Capo d'Orlando

comune italiano
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Capo d'Orlando (Capu d'Urlannu in siciliano) è un comune italiano di 13 307 abitanti[2] della provincia di Messina in Sicilia.

Capo d'Orlando
comune
Capo d'Orlando – Stemma
Capo d'Orlando – Veduta
Capo d'Orlando – Veduta
Panorama di Capo d'Orlando
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoRoberto Vincenzo Sindoni detto Enzo (lista civica) dal 12-6-2006
Territorio
Coordinate38°09′00″N 14°44′00″E
Altitudinem s.l.m.
Superficie14,43[1] km²
Abitanti13 307[2] (31-12-2013)
Densità922,18 ab./km²
Comuni confinantiCapri Leone, Mirto, Naso, Torrenova
Altre informazioni
Cod. postale98071
Prefisso0941
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083009
Cod. catastaleB666
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Nome abitantiorlandini
PatronoMaria SS. di Capo d'Orlando
Giorno festivo22 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Capo d'Orlando
Capo d'Orlando
Capo d'Orlando – Mappa
Capo d'Orlando – Mappa
Posizione del comune di Capo d'Orlando nella Città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

Centro a prevalente vocazione turistica e commerciale del comprensorio dei Nebrodi, del quale è uno dei poli, insieme a Patti e Sant'Agata di Militello, è nato come borgo di pescatori. Originariamente frazione di Naso, il paese ha raggiunto l'autonomia il 27 settembre 1925, dopo uno sviluppo legato principalmente all'attività dei pescatori.

È sede di attività artistiche (pinacoteca comunale, museo Villa Piccolo, Castello Bastione) ed archeologiche (Terme di Bagnoli).

Storia

Storia antica

Il toponimo Capo d'Orlando risale all'epoca normanna, quando fu battezzata così in onore di una presunta sosta del paladino Orlando durante una crociata in Terra santa. Secondo la leggenda sarebbe stata fondata da Agatirso, figlio di Eolo, re dei venti e delle isole Eolie (da non confondere con Eolo, dio dei venti presso i greci, con il quale viene spesso confuso, a partire dall'Eneide di Virgilio, opera nella quale le due figure mitologiche vengono sovrapposte per la prima volta nel libro I). La fondazione, secondo la leggenda, risalirebbe a tempi non lontani dalla guerra di Troia, intorno al 1183 a.C. e da principio il paese avrebbe conservato il nome di Agatirso, "colui che porta lo splendido tirso": dunque sarebbe stata in origine una città sacra al culto di Dioniso, simboleggiato appunto dal tirso.

Nove secoli più tardi, nel 210 a.C., secondo le cronache di Tito Livio, Agatirso o Agatirno, "società di ladri, esuli e malfattori", subì una massiccia deportazione: circa 4.000 persone furono deportate in Calabria dal console Marco Valerio Levino,[4] forse proprio per effetto dei culti dionisiaci. È questa l'ultima traccia della storia di Capo d'Orlando prima dei Normanni: la testimonianza successiva è di Goffredo da Viterbo, il quale riferisce che il promontorio porta il nome del paladino Orlando (al posto del vecchio nome paganeggiante), da quando Carlomagno, al ritorno dal suo pellegrinaggio a Gerusalemme, fece tappa a Palermo. Durante il Vespro siciliano il 4 luglio 1299, Capo d'Orlando torna nelle cronache con una battaglia navale tra Giacomo II e Federico III per la reggenza degli Aragonesi in Sicilia, nel contesto della disputa fra Aragonesi e Angioini per il trono siciliano.

Nel 1359 Federico IV d'Aragona assegna al nobile Vinciguerra d'Aragona i possedimenti e il Castello d'Orlando.[5]

Nel 1398, Capo d'Orlando è citata nelle cronache per l'assedio di Bernardo Cabrera, conte di Modica, che insegue Bartolomeo di Aragona, traditore del re Martino I rifugiatosi nel Castello che si trova sul promontorio dal quale Capo d'Orlando prende il nome. In questa occasione il Castello, utilizzato fino ad allora come roccaforte di guardia contro i pirati, viene distrutto: iniziano così le incursioni dei pirati, due delle quali testimoniate nel 1589 e nel 1594, fino alla realizzazione di una postazione di guardia, nel 1645. Nel 1598 il ritrovamento vicino al Castello di una piccola statua della Madonna, riproduzione della Madonna di Trapani[6], che secondo la leggenda sarebbe stata portata da San Cono Abate, porta la comunità locale a costruire nel 1600 il Santuario di Maria Santissima, tutt 'ora simbolo del paese.

