STEFER

azienda italiana di trasporto pubblico
Versione del 8 set 2015 alle 00:59 di Mr-Shadow (discussione | contributi) (notizia con fonte)

La STEFER (sigla di Società delle Tramvie E Ferrovie Elettriche di Roma), già STFER, era una società che gestiva il trasporto pubblico intorno alla città di Roma.

STEFER
Logo
Logo
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione
Chiusura1976
Sede principaleRoma
GruppoThomson-Houston
Prodottitrasporto pubblico, trasporto ferroviario

Storia

 
Tram MRS STEFER sulla linea Termini-Cinecittà

La Società delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma (STFER) fu fondata il 29 novembre 1899, allo scopo di ottenere le concessioni per la costruzione e l'esercizio di linee tranviarie urbane e interurbane, e di ferrovie secondarie, intorno alla città di Roma.

L'azienda apparteneva alla società statunitense Thomson-Houston, attiva nel settore dell'energia elettrica, che aveva fornito gli impianti per le tranvie urbane di Roma gestite dalla SRTO.

Nel 1901 la STFER ottenne la concessione per una rete di tranvie interurbane fra Roma e i castelli romani, attivata fra il 1903 e il 1916; successivamente, a causa dell'espansione della città, vennero istituite anche due linee urbane (da Termini alle Capannelle e a Cinecittà).

Nel 1928 la STFER diventò una società a capitale pubblico, passando sotto il controllo del Governatorato di Roma e acquisendo altresì la gestione della tranvia Roma-Tivoli, ceduta poi all'ATAG nel 1931[1].

Nel 1941 la STEFER acquisì le concessioni delle due ferrovie Roma–Lido e Roma–Fiuggi–Alatri. In questa occasione la società viene rifondata e la ragione sociale viene mutata da STFER a STEFER[2]

Nel 1955 la STEFER acquisì la gestione della prima linea della metropolitana di Roma (attuale linea B), e pochi anni dopo iniziò la costruzione della linea A.

Nel 1976 la STEFER confluì insieme ad altre società nel consorzio regionale ACOTRAL.

Note

  1. ^ A. Curci, G. Angeleri, U. Mariotti Bianchi, Binari sulle strade intorno a Roma, op. cit., p. 198.
  2. ^ Il Messaggero: n. 164 del 10 luglio 1941; n. 188 del 7 agosto 1941.

Altri progetti

Collegamenti esterni