Paolo Maria Napolitano

giurista italiano (1944-2016)
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Paolo Maria Napolitano (Roma, 3 ottobre 1944) è un giurista italiano, giudice costituzionale dal 2006 e vicepresidente della Corte costituzionale dal 30 luglio 2014 all'11 novembre 2014.

Paolo Maria Napolitano

Giudice costituzionale della Repubblica Italiana
Durata mandato10 luglio 2006 –
10 luglio 2015

Carriera amministrativa

È stato dipendente del Senato della Repubblica dal 1971, dove ha ricoperto funzioni di capoufficio e successivamente è diventato direttore del personale nel 1991 e del Servizio studi nel 1997. Dopo essere stato comandato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri), è in quiescenza dal 2003.

Carriera consultiva

All'inizio del II governo Berlusconi è entrato nell'ufficio di gabinetto del vicepresidente Gianfranco Fini. Dal 2004 al 2006 ha seguito Fini al Ministero degli Affari Esteri come capo dell'ufficio legislativo.

Carriera giurisdizionale

Titolato all'elezione alla Corte costituzionale in quanto componente del Consiglio di Stato, è eletto a Palazzo della Consulta dal Parlamento in seduta comune il 5 luglio 2006. Giura come giudice costituzionale il 10 luglio 2006;[1] in verifica dei poteri dell'organo è dai colleghi della Corte giudicato rientrante nella categoria “magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative” (di cui all'articolo 135 secondo comma della Costituzione); si colloca in aspettativa dal Consiglio di Stato fino a fine mandato, esattamente come previsto per i magistrati di quella giurisdizione quando accedono alla Corte costituzionale[2].
Il 30 luglio 2014 è stato nominato vicepresidente della Corte dal neoeletto presidente Giuseppe Tesauro; ha mantenuto tale carica solo fino all'11 novembre 2014 non essendo stato riconfermato dal nuovo presidente Alessandro Criscuolo. È cessato dalla carice di giudice il 10 luglio 2015.

Controversie

Cena a casa Mazzella

  Lo stesso argomento in dettaglio: Luigi Mazzella § Controversie.

Ha suscitato polemiche la cena a casa del suo collega Luigi Mazzella assieme al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Carlo Vizzini.

Busto di Azzariti

Nel 2012, con una lettera alla Consulta chiese la rimozione del busto di Gaetano Azzariti dal corridoio nobile della Corte costituzionale, in quanto Azzariti fu il presidente del Tribunale della razza dedicato all'applicazione delle leggi razziali fasciste, chiedendo quindi: "perché mai il suo busto deve avere l’onore di restare esposto nel corridoio nobile della Corte costituzionale? Non c’è neppure «un motivo di carattere generale» perché «non vi sono i busti di tutti i presidenti». La richiesta di rimozione del busto venne rigettata dalla corte[3]

Onorificenze

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 10 luglio 2006[4]

Note

  1. ^ Giuramento del Giudice Costituzionale Paolo Maria Napolitano, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica, 10 luglio 2006. URL consultato il 23-3-2009.
  2. ^ Ma sull'anomalia di un giudice amministrativo eletto dal Parlamento cfr. la nota 63 di R. Bin, Sull'imparzialità dei giudici costituzionali, consultabile su ((http://archivio.rivistaaic.it/dottrina/giustizia_costituzionale/Bin01.pdf))
  3. ^ Gian Antonio Stella Corte costituzionale: «Il busto del presidente antisemita resta qui» Corriere della sera 29 marzo 2015
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Il collegio, su cortecostituzionale.it, Corte costituzionale della Repubblica italiana. URL consultato il 23-3-2009.
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