Storia moderna e contemporanea

 
Litorale est che si estende fino al borgo di San Gregorio e termina al porto (vista dal Santuario di Maria SS. sito sul Monte della Madonna)
 
Strada di Capo d'Orlando
 
Il Monte della Madonna e il Faro (dettaglio)

I secoli successivi, segnatamente il XVIII e l'inizio del XIX, sono anni di lunghe e dannose alluvioni, che spingono i conti d'Amico, antichi proprietari del latifondo, a cederne la proprietà al Comune di Naso. Ma le alluvioni sono un'occasione di nuova fortuna per Capo d'Orlando: per effetto dell'azione del mare nasce una pianura molto fertile, e le filande - attive già dal XV secolo in contrada Malvicino insieme alla coltura della canna da zucchero - vivono una fase di sviluppo. Capo d'Orlando affianca dunque le coltivazioni all'attività dei pescatori, e per proteggere il centro dalle scorribande dei pirati e sfruttare le nuove risorse i baroni di Naso realizzano una torre fortificata e un trappeto per lavorare lo zucchero.

Nello stesso periodo, nella zona di San Gregorio nasce una tonnara: è così che Capo d'Orlando - e più nello specifico il borgo marinaro di San Gregorio, vero cuore pulsante del paese fino alla fine del XIX secolo - raggiunge una forte indipendenza economica e inizia a crescere demograficamente, anche per effetto del completamento, nel 1895, della ferrovia che attraversa il centro e delle statali 113 Messina-Palermo e 116 Capo d'Orlando-Randazzo. A cavallo fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo iniziano così le agitazioni popolari per rivendicare l'autonomia da Naso, che ormai ha la stessa rilevanza economica e demografica della frazione e per tenere l'avamposto a mare concede porzioni di territorio agli orlandini. Ma le agitazioni proseguono, fino a quando, il 25 giugno 1925, Capo d'Orlando ottiene l'autonomia, suggellata il 27 settembre dello stesso anno dall'inaugurazione del municipio.

Monumenti e luoghi d'interesse

Economia

L'economia di Capo d'Orlando è basata sul commercio, sul turismo e nel settore terziario in generale; tuttavia permangono residui economici del passato, come quello legato all'agricoltura. In passato, infatti, il territorio del comune poteva vantare vaste aree riservate ad agrumeti. Altra fonte di economia è senza dubbio il turismo; nel periodo estivo, infatti, la popolazione aumenta notevolmente, fino a raddoppiare l'attuale numero di abitanti. Svolge inoltre un ruolo centrale nel territorio circondario, specificamente dai paesi limitrofi minori, data la massiccia presenza di servizi commerciali d'ogni tipo, anche legati al divertimento notturno. Tutti questi fattori rendono Capo D'Orlando un punto di riferimento per la socio-economia dell'area nebroidea.

 
Un'altra immagine del Santuario del monte della Madonna

Sport

L'Orlandina Basket è la squadra più blasonata di pallacanestro della Sicilia. Ha vinto la coppa Italia della Lega Due nel 2004 ed ha stabilito nello stesso anno il record di vittorie in un campionato professionistico (27 su 30) raggiungendo la promozione in serie A, campionato nel quale ha militato nelle stagioni 2005-2006, 2006-2007 e 2007-2008. Esclusa per irregolarità amministrative dai campionati professionistici, ha ripreso l'attività raggiungendo la Legadue nella stagione 2012-2013.Nel 2014-2015 l'Orlandina viene ripescata in Serie A dopo il secondo posto e la finale Play-Off del 2013-2014 in A2. Nel Basket è da poco presente anche la Costa d'Orlando.

Nel calcio maschile l'Orlandina milita nella Serie D, in quello femminile l'Orlandia 97 ha disputato diversi campionati di massima divisione.

Nella pallamano è attiva l'Esperia Orlandina (serie A2).

Clima

Il clima di Capo d'Orlando è tra i più miti dell'intera Sicilia, ciò consente tra l'altro la coltivazione di piante tropicali e subtropicali ( sia ornamentali che da frutto ) sull'intero territorio comunale. Il clima, subtropicale - mediterraneo, vanta escursioni termiche considerevolmente ridotte in tutto l'arco dell'anno. I fattori appena citati, insieme ad altri, esaltano la vocazione turistica del territorio in questione consentendo a Capo d'Orlando di attestarsi, insieme a Taormina e Cefalù, tra le tre più ambite mete turistiche siciliane. In base alla classificazione climatica di Koppen la città fa parte della fascia climatica Csa.

