San Vincenzo (Genova)
San Vincenzo è il nome di un quartiere centrale di Genova. Un tempo era il sestiere esterno alle mura cinquecentesche (le vecchie mura cittadine) e funzionava da ingresso alla città storica. Prende il nome dalla omonima chiesa di San Vincenzo.
Il quartiere era attraversato dalla via Aurelia, l'antica strada romana per la Gallia e, come parte esterna alla città antica, comprendeva: un borgo, una zona di orti (i cosiddetti Orti di Abrara situati nei pressi dell'allora via Giulia, oggi via XX Settembre), e una parte a monte - San Vincenzo alto - situata all'altezza della spianata dell'Acquasola e prolungata sino alle mura dello Zerbino.
L'asse viario di via San Vincenzo e, poco distante, delle quasi parallele via della Consolazione e via di Abrara, fu pesantemente ristrutturato a seguito del piano urbanistico del 1825 predisposto dall'architetto Carlo Barabino.
Solo a metà degli anni 1840 si realizzarono le attuali via Galata e piazza Colombo; quest'ultima si costituì con quattro edifici porticati realizzati dall'impresario Pietro Gambaro.
La piazza fu costruita come naturale termine della via Galata (nel tratto che attualmente corrisponde a via Cesarea)); inizialmente comprendeva anche Crosa Larga, detta anche via del Manicomio, che ospitava il complesso dell'antico manicomio cittadino. Accanto ad esso sorse, in bilico tra città e campagna, un gruppo di enormi casoni ad alveare destinati all'edilizia popolare e costruiti dall'impresario Francesco Ponte.
La parte edificata si estese poi a monte, sempre a seguito del piano del Barabino del 1825, con i quartieri di via Assarotti e della circonvallazione a monte, destinati ai ceti economicamente più elevati.
Infine, dopo il 1892 - quattrocentenario della scoperta dell'America - il tratto di via della Consolazione e di via Abrara venne totalmente modificato dalla realizzazione dell'attuale via XX Settembre, con la demolizione del vecchio manicomio (riedificato a Quarto dei Mille due anni dopo, nel 1894).
Via XX Settembre venne da subito caratterizzata da un'architettura in stile liberty; tra gli architetti che parteciparono alle varie progettazioni vi fu anche il fiorentino Gino Coppedè.
Edifici monumentali
- Chiesa della Consolazione
- Resti della chiesa di Santo Spirito (via San Vincenzo)
- Resti della chiesa di San Vincenzo trasformati dall'architetto Giovan Battista Resasco nella palazzina degli Ufficiali (via San Vincenzo)
- Palazzo Zuccarino di Gino Coppedè (via Maragliano)
- Museo di Storia Naturale
Edifici monumentali
- Monumento ai caduti di San Vincenzo Alto nella prima guerra mondiale (piazza G. Villa)