Khaled al-Asaad
Khaled al-Asaad (Palmira, 1932 – Palmira, 18 agosto 2015) è stato un archeologo, scrittore e traduttore siriano.
Nel maggio 2015, Palmira passò sotto il controllo dello Stato Islamico e Asaad venne catturato da un gruppo militante. Fu ucciso il 18 agosto 2015.
Biografia
Khaled al-Asaad, dopo l'istruzione di base e superiore ottenuta frequentando le scuole nella sua città natale, proseguì gli studi presso l'Università di Damasco dove si laureò. Nel 1963 fu nominato direttore del museo e del sito archeologico della città di Palmira, carica che mantenne per più di quarant'anni, sino al momento della pensione. È stato indicato come «uno dei più importanti pionieri nel campo dell'archeologia in Siria del ventesimo secolo»[1].
Asaad lavorò sin dal 1960 con colleghi statunitensi, francesi, tedeschi e svizzeri nell'indagine sulle prime civiltà a Palmira. Grazie ai risultati di questo lavoro, l'UNESCO nel 1980 riconobbe Palmira come Patrimonio dell'umanità. Asaad pubblicò numerosi articoli su riviste di archeologia e oltre venti libri su Palmira e sulla Via della seta. Conosceva l'aramaico e tradusse diversi testi da quella lingua.
Per il suo contributo allo studio dei siti archeologici di Palmira venne insignito dell'Ordine nazionale al merito della Repubblica Francese, dell'Ordine al merito della Repubblica di Polonia e dell'Ordine al Merito della Repubblica tunisina. Era membro del partito Ba'th.
Le circostanze della morte
A metà luglio del 2015 è stato rapito dai militanti dello Stato Islamico e ripetutamente torturato[2]. Il quotidiano britannico The Guardian ha riferito che Asaad avrebbe rifiutato di fornire informazioni su dove fossero nascoste antiche opere d'arte. Il 18 agosto 2015 Asaad è stato ucciso sulla piazza di fronte al Museo della città nuova di Palmira, Tadmor, e in seguito il suo corpo decapitato è stato esposto al pubblico.
Ricordo dello studioso
Il responsabile del dipartimento Medio Oriente al British Museum racconta dell'amore di Khaled al-Asaad per Palmira. Riferisce che aveva conosciuto lo studioso siriano nel 1980. All'inizio furono solo colleghi, poi divennero amici. Un amico, che mi ha sempre accolto, durante le mie visite quasi annuali in Siria, fino al 2008. Ricorda Khaled in piedi, sui gradini del museo Tadmor, raggiante, mentre lo invita nel suo piccolo ufficio e gli fa spazio tra libri e carte per liberare una sedia. [3]
Note
- ^ (EN) Syrian archaeologist 'killed in Palmyra' by IS militants, su bbc.com, BBC, 19 agosto 2015. URL consultato il 21 agosto 2015.
- ^ (DE) Angelika Franz, IS enthauptet Forscher: Entsetzen über Mord an "Mr. Palmyra", su spiegel.de, 19 agosto 2015. URL consultato il 19 agosto 2015.
- ^ (EN) Jonathan Tubb, Khaled al-Asaad's enthusiasm for Palmyra was inextinguishable, su theguardian.com, 19 agosto 2015. URL consultato il 17 settembre 2015.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (EN) Site of Palmyra, su whc.unesco.org, UNESCO World Heritage Centre. URL consultato il 2 settembre 2015.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 38499832 · ISNI (EN) 0000 0000 6124 1079 · SBN BVEV071729 · BAV 495/137564 · LCCN (EN) n88676707 · GND (DE) 131925121 · J9U (EN, HE) 987007399981705171 · NDL (EN, JA) 00477774 |
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