Suburra (film)

film del 2015 diretto da Stefano Sollima
Versione del 27 ott 2015 alle 15:29 di 151.25.209.29 (discussione) (Paragrafo inserito: principali differenze con il libro)

Suburra è un film del 2015 diretto da Stefano Sollima, tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo. Scritto da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, ha come protagonisti Pierfrancesco Favino, Claudio Amendola, Elio Germano, Alessandro Borghi, Greta Scarano e Giulia Elettra Gorietti.

{{{titolo}}}
Claudio Amendola in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Durata130 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico
RegiaStefano Sollima
SoggettoCarlo Bonini, Giancarlo De Cataldo (romanzo)
Stefano Rulli, Sandro Petraglia (storia)
SceneggiaturaStefano Rulli, Sandro Petraglia, Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo
ProduttoreRiccardo Tozzi, Marco Chimenz, Giovanni Stabilini, Éric Névé
FotografiaPaolo Carnera
MontaggioPatrizio Marone
ScenografiaPaki Meduri
CostumiVeronica Fragola
Interpreti e personaggi

Trama

5 novembre 2011 - Sette giorni prima dell'Apocalisse

Roma. Il Papa si appresta come ogni sera a cenare nella apposita sala del Vaticano, ma sembra che un incessante dubbio lo tormenti; in seguito confida a un collaboratore la sua intenzione di volersi dimettere.

Aureliano Adami, detto Numero 8, boss criminale della zona di Ostia e figlio di un ex membro della Banda della Magliana, insieme ai suoi uomini, picchia selvaggiamente il proprietario di uno stabile ad Ostia a cui ha appena appiccato fuoco, tentando di convincerlo a cedergli il terreno, per poi abbandonarlo inerme tra i resti in fiamme della suddetta costruzione.

Bacarozzo, un criminale romano, esce dopo svariati anni dal carcere. Si presenta dunque in un bar e si incontra con Samurai, leggendario boss del crimine, ultimo superstite della Banda della Magliana e garante dei rapporti tra la malavita romana e la politica, oltre che suo vecchio amico e compagno di militanza politica durante gli "anni di piombo". Bacarozzo pretende con insistenza di tornare a collaborare con Samurai nelle sue vecchie attività criminali, ma trova da parte del boss un netto rifiuto. Entrambi i criminali abbandonano il bar, ma mentre Bacarozzo si accinge ad attraversare la strada un auto lo travolge a tutta velocità, uccidendolo.

In Parlamento, le tensioni sono alte e il politico corrotto Filippo Malgradi, dopo essere uscito da un dibattito, consuma in un hotel una notte di sesso e droga assieme a Sabrina, giovane escort a cui spesso si rivolge e a una prostituta minorenne. Quest'ultima muore di overdose e Sabrina, speventata, si trova costretta a chiamare per sistemare la faccenda una sua conoscenza nei bassifondi di Roma, Alberto Anacleti, detto Spadino. Il giovane membro del clan malavitoso zingaro degli Anacleti, giunto in hotel per aiutare Sabrina a disfarsi del corpo, incontra di sfuggita il parlamentare Malgradi nei corridoi; poi porta fuori la ragazza morta e occulta il cadavere gettandolo in un lago artificiale nei dintorni di Roma.

6 novembre 2011 - Sei giorni prima dell'Apocalisse

La mattina seguente, Spadino si dirige nell'ufficio di Malgradi e lo ricatta, chiedendogli un ingresso nel giro di soldi tipico di personaggi politici, altrimenti avrebbe denunciato i fatti della notte antecedente. Il politico chiede a "Rogna", un collega di partito, di contattare qualcuno per spaventare il giovane e farlo desistere dal suo intento. La sera stessa Numero 8 va a far visita a Spadino fuori da un night club nelle periferie di Roma, per spaventarlo come ordinatogli dal Rogna. Spadino però non si fa intimidire, ma anzi si fa beffe di Numero 8 e delle sue minacce. Quest'ultimo allora lo pugnala alla gola in uno scatto d'ira, uccidendolo.

