell'UITS in quanto federazione sportiva.
Caratteristiche, competenze e funzioni
La disciplina dell'ente è stata ridefinita dal D.P.R. 12 novembre 2009 n. 209 ("Regolamento di organizzazione dell'Unione italiana tiro a segno (UITS)), emanato a norma dell'art. 26 comma 1 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112.
Oltre a far parte del CONI, è contemporaneamente anche ente pubblico che dipende direttamente dal Ministero della Difesa e si occupa del coordinamento delle attività connesse alla certificazione del maneggio armi (per porto d'armi, licenza prefettizia delle guardie giurate, addestramento polizie locali).
Gestisce inoltre i campi di tiro a segno realizzati a spese dello stato (che sono considerati ai sensi della legge facenti parte del demanio)[4] e i poligoni di tiro delle 300 sezioni locali del TSN (Tiro a Segno Nazionale). L'ente è infine competente al rilascio delle certificazioni di idoneità al maneggio delle armi, necessario per coloro che abbiano o meno prestato servizio militare in Italia, che effettuano servizio armato presso enti pubblici e privati, o che vogliano ottenere una licenza di porto d'armi indipendentemente da motivazioni professionali.[5]
Premi e riconoscimenti
La nazionale italiana di tiro (comprendente il tiro a segno e il tiro a volo) ha conquistato ai Giochi olimpici 33 medaglie e va a segno consecutivamente da Melbourne 1956, cioè da 15 edizioni
Nella tabella che segue sono evidenziate le sette medaglie conquistate nel tiro a segno. In corsivo le medaglie al femminile (quattro medaglie conquistate in tutto: un oro e tre argenti).
Note
- ^ L’abolizione dell’ UITS e le conseguenze sul mondo del Tiro da earmi.it enciclopedia delle armi a cura di Eduardo Mori
- ^ L'UITS rimane ente pubblico da UITS.IT, 7 luglio 2008
- ^ Convertito in legge il decreto salva Uits da armietiro.it, 8 settembre 2008
- ^ Art 250 comma 1 d.lgs. 15 marzo 2010 n. 66
- ^ Art. 1 legge 28 maggio 1981, n. 286; art 251 d.lgs. 15 marzo 2010 n. 66