Persone legate a Capo d'Orlando

  • Edoardo Lipari, sindaco di Capo d'Orlando
  • Giuseppina Paterniti, giornalista e corrispondente della Rai,autrice televisiva e scrittrice.
  • Lucio Piccolo, poeta e cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa;
  • Vittorio Sindoni, regista;
  • Calogero Paparoni, impresario del caffe in Venezuela (emigrante di Capo d'Orlando capostipite della familia Paparoni del Venezuela).
  • José Salvador Paparoni, ambasciatore del Venezuela in Danimarca e Turchia ( figlio di genitori entrambi di Capo d'Orlando ). I figli risiedono stabilmente a Capo d'Orlando.
  • José Humberto Paparoni, Vescovo di Barcelona, Venezuela ( figlio di genitori entrambi di Capo d'Orlando,celebrò una messa solenne a Capo d'Orlando il 15 agosto 1944 ).
  • Franco Ipsaro Passione, ex calciatore di Serie A nelle squadre di Avellino e Pisa.
  • Gianmarco Pozzecco, ex giocatore di basket di Serie A e ambasciatore nel mondo di Capo d'Orlando.

Curiosità

  • Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nella villa dei cugini Piccolo, in contrada Vina di Capo d'Orlando, scrisse buona parte del celebre romanzo Il Gattopardo.
  • Una delle più celebri canzoni del cantautore Gino Paoli, Sapore di sale, fu scritta a Capo d'Orlando, come egli stesso poi esplicitamente dichiarò, durante una lunga vacanza seguita ad una serata concerto in un locale della città nell'estate del 1963[8].
  • Il lungomare di Capo d'Orlando è intitolato al cantante Luciano Ligabue, tributo significativo al rocker di Correggio e fatto quasi insolito in quanto solitamente le vie cittadine sono dedicate a personaggi non più in vita.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 ottobre 1986 15 giugno 1990 Antonino Messina Democrazia Cristiana Sindaco [10]
15 giugno 1990 20 ottobre 1992 Antonino Messina Democrazia Cristiana Sindaco [10]
20 ottobre 1992 24 settembre 1993 Antonio Longo Democrazia Cristiana Sindaco [10]
24 settembre 1993 28 giugno 1994 Carmelo Giuseppe Antillo Partito Socialista Democratico Italiano Sindaco [10]
29 giugno 1994 25 maggio 1998 Roberto Vincenzo Sindoni lista civica Sindaco [10]
25 maggio 1998 10 giugno 2003 Roberto Vincenzo Sindoni centro-destra Sindaco [10]
10 giugno 2003 13 giugno 2006 Massimo Carrello centro-destra Sindaco [10]
13 giugno 2006 15 giugno 2011 Roberto Vincenzo Sindoni lista civica Sindaco [10]
28 giugno 2011 in carica Roberto Vincenzo Sindoni Sindaco [10]

Gemellaggi

Capo d'Orlando è gemellata a Fremantle dal 1982. La città australiana è stata infatti meta dell'immigrazione Orlandina in entrambi i dopoguerra. Ad oggi si contano a Fremantle circa 6000 residenti tra ex-Orlandini o discendenti.

Altre informazioni amministrative

Il comune di Capo d'Orlando fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.8 (Colline litoranee di Patti)[11].

Note

  1. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ a b Dato Istat al 31/12/2013
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Livio, XXVI, 40.16-18.
  5. ^ Pagine 134, 135, 136 e 137 del libro di Di Francesco San Martino De Spucches, Mario Gregorio, "La Storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalle loro origini ai nostri giorni", Palermo, volume sesto.
  6. ^ Madonna di Trapani, 2015-05-04T20:22:05Z. URL consultato il 26 maggio 2015.
  7. ^ Castello Bastione, su comune.capodorlando.me.it, Comune di Capo d'Orlando. URL consultato il 7-8-2012.
  8. ^ Alessandra Viola, Sapore di sale e di storia, in La Repubblica, dorso Palermo, 14 agosto 2002, p. 7. URL consultato il 24 agosto 2012.
  9. ^ Dati tratti da:
  10. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
  11. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 22 maggio 2014.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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