Nel frattempo, Sebastiano, un timido ed impaurito organizzatore di eventi, ha un incontro molto teso con il padre in un bar sul Lungotevere. Dopo essersi congedati ed essere usciti dal bar, il padre di Sebastiano si suicida gettandosi da Ponte Vittorio.

7 novembre 2011 - Cinque giorni prima dell'Apocalisse

Sabrina, sentendo al telegiornale della morte di Spadino, crede che Malgradi stia iniziando ad eliminare i testimoni degli eventi di due notti prima. Nel frattempo, Samurai si incontra con Filippo Malgradi (in gioventù anche lui suo compagno di lotta politica insieme a Bacarozzo) e gli chiede delucidazioni sull'omicidio di Spadino e il parlamentare gli spiega che non era sua intenzione far uccidere il ragazzo. Samurai, messo a conoscenza della situazione di Malgradi, vorrebbe far chiudere la bocca anche a Sabrina, ma il politico, affezionato alla ragazza e scosso dall'uccisione involontariamente commissionata da lui stesso, si rifiuta categoricamente.

Numero 8 riceve una visita da Samurai che lo rimprovera; Samurai sostiene che un lucroso e misterioso progetto è in dirittura di arrivo a Ostia, e perciò la città necessita ora di tranquillità e non di nuove faide tra gruppi criminali, visto che a tale progetto collaborano le famiglie mafiose del meridione. Tuttavia, nonostante il rispetto che gli riconosceva il padre, Numero 8 si mostra fin troppo fiero e restio alla sottomissione, soprattutto nei confronti dei clan mafiosi del sud ai quali si era a suo tempo piegato suo padre.

Sebastiano viene prelevato da due uomini e portato al cospetto di Manfredi Anacleti, capo del clan degli zingari e fratello maggiore di Spadino; l'uomo lo informa che il suicidio del padre era dovuto alla quantità di debiti di gioco che aveva contratto con lui, e che non era riuscito a pagare. Sebastiano, quindi, è costretto a cedere a Manfredi la propria fonte di guadagno, la sua lussuosa villa in cui organizza gli eventi notturni.

Alla stazione Tiburtina, in cui per via dell'affollamento presente Malgradi non potrebbe tentare di eliminarla, Sabrina si incontra con il politico, che le assicura di non essere il mandante dell'omicidio e le consiglia di non tornare a casa quel giorno, non fidandosi della promessa del Rogna. Sabrina si reca quindi a casa di un amico, nientemeno che Sebastiano, con cui si confida e che così scopre il nome dell'assassino di Spadino.

8 novembre 2011 - Quattro giorni prima dell'Apocalisse

Sebastiano comunica il nome dell'assassino a Manfredi, sperando che lui in cambio gli conceda di tenersi la villa.

Nel frattempo, Malgradi riceve la visita del Samurai, il quale gli chiede/impone di allargare una legge sulle periferie (di cui Malgradi è promotore) fino alla zona di Ostia, in cambio di denaro e della sua protezione dall'ira di Manfredi casomai scoprisse che fu lui l'involontario mandante dell'omicidio di Spadino.

L'agguato degli zingari verso Numero 8 viene messo in atto in un supermercato dove si è recato insieme alla fidanzata Viola, tossicodipendente, per riscuotere del denaro dagli uffici. Il giovane viene ferito da Manfredi, ma Viola riesce a trascinarlo in tempo fino alla macchina del suo luogotenente che riesce a portarlo via e a salvargli la vita.

9 novembre 2011 - Tre giorni prima dell'Apocalisse

La mattina dopo viene proposto a Numero 8 di attaccare per vendetta il clan degli zingari, ma il giovane tiene fede alla promessa fatta a Samurai e si rifiuta dicendo di voler tenere calme le acque. Viola decide però di agire di persona: si reca insieme al luogotenente del fidanzato in un centro benessere a Roma dove due uomini del clan zingaro sono presenti e insieme a lui li uccide a sangue freddo, per poi fuggire in automobile.

Samurai si incontra con il cardinale Berchem, che, nonostante sia in tensione per le imminenti dimissioni del pontefice, gli assicura, dopo aver ricevuto una velata minaccia da parte del malavitoso, la liquidità monetaria per il progetto che arriverà ad Ostia.

10 novembre 2011 - Due giorni prima dell'Apocalisse

Manfredi, ancor più desideroso di vendetta, si incontra con Samurai, che gli comunica di rinunciare alla sua vendetta e stare lontano da Numero 8 in quanto funzionale nella trattativa di Ostia. Il boss zingaro scopre che Spadino, la sera prima di essere ucciso, si recò per andare ad aiutare una sua amica prostituta e riesce ad arrivare a Sabrina attraverso Sebastiano, che durante la messa funebre del padre è costretto a consegnare le chiavi di casa sua dove è ancora ospite Sabrina, costringendola a rivelargli il nome del politico per cui aveva "lavorato" quella notte.

Saputo di Malgradi, Manfredi si fa spiegare da Sebastiano in cosa consiste il progetto di Ostia: il progetto, chiamato Waterfront, dovrebbe trasformare il litorale ostiense in una sorta di Las Vegas; le speculazioni immobiliari attorno alla sua costruzione si sprecheranno, fornendo un'ottima occasione per arricchirsi enormemente a chi entrerà nel progetto.

Manfredi allora decide di applicare la sua vendetta in modo differente e di ricattare Malgradi. Entrando di notte in casa di costui e obbligando Sebastiano a venire con lui per aiutarlo a raggiungere un accordo, minaccia il parlamentare facendosi inserire nell'accordo Waterfront e pretendendo di avere il 20% dei guadagni. Il politico è costretto ad accettare, anche perché Manfredi decide di tenersi come garanzia il suo figlioletto, che verrà poi affidato come prigioniero a Sebastiano, totalmente in balia degli eventi, che deve tenerlo legato e bendato in casa sua.

11 novembre 2011 - Un giorno prima dell'Apocalisse

Numero 8, profondamente arrabbiato con Viola per essersi fatta giustizia di sua iniziativa, riceve la visita di Samurai che gli dice di aver parlato, dopo tutta la storia del ricatto fatto a Malgradi, con Manfredi e di avergli promesso il 20% dei guadagni nella trattativa di Ostia più la parte di guadagno che sarebbe dovuta spettare a Numero 8 ed in più Viola, da consegnare agli Anacleti perché possano compiere la loro vendetta.

Numero 8 rifiuta categoricamente queste due offerte, mostrandosi privo di ogni paura davanti a Samurai, sottolineando come sia lui stesso la chiave materiale di tutto il progetto e rimarcando il fatto che lui rappresenta il presente, mentre Samurai rappresenta ormai il passato.

12 novembre 2011 - L'Apocalisse

La mattina seguente, Samurai ed un altro sicario sopraggiungono silenziosamente nell'abitazione di Numero 8 e lo uccidono a sangue freddo assieme ai suoi uomini; Viola, inebetita dall'eroina che ha appena assunto, può solamente osservare disperata tutta la scena. La ragazza riesce però a nascondersi in una botola della catapecchia dove si nascondeva con il fidanzato, sfuggendo dunque a Samurai.

In Parlamento, invece la situazione si presenta positiva per Malgradi, dato che la legge riguardante Ostia è riuscita a passare. A questo punto Manfredi dà l'autorizzazione a Sebastiano di riportargli il figlio del politico così da restituirlo al padre.

L'organizzatore di eventi si aspetta che il boss, avendo lui eseguito tutti i suoi ordini, gli riconsegni la villa, ma l'uomo continua a trattarlo sgarbatamente e a tergiversare sull'argomento. Allora Sebastiano disperato si irrita e alza la voce pretendendo la restituzione della suddetta villa, finendo per far adirare Manfredi Anacleti che lo picchia pesantemente e lo fa abbandonare incosciente per strada. Sebastiano, deciso a porre fine alla situazione, attende che Manfredi faccia ritorno e lo aggredisce con un estintore, tramortendolo. Gli sfila poi la cintura, usandola per legargli le mani, e lo trascina fino alla gabbia del suo feroce pitbull, chiudendolo all'interno di essa e facendolo sbranare vivo dal cane.

Quella stessa sera, i politici del partito di Malgradi, intenti nei festeggiamenti per l'approvazione della legge, ricevono un messaggio nel quale viene comunicata la caduta del Governo. Nel frattempo un amico avverte Malgradi che la magistratura sta per aprire un'inchiesta su di lui per la morte della giovane prostituta. Malgradi allora si dirige verso Palazzo Chigi, passando in mezzo ad una folla di manifestanti che inveiscono contro di lui e trovandosi poi a rincorrere vanamente l'auto del Presidente, per intimargli con un grido di farsi rieleggere.

Dopo una visita affettuosa all'anziana madre, Samurai viene sorpreso in un vicolo da Viola, che gli punta addosso una pistola. Il boss tenta di fare una proposta alla ragazza, che, decisa a vendicare la morte di Numero 8, fredda Samurai con la pistola crivellandolo di colpi.

Principali differenze con il libro

Nella trasposizione cinematografica molti personaggi del libro non sono stati inseriti. L'assenza più vistosa è quella del Colonnello Marco Malatesta, che del libro è di fatto il protagonista.

Il libro è ambientato nello stesso spazio-tempo di Romanzo Criminale e ne vengono menzionati alcuni personaggi, contrariamente a quanto accade nel film, in cui i membri della Banda della Magliana non vengono mai esplicitamente chiamati per nome. Nel libro si apprende inoltre che a dare il soprannome al Samurai è stato il Dandi.

Il personaggio di Sebastiano del libro è, seppur simile nella storia, assai meno centrale. Inoltre, la sua famiglia non contrae un debito con gli Anacleti, ma con un usuraio non menzionato nel film. Similmente, il personaggio di Sabrina nel libro segue una dinamica di eventi ben diversa da quella drammatica descritta nel film (anzi, talvolta funge quasi da comic relief), e non interagisce mai con Sebastiano.

Il Malgradi del libro si chiama Pericle, ha una connotazione territoriale ben precisa (è calabrese) e risulta essere un personaggio ben più risoluto e senza scrupoli della sua controparte cinematografica.

Nel libro non vi è alcun riferimento alle dimissioni del Papa, mentre sono narrate quelle delle dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio di Silvio Berlusconi.

Promozione

Il primo poster e il primo teaser trailer del film sono stati diffusi il 25 agosto 2015.[1]

Distribuzione

Il film è uscito nelle sale cinematografiche il 14 ottobre 2015, distribuito da 01 Distribution.[1]

Colonna sonora

Sono incluse nella colonna sonora di Suburra 13 tracce degli M83, di cui la lista che segue è stata resa nota il 20 ottobre 2015 tramite la pagina ufficiale di Facebook del film.

  • Outro
  • Wait
  • Midnight City
  • Sister (Part I)
  • Sister (Part II)
  • In the Cold I'm Standing
  • Waves Waves Waves
  • My Own Strange Path
  • Bruits de Train
  • We Own the Sky
  • On a White Lake Near a Green Mountain
  • By the Kiss
  • Violet Tree

Altri media

Nell'ottobre 2015 è stata annunciata una serie televisiva di 10 episodi basata sul film. La serie verrà prodotta da Cattleya e Netflix in collaborazione con la RAI. La serie sarà il primo Netflix Original italiano, e verrà distribuito su Netflix nel 2017 e in seguito trasmesso dalla RAI.[2][3]

Note

  1. ^ a b Suburra, il primo trailer e il teaser poster, su mymovies.it, 25 agosto 2014. URL consultato il 25 agosto 2015.
  2. ^ (EN) Nancy Tartaglione, Netflix Orders 'Suburra'; First Italian Original Hails From 'Gomorrah' Creators - Mipcom, su The Hollywood Reporter. URL consultato il 5 ottobre 2015.
  3. ^ Suburra sarà la prima serie originale italiana di Netflix!, su badtv.it. URL consultato il 5 ottobre 2015.

Collegamenti esterni

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema